Chi lo emette è la Banca Centrale. Essa ne è proprietaria. Ha il diritto esclusivo di emettere moneta.
Indi, lo cede alle altre banche a prestito, contro interesse.
Ma, si noti bene, la Banca Centrale, nel cederlo, non cede qualcosa che abbia un valore (l’abbiamo dianzi visto), nè si impegna a fare o dare alcunchè (non contrae alcuna obbligazione, non è tenuta a convertire il denaro in oro o a garantire che la massa monetaria sia e resterà coperta da un controvalore in oro o altro bene, nè che verrà mantenuta costante); nè trasferisce alcun proprio diritto al cessionario (infatti, il denaro non costituisce un titolo di credito verso terzi, come la cambiale-tratta). Eppure, per questa cessione priva di qualsivoglia valore, essa percepisce un interesse; e un interesse maggiore viene esatto dalle banche non centrali quando prestano il denaro ai clienti.
In essenza, ricevendo denaro, le banche non centrali e tutti gli altri soggetti contraggono un debito, ultimamente verso la Banca Centrale, in cambio di qualcosa che non ha valore. E’ vero che possono rimborsare quel debito usando, di nuovo, il denaro; ma ne devono sempre rendere più di quanto ne hanno ricevuto, a titolo di interesse. E questa quantità aggiunta la devono togliere ad altri.
Il valore del denaro, una volta uscito dalla Banca Centrale, è quindi un valore puramente indotto, ossia basato sull’imposizione legislativa (circolazione forzosa: la legge impone la valuta legale come mezzo non rifiutabile di estinzione delle obbligazioni) e/o sull’aspettativa, nutrita da chi lo accetta in cambio di un bene o di un servizio o di una promessa di rimborso, che esso verrà accettato da altri soggetti, coi quali intende avere rapporti patrimoniali. Ossia, io accetto di essere pagato, per le mie prestazioni professionali, in denaro, perchè mi aspetto che questo denaro verrà accettato dal mio panettiere, dal mio benzinaio etc. Ma questo denaro, che io ricevo e scambio, non è altro che carta stampata con un numero sopra. La mia aspettativa, e quella del panettiere e del benzinaio, inducono, o introducono, il valore. O lo spettro del valore. In questo senso, il valore del denaro non si capisce se non si vede il denaro come oggettivizzazione del tempo, del futuro (anticipazione di ciò che mi aspetto in cambio di esso).
Ciò che avviene quando la Banca Centrale batte moneta, è che essa produce ricchezza per sè stessa senza altra spesa, che il costo di produzione del denaro stesso – ricchezza che viene prelevata, tolta, avocata, dagli altri soggetti, dal popolo.
Da queste premesse, si capisce che il potere monetario-bancario viene prima, trascende, lo stesso principio del profitto e del mercato, perchè crea e sposta valore e potere senza bisogno di dare in cambio un corrispettivo; e si capisce perchè esso è il vero potere sovrano, dominante su quello politico, che da esso discende – si capisce perchè il mondo, da secoli, è dominato da un’oligarchia bancaria. E perchè questo dato di fatto, sebbene logico e semplice a capirsi, non sia spiegato nelle scuole nè dai partiti politici.
La funzione dello Stato, in questa struttura dinamica, è essenzialmente quella di imporre, o indurre, il valore del denaro (denaro che, altrimenti, sarebbe solo carta stampata) e il monopolio della sua emissione in favore della Banca Centrale.
Ciò viene ottenuto coll’imposizione del corso legale forzoso, ossia coi seguenti mezzi:
a) garantire il monopolio dell’emissione della moneta in favore della Banca Centrale;
b) accettare per ogni pagamento, dovuto allo Stato (tributi, sanzioni etc.) quella medesima moneta, e quella sola;
c) pagare ogni proprio debito (stipendi, pensioni, indennità etc.) solo con quella medesima moneta.
Lo Stato, in questo sistema, si comporta come un generatore di energia in un circuito elettrico: crea una differenza di potenziale tra l’estremità che paga in moneta, e quella che si fa pagare in moneta; inoltre, trasmette al popolo la sensazione che il denaro sia un valore reale; ne consegue l’induzione di un flusso: la circolazione monetaria.
L’Euro si differenzia dalle monete tradizionali perchè, diversamente da queste, non reca alcuna scritta esprimente l’affermazione che sia valuta avente corso legale. E’ questo uno stratagemma giuridico delle istituzioni europee per preparare la giustificazione legale a non accettarlo più, in futuro e alla bisogna, come moneta di estinzione dei debiti pubblici?
Come abbiamo visto, lo svuotamento del valore della moneta – prima quello intrinseco, poi quello giuridico, fino alla sua riduzione a mero numero stampato su carta filigranata – è avvenuto attraverso diversi passaggi, è stato graduale. Pochi si sono accorti di ciò che avveniva ogni volta. Nessuno, credo, ha rifiutato i Dollari dopo che su di essi è sparita la scritta “pagabile al portatore”. Nessuno si è accorto, che l’Euro ha perso persino la scritta “questa banconota ha corso legale”. Il sistema ha assorbito ogni singolo atto di svuotamento del denaro grazie al fatto che ciascuno di questi atti interveniva in una circolazione già esistente di denaro, dotata di una sua inerzia.
La valuta legale a circolazione forzosa è, oramai, quella prodotta direttamente, a costo zero, senza copertura, senza controlli pubblici, dai banchieri privati. Lo stato, che dona ai banchieri la potestà di emettere e di ritirare la valuta legale privata, è oramai loro diretta proprietà.
Fonte
http://marcodellaluna.info