Un Trattato Su Bitcoin E Privacy Parte 2: Non Fatevi Ingannare Dai DepistaggiDI GIACOMO ZUCCO
20 MARZO 2020
Nella prima parte di questo trattato, abbiamo esaminato il rapporto fondamentale tra Bitcoin e privacy partendo dall’inizio con il white paper. Nonostante alcune eccellenti opzioni di tutela della privacy che sono state disponibili per gli utenti sin dai primi tempi, sembra che abbiamo fatto alcune scelte sbagliate. Ma per correggerle, al fine di rendere "di nuovo grande" la privacy di Bitcoin, dobbiamo essere in grado di distinguere tra privacy reale ed alcuni depistaggi che possono solo portarci ancora più fuori strada.
I gateway Fiat conducono ai cimiteri della privacyBitcoin è un sistema efficace per trasferire e conservare la ricchezza, ma quella ricchezza deve prima "entrare" nel sistema in qualche modo, molto spesso proveniente da denaro fiat (naturalmente, puoi anche guadagnare satoshi direttamente in cambio di beni e servizi che fornisci, invece di acquistarli con fiat).
Le rampe di accesso a bitcoin per la moneta fiat (spesso conosciute come "cripto exchange"), fungendo da ponti di liquidità, hanno creato enormi problemi di privacy in Bitcoin. Per gestire la fiat, gli exchanges dovranno utilizzare i conti bancari tradizionali. Per ottenerli, devono accettare docilmente tutte le regole, le condizioni e le limitazioni richieste dalle banche. Le banche fiat tradizionali, a loro volta, passeranno agli exchanges l'onere della "compliance" estremamente complessa e pesante che hanno ricevuto dai governi e dalle agenzie di regolamentazione, inclusa quella concentrazione di analfabetismo economico chiamata "regolamentazione KYC/AML".
Quindi, i ponti da fiat a bitcoin finiranno quasi sempre per richiedere una quantità spaventosa di informazioni personali dal loro utente, collegando tali informazioni a pochi indirizzi di deposito e prelievo (spesso incentivando il riutilizzo continuo) e quindi persino assumendo società di "chain analysis" al fine di seguire, tracciare, pedinare e inseguire tutte le attività economiche on-chain, precedenti e successive [a quelle inerenti l’exchange].
Che bisogno c’è della chain analysis?Il primo e più importante motivo per farlo è perché queste rampe hanno paura di perdere il privilegio di avere un conto bancario fiat. Il bitcoin era, è e sarà sempre considerato una realtà "borderline" da governi e cartelli legali autorizzati dal governo come le moderne banche fiat. Pertanto, è realistico supporre che chiuderebbero i conti operativi a qualsiasi exchange e non possa garantire lo stesso livello di sorveglianza finanziaria che le banche fiat garantiscono abitualmente.
Per questo motivo, i gateway abilitati a Fiat non solo continuano a promuovere usi sbagliati e pericolosi del protocollo Bitcoin, scoraggiando le migliori pratiche di sicurezza e assumendo aziende di spionaggio specializzate in "chain analysis": spesso fanno persino di tutto per lodare pubblicamente gli insensati regolamenti "KYC / AML" e per spingere la narrativa che "Bitcoin è completamente tracciabile", promuovendo alcune ipotesi probabilistiche come "prove legali" e ignorando financo l'esistenza delle caratteristiche fondamentali della privacy del protocollo.
Da qualche tempo a questa parte, queste aziende hanno congelato o confiscato i conti degli utenti a causa di quello che euristiche teoriche di "chain analysis" (promosse disonestamente come "fatti") suggeriscono che questi utenti potrebbero aver fatto molto prima o molto dopo la loro interazione con l’ exchange, fondamentalmente cercando di rompere la fungibilità in Bitcoin.
Spesso vediamo che questo accade per attività che non sono nemmeno esplicitamente considerate illegali nella specifica giurisdizione in cui si sono verificate: giochi online, servizi per adulti, campagne politiche, ecc. Tutto ciò che viene considerato anche in remoto controverso è stato descritto come proibito, e qualsiasi ipotesi statistica sull'attività on chain", basata su comportamenti comuni e strumenti tipici, è stata descritta come "dimostrata".
