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Topic: Nuova altcoin veneta Venex, qualcuno ne sa qualcosa? (Read 2493 times)

legendary
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Fanno tutte capo a Sardex, la capostipite sarda. Tutti gli altri circuiti (che in genere hanno il nome che finisce in ex) sono un suo derivato.
Non è altro che un circuito di credito in cui la società gestisce gli iscritti previa iscrizione.

Non ha niente a che vedere con il BTC
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Ci sono anche Sicanex e Piemex, oltre ovviamente al Sardex Grin


Quasi quasi faccio io il Lazie, però poi me le minate eh  Cheesy Cheesy Cheesy

C'è anche il Liberex in Emilia, ecco un articolo recente che ne parla! http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/economia/2016/20-aprile-2016/parallele-o-alternative-valute-virtuali-conquistano-via-emilia-240327042635.shtml
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Venex ha cambiato nome e compagine.

http://circuitovenetex.net/

a breve avrò più informazioni e vi aggiorno.
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ars longa, vita brevis
Pensate di implementare il supporto Ripple?
Anche se mi piacerebbe molto vedere alcune monetex entrare nel circuito ripple, non capisco se ha senso..

Ogni unità di conto vale 1 euro

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si, e poi ci diamo battaglia con attacchi 51% a vicenda per vedere quale moneta è più "forte" .
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Ci sono anche Sicanex e Piemex, oltre ovviamente al Sardex Grin


Quasi quasi faccio io il Lazie, però poi me le minate eh  Cheesy Cheesy Cheesy
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I support freedom of choice
E' una moneta fiat, mi pare poi di capire meno aperta dello stesso Euro.
C'è sempre insomma, un organo centrale da cui dipendere e di cui fidarsi.
Vale comunque che si deve essere sempre liberi di scegliere Smiley

Ci sono anche Sicanex e Piemex, oltre ovviamente al Sardex Grin

@VENEX
Pensate di implementare il supporto Ripple? Sarebbe si veramente fico Shocked
legendary
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se ho capito bene, e' un'iniziativa tipo il sardex...
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Secondo me è una realtà troppo piccola nella quale inserire una nuova moneta.
Alla fine quante potranno essere le aziende che aderiranno a questa cosa? Si fa già fatica a fare aderire il Bitcoin alle aziende, seppur adottato in tutto il mondo...
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In un circuito di moneta complementare la fatturazione dei beni/servizi avviene sempre in euro, sia per l'imponibile che per l'IVA, con la specificazione che le modalità di pagamento sono, per l'intero importo o parte dello stesso, in moneta complementare.  L'IVA in ogni caso viene regolata in euro.
L'iniziativa VEN-EXCHANGE é gestita dal Comitato Promotore, formato da professionisti e consulenti - con esperienze pluriennali in materia legale, bancaria e amministrativa - supportati da Associazioni rappresentative del mondo imprenditoriale, tra cui Federcontribuenti Veneto, il cui presidente é altresì componente del Comitato Promotore.
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Vorrei aggiungere: il problema della creazione e non falsificabilità dei venex, risolto dal bitcoin con il mining e la blockchain, come viene affrontato da chi gestisce i venex? Ovvero cosa impedisce ad un hacker di produrre venex come se piovesse e scambiarli con beni delle aziende aderenti?
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Hey baby, there ain't no easy way out
Giusto per capire, mi potreste spiegare come funziona la fatturazione in questo contesto?

Se un'impresa fattura in EUR e incassa in VNX, l'IVA e le imposte con cosa le paga?

Poi, altra domanda: Ven-exchanghe da chi è gestito?

grazie



newbie
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Sono componente del Comitato Promotore di Venex e intervengo nella discussione per chiarire la nostra posizione.

L'assimilazione della moneta complementare da noi progettata al bitcoin è frutto di una non corretta esemplificazione semplificativa del giornalista che ha redatto l'articolo apparso sul Mattino di Padova del 10.12.u.s.

