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Topic: Due hardware wallet, medesimo seed: che succede? (Read 297 times)

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November 18, 2024, 03:22:32 AM
#30
Molte grazie.
cercherò su questo forum di approfondire l'operatore "replace by fee".

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Poi c'è il caso 4.
Io ho 80 anni e poca salute, firmo oggi una transazione che automaticamente manda tra 1000 blocchi tutti i miei btc ad un address che è controllato da chi voglio io (diciamo, mia figlio).
Comunico a mio figlio che tra 1000 blocchi deve controllare sul suo address.
Muoio diciamo tra 400 blocchi.
Dopo altri 600 blocchi, mio figlio riceve gli asset.

Posso fare tutto questo senza mettere di mezzo un notaio, una banca, o l'agenzia delle entrate.
Questa cosa è potenzialmente una bomba, per come la vedo io.


Perchè aspetttare di avere 80 anni e poca salute.
Puoi farlo oggi, e spedire i fondi a chi di dovere. Se tra 999 blocchi sei ancora vivo, allora fai uno "replace by fee" per altri 1,000 blocchi.
è il vecchio concetto del dead man switch, che era già stato testato ai tempi di Greenaddrerss.
é un ottimo schema, si affida la notarizzazione alla blockchain, anziche ad un notaio.
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Nello scenario 1, lo svantaggio è dato dal fatto che la banca blocca, se muore un co-titolare il conto e l'altro co-titolare non può fare nulla.

Nello scenario 2, lo svantaggio è dato dal fatto che possono essere rubati o andare persi, non essendoci alcuna banca a proteggerli con vigilanza o a restituirteli con la sua assicurazione

Nello scenario 3 (uso un keyholder)
- non c'è lo svantaggio delle scenario 1
- c'è il medesimo svantaggio dello scenario 2

Inoltre, il potenziale vantaggio di non denunciare questi asset (e non pagarci le tasse di successione) è il medesimo sia nello scenario 2 che nello scenario 3.

Ecco, forse così è più chiaro.



Poi c'è il caso 4.
Io ho 80 anni e poca salute, firmo oggi una transazione che automaticamente manda tra 1000 blocchi tutti i miei btc ad un address che è controllato da chi voglio io (diciamo, mia figlio).
Comunico a mio figlio che tra 1000 blocchi deve controllare sul suo address.
Muoio diciamo tra 400 blocchi.
Dopo altri 600 blocchi, mio figlio riceve gli asset.

Posso fare tutto questo senza mettere di mezzo un notaio, una banca, o l'agenzia delle entrate.
Questa cosa è potenzialmente una bomba, per come la vedo io.







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Svantaggi: se muoio, la banca blocca fino alla definizione della successione anche se il coniuge è co-intestatario.
<…>
Svantaggio: sono facilmente rubatili,  e se muoio il coniuge ne può disporre e decidere se mettere o non mettere in successione.


Non ho ben capito cosa vuoi dire qui: sono due scenari opposti, ma li hai indicati entrambi come scenari svantaggiosi.
Quale sarebbe uno scenario favorevole in questo contesto,
Ad esempio, il “secondo” scenario svantaggioso mi pare ampiamente preferibile al primo.
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Per quanto riguarda la successione, le crypto collegate al tuo seed puoi dichiararle o non dichiararle (al fisco), questo lo decidi tu con tutti i benefici e i rischi del caso - la conseguente ipotetica successione va di conseguenza.

Concedetemi un piccolo OT: come oggi ci sono gli episodi dove magicamente il nonno teneva nel materasso milioni in cash, e guarda caso i nipoti non ne sapevano nulla, domani nel cassetto dei calzini si ritroveranno i ledger (senza pin) o le rondelle con i seed del nonno...

Verissimo.

Ci sono 3 scenari, per quanto vedo io.

Io ho degli asset cash, li posso mettere in banca.
Vantaggio: sono protetti dall'assicurazione della banca.
Svantaggi: se muoio, la banca blocca fino alla definizione della successione anche se il coniuge è co-intestatario.