Naturalmente, non c'è nulla di veramente provato nell'euristica della “chain analysis”, quindi le compagnie di spionaggio decidono arbitrariamente quanti "salti on chain" cercare, ipotizzando arbitrariamente chi stia facendo cosa. Anche supponendo che tale euristica sia corretta (non sono mai stati affidabili al 100% e lo sono sempre meno ogni giorno, mentre gli sviluppatori di Bitcoin costruiscono strumenti migliori e gli utenti di Bitcoin iniziano a utilizzare le migliori pratiche), questo comportamento è inaccettabile. È l'equivalente digitale della vostra banca fisica che invii investigatori privati per seguire ogni vostra mossa per giorni dopo il prelievo di contanti presso l'ATM, e quindi congelare o confiscare interamente il vostro conto bancario se quell’ investigatore tornasse con un rapporto che dicesse che con quel denaro potreste aver, con una certa probabilità, intrapreso azioni controverse.
Più recentemente, questo comportamento losco si è esteso oltre alcune attività genericamente controverse intraprese da "qualcuno in qualche modo collegato con i clienti" per comprendere anche l'atto stesso di provare a utilizzare le migliori pratiche di sicurezza e privacy di Bitcoin!
Tiriamo le tendeNel gennaio 2020, una società che gestisce un exchange regolamentato ha congelato il conto di un cliente una volta scoperto possibili indizi che qualcuno, probabilmente il cliente stesso (ma dopo alcuni "salti" successivamente alla transazione di prelievo, ovvero, nemmeno direttamente), utilizzava un portafoglio che consentiva le migliori prassi sulla privacy. Ancora una volta, immaginate che la vostra banca fisica invii un investigatore privato a seguire i vostri passi per giorni dopo aver prelevato un po' di denaro presso l'ATM e quindi a congelare o confiscare il vostro conto bancario se il rapporto dell’investigatore dicesse che "potreste avere", con una certa probabilità, aver chiuso le persiane a casa, tirato la tenda da doccia mentre eravate nudi, o aver messo un lucchetto al vostro diario personale o aver utilizzato HTTPS nel vostro browser Web!
Inoltre, il messaggio specifico per il cliente è stato tragicamente esilarante: affermava che l'azienda "non può perdonare attività come il mixing peer-to-peer (sic!) o il gioco d'azzardo". Tutto questo mentre si parla di Bitcoin, che è letteralmente un protocollo peer-to-peer le cui transazioni possono funzionare nativamente come mixer, e provenienti da un'azienda che opera nel trading di criptovalute, che alcuni considerano non così diverso dal gioco d'azzardo!
Non cascate nei depistaggiCi sono state molte reazioni da parte degli utenti e degli analisti di Bitcoin a questi esempi di comportamento disonesto, molti dei quali si basano su fallacie logiche o sulla distorsione diretta dei fatti. Un esempio classico è l'assurda idea che "gli utenti di Bitcoin non dovrebbero usare le migliori prassi sulla privacy, perché è pericoloso".
Depistaggio # 1: "Avere cura della privacy ti metterà nei guai"Lo pseudo-ragionamento funziona in questo modo: dal momento che alcune aziende troppo zelanti possono usare euristiche inaffidabili per accusarvi di adottare le migliori pratiche di privacy e sicurezza che hanno arbitrariamente definito "inaccettabili", probabilmente congelando o addirittura confiscando il vostro account o contrassegnandolo come "sospetto", dovreste semplicemente smettere di usare quelle migliori pratiche di sicurezza e passare invece a alternative non sicure. In altre parole, per usare il nostro esempio di banca fisica, poiché la vostra banca potrebbe contrassegnare il vostro account se l’investigatore privato che vi ha inviato ritorna con un rapporto che dice che potreste aver usato, con una certa probabilità, alcune best practice sulla privacy pochi giorni dopo un prelievo di contanti, dovreste semplicemente smettere di chiudere le persiane mentre siete a casa, o tirare le tende da doccia quando siete nudo, o mettere un lucchetto sul vostro diario personale o utilizzare HTTPS nel vostro browser web.
