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Topic: Signoraggio : tutto quello che devi sapere sulle banche centrali (Read 551 times)

sr. member
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Peccato che il signoraggio venga raccontato  al pari di un sermone di un testimone di geova . chi parla di signoraggio si comporta come una setta del "noi sappiamo " e voi non siete un cazzo. Alla Paolo Bernard.

Si avete ragione , la moneta stampata è carta straccia ed il potere è delle banche. La riserva frazionaria è un inculata pazzesca. Forse esistono anche i rettiliani.

E la soluzione quale sarebbe una rivoluzione/ guerra mondiale per far tornare il potere al popolo ?  Poi che fate vi autogovernate e ripristinate il baratto?

Sono la persona più critica del mondo verso questo sistema economico, ma le pippe sul signoraggio sono noiose e banali, meglio leggere un libro di David Icke almeno è divertente.



Il tema è complesso.
Si cerca di snocciolarlo il più possibile, ma tralasciare dettagli è come dimenticarsi lo scalogno nel soffritto: non si puó fare.

Da come la vedo basta ed avanza sbarazzarci dei " men in the middle"  che fino a ieri ha controllato l'intero ecosistema essendo a conoscenza delle particolarità di entrambe le parti.

Come movimento, perchè con questo alla fine credo che in fin dei conti traduco le cryptomonete, abbiamo il dovere di informare le parti suddette.
sr. member
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Peccato che il signoraggio venga raccontato  al pari di un sermone di un testimone di geova . chi parla di signoraggio si comporta come una setta del "noi sappiamo " e voi non siete un cazzo. Alla Paolo Bernard.

Si avete ragione , la moneta stampata è carta straccia ed il potere è delle banche. La riserva frazionaria è un inculata pazzesca. Forse esistono anche i rettiliani.

E la soluzione quale sarebbe una rivoluzione/ guerra mondiale per far tornare il potere al popolo ?  Poi che fate vi autogovernate e ripristinate il baratto?

Sono la persona più critica del mondo verso questo sistema economico, ma le pippe sul signoraggio sono noiose e banali, meglio leggere un libro di David Icke almeno è divertente.




In una visione al momento utopistica il potere di emettere moneta dovrebbe ritornare in mano agli stati che dovrebbero stampare e distribuire moneta con un Quantitative Easing diretto all'economia reale e non alle banche e alla finanza come avviene ora.
Diretto quindi ad opere pubbliche, all'istruzione, alla sanità e alla ricerca e nemmeno tramite un reddito di cittadinanza (forma di schiavitù celata altamente distruttiva per la società a mio avviso..).

Perchè nel mondo reale il lavoro abbonda.. solamente che le forze politiche fanno si che non ci siano sufficienti soldi per pagarlo.
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Aggiungerei inoltre che soltano il 7% del denaro circolante è stampato su pezzi di carta senza valore.. il 93% viene creato tramite il debito direttamente dalle banche private.

Quando si fa un mutuo, o si chiede denaro in prestito in qualsiasi forma ad una banca, la banca non prende una parte dei suoi soldi e li da all'intestatario del mutuo/debito ma semplicemente crea il denaro scrivendo sul conto corrente che ci sono quei soldi o tramite un assegno circolare (dato direttamente alla concessionaria per  l'acquisto di un'auto o al costruttore per una casa).

Crea quindi denaro dal nulla ed inoltre su questo denaro pretende che si paghino pesanti interessi, in realtà a fronte di nulla.. quel denaro prima non era di proprietà della banca.
E quegli interessi chi li paga, o meglio da dove vengono i soldi per pagare quegli interessi?

Dall'economia reale (il 7% del denaro) o da altri debiti... è per questo che ci indotrinano facendoci credere che l'economia sia stabile quando cresce stabilmente!! L'oligarchia banacaria necessita di crescita economica per continuare ad esistere... ma come è chiaro è un meccanismo a crescita esponenziale che non può durare in eterno...