Invero alcun riferimento al bitcoin è stato da noi fatto nel materiale informativo diffuso alla stampa in occasione della presentazione della nostra iniziativa.

Ritengo comunque opportuno soddisfare la legittima curiosità manifestata da alcuni dei partecipanti al forum, allegando copia della documentazione consegnata ai media nella conferenza stampa tenutasi il 10.12.u.s.  Smiley


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ALLEGATO 1



SINTESI



V E N E X
LA MONETA COMPLEMENTARE PER IL VENETO

UNO STRUMENTO FINANZIARIO
 AL SERVIZIO DELL’ECONOMIA REALE






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COMITATO PROMOTORE  della MONETA COMPLEMENTARE PER IL VENETO

VENEX – LA MONETA COMPLEMENTARE PER IL VENETO

Considerata la difficoltà del sistema  creditizio a supportare le Piccole e Medie Imprese venete con la necessaria liquidità in euro, Federcontribuenti ha recepito e condiviso l’iniziativa del Comitato Promotore per l’attivazione della Moneta Complementare nel Veneto (VENEX).
La decisione di realizzare una moneta locale deriva dal desiderio di reagire alle conseguenze negative della globalizzazione economica, di riappropriarsi della moneta intesa come mezzo e non come fine e ricollegarla all'economia reale, usandola per contrastare la finanziarizzazione dell'economia, "il denaro che produce denaro" e la speculazione che questo comporta.  VENEX, la moneta complementare,  si identifica come uno strumento di pagamento che affianca l’euro,  la valuta ufficiale,   nel territorio veneto.
Beneficiarie del Progetto sono inizialmente le Piccole e Medie Imprese venete, verso le quali verrà fatta un’adeguata campagna di comunicazione per la loro adesione in qualità di “Partner”.  Successivamente l’iniziativa potrà essere estesa anche ai lavoratori con la ridenominazione di parte del monte salari in valuta complementare. 
La gestione del Progetto sarà svolta da VEN-EXCHANGE, network di nuova costituzione, con la mission di promuovere e gestire  lo scambio multilaterale di beni e servizi in compensazione tra le imprese del Veneto, garantendo l’equilibrio delle transazioni all’interno del circuito. L’operatività di VEN-Exchange sarà simile a quella di una vera e propria banca che compensa i crediti e i debiti relativi alle transazioni utilizzando VENEX, la Moneta Complementare Veneta. Tale sistema permetterà alle aziende di risparmiare liquidità in euro e costi di finanziamento, oltre che aumentare le proprie vendite. Le operazioni di interscambio fra le aziende   presentano l’indubbio vantaggio di permettere acquisti di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, servizi di varia natura, anche in assenza di liquidità, senza pagare in moneta tradizionale (o solo in parte con moneta tradizionale) utilizzando i crediti in moneta complementare generati dalla vendita di prodotti e servizi che fanno parte del core business del compratore, senza ricorso al credito bancario.
Ogni unità di conto in Venex vale 1 euro, ma a differenza della moneta corrente è immune dagli interessi. Quando una azienda entra nel circuito le viene assegnato un affidamento in VENEX per un ammontare pari all’importo di beni e servizi che questa è disposta a vendere e a comprare nel circuito. 
L’intento di Federcontribuenti e del Comitato Promotore è quello di allargare da subito le adesioni all’iniziativa con le partecipazioni delle principali associazioni di categoria venete e il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche locali, avendo già avuto  la manifestazione di interesse da parte di una azienda creditizia.  Per lo start-up  è richiesta  l’adesione iniziale di almeno 200 aziende. Si conta di ottenere tale numero minimo di adesioni entro la fine del primo trimestre del 2014 in modo da dare avvio all’attività di VEN-Exchange  a partire dal secondo trimestre con l’obiettivo di raggiungere il numero di 400 adesioni entro fine 2014 e di raddoppiare tale cifra nel 2015.





