Uno degli aspetti più affascinanti dell'universo Bitcoin che solletica la mente di migliaia di individui consiste nell'esistenza di centinaia di indirizzi di cui molto probabilmente nessuno possiede più la chiave privata, i cosiddetti "zombie address" o indirizzi dormienti che contengono patrimoni milionari.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, qui si può fare un'idea di quante siano queste vere e proprie miniere d'oro a cielo aperto:
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Al di là di queste piacevoli considerazioni oniriche, tornando con i piedi per terra, possiamo attribuire un ruolo importante a tali indirizzi zombie che contengono immani ricchezze:
questi indirizzi rappresentano le sirene di allarme del sistema Bitcoin, il canarino nella miniera la cui morte ci avvisa della presenza di gas venefico.
Finche questi indirizzi rimarranno inespugnati continuando a custodire inalterato il loro prezioso carico, potremo continuare ad essere ragionevolmente confidenti sul fatto che il sistema Bitcoin non è ancora stato violato.
Concordo in pieno con il tuo post.
Aggiungo solo che ci sono canarini nella miniera più sensibili rispetto ai mega address dormienti; qualora infatti quest'ultimi dovessero essere svuotati, sarebbe già troppo tardi: il sistema sarebbe irrimediabilmente andato prima che uno possa uscirne (e in tal caso il canarino avrebbe perso la sua funzione premonitrice).
L'alternativa più sensibile a cui alludo è la famosa "puzzle transaction":
https://blockchain.info/tx/08389f34c98c606322740c0be6a7125d9860bb8d5cb182c02f98461e5fa6cd15https://bitcointalksearch.org/topic/m.21464880che è stata costruita inviando a 160 indirizzi diversi quote crescenti di bitcoin (all'indirizzo 50 -> 0.50 btc, all'indirizzo 100 -> 1 btc, all'indirizzo 160 -> 1.60 btc). Ciascuno di questi indirizzi è stato generato a partire da una chiave di lunghezza (e quindi "entropia") crescente: la chiave dell'indirizzo 1 ha una lunghezza di 1 bit, quella dell'indirizzo 2 ha una lunghezza di 2 bit, e così via.
Al momento sono state scoperte le prime 56 chiavi private, e si sta cercando di violare la numero 57. Questo fatto fornisce un'idea della capacità dell'insieme degli attaccanti alla rete di bitcoin di generare address e di violarli. Al momento sappiamo che una chiave con più di 60 bit di entropia non è rinvenibile (almeno nel breve periodo, diciamo 1 anno).
Ricordo che, essendo gli indirizzi sequenze di 160 bit, è questo il numero che quantifica la sicurezza di bitcoin. Ogni chiave privata controlla in realtà 2^96 indirizzi distinti (limitiamoci agli indirizzi P2PKH). Per questo sarebbe sufficiente utilizzare 2^160 chiavi (circa) per poter accedere a qualsiasi bitcoin esistente in qualsiasi indirizzo P2PKH.
Per farsi un'idea delle grandezze in gioco e del loro ordine, guardiamo alla potenza computazionale della rete di mining che ha raggiunto un hashing power (potenza relativa solo allo sha256, senza il calcolo del passaggio chiave privata -> chiave pubblica e senza ripemd160) di circa 2^90 hash all'anno. E questo avviene a fronte di incentivi potentissimi quali sono i 12.5 bitcoin x 144 blocchi al giorno x 365 giorni all'anno = 657000 bitcoin all'anno.
Ora pur assumendo che si costruiscano delle macchine che effettuino alla stessa velocità anche le operazioni mancanti per ottenere gli address (e come notava rrupoli gli incentivi naturali ci sarebbero), saremmo ben al di sotto delle 2^100 chiavi private "provate" all'anno. Meno di 1/2^60 di quelle necessarie per accedere a tutti i bitcoin.
Il discorso cambia invece per le chiavi P2PK e per tutti gli indirizzi P2PKH che hanno già esposto la loro chiave pubblica. Come già osservato nel primo post di questo thread, in quel caso sarebbero sufficienti 2^128 passi (anche se ciascuno più complesso rispetto alla semplice generazione "consecutiva" di chiavi pubbliche) per poter violare un address specifico. Ma al momento non ci sono macchine degne di nota specializzate nel calcolo chiave privata -> chiave pubblica.