Concludo dicendo che i poteri bancari sono molto attenti a fare si che la teoria monetaria non venga insegnata da nessuna parte e che non se ne parli.
La gente deve continuare a credere che non ci siano i soldi.... -.-

L'unico bene che si crea dal nulla e che non ha nessun valore.



Giustissima osservazione.
Cercando sempre di insabbiare ogni discussione a forza di lobby, controllo dei Media e cartello su molto aspetti. In questo senso l'avvento delle cryptomonete non deve solamente essere visto come mezzo d'arricchimento, chiariamoci benvenga, ma come cambiamento e destabilizzazione dell'oligarchia bancaria, vero cancro dell'economia moderna. Gli speculatori infatti per definizione non hanno a cuore alcun progetto che sta sotto alle loro quote, mentre chi veramente ha capito la grandezza del progetto ed il suo protocollo non puó che non sostenerlo nel lungo periodo.
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dobbiamo ringraziare Satoshi e la sua brillante mente che e stato capace di concepire una valuta senza enti centrali .
Euro o Dollari sono solo carta igienica che hanno stampati numeri sopra .
legendary
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E’ il potere di monetazione, il potere di indebitare Stato, governo e popolo verso di sé, di creare unilateralmente ricchezza a loro spese. Un così grande potere non poteva che restare nell’inconscio della democrazia, dalla Rivoluzione Francese in poi.  E al di sopra di ogni altro potere.       

.......


Grazie, sintesi davvero molto interessante!
Non ho mai studiato economia e sono abbastanza ignorante in materia ma la domanda sul come fosse nata e si fosse evoluta la moneta devo dire che mi frullava in testa da un po'....

sr. member
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Aggiungerei inoltre che soltano il 7% del denaro circolante è stampato su pezzi di carta senza valore.. il 93% viene creato tramite il debito direttamente dalle banche private.

Quando si fa un mutuo, o si chiede denaro in prestito in qualsiasi forma ad una banca, la banca non prende una parte dei suoi soldi e li da all'intestatario del mutuo/debito ma semplicemente crea il denaro scrivendo sul conto corrente che ci sono quei soldi o tramite un assegno circolare (dato direttamente alla concessionaria per  l'acquisto di un'auto o al costruttore per una casa).

Crea quindi denaro dal nulla ed inoltre su questo denaro pretende che si paghino pesanti interessi, in realtà a fronte di nulla.. quel denaro prima non era di proprietà della banca.
E quegli interessi chi li paga, o meglio da dove vengono i soldi per pagare quegli interessi?

Dall'economia reale (il 7% del denaro) o da altri debiti... è per questo che ci indotrinano facendoci credere che l'economia sia stabile quando cresce stabilmente!! L'oligarchia banacaria necessita di crescita economica per continuare ad esistere... ma come è chiaro è un meccanismo a crescita esponenziale che non può durare in eterno...



Concludo dicendo che i poteri bancari sono molto attenti a fare si che la teoria monetaria non venga insegnata da nessuna parte e che non se ne parli.
La gente deve continuare a credere che non ci siano i soldi.... -.-

L'unico bene che si crea dal nulla e che non ha nessun valore.

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Veramente una bella lettura e che come scritto dovrebbe essere insegnata a scuola, soprattutto ai più giovani.

In mogli ignorano come sono strutturati e formati gli aspetti anche all'apparenza più banali che regolano la vita di tutti i giorni.
Se ci soffermassimo un attimo a riflettere di più, capiremmo come in molti casi è solo perche "si è fatto finora così " non vuol dire che sia la soluzione più giusta ed efficiente.
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Veramente una bella lettura e che come scritto dovrebbe essere insegnata a scuola, soprattutto ai più giovani.
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Chi lo emette è la Banca Centrale. Essa ne è proprietaria. Ha il diritto esclusivo di emettere moneta.

Indi, lo cede alle altre banche a prestito, contro interesse.

