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Topic: Stato 2.0 [i confini non esisteranno più…] (Read 2503 times)

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February 19, 2014, 04:19:25 PM
#44
non ricordo purtroppo i miei studi di diritto penale, comunque esistono diverse categorie di illecito, da quelli più "naturali", come rubare o uccidere, a quelli che dipendono dalla società e dal governo del momento, tipo tutti le contravvenzioni. Ma da qui a dire che è tutto soggettivo ce ne passa.
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E' un problema enorme. Tutte quelle da te citate sono ingiustizie per il "nostro" modo di pensare, ma potrebbero non esserlo per la forma mentis della maggioranza degli abitanti di quei luoghi (vedi italia ed eutanasia, dove perlomeno ce la si gioca al 50-50).
Credo però che sia assolutamente un bene che ci siano leggi diverse da luogo a luogo, l'alternativa sarebbe imporre globalmente la morale del più forte perchè ritenuta "migliore". Quindi ritengo che la divisione in più "microstati" sarebbe auspicabile.
Sarebbe ad esempio interessante (solo a livello di esperimento immaginario,ora come ora non lo riterrei giusto nè fattibile) dividere l'italia in più zone governate da uno dei 4/5 partiti principali, zone equamente distribuite per favorire i flussi migratori, e vedere i risultati fra una cinquantina d'anni..
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I problemi sono sostanzialmente due:

- Gli Stati operano coercizione sugli individui
- Il concetto di libertà personale è assai relativo

Parlare, poi, di "doppio voto a qualcuno piuttosto che a qualcun'altro" (le persone laureate poi, perché mai?) è follia. Non esiste un metro di giudizio universale che permetta di stabilire chi ha più diritti rispetto a qualcun'altro. Da lì a decidere che una certa etnia è inferiore rispetto ad un'altra il passo è breve.

L'ignoranza è uno dei principali tarli della società: Da questa derivano miseria, disperazione, applicazione della forza bruta, avidità. Le persone "istruite" in genere, parer mio, tendono ad avere un concetto di libertà individuale e collettiva di gran lunga più apprezzabile di quelle "ignoranti", nonché comprensione e conseguente solidarietà nei confronti di chi ha meno.

Tuttavia il mio personale metro di "ignoranza" (penso ai diritti delle comunità LGBT, ad esempio, alle coppie di fatto, alla libertà di culto, al diritto di suicidarsi), non si sposerà mai con quello di un cittadino russo (tiro fuori il cliché, visto che è attuale, abbiate pazienza, mi sto solo rendendo la vita facile nell'esprimere il concetto).
E' sempre tutto relativo, non si può stabilire chi abbia più diritti rispetto a qualcun'altro senza inevitabilmente sforare in concetti dispotici.

E qui si rimanda al discorso della coercizione. La conseguenza derivante dal mancato adempimento agli obblighi di tassazione è uno strumento di coercizione. Così come alcune forme di detenzione. Io vengo detenuto perché, ad esempio, consumo stupefacenti, ma come ledo la libertà altrui consumando stupefacenti? E' qualcosa di ampiamente relativo, che non incontrerò mai il consenso di tutti, eppure delle minoranze subiscono la volontà delle cosiddette "maggioranze". Ancora di più nella democrazia rappresentativa, dove poche migliaia di individui sono chiamati a decidere sulla vita di tutti.

Come cantava vent'anni fa il grande poeta Guccini, sempre attuale e sempre lo sarà:

Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte !


Si è condannati alla reclusione per la commissione di un illecito che deve presentare alcuni elementi oggettivi come colpevolezza e l offesa ad un interesse pubblico meritevole di tutela. Ergo non vieni messo in galera perché per conto tuo fumi gli Spinelli, ma se superi un certo quantitativo da cui si presume che tu sia uno spacciatore e violi quindi l interesse alla salute collettiva. Che poi questo limiti siano palesemente bassi e fatti apposta per mettere nei casini anche solo il consumatore sono d accordo.
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I problemi sono sostanzialmente due:

- Gli Stati operano coercizione sugli individui
- Il concetto di libertà personale è assai relativo

Parlare, poi, di "doppio voto a qualcuno piuttosto che a qualcun'altro" (le persone laureate poi, perché mai?) è follia. Non esiste un metro di giudizio universale che permetta di stabilire chi ha più diritti rispetto a qualcun'altro. Da lì a decidere che una certa etnia è inferiore rispetto ad un'altra il passo è breve.

L'ignoranza è uno dei principali tarli della società: Da questa derivano miseria, disperazione, applicazione della forza bruta, avidità. Le persone "istruite" in genere, parer mio, tendono ad avere un concetto di libertà individuale e collettiva di gran lunga più apprezzabile di quelle "ignoranti", nonché comprensione e conseguente solidarietà nei confronti di chi ha meno.

Tuttavia il mio personale metro di "ignoranza" (penso ai diritti delle comunità LGBT, ad esempio, alle coppie di fatto, alla libertà di culto, al diritto di suicidarsi), non si sposerà mai con quello di un cittadino russo (tiro fuori il cliché, visto che è attuale, abbiate pazienza, mi sto solo rendendo la vita facile nell'esprimere il concetto).
E' sempre tutto relativo, non si può stabilire chi abbia più diritti rispetto a qualcun'altro senza inevitabilmente sforare in concetti dispotici.

E qui si rimanda al discorso della coercizione. La conseguenza derivante dal mancato adempimento agli obblighi di tassazione è uno strumento di coercizione. Così come alcune forme di detenzione. Io vengo detenuto perché, ad esempio, consumo stupefacenti, ma come ledo la libertà altrui consumando stupefacenti? E' qualcosa di ampiamente relativo, che non incontrerò mai il consenso di tutti, eppure delle minoranze subiscono la volontà delle cosiddette "maggioranze". Ancora di più nella democrazia rappresentativa, dove poche migliaia di individui sono chiamati a decidere sulla vita di tutti.

Come cantava vent'anni fa il grande poeta Guccini, sempre attuale e sempre lo sarà:

Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
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Ho conosciuto un tipo (studente di ingegneria, attualmente laureato) che votava berlusconi perchè voleva scopare. Giuro.

Io voto Cicciolina  Grin Grin
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lol mi è piaciuto come hai editato il tuo post utilizzando abbondantemente il termine "hippy" (per giunta equiparando anarchia, libertà ed hippies)

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Il tizio che citi probabilmente usa la parola anarchia come scusa per fare il cazzo che gli pare, non credo sia interessato all'ideologia... ed anche se lo fosse, il conoscere un tizio che si proclama anarchico/cattolico/trans o quello che vuoi aggiunge molto poco alla nostra conoscenza dell'argomento.

Neppure io sono un gran sostenitore dell'anarchismo in ogni caso, diciamo che simpatizzo  Smiley

Riprendevo il concetto perchè mi sembrava carina la fantasia dell' OP  riguardo alla possibilità di creare uno "stato virtuale" p2p, magari anche all'interno di un altro stato (non vedo molte alternative).. ma, al contrario di un gioco di ruolo, con effetti concreti in real life.

Però non mi sembra di cogliere molto interesse...siamo rimasti solo noi due qui...
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Guardati anche la seconda parte della discussione se non l'hai già fatto. Chomsky una persona straordinaria, ed a mio parere il più autorevole anarchista vivente (nonchè uno dei maggiori esperti al riguardo). In inglese si trova molta roba su youtube...

Ora, non mi definirei un sostenitore tout-court di nessuna delle millemila correnti dell'anarchismo, non dico di avere la soluzione pronta nè credo che l'abbia nessun altro. Però, mi piacerebbe che gli "intellettuali" moderni tornassero a fare discorsi del genere. A pensare a sistemi politici alternativi, a direzioni verso cui tendere, ad ideali a cui puntare.. credo che pensare che possa esistere solo la democrazia rappresentativa sia una colpa grave, dal punto di vista intellettuale.

conosco una persona intellettuale (legge moltissimo ed è laureato a pieni voti in arte) ed anarchica. Ex hippy,  A 60 anni non ha mai lavorato in vita sua, è campato dalla mamma di 90 anni, ha avuto trascorsi si droga, beve e fuma Spinelli, gira per strada mezzo nudo con un gonnellino stile Hindu,  ha ovviamente problemi di salute connessi a tali abitudini, è stato arrestato varie volte per uso di droga una per rapporti con minore di 14 anni (la sua fidanzata), ma sempre scarcerato per mancanza di prove. E lui si proclama anarchico e ha sempre vissuto in modo profondamente coerente con questa idea. conclusione,
La libertà è un bene fino ad un certo punto, servono sempre dei limiti, che sia il padre il professore il datore di lavoro o lo stato. Il resto è utopia Hippy e tale deve rimanere.
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Guardati anche la seconda parte della discussione se non l'hai già fatto. Chomsky una persona straordinaria, ed a mio parere il più autorevole anarchista vivente (nonchè uno dei maggiori esperti al riguardo). In inglese si trova molta roba su youtube...

