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Topic: [IDEA] Scambio a mano su un territorio vasto (Read 1377 times)

hero member
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November 12, 2013, 06:00:55 AM
#21
@ervalvola
Si sicuramente è sfruttabile per creare qualcosa dalle stesse basi, ma l'obiettivo dell'idea iniziale era appunto di poter raggiungere persone con un accesso praticamente limitato o nullo alla tecnologia, sia per costi che per conoscenze.
Oppure si potrebbe aggiungere una cosa a livelli, e questo presentato qui nella discussione sarebbe il più basso.

hai ragione, se c'è qualche discussione sui livelli "più alti" ti spiacerebbe linkarla? Sarebbe interessante fare un "brainstorming" su di un exchanger distribuito!

Quote
(non ricordo se avevo già proposto anche qua l'idea del bunker ...)

Eh? Cheesy link link!

member
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November 11, 2013, 05:25:11 AM
#20
Io pensavo a una cooperativa sociale proprio per la possibilita' di essere socio lavoratore, da quello che ho capito e' un po come se tu ti assumessi da solo quindi la normativa dovrebbe essere un po piu elastica.
Poi ripeto in questo campo non ci capisco assolutamente nulla e sto buttando li due idee che mi sembrano piu' fattibili.
sr. member
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November 11, 2013, 05:09:23 AM
#19

io per questo ho pensato a una cosa simile ai gold club negli USA, cioe' riunioni periodiche dove partecipa chi vuole vendere o comprare btc per cash (o anche metalli preziosi come nei gold club, perche' no), Il vantaggio e' che in un contesto di gruppo le fregature dovrebbero essere escluse dato che ci sono diversi occhi che verificano quanto avviene. E i novizi avrebbero tutta l'assistenza di cui hanno bisogno gratis per effettuare le loro transazioni. E poi e' anche un modo per conoscere di persona un po' di gente dell'ambiente.

In america capita già di incontrarsi settimanalmente per scambiarsi Bitcoin, sarebbe bello farlo anche nelle grosse città italiane.
sr. member
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November 11, 2013, 05:07:01 AM
#18

Come assumi i rivenditori?
Si potrebbero anche acchiappare per strada, fra quelli che sembrano più disposti e capaci di fare una cosa simile.
Oppure lasciando annunci su bacheche/giornali con numero di telefono.


Sì ma io intendevo dal punto di vista legale, socio di una cooperativa? Assunto a tempo determinato, indeterminato?
legendary
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Bitcoin is antisemitic
November 11, 2013, 01:23:58 AM
#17
@ervalvola
Si sicuramente è sfruttabile per creare qualcosa dalle stesse basi, ma l'obiettivo dell'idea iniziale era appunto di poter raggiungere persone con un accesso praticamente limitato o nullo alla tecnologia, sia per costi che per conoscenze.

io per questo ho pensato a una cosa simile ai gold club negli USA, cioe' riunioni periodiche dove partecipa chi vuole vendere o comprare btc per cash (o anche metalli preziosi come nei gold club, perche' no), Il vantaggio e' che in un contesto di gruppo le fregature dovrebbero essere escluse dato che ci sono diversi occhi che verificano quanto avviene. E i novizi avrebbero tutta l'assistenza di cui hanno bisogno gratis per effettuare le loro transazioni. E poi e' anche un modo per conoscere di persona un po' di gente dell'ambiente.
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November 10, 2013, 06:28:26 PM
#16
@ervalvola
Si sicuramente è sfruttabile per creare qualcosa dalle stesse basi, ma l'obiettivo dell'idea iniziale era appunto di poter raggiungere persone con un accesso praticamente limitato o nullo alla tecnologia, sia per costi che per conoscenze.
Oppure si potrebbe aggiungere una cosa a livelli, e questo presentato qui nella discussione sarebbe il più basso.
Ripple potrebbe entrare in gioco nel momento successivo alla ricarica su postepay/superflash.

Un gateway "umano" si può fare, ma senza contare la richiesta e disponibilità di conoscenze informatiche, richiederebbe anche diversi mezzi di sicurezza per salvaguardare il suo deposito e la sua persona Grin
(non ricordo se avevo già proposto anche qua l'idea del bunker ...)
hero member
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November 10, 2013, 04:17:12 PM
#15
Ho pensato molto a lungo ad una cosa del genere (soprattutto quando fantasticavo di aprire un gateway ripple).
Il gateway è un po' più complesso perchè si tratta di una vera e propria IMEL ma, butto giù senza ragionarci più di tanto, questo si tratterebbe di un rivenditore distribuito.
Legalmente ci dovrebbe sicuramente essere una via d'uscita (e anche dei contratti molto semplici per i rivenditori locali che sarebbero dei semplici "agenti" come fanno i tabaccai per la postepay, per intenderci), nella misura in cui c'è stata per posteb.it o altri servizi simili.
Più problematico potrebbe essere risolvere il problema del KYC "distribuito", ammesso che serva.

