Guarda, il problema è che da noi qualcnque strumento di interazione (sia esso di pagamento o di comunicazione) che ha a che fare con la privacy, viene taggato come criminale.
A partire dal contante fino ad arrivare a telegram o signal, in tutto ciò in cui lo stato non può tracciarti è visto del marcio. Ed automaticamente anche la comunità vede in tutto questo del marcio.
Prendiamo il caso del contante: tutti a dire che il contante è usato dai criominali e dagli evasori, ma siamo davvero sicuri che sia così?
Perchè criminalizzare e limitare l'uso di uno strumento solo perchè una sparuta minoranza lo usa quale parte dei suoi traffici illeciti? Insomma, se seguissimo questa logica dovremmo vietare anche i coltelli (compresi quelli da cucina) perchè con questi si può uccidere, no?
O ancora si dice che le cryprovalute siano usate per acquistare droghe. Le droghe ecco, un'altra partita che lo stato vuole continuare a perdere regalando soldi alla criminalità: basterebbe legalizzare, ripeto legalizzarle tutte rendendole di libera vendita in farmacia, lasciando ognuno padrone del suo destino! In fondo l'alcool o il fumo non è che facciano meno danni.
Insomma, comunque la si veda la questione è sempre la stessa: c'è un profondo gap tra le priorità di chi amministra il paese e chi il paese lo vive.
Iniziativa certamente da prendere quale caso di studio per il nostro prossimo futuro, ma onestamente vedo molto difficile che il nostro paese riesca a guardare alle cryptovalute come strumento per migliorare e rendere più efficente l'economia
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Concordo, ma anche dobbiamo capire dove vogliamo andare come paese. Solo il fatto di avere una legislazione chiara, non sto dicendo permissiva, sto dicendo chiara e ben scritta, potrebbe attrarre capitali, talenti, imprenditorialità ed avviare un circolo virtuoso di know how che non ci immaginiamo neanche.
Altrimenti continuamo a puntare sull’essere un paese dove i pensionati europei faranno le loro vacanze.