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Topic: La radice italiana del talento argentino. [MESSI, GINOBILI, SCALONI] (Read 46 times)

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Bellissimo articolo, la cosa che mi rende di piu orgoglioso è leggere il nome della mia città proprio li, ma ci terrei a precisare che nel mondo calcistico negli anni poi non abbiamo mai dato un grande apporto di campioni nel nostro campionato e nella nostra nazionale quindi mi chiedo se questo espatrio di campioni abbia impoverito il nostro dna ahahah
comunque tanta roba viva le Marche.
sr. member
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Vi porto una nota interessante da un quotidiano argentino.

Il percorso del talento: gli antenati italiani di Manu, Messi e Scaloni vivevano in paesi vicini entro un raggio di 50 chilometri.

Nelle Marche, nelle province di Macerata e Fermo, sono le radici familiari dei tre grandi campioni argentini. Come è stata scoperta la coincidenza e il contributo dell'autore a chiudere il cerchio.

Per definire la vicinanza tra i luoghi, un antico aforisma italiano lo definisce "l'abbaio di un cane". Quella breve distanza è il legame invisibile che viene alla luce oggi e che unisce le storie di Leo Messi, Manu Ginóbili e Lionel Scaloni. Una particolarità notevole data l'incredibile storia che attraversa generazioni ma ha una radice comune: i paesi d'Italia da cui provengono i loro antenati, così vicini da determinare che le tre famiglie abitassero a soli 30 chilometri l'una dall'altra. La regione del miracolo: le Marche. Le province: Macerata e Fermo. Lì, da tre piccoli paesi limitrofi, culla di un talento allora insospettato, i suoi avi partirono per l'Argentina all'inizio del '900 quando la carestia devastò la penisola e il sogno di molti di "fare l'America" ​​si mescolò con il dolore di lasciare la propria terra ei propri affetti ma con la speranza di un futuro migliore. Una storia comune a molti argentini, ma che in questo caso acquista maggiore rilevanza con risvolti insospettabili vista la grandezza di questi notevoli pronipoti che riuscirono a superare i sogni degli antenati e, più che a "fare l'America", conquistarono il mondo.

(So che l'immagine non verrà visualizzata perché sono un principiante)

Come tante migliaia di altri, i Messi-Cuccitini (originariamente Coccettini), i Ginóbili-Maccari, gli Scaloni, lasciarono la nativa Italia nel 1900 trascinandosi dietro l'incertezza, lo strappo dovuto allo sradicamento, lasciando genitori, fratelli e figli, con una mano dietro e un'altra mano davanti e guidati da un grande spirito imprenditoriale. Come tante migliaia, facevano il viaggio in carrozza dalle loro città, di solito fino a Genova, il porto da cui partiva la maggior parte degli immigrati. Trenta giorni di viaggio a bordo di una nave con biglietti di terza classe per arrivare finalmente a Buenos Aires, temendo l'ignoto ma abbracciando un nuovo orizzonte nella terra promessa. Quegli immigrati erano ben lontani dal sapere che un secolo dopo i loro discendenti sarebbero stati artefici di enormi conquiste e generatori di una felicità collettiva senza precedenti. Uno sarebbe diventato il più grande calciatore del mondo; un altro nel miglior giocatore di basket della storia dell'Argentina e uno dei migliori stranieri nella NBA, e il terzo, nel mentore de "La Scaloneta" e direttore tecnico consacrato della squadra di calcio argentina campione del mondo. "La via del talento" si potrebbe ora definire come il corridoio che unisce i tre piccoli centri delle Marche, nel centro Italia, una delle venti regioni della penisola. San Severino Marche (Messi-Cuccittini), 37 chilometri da Corridonia (Ginóbili) e Magliano Di Tenna (Scaloni), 21 chilometri dalla prima. Un totale di 58 chilometri oggi legati dall'eredità dei suoi figli prodighi basati sull'intelligenza, una mentalità vincente e una decisione incrollabile per avere successo.

Il sociologo italiano Fiorenzo Santini, specialista dell'emigrazione marchigiana in Argentina, è stato fondamentale per svelare questa storia. La sua perseveranza gli ha permesso nel 2022 di confermare l'ipotesi delle origini italiane di Leo Messi. Dopo un'ardua indagine durata tre anni, ha confermato che la nonna materna di 10 anni, Celia Oliveira Cuccittini -Coccettini-, è nata e cresciuta nel comune di San Severino Marche. Era sposata con Antonio Cuccittini e con lui ha avuto una figlia, Celia María Cuccittini, la madre di Lionel Andrés Messi Cuccittini. “Il padre di Lionel - afferma con orgoglio Santini - una volta mi ha chiesto della cittadinanza della moglie, ma il cognome Cuccittini non esiste in Italia. Alla fine ho avuto l'intuizione che il nome potesse essere stato registrato erroneamente. In effetti lo era. Il nome originario della famiglia Cuccittini era infatti Coccettini e proveniva da San Severino Marche. Ho trovato il certificato storico della famiglia emigrata prima in Brasile e poi in Argentina e questo certificato combacia perfettamente con un altro argentino di un cugino della madre di Lionel", dice il ricercatore.