Ora, non mi definirei un sostenitore tout-court di nessuna delle millemila correnti dell'anarchismo, non dico di avere la soluzione pronta nè credo che l'abbia nessun altro. Però, mi piacerebbe che gli "intellettuali" moderni tornassero a fare discorsi del genere. A pensare a sistemi politici alternativi, a direzioni verso cui tendere, ad ideali a cui puntare.. credo che pensare che possa esistere solo la democrazia rappresentativa sia una colpa grave, dal punto di vista intellettuale.
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rispondo in breve. Non ho mai detto di votare D'Alema,  ho solo detto che vorrei sapere esattamente cosa contesta a D alema, o a Fassino, o a Prodi, esattamente, la gente  che li vede come modelli negati vi. Non che ci siano cose negative nel loro operato, ma temo che oggigiorno quella del "dagli al politico" sia una moda, un presupposto che vale per tutti indistintamente, per trovare un capro espiatorio giustamente. Mentre credo che vadano fatti dei distinguo tra i vari politici e tra le cose giuste e sbagliate che i singoli hanno fatto (non possono essere tutte sbagliate, per probabilità statistica, pur nei tanti errori).
Non ho mai detto che i vecchietti semi analfabeti del sud siano di serie b, ho solo detto che essendo il voto uno strumento importante con effetti decisivi, globalmente, dovrebbe essere dato solo ai meritevoli ed a chi dimostra di volerlo e saperlo usare in modo pensato. Poi se vorrà notare Berlusconi O Vendola o Borghezio benissimo, basta che sia capace di pensare e dare una motivazione logica alle sue scelte. Perché se senti parlare molta gente "comune" di politica, ti accorgerai che non sanno quel che dicono, non sono informati, e di base votano per sentito dire, o per quello che gli ha detto qualcuno. Siccome non si può obbligare la gente ad essere informata, tagliamo fuori chi non lo fa.
Per il fatto che il Qi prescinde dall orientamento politico sono d accordo, ma di fatto, mi vengono in mente un sacco, una marea di intellettuali di sinistra mentre quelli di destra si contano sulle dita di una mano, e molti dei presunti intellettuali italiani di destra (es Ferrara) hanno cambiato sponda una decina di volte per convenienza, quindi non sono attendibili. Direi che in generale, tolte le eccezioni, non è detto che se uno è di sinistra è intelligente, ma se è intelligente spesso sta a sinistra, o comunque capisce e condivide idee socialdemocratiche.

comunque la mia era solo una alternativa sempre in chiave democratica ma con suffragio ristretto. Non ho capito quali sarebbero le vostre alternati ve.  Il relativismo politico cui accennava qualcuno sarebbe un ottimo argomento per la Lega comunque. Io che sono di Firenze dovrei tornare al granducato di Toscana?
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Sai, credo che tu dia troppa importanza all'intelligenza, e per giunta a un particolare tipo di intelligenza.
Berlusconi viene (veniva) votato da un sacco di gente intelligente e con un ottimo livello culturale. Qualcuno lo faceva (fa) per interesse, altri per via di loro conflitti di gioventù (la paura dei "comunisti", chi ricopriva posizioni di potere durante il periodo delle brigate rosse sa benissimo cosa intendo), altri perchè efficacemente manipolati. Ho conosciuto un tipo (studente di ingegneria, attualmente laureato) che votava berlusconi perchè voleva scopare. Giuro.

Parimenti, esiste un sacco di gente di sinistra altrettanto stupida. Sarebbe interessante provare a correlare partito politico e QI, ma al contrario di te non sono così sicuro dei risultati nè della loro significatività. Le caratteristiche dell'elettorato sembrano essere molto più eterogenee si quello che pensi, e togliere il voto ai "vecchi del sud" scritto poche parole dopo a "non voglio dividere le persone in serie A e serie B" suona davvero male...

Soprattutto, mi sembra di capire che lasci ad intendere che se la gente fosse intelligente voterebbe d'Alema. Io invece non credo che votare d'Alema possa essere la soluzione, non credo che votare NESSUNO possa esserlo.... oddio, magari UNO lo si trova anche, ma non credo che questo sistema sia sostenibile. A meno di introdurre radicali cambiamenti come quello che proponevi tu, che però non penso possa essere la soluzione. Da qui il senso del topic.


PS: 100 è il QI medio degli studenti di psicologia americani del 1950, il campione che è stato usato come validazione del test.

PPS: trincerarsi nelle proprie certezze impedisce di evolvere, e provoca continue delusioni...  che ci fanno trincerare ancor più dietro le nostre certezze. Quando studiavo per un esame, ero sempre "sicuro di tutto" fino a che non avevo raggiunto una conoscenza decente dell'argomento. Quando raggiungi un buon livello di consapevolezza su come funzionano le cose (chessò... la luce, la gravità, l'amore, gli atomi, i neuroni, la filologia, la bibbia, il sesso... un sacco di cose) scopri quasi sempre che tutto ciò che ti hanno insegnato è una approssimazione spesso già superata da tempo, e che in realtà ci sono un sacco di possibili obiezioni e punti ancora oscuri e mondi inesplorati. A quel punto saprai di conoscere decentemente un argomento.
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scusami sarai anche più intelligente di me (fornisci la documentazione ti prego, voglio vedere la documentazione che attesti che sei più intelligente Di ME)  ma dici delle Bonate assurde e fai esempi da cinema americano di serie b, forse hai visto troppi teen movies. Io tutti questi energu meni idioti pronti a picchiare questi cervelloni, tutti magrissimi e senza massa muscolare non ne vedo. Non so in che mondo vivi. Uno può benissimo essere intelligente studiare ed essere un super secchione ed avere il tempo per andare in palestra a fare body building. Io stesso ora sono piuttosto sedentario ma a periodi quando mi ci mettevo in palestra o in piscina tirato su un buon fisico, anzi proprio un periodo in cui a scuola ero molto secchione avevo il bisogno di sfogarmi ed andavo spesso in palestra con risultati a livello fisico Che puoi immaginare. E non credo che il mio Qi sia peggiorato per quel motivo, anzi lo sport non fa che bene anche a livello mentale, rilassa e migliora la circolazione e l ossigenazione del cervello. Abbandoniamo questi stereotipi. Che poi uno muscoloso non è più pericoloso di uno più magnolino, primo perché basta che il magnolino abbia un coltello da cucina o un sasso, secondo perché un magnolino che non si fa mettere in soggezione Dall apparenza di forza dell avversario e se ha studiato qualche arte marziale può stwndere il macho in due secondi. Il resto sono scenette da film americano.
Ti prego di fornire la documentazione sulla tua intelligenza, qui come allegato cosicché tutti la vedano.

ah dimenticavo lo stereotipo del secchione senza capacità sociali. Per favore, per favore. Magari un qualche scuola di serie b quelli bravi he studiano e riescono sono emarginati e quindi di fatto imparano meno capacità sociali, ma poi si rifanno do sicuro All università, se sono davvero intelligenti. Ma di norma. e nella vita essere intelligenti  è solo un valore aggiunto che non ti toglie nessuna abilità, il problema può sorgere se sei troppo intelligente ed I discorsi della gente media ti annoiano, ma in quel caso puoi benissimo trovare persone intelligenti  e stimolanti con cui conversare... ma ripeto, non si tratta di abilità sociali ma di non avere gli stessi iinteressi e lo stesso modo di relazionarsi.
Certo che se uno fin da bambino è escluso perché studioso poi magari alla fine si può convincere di non avere abilità sociali quando in realtà il problema non è il suo ma di chi lo circonda.

Ovviamente, non intendevo dire che l'intelligenza è inversamente proporzionale alla massa corporea od alle abilità sociali. Anzi, esiste sicuramente una correlazione positiva (non con la massa corporea, con le abilità sociali), tuttavia il QI non basta a predire il successo dell'individuo. Anche se in generale un QI alto presupporrebbe maggiori abilità vi sono molte notevoli eccezioni, così comuni da essere diventate uno stereotipo oggetto di film, battute e libri, come hai giustamente ricordato. Anche (ma se rileggi non solo) per questo credo che non sia un criterio sufficiente a giudicare il voto di una persona con un maggior QI "di maggior valore".

Riguardo agli energumeni sono tanto più pericolosi quanto più stupidi, almeno faccia-a-faccia, in quanto più impulsivi. Anche in questo caso non sto dicendo che le due cose siano necessariamente proporzionali, ma c'è un trend fra la gente scema ad essere violenta. Togliere il diritto di voto alla gente scema e violenta non mi sembra una buona idea.

