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Topic: bomba: btc totalmente esentasse in italia - page 2. (Read 3439 times)

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September 19, 2016, 04:37:49 AM
#10
ho una cosa che non riesco a capire:
Mettiamo che per esempio io acquisto oggi 1 btc valore 500€;
Io trattengo il mio btc per un mese; dopo il suddetto mese acquisto beni materiali (ad esempio delle t-shirt) tramite bitcoin per un controvalore in euro di 550€ (il bitcoin ha avuto una volatilitá positiva del 10%).
Io non sono un trader ma ho comunque avuto un guadagno.
Come è regolamentata questo tipo di operazione?

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September 17, 2016, 03:42:58 AM
#9
ghibly79 ma sei sicuro?Letta così la risposta dell'ade mi fa pensare che la tassazione dei bitcoin per un privato sia uguale al possesso di valuta estera,che fino a 51000 e rotti € non è tassata,vedi qua https://help.fineco.it/it/642/2716.html

Quote
Secondo quanto stabilito dalla Legge (DPR 22-12-1986 n.917 art 67, comma 1 lett. c-ter e comma 1-ter), la tassazione delle plusvalenze realizzate a fronte di operazioni in valuta è dovuta solo a condizione che, nell’anno solare, la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a 51.645,69 euro per almeno 7 giorni lavorativi continui, utilizzando per il calcolo della giacenza il cambio vigente all'inizio del periodo di riferimento cioè 1° gennaio (circolare ministeriale n. 165 del 24.6.1998).

Ho il conto in fineco,cambiato più volte €/$ e non ho MAI pagato nulla pur guadagnandoci.Se invece facessi forex o acquistassi CFD esposti su altre valute le plusvalenze le pagherei (però avrei anche le minusvalenze recuperabili!)Mi pare di capire che l'interpretazione sia la stessa,seppur manchi un cambio ufficiale del BTC e un conto da loro monitorabile dove depositarli rendendo per loro impossibile stabilire se si sono raggiunti i 51645,69 €
newbie
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September 16, 2016, 11:56:26 AM
#8
rientra nel normale caso di capital gain da trading, gia' regolamentato (per cui non serve un interpello, e infatti questo interpello non riguarda questa categoria)


allora non ho capito neanch'io: l'articolo dice che l'interpello riguarda acquisti e vendite. Quello che indichi come trading non è altro che un acquisto seguito da una vendita. Quindi dove sta la differenza? Il punto non dovrebbe essere che il bitcoin non è equiparato a un asset finanziario tradizionale, su cui si può fare trading?
Boh, forse sono io a fare casino...

L'interpello riguarda un'azienda che si mette a fare da exchanger, il pubblico compra e vende da tale azienda.
Poi c'è il caso del privato che compra e vende dalle piattaforme varie per speculare, che non c'entra con l'interpello ed è gia' (in teoria) regolamentato: un semplice trader che al posto che speculare sul prezzo delle babane specula su quello del bitcoin e quindi viene tassato come capital gain. Con tutti i casini del caso che evidenziavo quando si tratta di documentare pero'.

P.s.: Lascia perdere quello che dice l'articolo che è confusionario e fuorviante, leggi dirtettamente l'interpello. Ho fatto quel riassunto appunto perche' regna la confusione pure su molta stampa.
legendary
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September 16, 2016, 11:29:02 AM
#7
Seguo con itneresse.
legendary
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September 16, 2016, 11:26:28 AM
#6
rientra nel normale caso di capital gain da trading, gia' regolamentato (per cui non serve un interpello, e infatti questo interpello non riguarda questa categoria)


allora non ho capito neanch'io: l'articolo dice che l'interpello riguarda acquisti e vendite. Quello che indichi come trading non è altro che un acquisto seguito da una vendita. Quindi dove sta la differenza? Il punto non dovrebbe essere che il bitcoin non è equiparato a un asset finanziario tradizionale, su cui si può fare trading?
Boh, forse sono io a fare casino...
newbie
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September 16, 2016, 10:25:38 AM
#5
No guarda che hai capito male, ma non sei il solo, e temo che saran dolori per molti con questa confusione in futuro. Ci ho fatto tutto un post su facebook cercando di fare chiarezza, adesso lo vado a pescare.

Incollo:

Noto una enorme confusione attorno alla recente risoluzione dell'Ade, anche su varie testate giornalistiche (non che questo sia in alcun modo sorprendente Cheesy), quindi provo a fare un riassunto con un post a parte di come l'ho capita io, credo correttamente:

- un exchanger non occasionale organizzato in societa' che vende e compra bitcoin è assimilabile agli scambiatori a pronti di valuta (cambiavalute tradizionali) di cui all'articolo bla bla bla con tutti i limiti e gli obblighi e le iscrizioni a registri del caso.
Le plusvalenze che tale societa' ottiene dalla differenza tra prezzo di acquisto e di rivendita dei bitcoin (come riferimento l'ade indica il valore medio delle piattaforme) SONO TASSATE

- i clienti privati che acquistano o vendono da tale societa' per tenersi le somme, non speculandoci (quindi non facendo compravendita regolare se no sarebbero traders, vedi commento sotto**), non vengono tassati perche' ovviamente il solo atto di cambiare una valuta in un'altra non genera reddito.

