E' sufficiente rivolgersi ad un commercialista esperto in materia come per qualsiasi attività che si desideri intraprendere. Su coinmap sono presenti diversi professionisti che accettano anche pagamenti in BTC. Sicuramente contattare il produttore è la via sbagliata in quanto non si può aspettarsi una consulenza in merito a questi aspetti. Non credo sia da pagare IVA o altro ma come accennato in precedenza se desidera maggiori informazioni in merito può contattarci a
[email protected].
Saluti
nessun commercialista sa dare informazioni certe
e nemmeno lei mi sembra molto sicuro di cio che dice "Non credo sia da pagare IVA o altro" , a me servono certezze.
In alternativa potrei vedere cosa dice la legislazione svizzera e posizionare il mio bancomat li
Nessun paese ancora ha legislazioni chiare circa i bitcoin, men che meno l'Italia.
I bitcoin fino a che non saranno normati in maniera chiara ed inequivocabile, vanno considerati come dei
beni immateriali di natura informatica e saranno vendibili in Italia da qualsiasi azienda che tratta prodotti informatici software e quindi assimilati nè più nè meno a dei programmi per elaboratore (il bitcoin non è altro che un hash firmato digitalmente e inserito in un grande libro mastro chiamato block-chain, la cui proprietà viene rivendicata dal possessore della relativa chiave privata alla cui chiave pubblica corrisponde l'hash firmato digitalmente dal precedente proprietario) e come tale vanno assoggettati ad IVA come qualsiasi altro prodotto software, e vanno contestualmente scontrinati o fatturati.
Nel momento in cui dovessero essere assimilati nel codice legislativo a delle monete, saranno vendibili a quel punto esclusivamente da banche, finanziarie e cambia valute, e come tali non saranno più assoggettabili ad iva, ma le aziende informatiche a quel punto non potranno più venderli, a meno che il legislatore faccia anche delle deroghe alle rigide norme valutarie, in tal senso.
Ma fino ad oggi non mi risulta che siano stati normati, quindi qualsiasi azienda informatica che li venda o distribuisca con macchinette automatiche, a mio modo di vedere, dovrebbe assoggettarli ad iva. Poi è ovvio che ciascuno di noi può interpretare la legge, ma su alcuni aspetti chiari ed inequivocabili, come l'obbligo di assoggettare dei beni immateriali ad IVA credo ci sia uno spazio di interpretazione prossimo se non pari allo zero.
Il mio consiglio pertanto è il seguente: fare un
interpello all'Agenzia delle entrate, facendosi ovviamente guidare da un commercialista esperto in materia, ove si chiede all'Agenzia delle Entrate, se i prodotti software, nello specifico i bitcoin, venduti al pubblico mediante distributore automatizzato possono essere venduti in esenzione d'IVA. Nella remota possibilità la risposta all'interpello fosse positiva, solo il tal caso l'azienda potrebbe venderli in esenzione. Questi interpelli ovviamente vanno fatti prima che la macchinetta venga messa in funzione, oppure la macchinetta potrebbe essere messa in funzione preventivamente assoggettandoli ad iva e dopo il poco probabile esito positivo dell'interpello si potrebbe eventualmente rimuovere il fardello.
E' ovvio che un tale distributore automatico, essendo una vendita al minuto, andrebbe prima autorizzato in ogni caso dal comune di appartenenza, che è competente sul territorio per la vendita al dettaglio mediante distributori automatizzati.
Valuta eventualmente di piazzarlo nell'area internazionale duty-free di un aereoporto