Posso produrre la documentazione relativa alle matrici di raven (un errore fatte scazzo in 15 min) ed altri test cognitivi se vuoi, il punto è che non credo che un QI alto dia in alcun modo un valore aggiunto a ciò che dico.


vabbe niente documentazione, peccato. Sinceramente non credo che la gente scema sia di indole più violenta di quella non scema altrimenti sarebbe un bel guaio visto che di scemi e pieno il mondo. Diciamo che è difficile per uno intelligente essere violento, ma può capitare, Caravaggio per esempio, un genio artistico, era un ubriacone violento, mi viene in mente solo lui adesso. Per il fatto dell intelligenza e della massa muscolare non c'è alcuna correlazione se non indotta dal fatto che uno intelligente magari non vuole perdere tempo con lo sport o comunque si interessa meno dell apparire, quindi se fa uno sport non farà paesistica per farsi i muscoli, ma altro.
Per il fatto di togliere il. diritto di voto agli scemi, io non ci vedo alcun pericolo, primo dal momento che il popolo può ribellarsi quando vuole ma finché lo stato ha la forza delle armi i carri armati  e le bombe può fare poco se non protestare, secondo perché gli scemi sono disinformato e manipolatori, per cui sarebbe più facile convincere un gruppo di scemi che tutto sommato il voto non serve piuttosto che gente intelligente. Basta vedere quanto  nuovi seguaci del fascismo ci sono oggigiorno, ovvero in altre parole scemi che stanno implorare di non avere alcun ruolo politico con qualcun altro che decida per loro. Accontentiamoli.
Ah poi per il discorso sulle abilità sociali credo che per il la necessità di scelte politiche  consapevoli non sia necessario... lo scopo di legare il voto al Qi non è dare più valore a certe persone che ad altre, ma solo impedire che siano fatte scelte poco consaoevoli da persone non consapevoli... lungi da me distinguere persone di serie A e serie B.
lungi da me anche creare una elite di cervelloni che prenda decisioni politiche. Basterebbe togliere il voto a quelli con Qi palesemente inferiore alla media, che è o dovrebbe essere 100, quindi 80 per dire potrebbe essere una soglia minima. In tal modo tutti i vecchi i del sud (ma anche del nord)  semi analfabeti che votano Berlusconi verrebbero probabilmente estromesso perché probabilmente non passerebbe il test. Poi eventualmente in un secondo momento si potrebbe far valere un pò di più il voto di persone con Qi realmente superiore... es 140 o via dicendo... e che al contempo dimostrino di avere conoscenze in materia politico istituì zonale. Basterebbe fare un semplice test ad ogni votante.   Oggi anche ai referendum sono sicuro che neanche la metà della gente sappia esattamente cosa sta votando.

comunque non bisogna intendere l intelligenza in modo statico come connaturata ad un individuo, io sono convinto che chiunque se studia per bene per molto tempo non solo apprende nozioni ma crea nuove connessioni nel cervello che lo rendono di fatto più intelligente. Io stesso sono sicuro che quando studiavo ingegneria ero più intelligente di adesso che svolgo compiti molto meno stimolanti. Qualche volta ho provato a riprendere in mano degli appunti ed a malapena ci capivo qualcosa o comunque facevo molta fatica in qualcosa che ricordo benissimo mi riusciva a suo tempo senza problemi... questo mi pare significativo.
Quelli che passano il tempo a giocare ad angry birds o floppy Birds e pensano di essere intelligenti come uno che studia analisi matematica mi fanno sorridere come quelli che guardano le olimpiadi e dicono "e che ci vuole"
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scusami sarai anche più intelligente di me (fornisci la documentazione ti prego, voglio vedere la documentazione che attesti che sei più intelligente Di ME)  ma dici delle Bonate assurde e fai esempi da cinema americano di serie b, forse hai visto troppi teen movies. Io tutti questi energu meni idioti pronti a picchiare questi cervelloni, tutti magrissimi e senza massa muscolare non ne vedo. Non so in che mondo vivi. Uno può benissimo essere intelligente studiare ed essere un super secchione ed avere il tempo per andare in palestra a fare body building. Io stesso ora sono piuttosto sedentario ma a periodi quando mi ci mettevo in palestra o in piscina tirato su un buon fisico, anzi proprio un periodo in cui a scuola ero molto secchione avevo il bisogno di sfogarmi ed andavo spesso in palestra con risultati a livello fisico Che puoi immaginare. E non credo che il mio Qi sia peggiorato per quel motivo, anzi lo sport non fa che bene anche a livello mentale, rilassa e migliora la circolazione e l ossigenazione del cervello. Abbandoniamo questi stereotipi. Che poi uno muscoloso non è più pericoloso di uno più magnolino, primo perché basta che il magnolino abbia un coltello da cucina o un sasso, secondo perché un magnolino che non si fa mettere in soggezione Dall apparenza di forza dell avversario e se ha studiato qualche arte marziale può stwndere il macho in due secondi. Il resto sono scenette da film americano.
Ti prego di fornire la documentazione sulla tua intelligenza, qui come allegato cosicché tutti la vedano.

ah dimenticavo lo stereotipo del secchione senza capacità sociali. Per favore, per favore. Magari un qualche scuola di serie b quelli bravi he studiano e riescono sono emarginati e quindi di fatto imparano meno capacità sociali, ma poi si rifanno do sicuro All università, se sono davvero intelligenti. Ma di norma. e nella vita essere intelligenti  è solo un valore aggiunto che non ti toglie nessuna abilità, il problema può sorgere se sei troppo intelligente ed I discorsi della gente media ti annoiano, ma in quel caso puoi benissimo trovare persone intelligenti  e stimolanti con cui conversare... ma ripeto, non si tratta di abilità sociali ma di non avere gli stessi iinteressi e lo stesso modo di relazionarsi.
Certo che se uno fin da bambino è escluso perché studioso poi magari alla fine si può convincere di non avere abilità sociali quando in realtà il problema non è il suo ma di chi lo circonda.

Ovviamente, non intendevo dire che l'intelligenza è inversamente proporzionale alla massa corporea od alle abilità sociali. Anzi, esiste sicuramente una correlazione positiva (non con la massa corporea, con le abilità sociali), tuttavia il QI non basta a predire il successo dell'individuo. Anche se in generale un QI alto presupporrebbe maggiori abilità vi sono molte notevoli eccezioni, così comuni da essere diventate uno stereotipo oggetto di film, battute e libri, come hai giustamente ricordato. Anche (ma se rileggi non solo) per questo credo che non sia un criterio sufficiente a giudicare il voto di una persona con un maggior QI "di maggior valore".

Riguardo agli energumeni sono tanto più pericolosi quanto più stupidi, almeno faccia-a-faccia, in quanto più impulsivi. Anche in questo caso non sto dicendo che le due cose siano necessariamente proporzionali, ma c'è un trend fra la gente scema ad essere violenta. Togliere il diritto di voto alla gente scema e violenta non mi sembra una buona idea.

Posso produrre la documentazione relativa alle matrici di raven (un errore fatte scazzo in 15 min) ed altri test cognitivi se vuoi, il punto è che non credo che un QI alto dia in alcun modo un valore aggiunto a ciò che dico.
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Allora:

1- L'intelligenza sociale non serve solo a cuccare in discoteca. Sebbene per quanto riguarda il voto ai ritardi mentali o alle demenze tu sfondi una porta aperta, il QI (la cui valutazione comunque richiede ore ed esperti formati) è davvero solo uno dei parametri secondo cui valutare una persona, e neppure il più importante. Per non parlare della laurea, al giorno d'oggi accessibile a tutti a patto di avere tempo e disponibilità economiche. Ed inoltre, come la mettiamo se uno intelligente e plurilaureato è uno stronzo? o psicotico? o anche solo depresso? Senza contare che le capacità cognitive non sono sempre le stesse nel corso della vita... davvero, potremmo discutere per ore su quante volte  debba valere il tuo voto rispetto al mio o a quello della casalinga di voghera (non volermene sheriff Smiley ) , ma non verremmo a capo di nulla e sarebbe solo un caso particolare, immaginati generalizzare...

2- Il suffragio universale serve proprio a tenere buoni gli energumeni con 80 di QI e 180 di massa muscolare, che altrimenti spaccano le ossa ai cervelloni con 190 di QI ma 60 di massa. Nella storia i "cervelloni" non hanno mai ottenuto tanto quanto i ragazzi "normali" con  meno conflitti ed una buona intelligenza sociale, che sono solitamente in grado di accaparrarsi più donne, soldi e potere (e spesso anche felicità). Si potrebbe argomentare che se gli "intelligentoni" si organizzassero potrebbero fare il culo ai "normali". Lo farebbero, se non fosse che non hanno la competenza sociale per farlo.