Avete pensato a come sarebbe semplice ed elegante organizzare questo sistema attraverso ripple?
(lo so, sono un feticista ma in questo caso mi pare proprio che vada a pennello! Cheesy)
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Bitcoin is antisemitic
November 10, 2013, 01:47:50 PM
#14
Disagiato o meno,

figurati, chiedevo perche' mi sento parte della categoria -in spirito per ora, e se continua cosi' presto anche di fatto :-)

servirebbe per mettere in una situazione migliore anche eventuali alcuni rivenditori ambulanti e/o senza tetto e/o bisognosi di fondi, che pur non avendo un elevata conoscenza informatica, riuscirebbero ad avere comunque un vantaggio economico dall'esistenza del Bitcoin.
Non li salvi certo tutti, ma alcuni ne gioverebbero di certo.

ok, una domanda e': chi e' che andrebbe a comprare bitcoin in contanti da un senzatetto sconosciuto? e solo perche' un anonimo ti ci ha mandato via internet?
non escludo che diversi potrebbero, dato che ho visto cose anche + strane (nel bar di Guerre Stellari). Quello che escluderei e' che si possa fare in un qualche modo legale in materia di tasse, contributi e normative di lavoro.
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November 10, 2013, 01:00:54 PM
#13
Disagiato o meno, servirebbe per mettere in una situazione migliore anche eventuali alcuni rivenditori ambulanti e/o senza tetto e/o bisognosi di fondi, che pur non avendo un elevata conoscenza informatica, riuscirebbero ad avere comunque un vantaggio economico dall'esistenza del Bitcoin.
Non li salvi certo tutti, ma alcuni ne gioverebbero di certo.
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Bitcoin is antisemitic
November 10, 2013, 12:49:23 PM
#12
maa... chi rilascia le patenti di disagiato?

tra tutti i costi amministrativi, fiscali, contributivi, legali, e rogne connesse, forse e' meglio mettersi a fare da agenti per moneero.com e prendersi l'eclusiva nazionale per un bitcoin-bancomat, che almeno risparmierebbe le cause di lavoro con i parasubordinati e le truffe da chiunque. Almeno, questo e' cio' che farei io se avessi la minima intenzione di fare un qualsiasi business in questo paese.
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November 10, 2013, 12:35:48 PM
#11
Trovo il suggeimento interessante, sarei disponibile per verificare ipotesi di svilppo dell'idea.
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November 10, 2013, 09:59:47 AM
#10
Nel mio caso i bitcoin verrebbero comprati dalla cooperativa al prezzo piu economico possibile.
Non e' che creda molto nell'idea di cooperativa e' che forse risolverebbe il problema di assumere i disagiati come personale.
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November 10, 2013, 09:54:00 AM
#9
Certo era per trovare una possibile soluzione perche' un associazione mi sembra che non possa avere guadagno tra i soci mentre per una cooperativa la cosa sarebbe immediata e non ci sarebbe bisogno di assumere personale con tutti i problemi che ne derivano, naturalmente il gestore del sito e chi tiene le redini sara' pagato adeguatamente. Bisogna vedere quale potrebbe essere la soluzione piu semplice dal punto di vista legale, ho letto due cose su wiki, naturalmente per fare un analisi adeguata non e' sufficiente.
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November 10, 2013, 09:30:05 AM
#8
è una bella idea.
L'idea di fare scambi non solo tramite sistemi informatici permette anche una maggiore fiducia e fidelizzazione. Inoltre la persona che farebbe questo lavoro potrebbe pure fungere da centro informativo per coloro che si interessano al bitcoin e per coloro che sono ancora alle prime armi.
Però c'è anche il vantaggio, che "il contatto"/rivenditore non avrebbe anche alcun bisogno di sapere nulla sul Bitcoin.
Potrebbe anche essere un anziano vagabondo che al massimo sappia usare un vecchio cellulare.

Bella l'idea di fare rete nel territorio per gli scambi a mano.
Un po' difficile forse creare la rete di fiducia ad hoc.
Di fatto si partirebbe da piccole quantità, e gli si farebbe ben presente che se si rivelasse una persona di fiducia, riceverebbe altre richieste e sempre di quantità maggiori.
E quindi avrebbe fee sempre maggiori da poter intascare prima di ricaricare la postepay/carta del fornitore di BTC.

Come assumi i rivenditori?
Si potrebbero anche acchiappare per strada, fra quelli che sembrano più disposti e capaci di fare una cosa simile.
Oppure lasciando annunci su bacheche/giornali con numero di telefono.

Si prendono una percentuale o uno stipendio?
Sarei più per una percentuale.