Ma, si noti bene, la Banca Centrale, nel cederlo, non cede qualcosa che abbia un valore (l’abbiamo dianzi visto), nè si impegna a fare o dare alcunchè (non contrae alcuna obbligazione, non è tenuta a convertire il denaro in oro o a garantire che la massa monetaria sia e resterà coperta da un controvalore in oro o altro bene, nè che verrà mantenuta costante); nè trasferisce alcun proprio diritto al cessionario (infatti, il denaro non costituisce un titolo di credito verso terzi, come la cambiale-tratta). Eppure, per questa cessione priva di qualsivoglia valore, essa percepisce un interesse; e un interesse maggiore viene esatto dalle banche non centrali quando prestano il denaro ai clienti.

In essenza, ricevendo denaro, le banche non centrali e tutti gli altri soggetti contraggono un debito, ultimamente verso la Banca Centrale, in cambio di qualcosa che non ha valore. E’ vero che possono rimborsare quel debito usando, di nuovo, il denaro; ma ne devono sempre rendere più di quanto ne hanno ricevuto, a titolo di interesse. E questa quantità aggiunta la devono togliere ad altri.

Il valore del denaro, una volta uscito dalla Banca Centrale, è quindi un valore puramente indotto, ossia basato sull’imposizione legislativa (circolazione forzosa: la legge impone la valuta legale come mezzo non rifiutabile di estinzione delle obbligazioni) e/o sull’aspettativa, nutrita da chi lo accetta in cambio di un bene o di un servizio o di una promessa di rimborso, che esso verrà accettato da altri soggetti, coi quali intende avere rapporti patrimoniali. Ossia, io accetto di essere pagato, per le mie prestazioni professionali, in denaro, perchè mi aspetto che questo denaro verrà accettato dal mio panettiere, dal mio benzinaio etc. Ma questo denaro, che io ricevo e scambio, non è altro che carta stampata con un numero sopra. La mia aspettativa, e quella del panettiere e del benzinaio, inducono, o introducono, il valore. O lo spettro del valore. In questo senso, il valore del denaro non si capisce se non si vede il denaro come oggettivizzazione del tempo, del futuro (anticipazione di ciò che mi aspetto in cambio di esso).

Ciò che avviene quando la Banca Centrale batte moneta, è che essa produce ricchezza per sè stessa senza altra spesa, che il costo di produzione del denaro stesso – ricchezza che viene prelevata, tolta, avocata, dagli altri soggetti, dal popolo.

Da queste premesse, si capisce che il potere monetario-bancario viene prima, trascende, lo stesso principio del profitto e del mercato, perchè crea e sposta valore e potere senza bisogno di dare in cambio un corrispettivo; e si capisce perchè esso è il vero potere sovrano, dominante su quello politico, che da esso discende – si capisce perchè il mondo, da secoli, è dominato da un’oligarchia bancaria. E perchè questo dato di fatto, sebbene logico e semplice a capirsi, non sia spiegato nelle scuole nè dai partiti politici.

La funzione dello Stato, in questa struttura dinamica, è essenzialmente quella di imporre, o indurre, il valore del denaro (denaro che, altrimenti, sarebbe solo carta stampata) e il monopolio della sua emissione in favore della Banca Centrale.

Ciò viene ottenuto coll’imposizione del corso legale forzoso, ossia coi seguenti mezzi:

a)     garantire il monopolio dell’emissione della moneta in favore della Banca Centrale;

b)    accettare per ogni pagamento, dovuto allo Stato (tributi, sanzioni etc.) quella medesima moneta, e quella sola;

c)     pagare ogni proprio debito (stipendi, pensioni, indennità etc.) solo con quella medesima moneta.

     Lo Stato, in questo sistema, si comporta come un generatore di energia in un circuito elettrico: crea una differenza di potenziale tra l’estremità che paga in moneta, e quella che si fa pagare in moneta; inoltre, trasmette al popolo la sensazione che il denaro sia un valore reale; ne consegue l’induzione di un flusso: la circolazione monetaria.