3- Il problema a mio parere non è il voto a suffragio universale in sè, ma il fatto che non serve a un cazzo. Se servisse a mettere su governi tecnici, servirebbe ancora meno.

4- Sono più intelligente e laureato di te (produrrò documentazione) e quindi, secondo il tuo stesso ragionamento, il mio parere vale il doppio.


Però sono felice che anche tu ritenga che l'attuale democrazia abbia poco senso, perchè spero che tu ti renda conto che stai proponedno un sistema del tutto diverso. Le tue osservazioni non sono del tutto sbagliate, la gente è manipolabile e lo è tanto più quanto più fessa e credulona è...però non credo che la soluzione da te proposta sia percorribile. Continuiamo a pensare...


scusami sarai anche più intelligente di me (fornisci la documentazione ti prego, voglio vedere la documentazione che attesti che sei più intelligente Di ME)  ma dici delle Bonate assurde e fai esempi da cinema americano di serie b, forse hai visto troppi teen movies. Io tutti questi energu meni idioti pronti a picchiare questi cervelloni, tutti magrissimi e senza massa muscolare non ne vedo. Non so in che mondo vivi. Uno può benissimo essere intelligente studiare ed essere un super secchione ed avere il tempo per andare in palestra a fare body building. Io stesso ora sono piuttosto sedentario ma a periodi quando mi ci mettevo in palestra o in piscina tirato su un buon fisico, anzi proprio un periodo in cui a scuola ero molto secchione avevo il bisogno di sfogarmi ed andavo spesso in palestra con risultati a livello fisico Che puoi immaginare. E non credo che il mio Qi sia peggiorato per quel motivo, anzi lo sport non fa che bene anche a livello mentale, rilassa e migliora la circolazione e l ossigenazione del cervello. Abbandoniamo questi stereotipi. Che poi uno muscoloso non è più pericoloso di uno più magnolino, primo perché basta che il magnolino abbia un coltello da cucina o un sasso, secondo perché un magnolino che non si fa mettere in soggezione Dall apparenza di forza dell avversario e se ha studiato qualche arte marziale può stwndere il macho in due secondi. Il resto sono scenette da film americano.
Ti prego di fornire la documentazione sulla tua intelligenza, qui come allegato cosicché tutti la vedano.

ah dimenticavo lo stereotipo del secchione senza capacità sociali. Per favore, per favore. Magari un qualche scuola di serie b quelli bravi he studiano e riescono sono emarginati e quindi di fatto imparano meno capacità sociali, ma poi si rifanno do sicuro All università, se sono davvero intelligenti. Ma di norma. e nella vita essere intelligenti  è solo un valore aggiunto che non ti toglie nessuna abilità, il problema può sorgere se sei troppo intelligente ed I discorsi della gente media ti annoiano, ma in quel caso puoi benissimo trovare persone intelligenti  e stimolanti con cui conversare... ma ripeto, non si tratta di abilità sociali ma di non avere gli stessi iinteressi e lo stesso modo di relazionarsi.
Certo che se uno fin da bambino è escluso perché studioso poi magari alla fine si può convincere di non avere abilità sociali quando in realtà il problema non è il suo ma di chi lo circonda.
Che poi esistono tantissimi timidi presunti carenti di intelligenza sociale che nelle giuste situazioni si sbloccano e si fanno mille amici. Mi sa che confondi l intelligenza sociale con altre problematiche come insicurezza o timidezza che spesso spingono persone del tutto normali ad isolarsi. Io stesso di base sono un timido ma a volte divento molto espansivo, dipende dal contesto, dalla mia situazione psicologica del momento etc.
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Allora:

1- L'intelligenza sociale non serve solo a cuccare in discoteca. Sebbene per quanto riguarda il voto ai ritardi mentali o alle demenze tu sfondi una porta aperta, il QI (la cui valutazione comunque richiede ore ed esperti formati) è davvero solo uno dei parametri secondo cui valutare una persona, e neppure il più importante. Per non parlare della laurea, al giorno d'oggi accessibile a tutti a patto di avere tempo e disponibilità economiche. Ed inoltre, come la mettiamo se uno intelligente e plurilaureato è uno stronzo? o psicotico? o anche solo depresso? Senza contare che le capacità cognitive non sono sempre le stesse nel corso della vita... davvero, potremmo discutere per ore su quante volte  debba valere il tuo voto rispetto al mio o a quello della casalinga di voghera (non volermene sheriff Smiley ) , ma non verremmo a capo di nulla e sarebbe solo un caso particolare, immaginati generalizzare...

2- Il suffragio universale serve proprio a tenere buoni gli energumeni con 80 di QI e 180 di massa muscolare, che altrimenti spaccano le ossa ai cervelloni con 190 di QI ma 60 di massa. Nella storia i "cervelloni" non hanno mai ottenuto tanto quanto i ragazzi "normali" con  meno conflitti ed una buona intelligenza sociale, che sono solitamente in grado di accaparrarsi più donne, soldi e potere (e spesso anche felicità). Si potrebbe argomentare che se gli "intelligentoni" si organizzassero potrebbero fare il culo ai "normali". Lo farebbero, se non fosse che non hanno la competenza sociale per farlo.

3- Il problema a mio parere non è il voto a suffragio universale in sè, ma il fatto che non serve a un cazzo. Se servisse a mettere su governi tecnici, servirebbe ancora meno.

4- Sono più intelligente e laureato di te (produrrò documentazione) e quindi, secondo il tuo stesso ragionamento, il mio parere vale il doppio.


Però sono felice che anche tu ritenga che l'attuale democrazia abbia poco senso, perchè spero che tu ti renda conto che stai proponedno un sistema del tutto diverso. Le tue osservazioni non sono del tutto sbagliate, la gente è manipolabile e lo è tanto più quanto più fessa e credulona è...però non credo che la soluzione da te proposta sia percorribile. Continuiamo a pensare...
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  Tu hai idee migliori per evitare che la casalinga di Voghera che guarda tv dalla mattina alla sera e poi vota Berlusconi perchè "è un bell'uomo" (ti assicuro che esistono queste persone) non abbia lo stesso diritto di voto di una persona presumibilmente più informata ed interessata di politica, e presumibilmente con più capacità di valutazione?  
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Mia mamma ha votato "Il sole con le borchie" alle ultime elezioni.
PS: Sono di Voghera.
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Ha ragione angrynerd88, infatti il problema è la democrazia Grin
Non esiste che il voto di una maggioranza possa influenzare la vita anche di minoranze.

Se deve esserci un voto dev'essere una cosa del tutto volontaria e che influisca esclusivamente i votanti.

Al che quel che voterà la casalinga sarà del tutto irrilevante, se non per se stessa ed eventuali amiche/amicici.
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Il modo più semplice per raggiungere questo obiettivo sarebbe dare un doppio voto alle persone laureate.

E qui hai perso la mia attenzione.

la solita ramanzina moralisticheggiante di chi non vuole accettare il dato di fatto che NON siamo tutti uguali e non dovremmo esserlo neanche nel voto.  Tu hai idee migliori per evitare che la casalinga di Voghera che guarda tv dalla mattina alla sera e poi vota Berlusconi perchè "è un bell'uomo" (ti assicuro che esistono queste persone) non abbia lo stesso diritto di voto di una persona presumibilmente più informata ed interessata di politica, e presumibilmente con più capacità di valutazione?  quella del doppio voto è un'approssimazione, non dico sia giustissima in sè, perchè ci sono persone non laureate informatissime più di tanti laureati, però sarebbe il modo più semplice per raggiungere quello scopo, di eliminare quell'elettorato "bovino" che fa le proprie scelte per sentito dire o per moda. Considera che oramai quasi tutti i giovani si laureano, mentre i vecchi laureati sono molti meno, sarebbe un bell'incentivo a dar più valore alla componente giovane e pensante di questo paese, piuttosto che a quella gran massa di anziani che ci continua a spingere verso una gerontocrazia e verso l'immobilismo, non solo per tutelare i loro interessi personali di casta, ma anche per forma mentis (anziani e cambiamento sono concetti antitetici).
Sarebbe apparentemente un ritorno al passato, di fatto un passo verso il futuro, visto che ormai le politiche socialiste egalitarie hanno mostrato i loro evidenti limiti di appiattimento sociale e mancanza di valorizzazione delle legittime diversità.

Non sono l'unico a pensarla così, c'è qualche personcina un po' più famosa di me che ha già detto la stessa cosa: http://video.repubblica.it/dossier/decreto-salva-italia/tremonti-ogni-giovane-abbia-il-doppio-voto/84007/82397
Una delle poche volte in cui ho avuto stima profonda per Tremonti.
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E qui hai perso la mia attenzione.
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Il modo più semplice per raggiungere questo obiettivo sarebbe dare un doppio voto alle persone laureate.

