Sì ma ci sono un paio di punti deboli:
1) sei costretto ad ( e devi avere la pazienza di) aggiornare il plico con i codici ogni volta che crei un nuovo wallet, e comunque ogni tot dovresti assicurarti che siano ancora leggibili.
2) nel caso tu non abbia mai parlato con gli eredi di questa tua passione rischi che pur avendo i codici non sappiano da che parte iniziare per disporre di quei wallet: installare il wallet, entrarci e saper fare una transazione, magari sbloccare un'eventuale 2FA.... non sono operazioni banali se non le hai mai viste prima, e se l'erede decidesse di farsi aiutare si esporrebbe comunque ad un minimo di rischio.
Riflettendo tempo fa sul tema degli eredi (qui vado un attimo OT rispetto alla tua osservazione) mi era venuta in mente anche questa situazione critica. Supponi che il possessore di cripto muoia (stiamo appunto parlando di questo no?) e che abbia una buona % di coin su wallet personale ma anche una certa % su exchange perché ad esempio voleva tradare o comperare altre cripto proprio poco prima del decesso.
In quel caso si rischia di non poter più disporre di quella somma, metti per esempio che fosse su un exchange sul quale era verificato, e che (per sfiga) stesse per scadere uno dei documenti usati per il KYC, ad esempio la prova di residenza.
Metti che subentrino gli eredi ma che ci mettano 2 o 3 mesi prima di capire cosa/come fare per entrare nell'exchange con la volontà di prelevare tutto. Nel frattempo la prova di residenza è scaduta e chi subentra non può certamente mandare una bolletta intestata a sé stesso perché sarebbe diverso da te (ovviamente). Mi sa che sarebbero cripto perse in quel caso.... visto che non penso che potresti far valere ragioni sulla tua successione ad un exchange estero.
Dico una cavolata?