Io ho degli asset cash, non rimetto in banca ma li lascio cash nel materasso.
Vantaggio: .......
Svantaggio: sono facilmente rubatili,  e se muoio il coniuge ne può disporre e decidere se mettere o non mettere in successione.

Io ho degli asset cash, li deposito in un broker e li trasformo in btc (non ETF)
Vantaggio: tutti quelli della self custody
Svantaggio: tutti quelli della self custody, e se muoio il coniuge ne può disporre e decidere se mettere o non mettere in successione.


Altri scenari possibili?
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Per quanto riguarda la successione, le crypto collegate al tuo seed puoi dichiararle o non dichiararle (al fisco), questo lo decidi tu con tutti i benefici e i rischi del caso - la conseguente ipotetica successione va di conseguenza.

Concedetemi un piccolo OT: come oggi ci sono gli episodi dove magicamente il nonno teneva nel materasso milioni in cash, e guarda caso i nipoti non ne sapevano nulla, domani nel cassetto dei calzini si ritroveranno i ledger (senza pin) o le rondelle con i seed del nonno...
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Le risorse che ho nel mio wallet (che poi vorrei chiamarlo "portachiavi", dato che di fatto non contiene nulla se non le chiari private per firmare transazione e ri-assegnare ad altro indirizzo un btc) possono dunque essere fuse con quelle di chiunque abbia quel seed?

Esattamente, come hai scritto tu in realtà è un portachiavi, non un wallet.
Tu detieni solo le chiavi di accesso.
E si, chiunque conosca quello stesso seed può alimentarlo con nuove risorse/asset, che all’istante saranno fruibili anche dagli altri possessori del medesimo seed.

Questo ha un impatto enorme in termini di successione ad esempio.

Se io ho un conto con il coniuge e io muoio, la banca blocca tutto fino alla fine della successione. Qui non è possibile bloccare tutto.

Se ho un wallet e sto per morire e do il seed al mio coniuge, di fatto il coniuge non mette le risorse del seed nella dichiarazione di successione ad esempio.

Il seed lo puoi lasciare in qualsiasi momento al tuo coniuge. Per restare in tema boomer è come se gli scrivi la combinazione di una cassaforte (una cassaforte che puoi aprire solo con la combinazione, non ci sono a oggi trucchi o magheggi per forzarla).
Per quanto riguarda la successione, le crypto collegate al tuo seed puoi dichiararle o non dichiararle (al fisco), questo lo decidi tu con tutti i benefici e i rischi del caso - la conseguente ipotetica successione va di conseguenza.
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Grazie.

A mio sommesso parere, questa cosa di due wallet con lo stesso seed ha una enorme potenzialità di uso operativo.
Di fatto è come avere un conto bancario a firma disgiunta (sono un boomer e dunque uso paragoni da boomer, pardon).

Le risorse che ho nel mio wallet (che poi vorrei chiamarlo "portachiavi", dato che di fatto non contiene nulla se non le chiari private per firmare transazione e ri-assegnare ad altro indirizzo un btc) possono dunque essere fuse con quelle di chiunque abbia quel seed?
Questo ha un impatto enorme in termini di successione ad esempio.

Se io ho un conto con il coniuge e io muoio, la banca blocca tutto fino alla fine della successione. Qui non è possibile bloccare tutto.

Se ho un wallet e sto per morire e do il seed al mio coniuge, di fatto il coniuge non mette le risorse del seed nella dichiarazione di successione ad esempio.

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Quindi di fatto il medesimo seed condiviso tra moglie e marito non permette di stabilire quali siano le criptoattività di uno o dell'altra.

Olè

A meno che per qualche motivo non si riesca a dimostrare di chi sono determinate utxo rispetto ad altre. Ad esempio su electrum è possibile inserire una sorta di "causale" in stile bonifico.

In bocca al lupo

Non credo che quella "causale" abbia alcun valore, dato che è storata in locale.
Se metto una label ad una serie di UTXO da un seed e poi apro il medesimo seed con un altro PC, o addirittura dallo stesso PC con un altro wallet, non vedrò nessuna label.
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Quindi di fatto il medesimo seed condiviso tra moglie e marito non permette di stabilire quali siano le criptoattività di uno o dell'altra.