E qui hai perso la mia attenzione.
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la democrazia rappresentativa è certamente l unica forma di governo accettabile in uno stato democratico di diritto, a meno che tu non preferisca l aristocrazia o la tirannide.



Il tuo ragionamento mi ricorda questo: http://www.youtube.com/watch?v=7R2UyNLdxJQ  Wink

Per Polibio però Roma aveva una forma di governo perfetto perché combinava questi tre modelli con il sistema del senato dei Consoli e delle assemblee. Il che accade anche nella nostra democrazia con il capo dello Stato, il parlamento ed il senato. Chiaramente la forma rappresentativa si è imposta perché in passato non esisteva la possibilità di chiamare milioni di cittadini a decidere sulle singole questioni come avveniva nella democrazia diretta Ateniese ad esempio. Ma io penso che con le moderne tecnologie di internet questo sarebbe già più che possibile, direi praticabile fin da subito, basterebbe che ogni cittadino avesse un suo account personale e che venisse chiamato senza tanti referendum cartacei a decidere singole scelte di indirizzo politico, più che tecniche. Il parlamento potrebbe avere il ruolo di discutere e formulare proposte di legge, che il cittadino sarebbe chiamato a votare approvando o respingendo, un pò come accadeva negli antichi comizi centuriati o curati romani. Ma qui si entra nel diritto costituzionale, esistono già strumenti del genere mi pare.


Parli del referendum o delle raccolte firme o che?
Quando si trattava di andare in guerra in afghanistan, ho visto bandiere della pace a tutte le finestre e manifestazioni bipartisan di milioni di persone e raccolte firme etc. Indovina a quanto sono servite?


Comunque è sicuro che internet offra delle possibilità immense di partecipazione diretta. Ma anche qui, davvero vogliamo che, con tutto il rispetto, un muratore con la terza media che sa a malapena leggere e scrivere, decida di politica al pari di un professore di storia universitario?  la verità è che dovremmo selezionare il valore di un voto non il base al censo come una volta, ma a degli indici che possano dare una idea sulle capacità valutative di una persona, ed in assenza di indici migliori per una Pra approssimazione ci si potrebbe rifare al percorso di studi. Sarebbe una decisione impopolare al massimo ma efficace. Personaggi come Berlusconi non otterrebbe più la maggioranza.
Il problema della democrazia è che  è un sistema giustissimo, ma la giustizia non è garanzia di equità.  Perché se non si parte dal dato di fatto, molto sgradevole da dire nei salotti televisivi, che il popolo è fatto di persone ignoranti ed incapaci di scelte razionali e consapevoli, non si va da nessuna parte e si continueranno a vedere avvicendarsi al potere personaggi squallidi, demagoghi di bassa lega ed agitatori di popolo. Non è un caso che siamo passati da Berlusconi a Grillo, da Grillo a Renzi. Tutta gente con un fatto in comune, sa come parlare alle masse, mente magari un D Alema o un Fassino è odiato, non si sa neanche il motivo, quando se entri nello specifico hanno fatto o provato a fare molto di più, anche se ci vuole informazione per saperlo.
Difatti questo è il lato negativo della democrazia: se è in apparenza un sistema giusto dando a tutti la stessa capacità decisionale,  diventa nei fatti il predominio degli arruffapopolo.

conosco persone molto intelligenti dal punto di vista logico ma carenti di intelligenza sociale, persone acculturate ma stupide, persone intelligenti ma matte, persone furbe ma stronze, stimate ma incompetenti etc. Davvero credi che il "valore umano" sia così facile da misurare?
Apprezzo comunque la tua tensione a pensare a un modello alternativo, perchè come dici tu stesso sul finale questo è "il predominio degli arruffapopolo". E non credo che d'alema sia la soluzione. Bisogna cambiare sistema.
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Stavo pensando…forse troppo  Roll Eyes, ed allora ho pensato di condividere questa mia visione con voi.

Ispirato dal mondo delle criptovalute, provate ad immaginare il concetto di Stato come software 100% online su una rete di calcolatori tipo quello delle criptovalute, il quale abbia delle proprie leggi, dei propri metodi di tassazione e diversi tipi di erogazione dei servizi per noi "Clienti" dello Stato 2.0

Ogni abitante della terra potrebbe creare il suo "Stato", un po' come le criptomonete.

Il territorio nel quale il singolo abitante della terra si è fermato, ho ha stabilito dimora, farebbe richiesta allo Stato 2.0 di appartenenza del cittadino per chiedere una % dedicata al mantenimento dei territori.

Ogniuno potrà scegliere lo stato di appartenenza, indipendentemente dal territorio di residenza, magari si ramificheranno varie classi di Stati 2.0 ognuno con i suoi servizi erogati, magari incentrati intorno alle idee del cittadino di appartenenza, insomma un po' come i gruppi sociali.

In questo nuovo Stato 2.0 la corruzione non potrebbe esistere in teoria, poiché se i servizi non venissero erogati come stabilito con il cittadino di appartenenza, esso sarà libero di cambiare stato a proprio piacimento.


Che ne pensate Huh Shocked Huh Cool


hai scritto ogniuno... ognuno si scrive senza la i
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Concordo pienamente: i confini geografici oggi hanno poco senso, sarebbe più logico che le persone si dividessero in gruppi caratterizzati da una "forma mentis" comune, piuttosto che dall'essere nati vicini.
Purtroppo e per fortuna, l'identità nazionale oggi inizia ad avvere poco senso; credo di essere più vicino a un "certo tipo" di americano, indiano e cinese piuttosto che all'italiano medio, e che sarebbe più facile per noi, persone simili, avere leggi/regolamenti comuni.
Tuttavia i limiti geografici non sono certo facili da superare...non penso tanto al regime fiscale (quello di cui di parla nello "stato 2.0" alla fine sembra più una polizza assicurativa che uno stato) quanto al codice penale.. difficile pensare ad un mondo dove sia applicato diversamente a me e al mio vicino di casa.

per fortuna siamo in uno stato con individui che la pensano in modo diverso, se ci fossero stati con individui tutti uguali sarebbero claustrofobici ed angoscianti oltre che oltremodo pallosi. Viva la diversità (ma non troppo, entro un substrato culturale etnico e razziale perlomeno simile). Comunque soprattutto i giovani si stanno omologando molto, oggigiorno un ragazzino del Maghreb veste allo stesso modo ed ha un certo modo di esprimersi perfettamente analogo ad un teeneger americano o italiano. NOn ci sono più culture diverse, c'è un appiattimento verso la cultura americana.

Assolutamente in disaccordo: allo stato attuale, individui che la pensano in modo molto diverso vengono accomunati sotto un'unica legge, elaborata secondo il "minimo comune denominatore", e quindi non sono liberi di esprimersi. Oggi un ragazzo del maghreb - o degli emirati arabi - è libero di sentirsi "occidentale", e quindi oppresso dalle leggi islamiche, così come un americano può conventirsi all'islam e vivere il lifestyle occidentale come immorale. Penso che dal punto di vista culturale la commistione porti ad un arricchimento, sono le leggi a rendere impossibile esprimersi agli individui che non si riconoscono nella cultura dominante nella loro area geografica

questo è vero solo per i paesi dove ci sono leggi contro la libertà di espressione, in America un musulmano può praticare la sua religione e dire il suo pensiero anche contrario al mainstream, nei limiti del rispetto degli altri e delle norme antiterrorismo, per cui ovviamente non può propagandare di ammazzare americani.

Il tuo concetto di rispetto e libertà (così come quello americano, o occidentale) non è universale. Tantomento lo sono le norme antiterrorismo. In italia, ad esempio, senza scomodare il burqua, è vietato girare a torso nudo a più di 50 m dal mare. Se un italiano medio può vedere un ragazzotto a torso nudo come un'indecenza, immagina cosa può pensare un musulmano del nostro lifestyle!

Per non parlare dei mille regolamenti comunali che vietano di bersi una birra per strada, o delle leggi sul limite di velocità, o di quelle sulle droghe...
Tante persone diverse, con idee diverse, ridotte al minimo comune denominatore. E questa cosa peggiorerà progressivamente, perchè la globalizzazione provoca il formarsi di sottoculture non geograficamente determinate, quindi in italia abbiamo già oggi difficoltà ad identificare una cultura/ideologia/eitca/morale dominante (forse quella cristiana vince ancora, ma per poco).

