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Topic: economia di scala, mining decentralizzazione. (Read 126 times)

legendary
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Ci sono almeno un paio di argomentazioni che si possono portare contro la strada che stavi ipotizzando di decentralizzazione "spicciola"  (nel senso di frammentata perché supportata da tantissimi piccoli miner):

1) possiamo anche pensare di diventare tanti piccoli miner, ma ci scontreremmo sempre con farm/posti dove non solo la corrente costa molto meno che da noi, ma addirittura a volte queste farm vengono costruire vicino alle centrali elettriche proprio per abbassare drasticamente anche il costo di trasporto. Guarda per esempio questo recente articolo sulla cina, verso la metà parla proprio della vicinanza tra farm e centrale:

https://it.cointelegraph.com/press-releases/the-mine-project-has-gotten-the-permission-for-the-official-running-of-the-only-mining-farm-from-the-chinese-government

contro questi (che possono fare tutto ciò che vogliono non avendo i vincoli ambientali che abbiamo noi) perderai sempre.


2) le grandi farm hanno un altro grande vantaggio: puoi mettere N macchine a lavorare su dati (la blockchain) che sono tutti già "lì", e arrivano lì su linee ad alta velocità che nessun piccolo miner potrebbe mai permettersi.  Poi sempre riprendendo l'esempio che facevi su 21inc: avrai pure il tuo bell'asic a basso consumo, ma la blockchain dove la conservi? devi avere un HD, devi avere una linea dati performante, insomma un minimo di infrastruttura la devi avere. Questa ha un costo, che nel complesso rende il tutto forse non conveniente o comunque perdente nei confronti della firm.
Senza considerare l'ammortamento di questa "infrastruttura esterna":  il costo dell'HD e della linea tu lo ammortizzi su un unico chip Asic, invece la firm lo ripartisce tra n-mila   (sto estremizzando ovvio, ma per rendere l'idea).


Invece circa quel che dicevi in premessa sui piccoli esempi che si sono fatti nel tempo per recuperare energia che ognuno di noi spreca in ogni momento (ad esempio la cella Petri nella pentola a pressione, la minipala sul balcone di casa, ....), la risposta è quella che si da sempre quando si parla di queste cose:  la cella petri ti consente di ricaricare un cellulare? ok quindi quanti mAh fornisce? questi mAh  a quanti centesimi di € equivalgono ?   quanto invece aumenta il costo di produzione della pentola a pressione ?
Non pensare solo al costo della cella da inserire nella pentola, pensa a tutto l'insieme: progetto, ciclo di lavorazione molto più difficile, durata della pentola drasticamente diminuita (il mio prof di elettronica quando ci invitava a progettare circuiti tenendoli semplici era solito motivare questa sua filosofia dicendo: "quel che non c'è non si può rompere").
Se pensi a tutto questo "costo indotto", i centesimi che recuperi ricaricando il cellulare sono davvero poca cosa, anche pensando a migliaia di ricariche.
Anche gli altri esempi che hai citato seguono la stessa logica: la minipala sul balcone quanto è costata ? comprendi costo di progettazione, produzione, trasporto, futuro smaltimento, e vedrai che il costo è superiore a quello della corrente che produrrà.

E' abbastanza una battaglia persa....  salvo farlo per questioni filosofiche o di principio (come molti di noi fanno).
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Potrei sbagliarmi, e probabilmente e' così, visto che non ho fatto molte ricerche in merito.
Volevo comunque sentire la vostra opinione sul reale vantaggio dell'economia di scala nella produzione di energia, e, quindi sulla reale pericolosità della centralizzazione del mining.

Molto spesso sento parlare del problema che il mining e' destinato ad essere centralizzato per via dell'economia di scala.
Sebbene questo discorso ha senso sotto alcuni punti di vista, secondo me perde completamente senso quando si parla di consumo energetico. L'energia e' ovunque, e concentrarla/trasportarla in un punto costa molta piu' fatica, dispersione ed inquinamento che raccoglierla ed utilizzarla sul luogo in maniera decentralizzata.

faccio qualche esempio(stupido e assurdo, ma che dovrebbe comunque far riflettere):
una qualunque cucina, una pentola calda disperde una grande quantità di calore nell'ambiente, calore che puo' essere riutilizzato per produrre elettricità(tramite una piastra di petri), questa elettricità prodotta e' molto poca, e riversarla sulla rete elettrica vorrebbe dire solo disperderla.
pero' tempo fa avevo visto un prototipo di una pentola che raccoglie abbastanza energia da permettere ad esempio di ricaricare un cellulare.

