Ho una laurea in agraria: se servono dritte chiedete pure
Regola base: un buon compost è il frutto di un processo
aerobico. Se fatto bene è quasi inodore; se invece si sente puzza significa che si sono attivate delle fermentazioni anaerobiche, e quindi qualcosa si è inceppato.
Il bidone non è dunque uno strumento indicato, perché non lascia passare aria a sufficienza. Il mio (nella casa paterna) l'avevo modificato aprendo grossi fori quadrati su tutto il fianco, eliminando il fondo e lasciando solo appoggiato (senza chiuderlo) il coperchio.
Deve essere umido ma assolutamente non saturo (se si strizza in una mano non deve gocciolare), sempre per la solita ragione: se c'è troppa acqua non c'è spazio per l'aria; le condizioni asfittiche inevitabilmente attivano fermentazioni anaerobiche.
Rivoltare il cumulo è utile per migliorare l'areazione (la parte interna riceve meno aria), ma non bisogna esagerare con la frequenza perché altrimenti si va ad abbassare la temperatura e si blocca il processo.
Per l'attivazione, se si posizionano i rifiuti direttamente a contatto del terreno, non serve niente; un po' di terriccio di bosco comunque male non fa. Una volta iniziato, però, il cumulo diventa autosufficiente.
Tempi di maturazione: abbastanza variabili sia in base alla stagione/zona climatica (in inverno, almeno nel nord Italia, le basse temperature allungano pesantemente i tempi di degradazione), sia in base al tipo di prodotto che si vuole ottenere. Un prodotto più fresco (più giovane) ha spiccate proprietà fertilizzanti, e quindi è ottimo nell'orto. Un compost ben maturo diventa invece un terriccio simile alla torba (si può usare per i rinvasi).
Per raccogliere i rifiuti si può usare un sacchetto di carta per il pane, che si può buttare nel bidone avendo l'accortezza di romperlo a pezzetti grossolanamente (anche solo 5 o 6 pezzettoni) ben distribuiti su tutta la superficie del cumulo. La carta infatti si degrada molto bene (e quella per alimenti non dovrebbe contenere molecole tossiche), però funge anche da barriera per la circolazione dell'aria. Stesso discorso se si gettano i cartoni della pizza: vanno fatti a pezzetti e distribuiti in modo da mischiarli con i rifiuti umidi gettati successivamente.
Altra regoletta: cercare per quanto possibile di mischiare i rifiuti più ricchi in cellulosa e lignina (carta, cippato di legno, paglia, ecc.) con i rifiuti più umidi (resti di cucina, ecc.). Mischiati infatti si aiutano a vicenda; separati invece i rifiuti "secchi" non si degradano, mentre quelli umidi si compattano e creano situazioni asfittiche (quindi fermentazioni anaerobiche → pessimo compost e notevole puzza).
Un piccolo trucco che non si trova scritto da nessuna parte, staccare
sempre i bollini dalle bucce di banane, mele, ecc e buttarli tra i rifiuti indifferenziati: non si degradano e te li ritrovi tra i piedi quando vagli il prodotto finito.
Ciao!