scusate però anche se il servizio è erogato da società estera questi devono comunicare a Banca d'Italia le anagrafiche degli utenti residenti in Italia che usufruiscono dei loro servigi.
quindi sotto una certa soglia può passare se sale troppo potrebbe essere un problema.
osservazione giustissima, non stavo chiedendo se questo sistema può servire ad evadere il fisco, ma semplicemente come questa situazione andrebbe inquadrata a livello fiscale ... ipotizzando che su questi servizi io non tenga grosse somme, ma sposti dei BTC solo quando mi serve liquidità su una delle carte di debito (ad esempio caricando BTC sul conto Xapo o CryptoPay), l'unico punto nel quale verrebbe conservata l'effettivo ammontare del mio reddito sarebbe il mio wallet hardware trezor (al quale credo che nemmeno il fisco possa avere accesso XD)
Non ne so nulla o quasi dei dettagli riguardanti il fisco... ma la domanda che mi porrei è: come compilare la dichiarazione dei redditi e affini?
Magari qui sotto riporterò l'ovvio per molti di voi, ma ripeto a me stesso per vedere se ho capito.
Se il tuo datore di lavoro ti paga direttamente in BTC, dovrà comunque versare contributi ed ammennicoli vari, in caso di assunzione ecc... in caso di P.IVA immagino emetterà fatture. Se non ho capito male, il reddito dovrebbe essere dichiarato indipendentemente dalla forma con cui questo è corrisposto (sempre se non ho capito male, anche nel caso di baratto c'è comunque un reddito, credo sia indipendente la forma di pagamento: se scambio oggetti/merci per denari è più facile considerare il valore della transizione. Se scambio oggetti con oggetti potrebbe essere più complicato fare una stima del valore della transizione, ma questa rimane, e se non è attività saltuaria è soggetta a tassazione). Credo che il problema risieda nel fatto che tale prassi è sicuramente usata da pochi o nessuno, per cui uscendo dalla "normalità" (statisticamente parlando), credo che tanti commercialisti possano essere poco preparati o attrezzati per aiutarti a tenere questo tipo di contabilità.
A logica direi che non dovrebbe esserci perciò nessun particolare differenza a livello di inquadramento fiscale se cambiasse solo la modalità con cui preferisci essere pagato e nioente altro: chi ti paga immagino emetterebbe fatture (se è americana, in dollari o euro... non so... poi come ti paghino potrebbe essere un dettaglio: dollari, euro, BTC, CHF, oro... credo possa dipendere dai vostri accordi) per il lavoro da te svolto (e ci pagherà le relative tasse), tu ci pagheresti le tasse per il reddito percepito (in base alla normativa locale di dove risiedi).
Altro problema semmai è come un funzionario del fisco potrebbe interpretare questa cosa. Come sempre: a rigore se cambia solo la modalità con cui vieni pagato, direi nulla. Purtroppo però temo che come i commercialisti non siano preparati, anche gli Enti ed i relativi funzionari potrebbero non essere preparati di fronte ad una novità. La vera risposta alla tua domanda allora è: dipende dal funzionario che esamina la cosa e interpreta le normative. (e come in tutti gli ambiti poco o per nulla normati, se nel frattempo non viene regolamentata la cosa e pensi di aver subito un torto ricorrendo per vie legali, dai noi potresti scoprire dopo anni e i vari gradi di giudizio chi aveva ragione...)
Senza farla troppo tragica però, credo esistano delle aziende che si occupano di pubblicità e che si facciano "pagare" in conto merce (e forse chissà quante altre possibilità che ci sono). Per cui non sarebbe il primo caso in cui si percepirebbe un reddito corrisposto in qualcosa di differente dalla valuta corrente.
Se sbaglio qualcosa chi è più preparato mi corregga.
Infine, ammetto al mia curiosità in merito. Facci sapere se ci sono degli aggiornamenti: magari sei venuto per chiedere consigli, ma alla fine potresti spiegare tu a me e ad altri cosa ci hai capito e magari l'esito dell'esperimento.