Questa è una sciocchezza, ovviamente. Semmai, è il
non usare le migliori pratiche di privacy e sicurezza che si rivelerebbe estremamente pericoloso - non solo per la vostra sicurezza finanziaria, ma anche per la vostra sicurezza fisica. Ricordate: la privacy di Bitcoin è tutto o niente! Una volta che un'azienda è in grado di collegare le vostre identità fisiche, non solo a un indirizzo on-chain ma anche a tutta la storia futura e passata ad essa connessa, tutto ciò che serve è una piccola fuga di dati (dall'azienda stessa, dai suoi contraenti di spionaggio o da una delle innumerevoli agenzie governative che riceveranno e trasmetteranno tali informazioni) per indirizzare nemici molto pericolosi a casa vostra.
Per inciso, questo pseudo-ragionamento è anche viziato in modo più fondamentale: se anche foste così sconsiderati da decidere di fidarvi di questa terza parte con un resoconto completo delle vostre transazioni future e passate, nonostante il rischio per la vostra sicurezza fisica (e dei vostri cari), potreste ottenere lo stesso risultato semplicemente inviandogli le prove crittografiche di tutti gli input che abbiate mai firmato (sia sulla catena che sui livelli superiori), consentendo al gateway impiccione di leggere ciascuno dei vostri CoinJoin o routing sulla rete Lightning - tutto senza rinunciare alle migliori pratiche di privacy generiche. State ancora rischiando una perdita, ma almeno non state dando a ogni ragazzo a caso con una connessione a Internet un modo semplice per deanonimizzare e perseguitarvi (e altri con cui interagite).
Depistaggio # 2: "Se state usando Bitcoin per investire, non dovete preoccuparti della privacy" Di solito questo depistaggio arriva con una visione distorta dell'utilità di Bitcoin. "Se gli utenti vogliono solo investire in bitcoin come asset finanziario non correlato con alcune caratteristiche disinflazionistiche", affermano, "allora non hanno affatto bisogno della privacy". Questo ragionamento è gravemente fallace.
Ecco la brutta notizia: l'oro è stato, per molti secoli fino al 1933, un "bene finanziario non correlato con alcune caratteristiche disinflazionistiche" in cui la gente negli Stati Uniti e altrove poteva investire. Ma poi è arrivato l'
Ordine esecutivo 6102. L' oro è stato confiscato in tutta la nazione e tutti gli investitori che non hanno protetto la propria privacy (il che era particolarmente complicato con "l’oro di carta ", tenuto in custodia presso terzi fidati desiderosi di rispettare l'ordine, ma anche piuttosto difficile con l'effettivo l'oro fisico, difficile da nascondere in grandi quantità o da contrabbandare attraverso un confine), hanno dovuto consegnarlo al governo.
Una buona euristica generale è questa: se siete degli investitori privilegiati del "primo mondo", con una buona identità KYC, e state cercando un tipo di investimento che sia politicamente non controverso ora e che probabilmente rimanga tale, allora presto potreste essere in grado di accedere a quel tipo di prodotto finanziario attraverso la vostra banca fiat preferita. Se questo vi descrive, non preoccupatevi nemmeno di cose complesse come chiavi private, commissioni blockchain, indirizzi: lasciate il vero protocollo agli utenti reali. Chiamate la vostra vecchia banca al telefono e chiedete di acquistare un po' di "rischio bitcoin": certificati, futures, ETN, ETF, CFD, ecc.
Se, invece, non siete così privilegiati (come la maggior parte della popolazione mondiale di oggi, che non ha un'identità compatibile con il KYC), o se pensate che l'attività finanziaria che cercate sia già un po' controversa oggi o probabilmente lo diventerà in futuro, alla fine avrete bisogno di alcune tecniche di privacy molto forti per acquisirlo e archiviarlo in sicurezza, poiché scambi, broker e mercati "legalmente conformi" faranno tutto il possibile per tenervi fuori da esso o requisirvelo
.