L’Euro si differenzia dalle monete tradizionali perchè, diversamente da queste, non reca alcuna scritta esprimente l’affermazione che sia valuta avente corso legale. E’ questo uno stratagemma giuridico delle istituzioni europee per preparare la giustificazione legale a non accettarlo più, in futuro e alla bisogna, come moneta di estinzione dei debiti pubblici?
 

Come abbiamo visto, lo svuotamento del valore della moneta – prima quello intrinseco, poi quello giuridico, fino alla sua riduzione a mero numero stampato su carta filigranata – è avvenuto attraverso diversi passaggi, è stato graduale. Pochi si sono accorti di ciò che avveniva ogni volta. Nessuno, credo, ha rifiutato i Dollari dopo che su di essi è sparita la scritta “pagabile al portatore”. Nessuno si è accorto, che l’Euro ha perso persino la scritta “questa banconota ha corso legale”. Il sistema ha assorbito ogni singolo atto di svuotamento del denaro grazie al fatto che ciascuno di questi atti interveniva in una circolazione già esistente di denaro, dotata di una sua inerzia.


La valuta legale a circolazione forzosa è, oramai, quella prodotta direttamente, a costo zero, senza copertura, senza controlli pubblici, dai banchieri privati. Lo stato, che dona ai banchieri la potestà di emettere e di ritirare la valuta legale privata, è oramai loro diretta proprietà.

Fonte http://marcodellaluna.info
sr. member
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Infine, sulle banconote in Euro non compare, invece, alcuna scritta, alcun impegno o dichiarazione di validità legale della Banca Centrale Europea.

Non è nemmeno più una misura di valore aureo, perchè l’Euro, come tutte le principali monete, da Bretton Woods in poi, non è convertibile in oro. Il portatore di una banconota non può presentarsi al suo istituto di emissione e richiedere di cambiarla in oro o in altro bene.

E allora che cos’è?

Molto semplice: è niente, ovvero è un quid arbitrario, un significante senza significato.

Un importo monetario – ad esempio, € 100 – non è altro che un numero stampato su un biglietto dotato di specifici caratteri di riconoscibilità emesso da un monopolista dell’emissione, il che ne limita l’offerta e ne costituisce la scarsità.  Ma ciò equivale a dire che esso è una commodity a sè stante, una fra le molte, le cui proprietà oggettive specifiche sono l’essere accettata come mezzo di pagamento dagli Stati e da altri soggetti, l’essere frazionabile, l’essere omogenea, l’essere fungibile, l’essere conservabile, l’essere portatile e tascabile, l’essere quantificabile a vista, etc. (mentre le proprietà oggettive specifiche del rame, ad es., sono fisiche).


Di questa commodity, come di tutti gli altri beni, compreso l’oro, il valore è determinato multifattorialmente  –nella logica di domanda e offerta e attraverso la forza dell’economia-  dal rapporto di scambio tra essa, le altre commodities del medesimo tipo (le altre divise: tot Yen per un Euro) o di altro tipo (il rame, il petrolio: tot Yen per una tonnellata di rame, tot per un barile di petrolio), gli altri beni non costituenti commodities (un quadro, un’autovettura, una certa casa). Essendo una commodity a limitata disponibilità (essendo, cioè, ‘scarso’, come, per es., il ferro, e a differenza dell’acqua di mare), il denaro ha un valore proprio, intrinseco anche come mera cartamoneta. Un valore, peraltro, variabile e, in astratto, persino azzerabile – proprio come quello di tutti gli altri beni. Propriamente, niente può avere un valore intrinseco, nel senso di assoluto, perchè ogni valore è relativo a una domanda, a un uso.

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E’ il potere di monetazione, il potere di indebitare Stato, governo e popolo verso di sé, di creare unilateralmente ricchezza a loro spese. Un così grande potere non poteva che restare nell’inconscio della democrazia, dalla Rivoluzione Francese in poi.  E al di sopra di ogni altro potere.       

