Topic: Come gestire un progetto di acquisto diffuso? (Read 137 times)

Una risposta motivata dovrebbe imho partire dal sapere di che dimensioni stiamo parlando. Si tratta di un FV da 3kW o di un parco da qualche MW?
La risposta "potrebbe" essere molto diversa.
Io comunque non lo farei in nessuno dei due casi, infatti:

1) se l'impianto fosse piccolo andreste incontro a spese spropositate nel caso voleste fare le cose in modo che abbiano valenza legale, quindi non rimarrebbe che fare un contratto tra voi (o anche non farlo visto la cifra in gioco) per le questioni attinenti la proprietà, mentre per i ricavi futuri da GSE gestire la cosa "in amicizia".

2) se invece l'impianto fosse molto grosso, a maggior ragione vorreste cautelarvi dal punto di vista legale (visto che l'investimento non sarebbe da poco)  ma in Italia quasi nessuno degli aspetti che hai citato in OP è ancora regolamentato, voglio dire lo sono ovviamente la proprietà e quant'altro, ma non la gestione di token, perciò di nuovo finireste con il dover affrontare spese alte per provare qualcosa che ancora non è definito bene. A quel punto io mi limiterei a definire dal punto di vista legale possesso e gestione dei ricavi ma senza tirare in ballo i token  (che tutt'al più potreste fare tra di voi come giochino per vedere cosa si può fare e come ma senza valenza legale).

Quindi io non farei nulla in nessuno dei due casi.

@Alexrossi:  sono cambiate parecchio le cose da quando TRT ha fatto quella cosa nel 2014, e cambiate in senso restrittivo purtroppo. Ad esempio da quando è tornata in Italia hanno dovuto togliere la leva e anche alcune stable (come es USDT). Sempre per questioni regolamentari.
E ancor prima hanno dovuto togliere le carte di credito.
Troppi vincoli e balzelli.

Eh, il punto è proprio quello: tutto ha funzionato bene, quindi non c’è stato motivo di adire le vie legali. Ma. Osa sarebbe successo se TRT o chi gestiva il miner avesse detto: “si è rotto” facendolo minare su un altro wallet? Oppure se si fosse rifiutato di pagare? Gli accordi presi via mail sarebbero stati sufficienti a dimostrare l’esistenza di un’obbligazione? Oppure il possesso di un eventuale token sarebbe riconosciuto in tal senso da un tribunale?
Queste cose importano quando le cose vanno male, non quando vanno bene...

Su questo posso aggiungere: nel 2014 circa, se non vado errando, c'era stato un gruppo di acquisto su TRT di un ASIC KNC, da parte di un utente non più attivo nel forum, jimmy3dita, il token era a tutti gli effetti gestito da TRT e intangibile (su nessuna blockchain, non era ancora l'epoca di eth, ecc...), e venivano distribuiti dividendi settimanali in BTC.

L'enforcing degli effetti legali non c'è mai stato, e penso non ce ne sia stato nemmeno il bisogno poiché il progetto era su piccola scala. Tutto ha funzionato bene da quel che mi ricordo. Era un epoca dove i riflettori erano abbastanza bassi sul mondo crypto e sostanzialmente si è svolta una vendita di quote assolutamente non regolamentata, basata sulla fiducia verso l'utente amministratore del progetto e TRT.

Quindi chiedo ad hedgefx, si tratta di un progetto nato in un gruppo di "amici" o si vorrebbe immediatamente renderlo a norma di legge?

Però come detto il punto non è tanto avere il token, ma avere l’enforcing degli effetti legai ad esso collegati. Soprattutto dal punto di vista legale e fiscale. Se qualcuno ha un token, ma non ha responsabilità legale nei confronti dei creditori, ad esempio, perché ha il token, ma non legalmente la quota, allora credo possa essere un problema.

Ok, così ha perfettamente senso. Consiglio anche'io Waves perché praticamente avresti zero costi di sviluppo (creare un token è facilissimo)

Credo che waves possa dare un contributo. i token sono integrati e anche l'exchange te lo trovi in automatico senza sforzi.

Come già fatto notare ogni token è una quota di partecipazione. I dividendi, frutto dei pagamenti del GSE , sarebbero distribuiti tramite un nuovo token “convertibile”: in pratica ad ogni dividendo verrebbero distribuiti questi nuovi token (diversi dai primi) che sarebbero convertibili con altre con altre crypto che la società ha precedentemente acquistato reivestendo le quote di pagamento ottenute dal GSE.

Secondo me l'idea di dare dividendi con il token stesso, utilizzato anche come rappresentazione delle quote societarie, non mi sembra molto valida, finisce per svalutare il progetto. Mi sembra più snello fare solo le quote societarie con il token e poi dividere i pagamenti del GSE con altri metodi (BTC, USDT, ecc...)

Se ho capito bene, i token non sarebbero altro che la rappresentazione "informatica" di quote di una s.r.l.
Come dici tu credo che la parte di creazione di un token sia quella più semplice, ma fare combaciare tutto questo con il framework legale sia assolutamente più complicato.
L'idea è buona: dare liquidità ad un mercato, quello delle quote societarie, tutt'altro che "veloce" e trasparente. Ma come al solito non è la parte di valutazione dell'investimento la parte "difficile2, ma quella burocratica.

Ipotizzando che io e un gruppo di altre persone vogliamo acquitare un oggetto, individuato in quetso caso come un impianto fotovoltaico già in funzione che produce un flusso X variabile mensile di energia venduta al GSE  con relativo accredito su un conto corrente specifico, mi chiedevo come le cryptovalute possane semplificare il processo di divisione delle quote di partecipazione e dei profitti,  la semplicità di trasferimento delle quote e l'eventuale gestione di dell'accollo di spese o di incremento di capitali per nuovi acquisti.

Io avevo pensato di delegare ad uno specialista la creazione di un apposito token da distribuire tra i possessori del progetto, con la possibilità di ottenere nuovi token ad ogni pagamento del GSE o offrire nuovi token a pagamento per finanziare nuovi progetti. La cosa inoltre più logica sarebbe ancorare il valore di tali token , in caso di riacquisto da parte dell'emittente, ad una valuta del tipo 1 token 1 euro e lasciare che questi token vengano scambiati tra i vari utenti ad un prezzo che questi riterrebbero più opportuno.

Ovviamente la mia spiegazione è rude ma spero che possa bastare per dare il concetto al fine di permettervi di elaborare consigli e suggerimenti, anche se penso che trovata la soluzione "informatica" andrei comunque a scontrarmi con problematiche di natura giuridica sul trasferimneti e il possesso dei token in termini di AML....