Olè

A meno che per qualche motivo non si riesca a dimostrare di chi sono determinate utxo rispetto ad altre. Ad esempio su electrum è possibile inserire una sorta di "causale" in stile bonifico.

In bocca al lupo
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Anzitutto, grazie del contributo.


Quindi di fatto il medesimo seed condiviso tra moglie e marito non permette di stabilire quali siano le criptoattività di uno o dell'altra.

Olè
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Salve

qualcuno sa dirmi se sbaglio quando dico "io credo che il keyholder sia uno strumento al portatore di fatto"?

Grazie

Il keyholder o wallet è uno strumento al portatore di fatto, ovviamente se il portatore conosce le chiavi per poterlo utilizzare
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Salve

qualcuno sa dirmi se sbaglio quando dico "io credo che il keyholder sia uno strumento al portatore di fatto"?

Grazie
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Grazie.

Non sono sicuro di aver compreso bene il tuo punto.
Senza andare a fare elucubrazioni giuridiche, io credo che il keyholder sia uno strumento al portatore di fatto.
Esemplifico.
Anni fa aprii un conto in banca e mi consegnarono un keygen, che con un pulsantino mi dava 6 numeri che pii erano una OTP.
Se avessi dato le chiavi di accesso (nome - password - keygen) del conto a mio fratello e lui avesse pagato dei narcotrafficanti con bonifico (posto che ciò sia possibile....eh eh eh ), il responsabile sarei rimasto io.
Infatti sei perdevo il keygen dovevo andare dai carabinieri a fare denuncia.

Di fatto qui con il protocollo BTC, posso creare un altro keyholder e darlo a terzi. Quando e come voglio.
Un po' come se potessi creare di continuo un conto bancario a firma disgiunta con chiunque e senza KYC.

O no?
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Riprendo questa discussione per chiedere un chiarimento a chi ne se più di me.

Avere la medesima chiave privata su due keyholders (due wallets, per chi preferisce chiamarlo così) a me fa pensare che di fatto il keyholder sia uno strumento "al portatore".

Come tale di certo sarà ostacolato dalle DCBC, quando arriveranno (e arriveranno).

Quali sono i motivi per il quale il legislatore della normativa fiscale non possa ritenerlo uno strumento al portatore e invece lo spinga a ritenerlo uno strumento "nominale"?

Non so se la domanda è ben posta.....

Grazie

La risposta sta nel significato giuridico. Uno strumento al portatore, o titolo di credito, sia esso una obbligazione, merce, azione è disciplinato da un rapporto giuridico tra chi lo emette e chi lo possiede. Lo posso possedere io e lo cedo a te in cambio merce o come metodo di pagamento. Lo strumento nominale è per definizione identificabile il possessore o riconducibile; nella fattispecie del wallet (keyholder) esso è anonimo per definizione di protezione della privacy e non per definizione giuridica (tralasciando che non è ancora giuridicamente totalmente incasellato).
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Riprendo questa discussione per chiedere un chiarimento a chi ne se più di me.

Avere la medesima chiave privata su due keyholders (due wallets, per chi preferisce chiamarlo così) a me fa pensare che di fatto il keyholder sia uno strumento "al portatore".

Come tale di certo sarà ostacolato dalle DCBC, quando arriveranno (e arriveranno).

Quali sono i motivi per il quale il legislatore della normativa fiscale non possa ritenerlo uno strumento al portatore e invece lo spinga a ritenerlo uno strumento "nominale"?

Non so se la domanda è ben posta.....

Grazie
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No, non perdi niente.
Il Wallet è solo un’interfaccia per vedere le crypto che corrispondono ad un dato indirizzo scritto nella blockchain.
Puoi resettare tutti i Wallet che vuoi. Finché avrai il seed a tua disposizione (che tu lo tenga a mente, scritto su carta o in Wallet), avrai sempre la possibilità di disporre delle crypto “assegnate” a quel seed.