Per questo sarebbe bello se quello che dice OP fosse possibile. Non credo lo sia, ma io mi auguro comunque un notevole "reimpasto" degli stati nei prossimi anni. Anche perchè, senza complottismi, stiamo andando verso un "minimo comune denominatore" unico per tutto il mondo, con leggi ed istituzioni sovranazionali che appiattiscono ogni peculiarità culturale

in pratica vorresti il ritorno alle tribù, con piccoli sottogruppi legati da usi e costumi comuni, magari pure che vivono in villaggi di capanne, visto che senza stati, industrie ed istituzioni quello accadrebbe.

Qualcosa del genere. Ma senza le capanne, e senza rinunciare alle industrie. Nè tantomeno alle istituzioni, se queste sono giustificate dal "sentire comune". Non credo che il nostro sia il miglior modo possibile di organizzare una società, nè l'unico possibile, nè il minore dei mali.
Non mi ricordo chi diceva che l'arretramento tecnologico non è possibile e non è storicamente mai avvenuto (checchè ne dicano alcuni studiosi del medioevo), io stesso potrei costruire qualcosa di meglio di una capanna, e non sono un muratore e non ho studiato l'argomento.
Esistono mondi possibli aldilà di questo.


non sarebbe più semplice cercare una cerchia di amici con un sentire comune così da creare una piccola comunità di persone affini, entro un sistema di stati multiculturali come quelli odierni?  è proprio necessario fare le proprie leggi? che poi alla fine che leggi ti faresti? ogni gruppo dovrebbe scrivere daccapo codici civili, penali, di procedura civile e penale, leggi fiscali, tributarie, per non parlare di regolamenti e discipline specifiche, a meno che tu non voglia lasciare tutto nell'anarchia, ovvero nella legge della giungla e del più forte...mi sembra un'opera che va al di là delle competenze e delle capacità delle persone comuni. Sì oggi va di moda l'idea del cittadino che va in politica a farsi le proprie leggi, vedi movimento 5 stalle e via dicendo, il che non ha niente di sbagliato in teoria, se non fosse che in pratica le persone "comuni" hanno limitate cognizioni e mancano di conoscenze specifiche. Io sono dell'idea che quello del politico dovrebbe essere assolutamente un mestiere, ed anche uno dei più difficili, e tutti i politici dovrebbero come minimo avere una laurea in giurisprudenza, come minimo, anzi preferibilmente un percorso specialistico di studi di 8-10 anni preferibilmente. Poi la gente potrebbe scegliere liberamente, ma entro una cerchia di persone con alle spalle un percorso di studi tale da dimostrare un minimo comune denominatore di attitudine al pensiero. Non capisco perchè per fare una cosa qualsiasi oramai serve una laurea, invece per governare un paese puoi avere la terza media, assurdo. Questo per il principio che siamo tutti uguali e pure l'ignorante ha diritto di votare il suo pari; ma no, porca miseria, questa è un'involuzione dalla democrazia alla dittatura del popolo, secondo me il voto di una persona di pensiero che ha studiato tutta la vita non vale quanto quello di uno che ha zappato la terra e non sa fare le tabelline, e che usa la televisione come unico strumento di informazione, con tutto il rispetto per chi lo fa. La voce del popolo non è la voce di Dio, ma spesso rappresenta un miscuglio di idee approssimative e confuse e voti "di pancia", che si rafforzano a vicenda ulteriormente.
Ciò eviterebbe perlomeno di vedere gente semi analfabeta ed incompetente nelle stesse leggi che ha votato, che secondo me è una cosa ancora più orrenda di un politico corrotto. Sarebbe un modo semplice per eliminare in un colpo solo quella gran massa di lecchini idioti semi analfabeti tipo Ciarrapico, Razzi e compagnia bella; gente che io non metterei neanche ad insegnare all'asilo e viene chiamata "onorevole" solo per chissà quali giri di amicizie per cui è stata eletta.
Il fatto di semplificare tutto non rende le cose migliori. Pensa a certi stati del terzo mondo dove magari ci sono pochissime leggi e pochissime tasse, ma questo va a discapito delle garanzie degli individui. Il nostro sistema politico per quanto imperfetto si basa su un'evoluzione millenaria, spazzarlo via di punto in bianco come "vecchio" sembrerebbe un po' pretenzioso e pretestuoso. CIoè per quanto ormai sia un topos quello dell'Italia che fa tutta schifo e va tutta male, con la classe politica corrotta e via dicendo, non dimentichiamoci che se ci sono migliaia di persone che rischiano la vita per venire da noi è perchè potrebbe andare molto, molto molto peggio. Ciò non toglie che non dobbiamo accontentarci e cercare di migliorare, ma senza distruggere quello di buono che già c'è e diamo per scontato.
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Purtroppo e per fortuna, l'identità nazionale oggi inizia ad avvere poco senso; credo di essere più vicino a un "certo tipo" di americano, indiano e cinese piuttosto che all'italiano medio, e che sarebbe più facile per noi, persone simili, avere leggi/regolamenti comuni.
Tuttavia i limiti geografici non sono certo facili da superare...non penso tanto al regime fiscale (quello di cui di parla nello "stato 2.0" alla fine sembra più una polizza assicurativa che uno stato) quanto al codice penale.. difficile pensare ad un mondo dove sia applicato diversamente a me e al mio vicino di casa.

per fortuna siamo in uno stato con individui che la pensano in modo diverso, se ci fossero stati con individui tutti uguali sarebbero claustrofobici ed angoscianti oltre che oltremodo pallosi. Viva la diversità (ma non troppo, entro un substrato culturale etnico e razziale perlomeno simile). Comunque soprattutto i giovani si stanno omologando molto, oggigiorno un ragazzino del Maghreb veste allo stesso modo ed ha un certo modo di esprimersi perfettamente analogo ad un teeneger americano o italiano. NOn ci sono più culture diverse, c'è un appiattimento verso la cultura americana.

Assolutamente in disaccordo: allo stato attuale, individui che la pensano in modo molto diverso vengono accomunati sotto un'unica legge, elaborata secondo il "minimo comune denominatore", e quindi non sono liberi di esprimersi. Oggi un ragazzo del maghreb - o degli emirati arabi - è libero di sentirsi "occidentale", e quindi oppresso dalle leggi islamiche, così come un americano può conventirsi all'islam e vivere il lifestyle occidentale come immorale. Penso che dal punto di vista culturale la commistione porti ad un arricchimento, sono le leggi a rendere impossibile esprimersi agli individui che non si riconoscono nella cultura dominante nella loro area geografica

questo è vero solo per i paesi dove ci sono leggi contro la libertà di espressione, in America un musulmano può praticare la sua religione e dire il suo pensiero anche contrario al mainstream, nei limiti del rispetto degli altri e delle norme antiterrorismo, per cui ovviamente non può propagandare di ammazzare americani.

Il tuo concetto di rispetto e libertà (così come quello americano, o occidentale) non è universale. Tantomento lo sono le norme antiterrorismo. In italia, ad esempio, senza scomodare il burqua, è vietato girare a torso nudo a più di 50 m dal mare. Se un italiano medio può vedere un ragazzotto a torso nudo come un'indecenza, immagina cosa può pensare un musulmano del nostro lifestyle!

Per non parlare dei mille regolamenti comunali che vietano di bersi una birra per strada, o delle leggi sul limite di velocità, o di quelle sulle droghe...
Tante persone diverse, con idee diverse, ridotte al minimo comune denominatore. E questa cosa peggiorerà progressivamente, perchè la globalizzazione provoca il formarsi di sottoculture non geograficamente determinate, quindi in italia abbiamo già oggi difficoltà ad identificare una cultura/ideologia/eitca/morale dominante (forse quella cristiana vince ancora, ma per poco).

Per questo sarebbe bello se quello che dice OP fosse possibile. Non credo lo sia, ma io mi auguro comunque un notevole "reimpasto" degli stati nei prossimi anni. Anche perchè, senza complottismi, stiamo andando verso un "minimo comune denominatore" unico per tutto il mondo, con leggi ed istituzioni sovranazionali che appiattiscono ogni peculiarità culturale

in pratica vorresti il ritorno alle tribù, con piccoli sottogruppi legati da usi e costumi comuni, magari pure che vivono in villaggi di capanne, visto che senza stati, industrie ed istituzioni quello accadrebbe.