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ALLEGATO 2

FEDERCONTRIBUENTI
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LA MONETA COMPLEMENTARE PER IL VENETO


UNO STRUMENTO FINANZIARIO
 AL SERVIZIO DELL’ECONOMIA REALE









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 Comitato Promotore  della Moneta Complementare Veneta

PREMESSA
Sono anni che si parla di monete complementari. Si sono fatte centinaia e centinaia di esperienze nel mondo, alcune ormai consolidate come il Wir in Svizzera, e una quarantina sono state mappate in Italia.
La mancanza di moneta, di liquidità, la riduzione dei prestiti bancari, l'indebitamento degli enti pubblici e l'obbligo del pareggio di bilancio, l'aumento della tassazione oltre l'accettabile, i tagli ai servizi pubblici, la diminuzione dei redditi, la crisi occupazionale stanno rendendo precarie le vite di sempre più italiani, dopo anni di stabilità e di benessere crescente.
Le possibili soluzioni sono molteplici: c'è chi dice che va bene così, basterebbero solo più controlli dei furbetti che evadono e rubano, con redistribuzione della ricchezza reale del paese; chi dice che ci vuole "più Europa, con maggiore redistribuzione tra popoli del nord e del sud"; chi dice, infine, che bisogna uscire dalla moneta euro per poter di nuovo far fluttuare le diverse valute nazionali in relazione alla propria competitività e capacità produttiva e di export.
Una proposta meno di rottura, rapidamente attuabile e che potrebbe temporaneamente alleviare diversi problemi italiani, sarebbe quella di affiancare alla moneta unica euro una moneta  parallela, una moneta insomma "complementare".

LA MONETA LOCALE O COMPLEMENTARE
Le monete locali (dette anche complementari o regionali) sono strumenti di pagamento che affiancano le valute ufficiali e sono utilizzate su base volontaria in determinati contesti  da persone, esercizi commerciali, aziende unite da relazioni economiche, sociali, culturali e che scelgono di aderire al progetto.
La decisione di realizzare una moneta locale deriva dal desiderio di reagire alle conseguenze negative della globalizzazione economica, di riappropriarsi della moneta intesa come mezzo e non come fine e ricollegarla all'economia reale: usare monete locali significa insomma contestare la finanziarizzazione dell'economia, "il denaro che produce denaro" e la speculazione che questo comporta.
Al centro della politica c'è l'economia. E al centro dell'economia c'è il denaro. Lo strapotere del denaro sta minando il primato della politica e per certi versi anche della democrazia; ridimensionare il potere del denaro significa anche sostenere il processo democratico, un modo diverso di vivere e un tentativo di costruire un'economia non incentrata sullo sfruttamento e sulla crescita.
La moneta locale non sostituisce la valuta ufficiale, ma la integra e ha obiettivi diversi: se da una parte l'euro è la moneta degli scambi internazionali, che promuove l'accumulazione, la competizione e la redistribuzione attraverso risparmi e investimenti con conseguente crescita esponenziale degli interessi e dei dividendi, la valuta locale può affrontare in modo sostenibile i pericoli dell'inflazione, mantenere un legame con l'economia reale, essendo questa prodotta con processi trasparenti e controllata in modo democratico dagli abitanti della regione.
La moneta complementare circola esclusivamente all'interno di circuiti economici ristretti, rendendo impossibile alla ricchezza prodotta in loco di uscire dal contesto locale o di prendere il volo ad esempio verso paradisi fiscali o paesi a manodopera a basso costo.
Gli elementi positivi che derivano dall'introduzione delle valute locali non sono solamente di tipo economico, ma anche (e soprattutto) sociale: relazioni, condivisione culturale, senso d'identità, valorizzazione delle capacità e dei saperi locali.
E’ un pratico ed efficace strumento, basato sull’economia reale, a disposizione delle aziende di tutti i settori merceologici, che permette di ridurre il peso del credito bancario nella finanza aziendale.

