Mi sembra che la discussione sia un pò degenerata verso il pessimismo cosmico
Io farei dei distinguo.
Le guerre di conquista non esistono più, esistevano quando la quantità di terra faceva la ricchezza e la potenza di una Nazione, oggi non è più così.
La Germania ha perso la seconda guerra mondiale solo per un fatto di quantità di terra sua vs quella dei suoi avversari. Se l'URSS fosse stata grossa quanto la Polonia, anche con la stessa potenza militare, sarebbe capitolata nel 1941 e con la conquista di tutta l'Europa continentale la guerra sarebbe finita almeno con uno stallo.
Oggi la terra non fa la ricchezza: uno Stato come Singapore influenza i destini del mondo molto più dell'Argentina, per fare un esempio.
D'altronde basta premere un pulsante per radere al suolo mezzo mondo quindi la quantità di terra a scopo difensivo non conta più nulla.
Le guerre sono diventate funzionali a due obiettivi: primo, spesso ignorato o sottovalutato, stimolare la domanda per l'industria militare, che è una lobby potente a livello mondiale e tra l'altro uno dei pochi settori italiani che resistono alle crisi (Leonardo e Fincantieri hanno venduto 15 miliardi di dollari di armi nel 2020).
Due, ottenere vantaggi indiretti da un punto di vista economico, come nel caso della guerra ucraina, che non è ovviamente una guerra di conquista territoriale anche se i media parlano a sproposito in questi termini.
Non è un caso se negli ultimi 70 anni le guerre siano aumentate come numero ma siano rimaste tutte in ambito locale: una escalation non conviene a nessuno come dimostra anche il mancato intervento diretto di USA e Europa in Ucraina. Con gli armamenti moderni oggi più che mai vincere una guerra di portata sovralocale avrebbe effetti collaterali devastanti per tutti, anche per i vincitori.
Che è poi il motivo per cui ai tempi della crisi di Cuba non scoppiò un conflitto mondiale, motivo oggi ancora più valido di allora.
L'Europa sta scontando la definitiva perdita della sua centralità nell'economia mondiale. Processo iniziato dopo il 1945 e oggi definitivamente concluso con l'ascesa di Cina e India.
Questo processo è aggravato dalla storia culturale dell'Europa, dal fatto ad esempio che è l'area del mondo con le maggiori tutele democratiche e sociali.
Non c'è parte del mondo in cui i poveri siano tutelati come qui. Non c'è parte del mondo in cui i lavoratori abbiano diritti e forme di protezione come qui. O siano difesi il diritto alla salute pubblica o quello dei pensionati. Pensionati che sono molto più numerosi che altrove perchè altrove si va in pensione più tardi e soprattutto si vive molto meno (Giappone escluso).
Tutte queste cose si pagano, soprattutto quando il PIL non aumenta come in passato, soprattutto perdendo il ruolo di motore dell'economia mondiale avuto per secoli.
Quello che sta vivendo l'Europa è il prezzo della post industrializzazione, con progressivo calo dei consumi, invecchiamento della popolazione e spesa pubblica fuori controllo.
Gli USA hanno parzialmente evitato di imboccare questa strada ma oggi si trovano a fare i conti con tensioni sociali enormi.
Tra i due , gli USA si trovano oggi messi molto peggio in termini di rischio di scontri, tensioni e rivolte interne.
C'è un dato impressionante sulla disparità di reddito e le sue conseguenze negli Stati Uniti:
nel Paese guidato da Biden l'1% della popolazione più ricca campa in media 15 anni (leggasi QUINDICI anni) più dell' 1% più povera.
Alla faccia di chi dice che la salute è un fatto ereditario. In Europa la stessa differenza è di circa 4 anni.
Come sarà possibile per gli Stati Uniti evitare una rivoluzione con questi numeri non lo so.
La stessa Cina si troverà presto a fare i conti con gli stessi problemi: PIL che rallenta (evento già in atto), popolazione che invecchia (evento già in atto),meno disponibilità della popolazione lavorativa a lavori massacranti e sotto pagati in conseguenza dell'aumento dei redditi, maggiore spesa sociale.
Chiaro che in Cina la dittatura rende tutto più facile per chi governa, ma non è dato sapere per quanto tempo 1 miliardo e mezzo di persone accetterà passivamente di vivere sotto il calcagno di un manipolo di burocrati. Credo che i cinesi, sempre più benestanti, saranno sempre meno disposti ad accettare uno Stato che , ad es, gli impone quanti figli devono fare o cosa possono leggere su internet.
Poi quando parlate di "mondo sempre più povero" andiamoci piano: oggi le disparità tra pochissimi ricchi e miliardi di poveri si sono aperte come una voragine e questo è senza dubbio vero.
Ma è altrettanto vero che quei miliardi di poveri sono oggi molto meno poveri di quanto lo erano in passato.