Ok perfetto! Grazie mille per la celere risposta 👍
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No, non perdi niente.
Il Wallet è solo un’interfaccia per vedere le crypto che corrispondono ad un dato indirizzo scritto nella blockchain.
Puoi resettare tutti i Wallet che vuoi. Finché avrai il seed a tua disposizione (che tu lo tenga a mente, scritto su carta o in Wallet), avrai sempre la possibilità di disporre delle crypto “assegnate” a quel seed.
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Riferendomi a questo post, che è anche la mia situazione, volevo sapere una cosa:
Avendo io un nano s e un nano x con la stessa seed phrase, se il nano s lo resetto come fosse nuovo, mi resetta anche gli adress sul nano x? e perderei le monete in esso?
Grazie a chi sarà così gentile da rispondermi 👍
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Mi chiedevo se esiste, nella blockchain, una traccia o una spazio di metadati che permetta di identificate il portachiavi che ha sbloccato - o firmato - quella transazione

Quindi la blockchain non ha nulla di simile?






No, non c'è nulla di simile e se ci fosse sarebbe qualcosa di pericoloso perché ridurrebbe l'entropia della chiave privata, di fatto riducendo la sicurezza.

Studi simili erano stati fatti con i primissimi blocchi minati da satoshi (blocchi comunque, non transazioni singole) ed erano stati associati a lui attraverso uno studio della coinbase (prima transazione in testa al blocco, che contiene la reward).
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Se tu scegliessi un wallet sicuro ed uno pieno di bug, il rischio sarebbe molto alto perché il wallet con bug rischierebbe di essere svuotato. Di conseguenza essendo il seed uguale non troveresti nulla nemmeno nel wallet sicuro (scusa l'ovvietà).
Se invece i due wallet fossero entrambi sicuri, avresti comunque un (piccolo?) aumento del rischio perché, avendo due sistemi che gestiscono la stessa cosa, il sistema nel suo insieme avrebbe una più ampia superficie di attacco.


Esattamente quello che avevo intuito, ma tu lo hai espresso meglio. Grazie



2) log di cosa? se intendi log dei wallet dovresti guardare come lavora quello specifico wallet. Se invece ti riferissi alla BC, quella ovviamente non ha log.


Mi chiedevo se esiste, nella blockchain, una traccia o una spazio di metadati che permetta di identificate il portachiavi che ha sbloccato - o firmato - quella transazione

Quindi la blockchain non ha nulla di simile?



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.....
Le domande:
1) se un portachiavi fosse open-source e l'altro fosse non open-source, questa cosa combierebbe qualcosa?
2) a livello di blockchain, il portachiavi che è stato utilizzato per fare un'operazione lascia qualche traccia (ad esempio, nei log, tipo una sigla che permette di rintracciare quale firmware è stato utilizzato per firmare la transazione)?

1) La sicurezza di un sistema è sempre data dal suo elemento più debole.
Se tu scegliessi un wallet sicuro ed uno pieno di bug, il rischio sarebbe molto alto perché il wallet con bug rischierebbe di essere svuotato. Di conseguenza essendo il seed uguale non troveresti nulla nemmeno nel wallet sicuro (scusa l'ovvietà).
Se invece i due wallet fossero entrambi sicuri, avresti comunque un (piccolo?) aumento del rischio perché, avendo due sistemi che gestiscono la stessa cosa, il sistema nel suo insieme avrebbe una più ampia superficie di attacco.

2) log di cosa? se intendi log dei wallet dovresti guardare come lavora quello specifico wallet. Se invece ti riferissi alla BC, quella ovviamente non ha log.

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Salve,

faccio una considerazione e due domande, sempre sue questo tema.

ipotizziamo che il medesimo btc sia "movimentabile" da due diversi portachiavi (= due wallet con medesimo seed inserito).

La considerazione :
In questa situazione si raddoppia, di fatto, il rischio.


Le domande:
1) se un portachiavi fosse open-source e l'altro fosse non open-source, questa cosa combierebbe qualcosa?
2) a livello di blockchain, il portachiavi che è stato utilizzato per fare un'operazione lascia qualche traccia (ad esempio, nei log, tipo una sigla che permette di rintracciare quale firmware è stato utilizzato per firmare la transazione)?
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Grazie, gentile Filippone.

