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Topic: sicurezza vs privacy: ad esempio i dati del cellulare - page 3. (Read 2411 times)

legendary
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Ho letto appena adesso questa notizia riguardo al rifiuto di Apple di forzare il codice criptato dell'iPhone 5 di un attentatore:

http://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/16_febbraio_17/strage-san-bernardino-apple-iphone-tim-cook-syed-farook-fbi-66f4ae62-d554-11e5-bbd0-dbbf7f226638.shtml

Mi raccomando: Non mi interessa assolutamente aprire una discussione su Apple, è solo un esempio su cui riflettere.

Il punto interessante è: fino a che punto la privacy dei dati personali rimane un diritto inviolabile?

È chiaro che nel caso specifico nessuno si dovrebbe far problemi a ledere il diritto di un attentatore, ma il rischio di creare precedenti e soprattutto certificare in questo modo che è sempre possibile tecnicamente accedere ai dati personali di un utente rende la questione complessa (a me il solo fatto che comunque un'azienda se vuole è in grado tecnicamente di accedere ai miei dati criptati mi da fastidio)

Fino a che punto lo Stato (che rappresenta in teoria gli interessi della comunità) può controllare i propri cittadini inducendo aziende private a creare software con backdoor per sfruttare quest'ultime in caso di "necessità"?

Fino a che punto viceversa una qualsiasi azienda privata può opporsi invece alla richiesta di uno Stato?
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