La difficoltà può anche andare oltre la previsione che hai postato, ma di concerto anche il prezzo dei BTC è destinato ad aumentare, proprio per le leggi di domanda e offerta che abbiamo condiviso sopra.
In particolare posso immaginare questi scenari (è un po' la teoria dei giochi, mi perdonino i puristi):
- se $elettricità < $mining allora il prezzo è stabile o al peggio cala leggermente se la difficoltà non cresce ai ritmi desiderati.
succede perché minare conviene più che comprare, pertanto l'offerta e la domanda hanno un equilibrio che "remunera" l'elettricità spesa più i costi per ammortizzare l'investimento. Quest'ultimo aspetto è fondamentale: a parte le fiammate di "panic selling" nessuno è disposto a svendere i propri bitcoin al di sotto di una soglia che copra il costo dell'hardware, l'elettricità e "il rischio d'investimento". Nell'equazione non sono presi in considerazione ovviamente i milionari (quelli che hanno minato per primi) ma è chiaro che nessuno è così stupido da bruciare le proprie riserve se il loro valore di mercato è ad un certo livello.
- se $elettricità > $mining allora il prezzo è destinato ad aumentare, in quanto chi investe in BTC spegne gli apparati per minare e dirige la propria attenzione sulle varie borse. Immaginiamo un "RIG" che consuma 6 euro al giorno di elettricità, nel momento in cui non genera più 6 euro di BTC conviene mettersi lì e ogni giorno acquistare 6 euro di BTC. Questa dinamica prodotta su larga scala riporta un po' più in alto il valore dei BTC (maggiore domanda) e via via riequilibra la possibilità di tornare a minare anziché acquistare. Occhio che questa variabile è molto più complessa di come la sto mettendo qui, visto che moltissimi fanno arbitraggio e scambi tra criptomonete. Questo scenario è ovviamente vantaggioso per gli FPGA che -in generale- consumano con un ordine di grandezza in meno rispetto ad una scheda video.
- se $mining subisce "saldi per incendi" (panic selling generalizzato) come accaduto un mesetto e mezzo fa, può succedere che ci sia uno spostamento su altre criptomonete (schede video e parzialmente FPGA) pertanto la diffcoltà rallenta e in gioco rimangono solo gli ASIC che consumano meno e sono costati meno (ecco il motivo per cui occorre spendere poco, e starei lontano da AsicMiner). Di nuovo chi investe con costanza su Bitcoin può decidere di comprare, riportando in equilibrio la domanda/offerta sugli exchange. A meno che ovviamente non vengano chiusi o sospesi, come ha fatto Gox tempo fa.
- se $mining ha un boost di domanda (chiamiamolo panic buying generalizzato) e il prezzo ha un rush verso l'alto, tutti riaccendono le giostre, tutti minano il minabile e -come è successo ad Aprile- c'è anche chi compra per fare edging e rivendere a distanza di poche ore. La bolla nasce dal fatto che vengono pompate grandi riserve di denaro "reale" per cavalcare la speculazione, denaro che però poi nessuno è intenzionato a lasciare lì dentro. Il crollo successivo è pertanto più che ovvio, e fa specie che per tre volte nella storia dei Bitcoin il valore sia più che quadruplicato in pochissimo tempo, per poi assestarsi su un valore di circa la metà del picco massimo raggiunto. Quest'ultima ipotesi (non scientificamente provabile) credo sia dovuta al fatto che ad ogni "fiammata" entrano nel bacino nuovi utenti, i quali hanno acquistato BTC ad un certo prezzo, e sotto il quale non sono intenzionati a scendere (oggi circa 100 dollari).
In tutto questo sento il bisogno di mettere in guardia (sebbene abbia pochissima esperienza nei BTC e stia attingendo a roba che ho studiato all'uni qualche anno fa) dai siti che dicono "quale cryptocurrency minare", per due motivi:
- nel momento in cui vediamo che il valore è oltre il 100% dei BTC siamo già fregati, in quanto le riserve a nostra disposizione (es. Litecoin, Freicoin, Feathercoin, Chinacoin, Bitbar ecc) non permettono di guadagnare da questa fiammata se non qualche "mollica di pane"
- secondo il principio enunciato sopra, tempo che mettiamo da parte un po' di "coin alternativi", li riscattiamo dalle pool e li vendiamo è altamente probabile che anche altri abbiano fatto lo stesso (magari con più potenza di calcolo a disposizione) e quindi l'iperofferta abbia già sgonfiato i prezzi, portando in perdita il mining effettuato. Con i Litecoin ci siamo andati tutti molto vicini (siamo passati da 3,5 a 2,5 dollari) ma per fortuna la quantità di scambi riesce a calmierare un po' i prezzi. Sui più piccoli e nuovi è una guerra persa in partenza (specialmente se di mezzo c'è il premining), qui siamo ai livelli del gioco d'azzardo =)
Ergo, è vero che gli FPGA presto non saranno più il "cavallo di battaglia" per minare BTC, ma non dimentichiamo che un Icarus consuma sui 25 watt per 400Mhash/s, quindi con il BTC a 120 dollari andrebbe in perdita con una difficoltà di 110 milioni circa... ammesso che chi ha stra-pagato i propri ASIC sia disposto a continuare a vendere i BTC minati a quel prezzo quando la difficoltà sarà così alta...