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Topic: Scritto narrativi e sociopoliticofilosofici d'interesse per la Crittovaluta (Read 610 times)

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ars longa, vita brevis
Pensavo di raccogliere in questo topic tutte quelle che possono essere letture d'interesse per chi come noi sta esplorando l'universo politico, economico, sociale e filosofico che si dispiega attorno o alla base dell'idea non solo di crittovaluta, ma di cultura open, peer 2 peer, e reti distribuite in generale; non tanto da un punto di vista tecnico, quanto piuttosto con approccio letterario, filosofico, o delle scienze umane.
Comincio subito:


Fernando Pessoa - Il Banchiere Anarchico (1986)

Questo è un racconto molto breve che in forma di dialogo diretto illustra, molto machiavellicamente, la "dottrina politico-filosofica" di un banchiere. Quest'ultimo, dichiarandosi anarchico, racconta la sua ascesa dalla povertà a quella che è forse la più in alto tra le classi sociali, e di come questa ascesa non sia che un risultato delle sue idee politiche, piuttosto che di un agire contraddittorio. L'analisi è molto lucida e assume posizioni anarco-individualiste vicine al liberalismo, legandole all'idea di denaro non tanto come nemico da distruggere, ma come finzione sociale da oltrepassare, come della più forte delle finzioni sociali che impediscono all'individuo il pieno esercizio della libertà. Analisi questa, anche se non propriamente approfondita quantomeno convincente, delle dinamiche che intervengono nell'organizzazione politica tra individui, e della contraddizione tra anarchismo vero e gerarchie nelle forme politiche anarchiche.


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Dunque, una cosa è evidente... Nell'attuale stato sociale non è possibile che un gruppo di uomini, per ben intenzionati che siano tutti, per preoccupati che siano solo a combattere le finzioni sociali, a lavorare per la libertà e a lavorare insieme, non creino spontaneamente tra loro tirannia, in aggiunta a quella delle finzioni sociali, senza così distruggere nella pratica tutto quanto vogliono nella teoria, senza involontariamente intralciare il più possibile proprio quello che vogliono promuovere. Che fare allora? E' molto semplice... Lavorare tutti per lo stesso fine, ma separati.



Hakim Bey (aka Peter Lamborn Wilson) - T.A.Z. Zone Temporanee Autonome

"I corsari e i pirati dei mari del XVIII secolo crearono una "rete d'informazione" che si estendeva per l'intero globo: primitiva e primariamente rivolta a truci affari, la rete funzionava nondimeno ammirabilmente. Sparse attraverso la rete erano isole, remoti nascondigli dove le navi potevano venire rifornite d'acqua e di cibo, il bottino scambiato per necessità e lussi. Alcune di queste isole sostenevano "comunità intenzionali", intere mini-società che vivevano coscientemente al di là della legge e decise a rimanerci, anche se solo per breve ma felice esistenza" - così Hakim Bey, nelle prime righe del suo TAZ, introduce il lettore ad una nuova idea di forme di autonomia temporanea, sul modello dei pirati. Con autonomia temporanea si deve intendere, come dall'etimologia di autonomia "darsi la propria legge da sè", una realtà che senza puntare ad un affermazione e una stabilità definitiva si organizza dandosi la propria legge. Ed è sotto questo aspetto che desidero legarla al bitcoin, cosa che come vedremo, non sarà poi così difficile. Già di per se bitcoin si identifica con il proprio codice: esso non è altro se non l'insieme di regole che lo definisce, e la community intera, l'insieme di coloro che desiderano rispettare la sua legge.


To be continued..

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