Depistaggio # 3: "Basta solo usare una magica 'Privacy Coin!'”Una seconda reazione tipica, ancora più assurda, è quella di suggerire
"altcoin focalizzate sulla privacy" come "soluzione" a questo problema. Un exchange regolamentato contrassegnerà il vostro account se utilizzerete le migliori pratiche come CoinJoin o Lightning Network o evitate il riutilizzo degli indirizzi. Quindi, invece di bitcoin, basta solo usare un clone di bitcoin illiquido il cui design è stato modificato in modo tale che si dice che offra "più fungibilità", giusto?
Il problema superficiale di questo approccio è che tali "monete magiche per la privacy" in realtà non esistono nel mondo reale. Da un lato, ciò è dovuto al fatto che la maggior parte dei cambiamenti pubblicizzati come "miglioramenti della privacy" sono completamente falsi o fortemente esagerati. Tendono anche ad essere implementati con seri compromessi che rendono questi cloni altrimenti inutilizzabili su larga scala nel lungo periodo (di solito includendo un processo di sviluppo completamente centralizzato, banale da compromettere).
D'altra parte, anche se esistesse una tale moneta, da un punto di vista tecnologico, non potrebbe funzionare in pratica da un punto di vista economico. Ricordate: la privacy ama la compagnia. Un grosso pezzo dell'economia bitcoin e i suoi utenti dovrebbero passare allo stesso clone di bitcoin come voi. Altrimenti, le vostre transazioni avranno una liquidità inferiore e un set di anonimato più piccolo, indipendentemente da quanto sia perfetta e degna di nota la tecnologia della privacy che state utilizzando.
Maggiori informazioni su queste magiche monete sulla privacy e perché sono inutiliFallacia combinata Bitcoin + Privacy-CoinEsistono varianti di questo depistaggio che si basano su una sorta di idea di "standard bimetallico": quei proponenti suggeriranno di usare bitcoin come riserva di valore fondamentale (cosa che i cloni illiquidi centralizzati non possono essere per ovvie ragioni economiche), e quindi aggiungere un particolare "altcoin sulla privacy" per la privacy nelle transazioni.
Ovviamente ciò non può funzionare nella maggior parte degli scenari del mondo reale. Supponendo che il pagatore e il beneficiario utilizzino entrambi bitcoin come riserva di valore a lungo termine, il beneficiario dovrebbe spostare i satoshi dalla sua soluzione di archiviazione personale a una sorta di mercato (regolamentato o no, davvero non importa davvero in questa sede) con gli stessi problemi di privacy di qualsiasi altra transazione bitcoin; quindi scambiare quei satoshi con altcoin su un book condiviso a bassa liquidità con una privacy molto bassa; e finalmente quindi spostare gli altcoin sul loro sistema nativo con un basso anonimato impostato su un indirizzo fornito dal beneficiario. Il beneficiario dovrebbe inoltre ripetere gli stessi passaggi al contrario.
Le garanzie sulla privacy dell'intero processo sarebbero, nel complesso, molto inferiori rispetto a una normale transazione di bitcoin eseguita seguendo le migliori pratiche. Naturalmente, queste garanzie possono essere aumentate se il beneficiario o il pagatore "raggruppano" molte transazioni in una grande riserva altcoin, scambiando satoshi solo una volta, molto prima o molto dopo le singole transazioni. Ma ciò richiederebbe che l'altcoin fosse una riserva affidabile di valore per lunghi periodi di tempo - cosa che i cloni di bitcoin illiquidi e centralizzati (spesso paralizzati da scelte di bilanciamento squilibrate tra funzionalità di privacy e altri aspetti molto delicati) non possono essere.
