Quasi nessuno accetta piu' ricariche online per via delle mille truffe e carte rubate o piene di fondi di dubbia provenienza che causano blocchi e casini vari.
il fatto è che fare la ricarica dal tabacchino/posta è una rottura, online è più comodo.
Sì ma poi per il venditore andare a processo per qualche truffetta di merda è un po' scomodo.
Aggiungo una cosa, senza alcun intento polemico: tante volte si dice che le fee dei venditori servono a ricompensare il loro lavoro e soprattutto il rischio a cui si espongono nello scambiare un mezzo di pagamento irreversibile come btc con uno reversibile come ricariche/bonifici ecc.
Io dico anche però che btc nasce proprio per ridurre a zero o quasi il rischio di chargeback insito nei pagamenti online e/o a distanza tramite valuta fiat.
Nel momento in cui una persona decide di intraprendere il lavoro di cambiavalute btc-fiat, che lavoro accetta di fare nella sostanza?
Accetta di
assumere su se stesso (e gestirlo) il rischio di chargeback/truffa, di fatto egli infatti acquista "rischio" (fiat) in cambio di "certezza" (btc).
Con questo voglio dire semplicemente che in questo sta l'abilità di un venditore, di gestire il rischio riconoscendo caso per caso quando può concedere qualcosa in più (tipo la ricarica online) perché conosce il cliente o quando viceversa valutando una situazione particolarmente rischiosa sia il caso di astenersi dal concludere la trattativa.
Nel caso di un servizio automatizzato come BitBoat non mi sorprende la decisione di sospendere le ricariche online, in quanto non adottando di fatto alcuna politica di riconoscimento dell'identità (almeno che io sappia, io ho fornito loro solo una mail) è molto difficile discernere i casi rischiosi da quelli meno rischiosi.
Dai venditori privati come quelli qui sul forum invece, dove c'è un contatto un po' più diretto tra acquirente e venditore, è possibile secondo me aspettarsi una maggiore elasticità rispetto ai servizi automatizzati. D'altronde se non ci fosse il rischio di truffa, vendere bitcoin sarebbe un lavoro che potrebbe fare praticamente chiunque sappia cos'è il btc.
Il valore aggiunto del venditore è dato proprio dalla capacità che ha e che si è costruito nel tempo (e a volte anche dalla fortuna) di prezzare accuratamente il rischio che sta correndo volta per volta. Alla lunga però è inevitabile che ogni tanto incapperà in problemi di truffe o tentate truffe, ognuno decide da sé se il gioco vale la candela.
Riassumendo io posso accettare di pagare al tabacchino, se in cambio mi viene fornito un sostanzioso sconto sulle fee (perché sto facendo correre meno rischi al venditore); ma se il prezzo non cala il risultato è che per gli acquirenti le modalità sono sempre più scomode senza contemporaneamente avere un vantaggio sul prezzo finale: un po' come quelle assicurazioni di auto (anche loro gestiscono il rischio) che si lamentano per le truffe e fanno pagare comunque sempre un po' di più e mai un po' di meno, in quei casi non hai mai l'impressione di stare pagando il giusto prezzo del rischio che corrono ma che il rischio venga preso come pretesto per guadagnare sempre un po' di più.
Certo è che se le modalità saranno sempre più scomode, e implicheranno in alcuni casi addirittura l'invio di documenti per il riconoscimento, a quel punto tanto vale acquistare direttamente da un exchange. Gli unici acquirenti qui sul forum rimarrano i newbie, e i cambiavalute diventeranno il loro primo contatto che li introdurrà nel mondo bitcoin.