Con questo record, il comune ha riconosciuto Messi nel 2022 come "cittadino onorario". Le origini di Leo sono quindi di puro ceppo maceratese poiché era stato anche possibile verificare che il trisnonno di Leo, Angelo Messi, emigrò in Argentina nel 1883 dalla città di Recanati, vicino a San Severino Marche. Tuttavia, l'irrequieto Santini voleva fare di più. Consapevole dell'origine “marchigiana” di Ginóbili, si è proposto anni fa di dimostrarlo inconfutabilmente. Ma non è stato facile per lui. Santini aveva trovato nell'Archivio di Stato della provincia di Macerata un documento che sarebbe poi divenuto indispensabile: la targa di un certo Antonio Ginóbili, figlio di Luigi Ginóbili e Rosa Lattanzi, di Pausula (oggi Corridonia). Tuttavia, Santini non è riuscito a legare Antonio alla famiglia del quattro volte campione Nba. Dubitava persino della città da cui provenivano. I dati ottenuti erano contraddittori e si limitavano ai comuni di Massa Fermana, Mogliano, Corridonia e Petriolo. Stava per chiudere la sua indagine quando un mese fa ha trovato una copia di “Manu. Il cielo con le tue mani”, la biografia di Ginòbili che ho scritto, in cui ho fatto un'indagine dettagliata sulle origini italiane di Manu.

Nel libro, e sulla base di diversi documenti che ho potuto ottenere, ho ricostruito l'albero genealogico Ginóbili, con a capo Luigi Ginóbili e Rosa Lattanzi, genitori di David Nazareno, bisnonno di Manu arrivato a Bahía Blanca nel 1900. Ma David Nazareno non è arrivato da solo. Nel 1905 arriva in Argentina il fratello Antonio e nel 2007 l'altro fratello Giuseppe. Anche David e Antonio, come ho potuto confermare dopo lunghe ore di ricerca negli archivi della Società Italiana di Mutuo Soccorso e Istruzione di Bahía Blanca, che compaiono entrambi nel libro 120 dell'elenco dei soci. Antonio con il numero 849 e David con l'850. Nel libro 121, quello della “lista elettorale”, sempre del 1921, compaiono entrambi, uno dopo l'altro, ad eccezione del loro nome scritto in italiano (Davide).

Santini poté così confermare che David Nazareno e Antonio erano fratelli. La coincidenza dei nomi dei genitori di Antonio -Luigi Ginóbili e Rosa Lattanzi- che avevo ricavato dall'archivio di Macerata con quelli di David Nazareno ricavati dalle mie ricerche sono state la luce in fondo al tunnel. Poté finalmente confermare che la famiglia proveniva da Corridonia, che nel 1900 contava solo 8.950 abitanti, alcuni dei quali diretti antenati di Manu. Tanto che le autorità locali stanno procedendo per dichiarare cittadino onorario il pluricampione Nba. Le ricerche del Santini hanno permesso addirittura di avvalorare le radici marchigiane dei Maccari, ramo materno di Manu, originario di Pollenza, molto vicino a Corridonia. Il sociologo ha così potuto chiudere un capitolo, e uno dei più grandi, nel suo tentativo di scoprire le radici delle celebrità che hanno origine nella provincia di Macerata.

La conferma del paese esatto da cui provengono gli antenati di Manu Ginóbili (Corridonia), più quella precedente che avevo fatto con quella di Messi (San Severino Marche), mi ha portato a consultare Santini sulla distanza tra i due paesi: 37 chilometri, confermò Santini prima della mia domanda. “L´abbaio di un cane” (l´abbaiare di un cane), mi disse per esemplificare quella vicinanza. Incredibile ma reale. Ma c'era di più per rendere più potente questa incredibile storia di legami ancestrali, vicinanza e divenire in comune. Alla luce del campionato del mondo ottenuto dall'Argentina nel dicembre 2022, il sociologo Santini, conoscitore della radice "marchigiana" di Lionel Scaloni, si è messo alla ricerca del paese d'origine dei suoi avi. Deciso non ci ha messo molto a confermare pochi giorni fa, con relativa documentazione, che il bisnonno di Scaloni, Enrico, emigrò in Argentina nel 1900 da Magliano di Tenna, che allora non contava più di 1.300 abitanti, e come il bisnonno di Ginóbili si stabilì a Bahía Blanca, anche se in seguito si trasferì a Pujato, Santa Fe, altra meta preferita degli immigrati italiani.

Nel 1978 nasce Lionel Scaloni, figlio di Ángel e pronipote di Enrico. Il punto massimo delle coincidenze è che la distanza tra Magliano di Tenna, il luogo di origine degli Scaloni, e San Severino Marche, quella di Messi, è di 51 chilometri. Sulla strada, quasi in mezzo, c'è Corridonia, quella di Manu. I loro antenati hanno respirato la stessa aria, percorso le stesse strade e con le stesse paure ma pieni di coraggio hanno fatto lo stesso viaggio che li ha lasciati in una meta comune: l'Argentina. Cento anni dopo, i suoi discendenti, intrisi di quello spirito imprenditoriale, superando gli ostacoli con grinta e talento, rimasero uniti per sempre nei cuori di tutti.

Leo, Manu e Lionel. Messi, Ginobili, Scaloni. Dalle Marche all'Argentina. Dall'Argentina al mondo.

Source: https://www.infobae.com/deportes/2023/02/01/la-ruta-del-talento-los-ancestros-italianos-de-manu-messi-y-scaloni-vivian-en-pueblitos-vecinos-en-50-kilometros-a-la-redonda/

Ho cercato di tradurre l'articolo nel miglior modo possibile. Abbiamo qualcuna di queste regioni o città nel forum?.

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