Il problema più profondo di questo approccio è che, anche se fattibile, diventerebbe completamente inutile abbastanza rapidamente. Le stesse ragioni che hanno convinto alcuni exchange regolamentati a scoraggiare attivamente o addirittura a impedire ai propri clienti di adottare le migliori prassi sulla privacy su Bitcoin, convincerebbero facilmente gli stessi scambi a semplicemente eliminare qualsiasi clone di bitcoin "incentrato sulla privacy". Più "piccolo" è l'altcoin, più debole è l'incentivo a quotarlo. Più "grande" è l'altcoin, più forte è la pressione normativa per eliminarlo. E davvero così semplice.
La fallacia della privacy "obbligatoria" rispetto alla privacy "opt-in"Alcuni risibili tentativi di rafforzare questo approccio si concentrano sulla distinzione tra
privacy obbligatoria e
privacy opt-in. "Con Bitcoin", affermano i sostenitori di altcoin, "non siete obbligati a utilizzare le funzionalità di fungibilità a livello di protocollo, quindi è facile per gli exchange chiedervi di non usarle. Ma con il mio altcoin, non avete scelta, quindi anche lo l’exchange regolamentato non avrà altra scelta che permettervi di usarli. "
Ancora una volta, questa è una sciocchezza; non è vero che una funzione di privacy possa mai essere "obbligatoria a livello di protocollo".
Come ci insegna la storia di Bitcoin, si tratta principalmente di strumenti: anche quando il protocollo di base include potenti funzionalità di fungibilità, se gli strumenti più diffusi non li sfruttano, le persone semplicemente non li useranno. Ricorreranno semplicemente all'utilizzo di tutto ciò che è facile e disponibile, anche se ciò significa invece adottare cattive pratiche.
Non importa quale protocollo utilizzate: se gli strumenti sono inadeguati, lo è anche la vostra privacy. Così come puoi avere un portafoglio bitcoin incompatibile con CoinJoin e che impone il riutilizzo degli indirizzi, potete anche avere un portafoglio
monero che perde informazioni riservate sugli importi e costruisce sempre "ring signatures” (firme ad anello" Ndt) tra ogni singolo utente e se stesso. Se tale portafoglio è diffuso, le compagnie di spionaggio possono assumere comportamenti comuni e costruire euristiche di deanonimizzazione.
Naturalmente, i sostenitori di altcoin possono semplicemente costruire e commercializzare strumenti che utilizzano effettivamente le funzionalità di privacy già presenti nel loro clone a livello di protocollo. Ma ancora una volta avrebbero bisogno di tutto il tempo, i soldi e gli sforzi necessari per la costruzione e gli strumenti di marketing che utilizzano effettivamente le funzionalità di privacy già presenti in Bitcoin a livello di protocollo.
Ciò che conta davvero: gli incentiviUna distinzione più utile da esaminare è quella tra le funzionalità di privacy che sono economicamente
convenienti da usare e le funzionalità di privacy che sono
costose da usare. L'esempio (cattivo) perfetto sarebbe quello delle "transazioni schermate" nell'altcoin Zcash : poiché occupano più spazio all'interno dei blocchi e molto più tempo di calcolo da verificare e firmare (rendendo quest'ultima azione quasi impossibile su un client leggero), gli incentivi economici spingono i pochi utenti della moneta a transazioni "non protette", che sono solo una versione obsoleta di quelle tradizionali bitcoin.
Come effetto
diretto, molti utenti penseranno di avere “maggiore privacy” quando questo processo, in effetti, rende molto più facile il tracciamento e il deanonimizzazione. Un effetto
indiretto sarà che i pochissimi utenti che decidono di pagare il costo aggiuntivo per le transazioni "schermate" si troveranno all'interno di un set di anonimato ancora più piccolo, finendo per essere scoperti anziché protetti.
Un esempio opposto sarebbe la rete Lightning su Bitcoin: poiché lo spazio dei blocchi è costoso, gli utenti hanno spesso forti incentivi economici per passare ai canali di pagamento per risparmiare commissioni, riducendo il le trecce sulla “timechain" a soli canali di apertura e chiusura.