IL PROGETTO  DI  MONETA COMPLEMENTARE PER IL VENETO

Considerata la difficoltà del sistema  creditizio a supportare il sistema delle Piccole e Medie Imprese venete con la necessaria liquidità in euro, Federcontribuenti ha recepito e condiviso l’iniziativa del Comitato Promotore per l’attivazione della Moneta Complementare nel Veneto.
L’intento di Federcontribuenti è quello di allargare da subito le adesioni al Progetto con le partecipazioni delle principali associazioni di categoria venete, il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche locali, avendo già avuto  la manifestazione di interesse da parte di una azienda creditizia. L’obiettivo è quello di dare ulteriore linfa, con azioni innovative, al sistema produttivo e occupazionale del nostro territorio in un momento di particolare stretta creditizia e di crisi di liquidità valorizzando forme di solidarietà sociale verso le  categorie maggiormente svantaggiate. La vicinanza e conoscenza delle PMI dei vari soggetti coinvolti potrebbe certamente favorire il percorso di costruzione e consolidamento dell’iniziativa, vista anche come punto di incontro e di condivisione di importanti quadri di riferimento culturali e valoriali che manifestano sensibilità ai temi di una nuova forma di finanza e ai principi di solidarietà e di sostenibilità economica.
Potenziali beneficiarie del progetto saranno inizialmente le Piccole e Medie Imprese regionali, verso le quali verrà fatta un’adeguata campagna di comunicazione per la loro adesione in qualità di “partners” dell’iniziativa.  Successivamente il progetto potrà essere esteso anche ai lavoratori con la ridenominazione di parte del monte salari in valuta complementare
All’interno del circuito le aziende associate (Partner) potranno acquistare beni e servizi senza pagare in moneta tradizionale (o solo in parte con moneta tradizionale) utilizzando i crediti generati dalle vendite effettuate alle imprese aderenti.
Tutto ciò sarà possibile grazie alla gestione di un sistema di crediti e debiti commerciali in moneta complementare: una vera e propria unità di conto che regola gli scambi in compensazione multilaterale senza ricorso al credito bancario.
Tale sistema permetterà alle aziende di risparmiare liquidità in euro e costi di finanziamento, oltre che aumentare le proprie vendite. Le operazioni di interscambio fra le aziende all’interno del  circuito  presentano l’indubbio vantaggio di permettere acquisti di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, servizi di varia natura, anche in assenza di liquidità, pagando ciò che si è acquistato attraverso la vendita di prodotti e servizi che fanno parte del core business del compratore, anche in un tempo successivo.
Ogni unità di conto vale 1 euro, ma a differenza della moneta corrente è immune dagli interessi. Quando una azienda entra nel circuito le vengono assegnati una ammontare di moneta complementare pari all’importo di beni e servizi che questa è disposta a vendere e a comprare nel circuito. Entro 12 mesi la posizione vendita-acquisto deve essere pareggiata. Se una azienda è in difficoltà si muovono tutte le altre e se proprio è impossibile tornare in pareggio la posizione viene saldata in euro.
Per lo start-up del progetto è richiesta  l’adesione iniziale di almeno 200 aziende operanti nei principali settori dell’economia veneta. Federcontribuenti conta di ottenere tale numero minimo di adesioni entro la fine del primo trimestre del 2014 in modo da dare avvio all’attività del Commerce Network  a partire dal secondo trimestre con l’obiettivo di raggiungere il numero di 400 adesioni entro fine 2014 e di raddoppiarlo nel 2015. Tutti gli interventi verranno assoggettati ad un sistema di monitoraggio e valutazione dedicato a verificare l’efficacia dello strumento anche in funzione della valorizzazione dei settori strategici dell’economia veneta.
