Il denaro, anticamente, era monete d’oro o d’argento, le quali avevano un valore non rappresentativo ma intrinseco, dato dalla quantità del prezioso metallo contenuto nella moneta stessa. In questa forma, il denaro era un bene.

Successivamente, lo Stato impose un valore aggiuntivo a quello intrinseco (ad esempio, la moneta conteneva oro per 50, ma lo Stato imponeva un valore nominale di 100, risparmiando oro), e la differenza tra il valore nominale e quello intrinseco fu chiamata ‘signoraggio’: un ‘guadagno’ che il sovrano si creava unilateralmente col mero battere ed emettere moneta. Era una specie di tassazione anticipata. Il signoraggio induceva, ovviamente, inflazione. Il denaro, in questa forma, resta un bene per una parte del valore, quella dell’oro contenuto nella moneta.

Ancora più tardi, le monete d’oro e d’argento furono rimpiazzate da fedi di deposito aureo. Ossia, i depositari dell’oro –solitamente orefici- emettevano buoni al portatore per determinate quantità di oro, buoni che davano diritto a ritirare ciascuno la quantità d’oro su di esso indicata. Questi buoni erano titoli di proprietà di determinate quantità di oro.

Col passar del tempo, questi proto-banchieri si accorsero che non era necessario mantenere una copertura aurea totale del valore dei buoni emessi, perchè solo una piccola parte dei portatori si presentava a richiedere l’oro corrispondente ai buoni di cui era portatrice. Così prese ad emettere quantità di buoni con un valore nominale complessivamente multiplo di quello della riserva aurea, sicchè questa divenne frazionaria. Ma, con ciò, il buono non è più un buono, una fede di deposito, un titolo di proprietà; bensì è un titolo di credito: il portatore non è proprietario di una quantità di oro depositata presso l’emittente, ma –ben diversamente- ha il diritto di richiedere all’emittente una conversione del buono in oro. La pagabilità del buono dipende quindi dalla solvibilità dell’emittente.

Il successivo passo fu l’introduzione delle banconote convertibili in oro: su di esse stava scritto che, a presentazione della banconota, la Banca Emittente si impegnava a convertirle in oro in favore del portatore, attingendo dalla proprie riserve auree. In questa forma, il denaro è un titolo di credito al portatore, emesso dalla Banca Centrale, e l’oggetto di credito è la dichiarata quantità d’oro (bene fungibile). La copertura aurea restava frazionaria. La convertibilità non era però affatto assicurata, perchè sovente le Banche Emittenti rifiutavano la conversione per ragioni di interesse nazionale (così accadde massicciamente nel 1929).

Nel 1971, l’amministrazione Nixon, per far fronte all’enorme debito pubblico prodotto dalle spese di guerra in Viet Nam, denunciò unilateralmente gli accordi di Bretton Woods e uscì dal gold standard: la Federal Reserve cessò di esser tenuta a convertire i Dollari in oro, e la convertibilità in oro fu abbandonata a livello mondiale (per inciso: questa è la colpa vera, per cui Nixon fu eliminato, non l’affare Watergate, che invece fu la pseudolegittimazione democratica del suo impeachement: rompendo l’ordine monetario mondiale, egli aveva destabilizzato i piani di molte società multinazionali). Da allora, sulle banconote non sta più scritto che la Banca Centrale le pagherà in oro a presentazione. Il denaro divenne un puro legal tender, mera moneta avente corso legale, ossia avente una validità e un valore accettati dallo Stato. Sulle banconote in Dollari statunitensi compare l’affermazione “This note is a legal tender for all debts, public and private”, ossia “Questo biglietto ha corso legale per tutti i debiti pubblici e privati”. Con questo passaggio, la quota di signoraggio sul valore nominale del denaro è divenuta del 100%.

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