Stessa vecchia storiaAlla fine, non sorprende affatto che alcuni dei sostenitori più vocali della narrativa "CoinJoin sia rischioso perché il vostro account verrà segnalato" si rivelino anche promotori di nuovi "privacy altcoin" illiquidy, che sperano di spingere per trarre profitto da schemi di "pump-and-dump". Stessa vecchia storia: "Le commissioni di Bitcoin sono troppo alte: compra il mio altcoin a basso costo!" o "Le firme dei bitcoin non sono a prova di quantum: compra il mio altcoin pronto per il quantum!" o "I gli smart-contract di Bitcoin non sono abbastanza flessibili: acquista il mio altcoin Turing-complete!" o "Bitcoin non è abbastanza fungibile: acquista il mio privacy-altcoin!"
Le soluzioni stanno arrivandoCi sono soluzioni e modi reali per mitigare, oltre ai depistaggi, la minaccia che gli exchange regolamentati rappresentano per la privacy e la sicurezza per gli utenti di Bitcoin? Si, molti.
La soluzione definitiva, sebbene molto lenta, alla fine verrà dall'evoluzione del mercato. Mentre sempre più risorse lasceranno il mondo fiat per entrare in Bitcoin nel corso degli anni, sempre più parti dell'economia bitcoin si sposteranno da gateway verso fiat a scambi denominati direttamente in satoshi tra gli utenti. I gateway saranno ancora importanti, ma sempre meno, rendendo il loro potere contrattuale sempre più basso nel tempo. Anche la concorrenza più accanita aiuterà: se avranno alternative le persone saranno felici di lasciare le banche impiccione che assumono investigatori privati che le costringono a tenere aperte le tende da doccia.
Più strumentiUn'altra attenuazione verrà dall'evoluzione degli strumenti Bitcoin. Se da un lato un numero sempre maggiore di portafogli moderni renderà più difficile riutilizzare gli indirizzi o unire gli input e semplificare il coordinamento dei round CoinJoin, dall’altro gli scambi regolamentati avranno più difficoltà a costringere i propri clienti a utilizzare solo portafogli vecchi, obsoleti o inferiori.
Lightning NetworkAncora un'altra riduzione verrà dall'adozione della rete Lightning. Poiché lo spazio dei blocchi nel livello base diventerà più costoso, gli utenti saranno fortemente incentivati invece a instradare le transazioni sui canali di pagamento. Sarà più difficile per gli exchange regolamentati vietare arbitrariamente i clienti a causa di un collegamento probabilistico tra i satoshi che hanno depositato o ritirato sulla rete Lightning, soprattutto quando questi ultimi saranno onnipresenti, grazie a incentivi economici.
Aggiornamenti del protocolloUlteriori miglioramenti potrebbero derivare dai futuri aggiornamenti del protocollo in Bitcoin, in particolare quello chiamato "aggregazione della firma Schnorr cross-input". Questo aggiornamento renderà estremamente conveniente il coordinamento con diverse parti all'interno dei round CoinJoin, da un punto di vista economico.
Scambi decentralizzatiUn'altra speranza viene dall'idea di Exchange Decentralizzati (DEX). Finora soffrono di limiti di liquidità e la loro sicurezza rimane complicata: mentre la "gamba" Bitcoin di qualsiasi transazione può essere facilmente minimizzata in termini di fiducia, la gamba fiat rimane in definitiva basata sulla fiducia, rendendo necessari meccanismi di deposito a garanzia complessi e costosi (a loro volta, i meccanismi di deposito a garanzia tendono a rivelarsi molto difficili da decentralizzare in modo efficace).
La vostra privacy è nelle vostre mani: mantenete la calma e siate diligenti. Non sottoponetevi a pericolose violazioni della privacy. Non riutilizzate gli indirizzi. Usate CoinJoin. Chiudete le persiane quando siete a casa. Tirate le tende della doccia quando siete nudi. Mettete un lucchetto al vostro diario personale. Utilizzate HTTPS durante la navigazione sul Web.
Alla fine, Bitcoin risolve tutto questo.
Questo è un contributo editoriale di Giacomo Zucco. Le opinioni espresse sono le sue e non riflettono necessariamente quelle di Bitcoin Magazine o BTC Inc.