una qualunque dynamo, posta sul balcone, o sul tetto di una casa, potrebbe sfruttare il vento per produrre energia senza nessun'impatto ambientale, al contrario di quello che avviene con le centrali eoliche centralizzate che hanno bisogno di distruggere interi ettari di terreno per mettere ventilatori. Stessa cosa per i pannelli solari.. i pannelli solari posti su un tetto di una abitazione hanno un impatto ambientale praticamente nullo e una efficenza maggiore rispetto ai campi di pannelli solari.

si potrebbe sfruttare le vibrazioni del pavimento di una qualunque discoteca, di una strada, o di una metropolitana, piuttosto che i binari del treno, per produrre energia.

una palestra per l'allenamento potrebbe sfruttare le persone come fonte di energia.

una azienda agricola alleva animali, e utilizza il letame per produrre metano. Il metano prodotto viene utilizzato in parte all'interno dell'azienda, e in parte rivenduto alla società elettrica. Ma trasportare il metano ha un costo non indifferente

trasportare il carbone/petrolio per portarlo alla centrale elettrica ha un costo non indifferente, quindi se la centrale elettrica fosse nello stesso posto in cui viene estratto il carbone o raffinato il petrolio si potrebbero ridurre di molto i costi sia economici che ambientali.

tutto questo mi dice che l'energia e' decentralizzata e che sfruttarla in loco sarebbe una idea economicamente vantaggiosa rispetto a creare delle enormi farm che ciucciano energia prodotta e trasportata(con conseguente dispersione) da diverse centrali elettriche giganti, che a loro volta sfruttano risorse naturali che a loro volta devono essere estratte e trasportate da diverse miniere(fonti)......quest'ultima idea che in realtà non e' nulla di nuovo, mi e' venuta giocando a OpenTTD.

Quindi l'economia di scala nella produzione mi sembra una scemenza senza fondamento.

Dove avviene quindi il reale vantaggio di queste grosse mining farm? Oltre ovviamente nella produzione e manutenzione dell'hardware.

sulla produzione non posso dire niente, l'economia di scala, e quindi la centralizzazione della produzione nelle mani di pochi oligarchi vince, ma a livello di manutenzione e' talmente bassa che per un privato, o una azienda, che comunque ha altre fonti guadagno, puo' essere quasi considerata nulla.

da qui mi e' venuto in mente che tempo fa c'era un progetto, mi sembra che fosse della 21inc, di mettere chip(asics ottimizzati usando la migliore tecnologia disponibile, non processori generici) un po' ovunque, in modo di permettere a tutti di contribuire alla decentralizzazione del mining con un guadagno, anche se mininmo, o con una perdita talmente irrisoria da non essere per niente significativa.

Il progetto mi sembra che sia fallito o che sia stato abbandonato, perche' troppo in anticipo con i tempi e quindi i chip diventavano obsoleti troppo velocemente per poter essere considerati utili alla decentralizzazione.
Ora pero', stiamo osservando un rallentamento enorme nel miglioramento delle performance dei chip... l'antminer s5 mi sembra sia durato meno di un'anno, l's7 pure, mentre l's9 gira ormai da 2 o 3 anni e i chip nuovi che stanno uscendo adesso non aumentano l'efficenza in maniera così significativa da rendere totalmente obsoleti gli s9, quindi mi sembra che siamo quasi allo stato dell'arte con la tecnologia. e un progetto come quello della 21inc, potrebbe ritornare ad avere un senso.

Per una mining farm l'unica fonte di profitto deriva dal trovare i blocchi, mentre, per tutti gli altri esempi che ho citato prima, e probabilmente in innumerevoli altre situazioni, il trovare i blocchi sarebbe solo un guadagno(o una perdita) marginale e poco significativa.
Le grandi mining farm centralizzate si ritroverebbero, quindi,  a dover fare i conti con una concorrenza spietata proveniente da una massa di piccoli miners, che possono tranquillamente permettersi di minare in perdita senza accusare il colpo, rendendo quindi nuovamente decentralizzato il mining e prevenendo futuri rischi di centralizzazione.


per voi ha senso questo discorso o il mio cervello e' irrimediabilmente compromesso da un mix di demenza, ignoranza e populismo?
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