Pensierino della sera…ahhh, no, causa fuso orario per me e’ della mattina.
E’ necessaria una doverosa premessa.
Diro’ alcune cose che in virtu’ della generalita’ dei casi a cui si riferiscono, possono ragionevolmente risultare superficiali.
E cosa ancor piu’ importante, non sono dirette ad alcuno dei qui presenti partecipanti per cui, ove vi sentiste chiamati in causa, non me ne vogliate non e’ intenzionale.
Veniamo al dunque...”I have a dream...” diceva qualcuno un po’ colorato tempo fa ed in molti, da un paio d’anni a questa parte, sembrano diventati i suoi emuli/discepoli.
Il primo che si sveglia una mattina e si vede nello specchio un po’ abbronzato, se ne esce che vuole fare la ICO per la crypto MariaCazzetta.
La maggiorparte di questi novelli Archimede, e’ sicuramente riconducibile alla famigerata categoria dei “millennials” che tanto piace e fa figo che ce la metto pure io.
Intrinsecamente, appartenere a questa schiatta, non e’ sicuramente un demerito!
Ahime’, io l’ho passata da tempo ma ne ho incontrata di gente quadrata e con sale in zucca da porter confrontarsi con ben piu' anziani e preparati interlocutori.
Questa di gente con sale in zucca, pero’, rappresenta una piccola percentuale.
La stragrande maggioranza, infatti, sono, e rimangono, dei piccoli “paraculi”, dei furbastri che pensano di pisciare sempre piu’ lungo di chiunque altro solo perche’, magari, hanno buttato alle ortiche il joistick della playstation ed hanno cominciato a digitare qualche stringa di codice e, tutto insieme, emergono e si fregiano della medaglietta o di guru o di evangelist (fa tanto figo pure questo oggi giorno) della blockchain e vogliono fare i MIGGGLIONI.
Orbene...questa quantita’ di grandi geni, oggi, pensano sia un giochetto alzare grana facile.
Ed in un certo senso, hanno anche ragione....la massa di altrettanti coglioni che si sono ritrovati per le mani dei gettoncini ai quali iniizialmente non avevano dato nessun significato ed oggi valgono belle lirette, glieli regala senza farsi nemmeno passare per la mente di fargli una due diligence (che non e’ quella attaccata dagli indiani). e' parimenti.
Tradotto.....quantita’ industriale di sognatori, dall’una e dall’altra parte della barricata, scarsa dimestichezza con i processi di finanziamento/raggiungimento degli obiettivi, GRANNNDE dose di presunzione da parte di una masnada di piscialletto che tutto insieme si sentono un genio ed ecco che una cosa bella come la rivoluzione del mercato delle start-up con conseguente possibilita’ di finanziare progetti seri e di alto contenuto, si trasforma nel piu’ grande casino globale dove chi ha idee vere a volte non le vede premiate e chi ha soldi da investire, spesso, si guarda bene dal farlo.
Ovviamente...niente di piu’ strumentale alla tipologia di fauna che alberga questo mondo e che traspone la connaturata leggerezza dell’essere un giocatore di playstation, alla vita reale.
Questo....nel 90% dei casi.
Perche’ poi, c’e’ quel 10% dove si muovono quelli che il mestiere del VC lo hanno fatto da sempre e continueranno a farlo seppur con modalita’ diversa.
Gente che e’ abituata a contarti i peli sul culo ed a mettere grana solo dove hanno una ragionevole certezza di riprenderlo e con i dovuti interessi.
Persone/societa’ che guardano all’essenza del progetto, al suo reale valore aggiunto ed impatto sui modelli sociali e di consumo.
Ecco...se vuoi sapere se ha un senso investire nelle ICO, dovresti chiederlo a loro.
Visto che quando un progetto ha basi non solo tecnologiche ma, sopratutto, di gestione manageriale adeguate, i soldini ce li mettono (eccome!).
Molto umilmente dico....si, vale la pena, a patto di STUDIARE il progetto ed i suoi partecipanti nella sua interezza.
Il che significa, non solo il white papaer che, nella logica dei grandi smanettoni da playstation, e’ diventato pure quello la barzelletta del secolo!
Fino a poco fa, per realizzare un business plan decente non bastavano dalle 60 alle 100 pagine e fitte anche di dati finanziari.
Oggi....al “parco giochi” dei millennials...si entra comprando il gettone della giostra senza sapere se vai al tiro a segno oppure sui dischi volanti!!
Normalmente confezionati in serie (mi diverto a leggerne per lo meno un paio al giorno e sono tutti uguali), grandi copia ed incolla infarciti di frasi fatte, privi nella loro quasi totalita’ di piani finanziari.
Ergo...investire ha sempre un senso, a patto di fare i “compiti a casa” fatti bene, con un buon acume/istinto ed anche una bella dose di fortuna che non guasta mai.
Non garantisce contro l’imponderabile ma almeno se devi “morire”, che sia con la baionetta tra i denti!