Il progetto del Comitato Promotore, in sintesi:
Costituzione del commerce network VEN-EXCHANGE con la mission di promuovere e gestire  lo scambio multilaterale di beni e servizi in compensazione tra le imprese del Veneto, garantendo l’equilibrio delle transazioni all’interno del circuito.
L’operatività di VEN-Exchange sarà simile a quella di una vera e propria banca che compensa i crediti e i debiti relativi alle transazioni utilizzando la Moneta Complementare Veneta (VENEX). 
VENEX  alimenterà unicamente il circuito VEN-Exchange, servirà alle PMI per regolare le operazioni  di scambio all’interno del circuito, non avrà corso legale e non avrà cambio con l’euro (pur riconducendosi al valore dell’euro),
PARTNER di VEN-Exchange saranno aziende di piccole e medie dimensioni del Veneto, operanti in tutti i settori merceologici, che entreranno nel circuito a mezzo della affiliazione commerciale.
L’assortimento merceologico sarà il più vasto possibile e competitivo in termini di prezzi e qualità dei prodotti trattati, in grado di soddisfare la quasi totalità delle richieste d’acquisto provenienti dai partner del circuito.
VEN-Exchange opererà con l’ausilio di una moderna piattaforma tecnologica comprendente un software ad hoc e fornendo ai partner un sistema informatico interoperabile (multiplexchange) dove ciascuno vi si identifica ed identifica tutti gli altri partner. Nella piattaforma saranno riportati tutti i prodotti  in vendita con le relative specifiche sia in termini di prezzo che di qualità.  Per ogni azienda sarà prevista la pubblicazione gratuita del catalogo dei prodotti aziendali, comprese immagini e foto, quale vera e propria vetrina promozionale sul web.  La piattaforma sarà lo strumento necessario ai partner per effettuare gli scambi fra loro, dando agli stessi la possibilità di consultare on-line la loro posizione di conto (debiti e crediti) generata dalle operazioni di acquisto e vendita effettuate, con il dettaglio delle movimentazioni. La piattaforma inoltre costituirà il data base per la strutturazione della reportistica direzionale e di controllo di gestione di VEN-Exchange
Il  Servizio Commerciale   indirizzerà e coordinerà l’attività dei Trader e dei Promoter. Il trader è la figura operativa indispensabile per l’incentivazione e la conclusione di ogni scambio tra i Partner all’interno del circuito. I trader  saranno specializzati anche settorialmente in modo da fornire il più qualificato apporto operativo per ogni categoria merceologica e diventeranno i referenti interni e di collegamento tra il Servizio Commerciale e i Partner.  I promoter avranno il compito di reperire costantemente nuovi Partner da inserire nel circuito, secondo regole di “filiera merceologica”.
All’adesione di un nuovo Partner all’operatività del circuito verrà concesso un affidamento in  moneta complementare veneta (VENEX).  Si tratterà, in sostanza, di una “disponibilità di acquisto” ovvero di un linea di credito commerciale che non genera interessi di alcun tipo, né attivi né passivi. La sua unica funzione sarà quella di permettere di fare acquisti nel circuito prima ancora di aver effettuato vendite. L’ammontare dell’affidamento sarà in funzione del merito fiduciario di ciascun aderente e sostanzialmente correlata al valore dei beni o servizi che il partner immetterà nelle vendite del circuito.
VEN-Exchange specificherà i requisiti per diventare fornitore accreditato nel circuito e istituzionalizzerà un rating aziendale, ovvero assegnerà un punteggio ad ogni associato sulla base del grado di soddisfazione che gli altri associati esprimeranno in relazione alle transazioni effettuate.
Per ogni azienda aderente al circuito verrà aperto un conto dove sarà gestita la “contabilità” in entrata e uscita dei valori corrispondenti alle vendite o agli acquisti effettuati nel circuito. Si andrà a debito quando si sfrutteranno i crediti a disposizione (utilizzo del fido). Il debito si salderà semplicemente vendendo merce o offrendo un servizio per un importo pari a quanto acquistato.