Io la vedo piu come una cooperativa di disagiati che si autoregola, in questo modo si possono eliminare le tasse postepay, e il ricarico che i fornitori di bc vorrebbero fare dal prezzo di mercato.
Un ricarico dev'esserci per forza, chi è che fornisce Bitcoin a gratis e l'immagine propria e del sito accorpandosi tutto il rischio senza alcun ritorno? Grin
Se anche è una cooperativa o un associazione di beneficenza, comunque bisogna per forza ricoprire le spese per dare un minimo di sostentamento e ripagare il tempo impiegato da chi gestisce i Bitcoin. Non esistono pasti gratis Wink
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November 10, 2013, 08:00:48 AM
#7
Io la vedo piu come una cooperativa di disagiati che si autoregola, in questo modo si possono eliminare le tasse postepay, e il ricarico che i fornitori di bc vorrebbero fare dal prezzo di mercato.
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November 10, 2013, 07:48:15 AM
#6
Da wikipedia:

-Cooperativa di produzione e lavoro: lo scopo consiste nel procurare lavoro alle migliori condizioni possibili per i propri soci-lavoratori; il rapporto fra socio e cooperativa è regolato dal Regolamento interno (obbligatorio per questo tipo di cooperative ai sensi della Legge 142/2001);

-Cooperativa sociale: si tratta di cooperative di lavoro per la gestione di servizi socio sanitari ed educativi o finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate;
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ars longa, vita brevis
November 10, 2013, 07:31:33 AM
#5
L'idea è buona, ma bisogna vedere i problemi legali, bisogna pagare delle tasse sulla vendita? Come assumi i rivenditori? Si prendono una percentuale o uno stipendio? E i contributi? Sono intermediari commerciali?

Tutte le belle idee purtroppo si scontrano contro il muro della "legge"  Roll Eyes

Si, infatti la butto li. Chiaramente si dovrebbero aspettare chiarificazioni da parte delle istituzioni riguardo Bitcoin, a livello se non Italiano, almeno Europeo.
sr. member
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November 10, 2013, 07:00:29 AM
#4
L'idea è buona, ma bisogna vedere i problemi legali, bisogna pagare delle tasse sulla vendita? Come assumi i rivenditori? Si prendono una percentuale o uno stipendio? E i contributi? Sono intermediari commerciali?

Tutte le belle idee purtroppo si scontrano contro il muro della "legge"  Roll Eyes
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Thank God I'm an atheist
November 10, 2013, 06:57:12 AM
#3
Bella l'idea di fare rete nel territorio per gli scambi a mano.
Un po' difficile forse creare la rete di fiducia ad hoc.
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November 10, 2013, 06:48:38 AM
#2
è una bella idea.
L'idea di fare scambi non solo tramite sistemi informatici permette anche una maggiore fiducia e fidelizzazione. Inoltre la persona che farebbe questo lavoro potrebbe pure fungere da centro informativo per coloro che si interessano al bitcoin e per coloro che sono ancora alle prime armi.
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November 10, 2013, 06:25:54 AM
#1
Durante una delle molte sobillazioni filosofiche che è buon costume ricamare ad un raduno di bitcoin, ho avuto, abbiamo, è uguale, diciamo che è scesa dal cielo quest'idea:
invece di vendere attraverso postepay, uno potrebbe pensare di dare lavoro a delle persone (che magari adesso non ce l'hanno, o non l'hanno mai avuto) come rivenditori nelle grandi città italiane, per fare scambi a mano.
Non sarebbe tanto un localbitcoins proprietario, quanto piuttosto un bitboat con scambio a mano, invece di postepay.
Dunque ci sarebbero:
- dei rivenditori, che opererebbero in ogni grande città vendendo bitcoin per conto dei fornitori con un certo tot di fiducia (ex: 1 btc massimo), che potrebbero quindi vendere solo quella quantità prima di ricaricare su postepay il fornitore in questione detraendovi la loro fee;
- dei fornitori, unici ad essere in possesso di bitcoin da vendere, che potrebbero scegliere quanta fiducia dare ad ogni rivenditore
- un portale dove prendere contatto con gli acquirenti, che si darebbero appuntamento attraverso le direttive del fornitore ad esempio, sempre scelte anche dal cliente - ma mai fuori da un luogo pubblico

I rivenditori avrebbero dunque bisogno unicamente di un telefono cellulare, i clienti di uno smartphone. I fornitori si metterebbero dunque d'accordo con i rivenditori via cellulare, e viceversa i secondi darebbero sempre via cellulare conferma della transazione. I fornitori invierebbero i bitcoin al cliente e il rivenditore non potrebbe fare altre transazioni prima di aver ricaricato (detratta la fee) la postepay del fornitore.

I vantaggi di questa cosa sarebbero due: da una parte si potrebbe dare lavoro a chi non ce l'ha (ad esempio gli homeless, pensando un sistema di fiducia che parta da basse quantità e che prometta guadagni sempre migliori) - questo perchè i rivenditori avrebbero bisogno unicamente di un cellulare. Dall'altra c'è - rispetto a postepay - il fatto che il cliente non avrebbe la necessità di avere con se il codice fiscale. Gli svantaggi, un maggiore costo per i fornitori.

Che ne pensate?
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