Sono d'accordo, venti anni fa, l'informazione era monodirezionale: dalla sorgente centralizzata, all'utente finale.
Il sapere fluiva nella stessa direzione dell'informazione: il Governo, forse i partiti, la Chiesa, le università erano i "dispensatori" del sapere, controllavano l'informazione, e gli "utenti" di questa non potevano che abbeverarsi all'unica fonte.
Dissenso? Pochi "eccentrici", spesso bollati come "eretici", o "controcorrente", cercavano di aprire spiragli se non su vere e proprie "verità alternative", anche solo su "pensieri alternativi", che magari non si ponevano in "opposizione" alla verità ufficiale, ma solo magari a completarla.
Il merito di quella che si parla di internet 2.0, ovvero della internet di youtube, dei blog ed in generale dei contenuti "creati" dagli utenti, è quello di avere scardinato il flusso monodirezionali del sapere e di avere creato piuttosto una "rete" di flusso, dove le varie istituzioni dialogano tra di loro, piuttosto che interagire tramite monologo.
Ovviamente il moltiplicarsi delle voci ha creato un'allargamento della platea di opinioni e teorie ai quali ciascuno ha accesso. La famosa "democratizzazione" del sapere, tanto osteggiata dai "sapienti" (mi ricordo U. Eco, ad esempio) che invece volevano un "bollino" autorizzativo per le fonti.
Cosa significa questo?
Che bisogna sapere cogliere il "segnale" rispetto al "rumore". Questa è una vera e propria abilità che oggi è fondamentale per non perdersi nell' "information overload".
Youtube, twitter, Blog personali, forum, telegram: se penso ai media che quotidianamente mi riversano addosso informazioni, devo, come tutti applicare un filtro.
Ebbene come faccio a filtrare il rumore, senza perdermi del "segnale"? Cercare il "segnale" frugando nel rumore, come suggerisci tu, è un processo che richiede molto, troppo tempo.
Ed allora?
Bisogna rivolgersi al "mercato", ovviamente.
Con "mercato" non mi riferisco alla platea di tutti gli utenti, ovvero qualcosa che può essere facilmente influenzato da bot o acquisti di follower, like e quant'altro, ma dall'iterazione con altri attori nel "mercato dell' informazione".
Faccio un esempio.
Uno dei miei libri preferiti in ambito Bitcoin è "The Bitcoin Standard" di Saifedean Ammous. Parla di bitcoin come "hard money", che poi sarebbe il motivo principale per il quale mi sono avvicinato a questo mondo.
Ho iniziato a seguire Saifedean su vari social. E seppure lo apprezzi per il suo approccio alla materia "bitcoin" ho iniziato a disprezzarne le opinioni su altri temi, il negazionismo sul COVID, per esempio (non sono interessato alle sue indicazioni in tema di dieta, ma mi paiono bislacche pur'esse).
E quindi? Qui abbiamo un caso dove si unisce il segnale ("The Bitcoin Standard") al rumore ("l'esaltazione del caso Svezia e la condanna delle mascherine") addirittura nella stessa persona!
Beh, la risposta sta nel mercato. Ovvero nel supporto che le opinioni da lui espresse nella materia (nel "mercato") che mi interessa ("il bitcoin"), dagli altri attori che in quel mercato operano, tralasciando le opinioni ed il supporto che lui potrebbe avere in mercati che non mi interessano (il mercato della "dieta carnivora") , anche se da persone che stimo, in altri ambiti (se Adam Back supporta Saifedean sulla cottura della carne, a me cosa interessa, in realtà? Al limite se lo facesse Heinz Beck mi potrebbe interessare).
Insomma, dobbiamo per forza trovare un metro per selezionare le fonti, ed il mio è il seguente: chiedere, figurativamente a ciascuna di esse " Ma tu, esattamente, che cazzo hai fatto per parlare? Da dove arriva la tua previsione(giusta o sbagliata che sia)? Se la volta scorsa ci hai azzeccato,
cosa mi assicura che lo farai anche questa volta?
Insomma, per fare un esempio con l'arte.
Quadri come questo se ne vedono tantissimi:
Forse anche un bambino di 4 anni potrebbe dipingerlo.
Certo che se lo stesso artista prima ti ha dipinto questo, la situazione cambia:
Certo che tra i milioni di bambini che sono in grado di dipingere il primo quadro, forse uno è in grado di dipingermi anche il secondo (invertendo quindi l'ordine logico), ma sta a me trovarlo?
Tornando nel parallelo: sta a me trovare il blogger sfigato che ha la "verità", in mezzo a tutti gli scappati di casa che affollano il web oggi.
Il mio pensiero è: non credo.
Io tengo gli occhi ben aperti, ma mando avanti altri a cercare nel torbido.
N.B. L'esempio dell'arte collegato all'arte non vuole dire che si debbano seguire le quotazioni del mercato dell'arte. Altrimenti darei credito ad obbrobri come il seguente:
Difatti è disegnato da uno (quotatissimo) che non ha mai fatto altro che sta merda.