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ti riferisci agli assegnini? come si chiamavano?

lol.
Che puttanaio che era 10000 assegnini diversi di ogni valore e colore, c'era anche la raccolta.


Esatto proprio gli assegnini

Pindol
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questa non centra nulla con il bitcoin,

è una normale valuta locale, come ne esistono in ogni parte del mondo (in baviera, in svizzera, ecc). Non è ne un'idea nuova ne rivoluzionaria, pensate che pure nel mio paese c'era una cosa simile, ma sono cose che lasciano il tempo che trovano.

Pensate che una volta pure le banche emettevano una loro moneta equiparata alla moneta statale, se chiedete ai vostri genitori o nonni sicuramente se ne ricorderanno, si poteva spendere come la normale moneta solo che veniva accettata poi come deposito solo nella banca e le sue filiali.

Questo venex è una cosa simile che funziona tra aziende del veneto, non ci vedo nulla di male.

Il bitcoin ha preso questo modello (che esiste da decenni) migliorandolo e lo ha portato su scala mondiale.

Pindol



a me sinceramente, sembra solo un modo (che fallirà) per fare scambi in locale senza pagare tasse
zoe
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questa non centra nulla con il bitcoin,

è una normale valuta locale, come ne esistono in ogni parte del mondo (in baviera, in svizzera, ecc). Non è ne un'idea nuova ne rivoluzionaria, pensate che pure nel mio paese c'era una cosa simile, ma sono cose che lasciano il tempo che trovano.

Pensate che una volta pure le banche emettevano una loro moneta equiparata alla moneta statale, se chiedete ai vostri genitori o nonni sicuramente se ne ricorderanno, si poteva spendere come la normale moneta solo che veniva accettata poi come deposito solo nella banca e le sue filiali.

Questo venex è una cosa simile che funziona tra aziende del veneto, non ci vedo nulla di male.

Il bitcoin ha preso questo modello (che esiste da decenni) migliorandolo e lo ha portato su scala mondiale.

Pindol



ti riferisci agli assegnini? come si chiamavano?

lol.
Che puttanaio che era 10000 assegnini diversi di ogni valore e colore, c'era anche la raccolta.
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questa non centra nulla con il bitcoin

Questo lo sappiamo noi che abbiamo ben chiaro cosa sia il bitcoin, giornalisti ed imprenditori no, prova ne sia che nell'articolo che ho linkato questo "venex" viene equiparato al bitcoin. Chi poi conceda questi venex alle aziende ed in cambio di cosa non l'ho ancora capito..
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questa non centra nulla con il bitcoin,

è una normale valuta locale, come ne esistono in ogni parte del mondo (in baviera, in svizzera, ecc). Non è ne un'idea nuova ne rivoluzionaria, pensate che pure nel mio paese c'era una cosa simile, ma sono cose che lasciano il tempo che trovano.

Pensate che una volta pure le banche emettevano una loro moneta equiparata alla moneta statale, se chiedete ai vostri genitori o nonni sicuramente se ne ricorderanno, si poteva spendere come la normale moneta solo che veniva accettata poi come deposito solo nella banca e le sue filiali.

Questo venex è una cosa simile che funziona tra aziende del veneto, non ci vedo nulla di male.

Il bitcoin ha preso questo modello (che esiste da decenni) migliorandolo e lo ha portato su scala mondiale.

Pindol

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Il problema é appunto questo secondo me. Se non ci diamo una mossa a proporre il bitcoin alle aziende in maniera convincente ci sarà un fiorire di truffatori che colmeranno il vuoto con i loro cloni truffaldini. Per questo spingo per l'organizzazione di conferenze sul tema bitcoin, dove proporre alle aziende servizi come BitPay e simili. Di gente interessata ce ne sarebbe a pacchi, basta solo spiegargli come fare.
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