Qualcosa del genere. Ma senza le capanne, e senza rinunciare alle industrie. Nè tantomeno alle istituzioni, se queste sono giustificate dal "sentire comune". Non credo che il nostro sia il miglior modo possibile di organizzare una società, nè l'unico possibile, nè il minore dei mali.
Non mi ricordo chi diceva che l'arretramento tecnologico non è possibile e non è storicamente mai avvenuto (checchè ne dicano alcuni studiosi del medioevo), io stesso potrei costruire qualcosa di meglio di una capanna, e non sono un muratore e non ho studiato l'argomento.
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Concordo pienamente: i confini geografici oggi hanno poco senso, sarebbe più logico che le persone si dividessero in gruppi caratterizzati da una "forma mentis" comune, piuttosto che dall'essere nati vicini.
Purtroppo e per fortuna, l'identità nazionale oggi inizia ad avvere poco senso; credo di essere più vicino a un "certo tipo" di americano, indiano e cinese piuttosto che all'italiano medio, e che sarebbe più facile per noi, persone simili, avere leggi/regolamenti comuni.
Tuttavia i limiti geografici non sono certo facili da superare...non penso tanto al regime fiscale (quello di cui di parla nello "stato 2.0" alla fine sembra più una polizza assicurativa che uno stato) quanto al codice penale.. difficile pensare ad un mondo dove sia applicato diversamente a me e al mio vicino di casa.

per fortuna siamo in uno stato con individui che la pensano in modo diverso, se ci fossero stati con individui tutti uguali sarebbero claustrofobici ed angoscianti oltre che oltremodo pallosi. Viva la diversità (ma non troppo, entro un substrato culturale etnico e razziale perlomeno simile). Comunque soprattutto i giovani si stanno omologando molto, oggigiorno un ragazzino del Maghreb veste allo stesso modo ed ha un certo modo di esprimersi perfettamente analogo ad un teeneger americano o italiano. NOn ci sono più culture diverse, c'è un appiattimento verso la cultura americana.

Assolutamente in disaccordo: allo stato attuale, individui che la pensano in modo molto diverso vengono accomunati sotto un'unica legge, elaborata secondo il "minimo comune denominatore", e quindi non sono liberi di esprimersi. Oggi un ragazzo del maghreb - o degli emirati arabi - è libero di sentirsi "occidentale", e quindi oppresso dalle leggi islamiche, così come un americano può conventirsi all'islam e vivere il lifestyle occidentale come immorale. Penso che dal punto di vista culturale la commistione porti ad un arricchimento, sono le leggi a rendere impossibile esprimersi agli individui che non si riconoscono nella cultura dominante nella loro area geografica

questo è vero solo per i paesi dove ci sono leggi contro la libertà di espressione, in America un musulmano può praticare la sua religione e dire il suo pensiero anche contrario al mainstream, nei limiti del rispetto degli altri e delle norme antiterrorismo, per cui ovviamente non può propagandare di ammazzare americani.

Il tuo concetto di rispetto e libertà (così come quello americano, o occidentale) non è universale. Tantomento lo sono le norme antiterrorismo. In italia, ad esempio, senza scomodare il burqua, è vietato girare a torso nudo a più di 50 m dal mare. Se un italiano medio può vedere un ragazzotto a torso nudo come un'indecenza, immagina cosa può pensare un musulmano del nostro lifestyle!

Per non parlare dei mille regolamenti comunali che vietano di bersi una birra per strada, o delle leggi sul limite di velocità, o di quelle sulle droghe...
Tante persone diverse, con idee diverse, ridotte al minimo comune denominatore. E questa cosa peggiorerà progressivamente, perchè la globalizzazione provoca il formarsi di sottoculture non geograficamente determinate, quindi in italia abbiamo già oggi difficoltà ad identificare una cultura/ideologia/eitca/morale dominante (forse quella cristiana vince ancora, ma per poco).

Per questo sarebbe bello se quello che dice OP fosse possibile. Non credo lo sia, ma io mi auguro comunque un notevole "reimpasto" degli stati nei prossimi anni. Anche perchè, senza complottismi, stiamo andando verso un "minimo comune denominatore" unico per tutto il mondo, con leggi ed istituzioni sovranazionali che appiattiscono ogni peculiarità culturale

in pratica vorresti il ritorno alle tribù, con piccoli sottogruppi legati da usi e costumi comuni, magari pure che vivono in villaggi di capanne, visto che senza stati, industrie ed istituzioni quello accadrebbe.
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Concordo pienamente: i confini geografici oggi hanno poco senso, sarebbe più logico che le persone si dividessero in gruppi caratterizzati da una "forma mentis" comune, piuttosto che dall'essere nati vicini.
Purtroppo e per fortuna, l'identità nazionale oggi inizia ad avvere poco senso; credo di essere più vicino a un "certo tipo" di americano, indiano e cinese piuttosto che all'italiano medio, e che sarebbe più facile per noi, persone simili, avere leggi/regolamenti comuni.
Tuttavia i limiti geografici non sono certo facili da superare...non penso tanto al regime fiscale (quello di cui di parla nello "stato 2.0" alla fine sembra più una polizza assicurativa che uno stato) quanto al codice penale.. difficile pensare ad un mondo dove sia applicato diversamente a me e al mio vicino di casa.

per fortuna siamo in uno stato con individui che la pensano in modo diverso, se ci fossero stati con individui tutti uguali sarebbero claustrofobici ed angoscianti oltre che oltremodo pallosi. Viva la diversità (ma non troppo, entro un substrato culturale etnico e razziale perlomeno simile). Comunque soprattutto i giovani si stanno omologando molto, oggigiorno un ragazzino del Maghreb veste allo stesso modo ed ha un certo modo di esprimersi perfettamente analogo ad un teeneger americano o italiano. NOn ci sono più culture diverse, c'è un appiattimento verso la cultura americana.

Assolutamente in disaccordo: allo stato attuale, individui che la pensano in modo molto diverso vengono accomunati sotto un'unica legge, elaborata secondo il "minimo comune denominatore", e quindi non sono liberi di esprimersi. Oggi un ragazzo del maghreb - o degli emirati arabi - è libero di sentirsi "occidentale", e quindi oppresso dalle leggi islamiche, così come un americano può conventirsi all'islam e vivere il lifestyle occidentale come immorale. Penso che dal punto di vista culturale la commistione porti ad un arricchimento, sono le leggi a rendere impossibile esprimersi agli individui che non si riconoscono nella cultura dominante nella loro area geografica

questo è vero solo per i paesi dove ci sono leggi contro la libertà di espressione, in America un musulmano può praticare la sua religione e dire il suo pensiero anche contrario al mainstream, nei limiti del rispetto degli altri e delle norme antiterrorismo, per cui ovviamente non può propagandare di ammazzare americani.

Il tuo concetto di rispetto e libertà (così come quello americano, o occidentale) non è universale. Tantomento lo sono le norme antiterrorismo. In italia, ad esempio, senza scomodare il burqua, è vietato girare a torso nudo a più di 50 m dal mare. Se un italiano medio può vedere un ragazzotto a torso nudo come un'indecenza, immagina cosa può pensare un musulmano del nostro lifestyle!

Per non parlare dei mille regolamenti comunali che vietano di bersi una birra per strada, o delle leggi sul limite di velocità, o di quelle sulle droghe...
Tante persone diverse, con idee diverse, ridotte al minimo comune denominatore. E questa cosa peggiorerà progressivamente, perchè la globalizzazione provoca il formarsi di sottoculture non geograficamente determinate, quindi in italia abbiamo già oggi difficoltà ad identificare una cultura/ideologia/eitca/morale dominante (forse quella cristiana vince ancora, ma per poco).

Per questo sarebbe bello se quello che dice OP fosse possibile. Non credo lo sia, ma io mi auguro comunque un notevole "reimpasto" degli stati nei prossimi anni. Anche perchè, senza complottismi, stiamo andando verso un "minimo comune denominatore" unico per tutto il mondo, con leggi ed istituzioni sovranazionali che appiattiscono ogni peculiarità culturale
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Concordo pienamente: i confini geografici oggi hanno poco senso, sarebbe più logico che le persone si dividessero in gruppi caratterizzati da una "forma mentis" comune, piuttosto che dall'essere nati vicini.
Purtroppo e per fortuna, l'identità nazionale oggi inizia ad avvere poco senso; credo di essere più vicino a un "certo tipo" di americano, indiano e cinese piuttosto che all'italiano medio, e che sarebbe più facile per noi, persone simili, avere leggi/regolamenti comuni.
Tuttavia i limiti geografici non sono certo facili da superare...non penso tanto al regime fiscale (quello di cui di parla nello "stato 2.0" alla fine sembra più una polizza assicurativa che uno stato) quanto al codice penale.. difficile pensare ad un mondo dove sia applicato diversamente a me e al mio vicino di casa.

per fortuna siamo in uno stato con individui che la pensano in modo diverso, se ci fossero stati con individui tutti uguali sarebbero claustrofobici ed angoscianti oltre che oltremodo pallosi. Viva la diversità (ma non troppo, entro un substrato culturale etnico e razziale perlomeno simile). Comunque soprattutto i giovani si stanno omologando molto, oggigiorno un ragazzino del Maghreb veste allo stesso modo ed ha un certo modo di esprimersi perfettamente analogo ad un teeneger americano o italiano. NOn ci sono più culture diverse, c'è un appiattimento verso la cultura americana.