Il tutto è un pastrocchio ovviamente, sia perche' l'equiparazione di tale attivita' a un cambiavalute non spetta all'ade, sia perche' cio' implica dare a bitcoin lo status giuridico di valuta estera (di nuovo non spetta all'ade anche perche' cio' avrebbe una miriade di altre ricadute che richiederebbero aggiunte e modifiche ad altre leggi, ecc ecc ecc e decisamente serve un quadro organico che spetta al legislatore), sia perche' applicare le leggi per i cambiavalute cosi' come sono presenta ostacoli tecnici non da poco (esempio la questione della giacenza media inferiore alle 50000 circa euro per 7 giorni consecutivi non tassabile: un exchanger di bitcoin puo' facilmente tenerla a zero facendo girare sempre gli stessi soldi, eludendo la tassazione, cosa che evidentemente non era nelle intenzioni dell'ade).
Mancano pure soglie e definizioni per stabilire cosa intendano per "esercita professionalmente". E altre cose.
Ma per il momento questo dice.


aggiunta:

**Si noti che se invece un cliente compra btc da tale societa', e poi li rivende un mese dopo quando sono saliti, la plusvalenza E' TASSATA come capital gain (anche questo forse non è chiaro ai piu'): rientra nel normale caso di capital gain da trading, gia' regolamentato (per cui non serve un interpello, e infatti questo interpello non riguarda questa categoria).
Se si opera con brokers registrati che fanno da sostituto d'imposta (hanno accordi specifici con l'ade) questi gia' trattengono alla fonte il 27% sulle plusvalenze (come Plus500 ad esempio).
Se si opera con brokers che non fanno da sostituto d'imposta (come sarebbe il caso di suddetta societa', e lo dice proprio l'interpello che non dovrebbe farlo) spetta al trader dichiarare le plusvalenze (ed eventualmente documentarle) nel momento in cui riconverte i bitcoin in euro (come, ribadisco, gia' si fa per il trading di altri assets piu' "tradizionali" presso brokers che non fanno da sostituto d'imposta).
Non va confuso l'exchanger col trader, anche se spesso vedo usati i due termini in modo equivalente, sbagliando.

Poi il come eventualmente documentare questi scambi e plusvalenze è tutto un altro discorso con dei grossi buchi e difficolta' tecniche ovviamente, vista la varieta' di metodi di pagamento e il fatto che gli indirizzi non sono nominativi.



legendary
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"shh, he's coding..."
September 15, 2016, 08:06:41 AM
#4
l'ade dice che "le operazioni a pronti (acquisti e vendite) di valuta non generano redditi imponibili mancando la finalità speculativa"

quindi non si paga niente anche se ci guadagni euro da questa compravendita

"Per  quanto  riguarda, la  tassazione  ai  fini  delle  imposte  sul  reddito  dei clienti   della   Società, persone   fisiche   che   detengono   i bitcoin al   di   fuori dell’attività d’impresa, si ricorda che le operazioni a pronti (acquisti e vendite) di valuta non generano redditi imponibili mancando la finalità speculativa"


Attenzione, si parla di PRIVATI.

Per le imprese si pagano normalmente le tasse. Come faccia Conio a dichiaraarle il BTC esentasse per la sua attività, rimane un mistero (finché non si saprà quale sia la loro attività)
hero member
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September 15, 2016, 06:14:45 AM
#3
l'ade dice che "le operazioni a pronti (acquisti e vendite) di valuta non generano redditi imponibili mancando la finalità speculativa"

quindi non si paga niente anche se ci guadagni euro da questa compravendita
legendary
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The hacker spirit breaks any spell
September 15, 2016, 02:53:51 AM
#2
se non speculi e non guadagni da questa operazione e' giusto che tu non paghi tasse in merito.
hero member
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September 14, 2016, 12:14:01 PM
#1
http://www.corriere.it/economia/16_settembre_10/conio-prima-societa-italiana-che-vende-prodotti-bitcoin-edfce7f0-7796-11e6-a5b1-4fe0f4da1c53.shtml
Dattilo ha presentato un interpello all’Agenzia delle Entrate ottenendo una risposta molto precisa: «Per quanto riguarda la tassazione ai fini delle imposte sul reddito dei clienti della Società, persone fisiche che detengono i bitcoin al di fuori dell’attività d’impresa, si ricorda che le operazioni a pronti (acquisti e vendite) di valuta non generano redditi imponibili mancando la finalità speculativa» si legge nel documento fresco di pubblicazione. Dunque: niente tasse. Niente capital gain. Niente.
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