A beneficio di tutti, vi dico che ho chiesto la medesima domanda ad un paio di HW, e mi confermano la medesima risposta.

Sono molto, molto d'accordo con quanto scrivi.
Dovremmo chiamarlo keyholder (portachiavi) e non wallet (borsellino).

La differenza (portamonete o portachiavi) crea molti fraintendimenti, a partire dal fatto che si crede che i btc siano dentro il wallet , mentre invece restano sempre nella blockchain.

D'altra parte, molti credono che gli euro siano dentro i conto bancario.......

Grazie dell'aiuto
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Devi sempre pensare all'hardware wallet, non come ad un portafoglio, ma come ad un "portachiavi".
In ogni HW puoi inserire una chiave, o meglio un seed, che ti permette di guardare ad una serie infinita di chiavi private (che costituiscono il tuo "wallet").
In ogni portachiavi puoi mettere anche la "stessa chiave", la medesima serie di 0 e di 1, e risulterà di fatto impossibile capire quale abbia fisicamente firmato la transazione, dato che la firma apposta sarà esattamente identica.
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Grazie!
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questi hardware utilizzano sempre lo stesso seed/private key per firmare le transazioni.
a meno che venisse utilizzato un sistema di tracciamento su più nodi per determinare IP con bitcoin core (complicato ma non impossibile...)
https://bitcoin.stackexchange.com/questions/193/how-do-i-see-the-ip-address-of-a-bitcoin-transaction
è praticamente impossibile capire chi ha inviato una determinata tx se HW1 o HW2...

assolutamente si, questi due wallet potrebbero muovere in maniera indipendente (in accordo alla blockchain ovviamente) gli output non spesi... ma è un po quanto gli utenti realizzano con diverse copie di backup....
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A quel punto succede quello che mi aspetto, ovvero che HDW1 e HW2 sono due devices in grado di firmare le transazioni?
certo!
riguardo il resto delle domande, tu puoi firmare con HDW1 e HDW2 ma non vi è differenza visto che usi sempre la stessa chiave privata/seed. 

Grazie della risposta.

È un po' come se i due HW fossero "al portatore" (non c'è alcun documento che lega l'HW1 a Mario Rossi o il HW2 a Giulia Bianchi)
e potessero movimentare i digital asset in completa autonomia l'uno dall'altro.

Questa cosa apre degli scenari molto interessanti.........


Aspetto altre conferma, intanto grazie!
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A quel punto succede quello che mi aspetto, ovvero che HDW1 e HW2 sono due devices in grado di firmare le transazioni?
certo!
riguardo il resto delle domande, tu puoi firmare con HDW1 e HDW2 ma non vi è differenza visto che usi sempre la stessa chiave privata/seed. 
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Salve,
ho un hardware wallet (HW1), ho il mio seed, che ha generato la chiave privata, che ha generato la chiave pubblica, che ha generato i vari indirizzi.

Tutto nella norma.

Vorrei munirmi di un altro hardware wallet, forse dello stesso tipo del primo. Lo chiamiamo HW2.
Tanto per avere un "device di backup" per le firme, se dovessi trovarmi a fare delle operazioni veloci e per ovviare ad un eventuale ed imprevisto problema tecnico sull'HW1.

Domanda:
Compro anche l'HW2 e lo imposto con il seed che ho usato per l'HW1.
A quel punto succede quello che mi aspetto, ovvero che HDW1 e HW2 sono due devices in grado di firmare le transazioni?

Voglio dire: in pratica - facendo la metafora del conto bancario -  non sarebbe come avere un conto bancario cointestato a firma disgiunta, con l'unica differenza che potrebbe sapere solo quale dei due HW ha firmato l'ultima transazione ma non il nome e cognome di chi possiede, nel proprio cassetto, l'HW1 o l'HW2?

Oppure è impossibile inserire il medesimo seed su due HW diversi?

Grazie delle risposte
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