Assolutamente in disaccordo: allo stato attuale, individui che la pensano in modo molto diverso vengono accomunati sotto un'unica legge, elaborata secondo il "minimo comune denominatore", e quindi non sono liberi di esprimersi. Oggi un ragazzo del maghreb - o degli emirati arabi - è libero di sentirsi "occidentale", e quindi oppresso dalle leggi islamiche, così come un americano può conventirsi all'islam e vivere il lifestyle occidentale come immorale. Penso che dal punto di vista culturale la commistione porti ad un arricchimento, sono le leggi a rendere impossibile esprimersi agli individui che non si riconoscono nella cultura dominante nella loro area geografica

questo è vero solo per i paesi dove ci sono leggi contro la libertà di espressione, in America un musulmano può praticare la sua religione e dire il suo pensiero anche contrario al mainstream, nei limiti del rispetto degli altri e delle norme antiterrorismo, per cui ovviamente non può propagandare di ammazzare americani.
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Concordo pienamente: i confini geografici oggi hanno poco senso, sarebbe più logico che le persone si dividessero in gruppi caratterizzati da una "forma mentis" comune, piuttosto che dall'essere nati vicini.
Purtroppo e per fortuna, l'identità nazionale oggi inizia ad avvere poco senso; credo di essere più vicino a un "certo tipo" di americano, indiano e cinese piuttosto che all'italiano medio, e che sarebbe più facile per noi, persone simili, avere leggi/regolamenti comuni.
Tuttavia i limiti geografici non sono certo facili da superare...non penso tanto al regime fiscale (quello di cui di parla nello "stato 2.0" alla fine sembra più una polizza assicurativa che uno stato) quanto al codice penale.. difficile pensare ad un mondo dove sia applicato diversamente a me e al mio vicino di casa.

per fortuna siamo in uno stato con individui che la pensano in modo diverso, se ci fossero stati con individui tutti uguali sarebbero claustrofobici ed angoscianti oltre che oltremodo pallosi. Viva la diversità (ma non troppo, entro un substrato culturale etnico e razziale perlomeno simile). Comunque soprattutto i giovani si stanno omologando molto, oggigiorno un ragazzino del Maghreb veste allo stesso modo ed ha un certo modo di esprimersi perfettamente analogo ad un teeneger americano o italiano. NOn ci sono più culture diverse, c'è un appiattimento verso la cultura americana.

Assolutamente in disaccordo: allo stato attuale, individui che la pensano in modo molto diverso vengono accomunati sotto un'unica legge, elaborata secondo il "minimo comune denominatore", e quindi non sono liberi di esprimersi. Oggi un ragazzo del maghreb - o degli emirati arabi - è libero di sentirsi "occidentale", e quindi oppresso dalle leggi islamiche, così come un americano può conventirsi all'islam e vivere il lifestyle occidentale come immorale. Penso che dal punto di vista culturale la commistione porti ad un arricchimento, sono le leggi a rendere impossibile esprimersi agli individui che non si riconoscono nella cultura dominante nella loro area geografica
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February 07, 2014, 11:37:37 AM
#9
Concordo pienamente: i confini geografici oggi hanno poco senso, sarebbe più logico che le persone si dividessero in gruppi caratterizzati da una "forma mentis" comune, piuttosto che dall'essere nati vicini.
Purtroppo e per fortuna, l'identità nazionale oggi inizia ad avvere poco senso; credo di essere più vicino a un "certo tipo" di americano, indiano e cinese piuttosto che all'italiano medio, e che sarebbe più facile per noi, persone simili, avere leggi/regolamenti comuni.
Tuttavia i limiti geografici non sono certo facili da superare...non penso tanto al regime fiscale (quello di cui di parla nello "stato 2.0" alla fine sembra più una polizza assicurativa che uno stato) quanto al codice penale.. difficile pensare ad un mondo dove sia applicato diversamente a me e al mio vicino di casa.

per fortuna siamo in uno stato con individui che la pensano in modo diverso, se ci fossero stati con individui tutti uguali sarebbero claustrofobici ed angoscianti oltre che oltremodo pallosi. Viva la diversità (ma non troppo, entro un substrato culturale etnico e razziale perlomeno simile). Comunque soprattutto i giovani si stanno omologando molto, oggigiorno un ragazzino del Maghreb veste allo stesso modo ed ha un certo modo di esprimersi perfettamente analogo ad un teeneger americano o italiano. NOn ci sono più culture diverse, c'è un appiattimento verso la cultura americana.
legendary
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February 01, 2014, 12:23:48 PM
#8
Concordo pienamente: i confini geografici oggi hanno poco senso, sarebbe più logico che le persone si dividessero in gruppi caratterizzati da una "forma mentis" comune, piuttosto che dall'essere nati vicini.
Purtroppo e per fortuna, l'identità nazionale oggi inizia ad avvere poco senso; credo di essere più vicino a un "certo tipo" di americano, indiano e cinese piuttosto che all'italiano medio, e che sarebbe più facile per noi, persone simili, avere leggi/regolamenti comuni.
Tuttavia i limiti geografici non sono certo facili da superare...non penso tanto al regime fiscale (quello di cui di parla nello "stato 2.0" alla fine sembra più una polizza assicurativa che uno stato) quanto al codice penale.. difficile pensare ad un mondo dove sia applicato diversamente a me e al mio vicino di casa.
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Crypto-ideologist
February 01, 2014, 12:16:37 PM
#7
Gli stati-nazione sono fondati sull'identità nazionale, un'entità ideologico/emotiva dura a morire anche nell'era del global village McLuhaniano. Tuttavia, in un remoto futuro, l'omogeneizzazione esponenziale potrebbe riservare interessanti/inquietanti sorprese.


legendary
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February 01, 2014, 05:14:47 AM
#6
Non suona tanto male però Wink
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Hodlers Network
February 01, 2014, 01:12:59 AM
#5
Credo che, sul lungo periodo (quando probabilmente saremo tutti morti), gli stati-nazione siano destinati a sparire: non hanno già oggi più senso di esistere, o per lo meno il senso sta progressivamente riducendosi. Credo anche che, prima della sparizione degli stati-nazione, tutte le leggi verranno ripensate in termini informatici: i giudici dei prossimi secoli (o millenni) saranno probabilmente dei computer.

I nuovi Stati saranno delle app di Ethereum? Non lo escludo.

Ciao!

sembra una prospettiva un po da romanzo di fantascienza .
legendary
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Credo che, sul lungo periodo (quando probabilmente saremo tutti morti), gli stati-nazione siano destinati a sparire: non hanno già oggi più senso di esistere, o per lo meno il senso sta progressivamente riducendosi. Credo anche che, prima della sparizione degli stati-nazione, tutte le leggi verranno ripensate in termini informatici: i giudici dei prossimi secoli (o millenni) saranno probabilmente dei computer.

I nuovi Stati saranno delle app di Ethereum? Non lo escludo.

Ciao!
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December 20, 2013, 05:25:51 AM
#3
Già…oggi molto meglio  Grin Cheesy Grin
..ero con la DeLorean DMC-12 nell'anno 2200  Grin Cool
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December 20, 2013, 02:28:10 AM
#2
Che ne pensate Huh Shocked Huh Cool


che i funghi "premium" comprati da quel tipo strano nel vicoletto in centro non erano porcini.  Grin
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December 19, 2013, 02:23:46 PM
#1
Stavo pensando…forse troppo  Roll Eyes, ed allora ho pensato di condividere questa mia visione con voi.

Ispirato dal mondo delle criptovalute, provate ad immaginare il concetto di Stato come software 100% online su una rete di calcolatori tipo quello delle criptovalute, il quale abbia delle proprie leggi, dei propri metodi di tassazione e diversi tipi di erogazione dei servizi per noi "Clienti" dello Stato 2.0

Ogni abitante della terra potrebbe creare il suo "Stato", un po' come le criptomonete.

Il territorio nel quale il singolo abitante della terra si è fermato, ho ha stabilito dimora, farebbe richiesta allo Stato 2.0 di appartenenza del cittadino per chiedere una % dedicata al mantenimento dei territori.

Ogniuno potrà scegliere lo stato di appartenenza, indipendentemente dal territorio di residenza, magari si ramificheranno varie classi di Stati 2.0 ognuno con i suoi servizi erogati, magari incentrati intorno alle idee del cittadino di appartenenza, insomma un po' come i gruppi sociali.

In questo nuovo Stato 2.0 la corruzione non potrebbe esistere in teoria, poiché se i servizi non venissero erogati come stabilito con il cittadino di appartenenza, esso sarà libero di cambiare stato a proprio piacimento.


Che ne pensate Huh Shocked Huh Cool
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