IL PROF. ETTORE MAJORANA
E LA MACCHINA FANTASCIENTIFICA
BOICOTTATA DAI “POTERI FORTI”
PREMESSA
Sono un grande ammiratore dell’illustre fisico Majorana, davvero uno fra i più grandi, e soprattutto della macchina da lui ideata, poi costruita dal suo allievo Rolando Pelizza.
Questa macchina veniva sequestrata ogni volta che era costruita, da misteriosi personaggi che si potrebbero forse individuare in persone statunitensi. Ma la macchina in sé non dice nulla e non può fare nulla se non si possiedono i codici ideati da Majorana. Questi codici (e qui sta l’apparente assurdità) “parlano” con la macchina, cioè con un cubo metallico inanimato. Si generano le antiparticelle che poi fanno tutto.
Questa macchina lavora sull’antimateria con una estrema precisione, può riscaldare a costo zero, può dare energia illimitata e sempre a costo zero (oggi entrambe ancor più d’attualità), può trasformare qualsiasi materia in altra ed oggi con la scarsità di certe materie prime sarebbe davvero molto importante. Infine, può traslare la materia in un’altra dimensione, ringiovanendo. Il desiderio di tutti noi. Una delle foto periziate da un perito forense, l’Ing. Vitiello di Brescia, mostra Majorana “giovane” all’età di 100 anni
- e Pelizza “vecchio” all’età di 68 anni.
- Morì probabilmente quell’anno.
Ma i governi di alcuni stati non vedono questa macchina come macchina di pace per il bene dell’umanità, la vedono come macchina da guerra ed è qui che sta il vero problema: come fare per superare l’ostacolo che viene da certe nazioni?
Ho letto che, negli anni recenti, il Pelizza abbia FORSE preso accordi col Vaticano che notoriamente non vuole guerre, per utilizzare tale macchina. Lo spero tanto! Che faccia qualcosa ALMENO il Vaticano!
PROPOSTA per chi conosce un religioso che possa intercedere col Vaticano.
Ecco allora che avrei pensato di sollecitare un religioso che interceda presso il Vaticano e, COMUNQUE, per poi far utilizzare la macchina per gli scopi pacifici secondo la volontà di Majorana. Purtroppo il Pelizza è morto di covid pochi mesi fa, il 23/01/2022 e spero che abbia almeno lasciato i suoi segreti ai familiari o agli amici più fidati come Alfredo Ravelli che ha scritto dei libri su di lui. Qui sotto una pubblicazione integrale di Rolando Pelizza.
Più avanti, descrizioni dettagliate di Majorana e di Pelizza, oltre che delle caratteristiche della macchina.
Mi auguro che il Vaticano si interessi all’utilizzo pacifico di questa macchina, essendo uno Stato indipendente e quindi libero nelle sue decisioni.
Prof. ETTORE MAJORANA, ordinario di fisica teorica all’Università di Napoli.
Ettore Majorana nacque a Catania il 5 agosto 1906. Morte presunta Italia, 27 marzo 1938, o in località ignota dopo il 1959. Era sicuramente vivo nel 2006 a 100 anni: vedi foto.
Operò principalmente come teorico della fisica all'interno del gruppo di fisici noto come i "ragazzi di via Panisperna": le sue opere più importanti hanno riguardato la fisica nucleare e la meccanica quantistica relativistica, con particolari applicazioni nella teoria dei neutrini. La sua improvvisa e misteriosa scomparsa, avvenuta nella primavera del 1938, suscitò numerose speculazioni riguardo al possibile suicidio o allontanamento volontario, e le sue reali motivazioni, a causa anche della sua personalità e fama di geniale fisico teorico.
Lo stesso Fermi lo definì un genio e lo paragonò ai più grandi: Newton e Galilei.
È probabile che si allontanò dal gruppo dei ragazzi di via Panisperna perché non condivideva gli studi sull’atomica, lui che era per il rispetto assoluto della natura.
La certosa di Serra San Bruno, dove si presume si sia rinchiuso Ettore
Il fisico Ettore Majorana a sinistra, nel 1996 all’età di 90 anni. Utilizzava probabilmente la sua macchina (quarta fase), per ringiovanire. A destra il sig. Pelizza all’età di 58 anni.
Diverse sue fotografie, tutte periziate da un perito forense, l’ing. Vitiello, lo ritraggono nel giorno dei suoi compleanni, fino all’ultima scattata nel 2006. Da allora non se ne sa più nulla, dopo che due misteriosi individui armati lo prelevarono dal convento in cui viveva.
Il dr. Majorana si era rifugiato in un convento del sud Italia ed aveva continuato i suoi studi sull’antimateria, realizzando poi con l’aiuto di Rolando Pelizza una “macchina” che era
in grado di effettuare operazioni molto particolari. Nella lettera attribuita a Majorana, datata Italia 26-2-1964 (periziata come autentica dalla dottoressa Sala il 28 gennaio 2015) e inviata a Rolando Pelizza, si legge:
“Come ben sai, la macchina ti permetterà di realizzare le prime quattro fasi:
1 fase: annichilimento controllato della materia
2 fase: rallentamento dello spin della materia per far sì che si surriscaldi
3 fase: trasmutazione della materia
4 fase: traslazione della materia”.
La prima fase
Ma andiamo più nello specifico. La prima fase di sviluppo della macchina consente infatti di annichilire la materia producendo enormi quantità di energia. Basti pensare che un grammo di ferro annichilito produce energia pari a 15.000 barili di petrolio, come sperimentato a Frascati dal prof. Ezio Clementel presidente del CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare) dell’epoca. Tali esperimenti furono commissionati da Giulio Andreotti sotto il suo terzo Governo. In particolare Clementel nella sua relazione tecnica finale al Deputato Loris Fortuna referente diretto di Giulio Andreotti per il caso Pelizza, sulla natura del fascio prodotto dalla macchina scrisse: “le energie ma soprattutto le potenze in gioco si porrebbero aldilà dei limiti dell’attuale tecnologia“.
La seconda fase
Nel 1981 sotto la supervisione del Ministro Mancini (già Console a Nizza e poi Ambasciatore a Beirut) fu, invece, raggiunta con successo la seconda fase di sviluppo, ovvero il riscaldamento della materia. In quel caso Rolando Pelizza mostrò al Mancini come riusciva a riscaldare dell’acqua con il dispositivo innescando la circolazione della stessa attraverso dei tubi di pvc. Sul telaio della macchina tutti i presenti firmarono con un pennarello indelebile la scritta: “Inizio nuova era”. Con il dispositivo infatti, con appena 40 watt di potenza è possibile riscaldare qualsiasi materiale fino a 800 gradi di calore (il 40 % del punto di fusione e/o ebollizione del singolo elemento chimico) in eterno senza la produzione di alcun tipo di polvere o altro elemento inquinante.
La terza fase
Il fascio prodotto può essere direzionato da 1 cm fino a 1500 km di distanza. Nel 1992 Rolando Pelizza riuscì a raggiungere la terza fase di sviluppo ovvero la trasmutazione della materia. Il dispositivo potrebbe trasformare qualsiasi elemento della tavola periodica in altro elemento. Furono infatti prodotti in Spagna da Pelizza ben 125 cubi di oro al 100% da alcuni cubi di pvc espanso, ricavati da scarti industriali.
Il totale dell’oro prodotto era circa 9 tonnellate per un valore stimato di alcune centinaia di milioni di euro. Nel corso degli anni alcuni piccoli reperti d’oro (una moneta e una barretta) sfuggiti ai poteri forti che ostacolano Pelizza, sono state analizzate da esperti di settore e a differenza dell’oro in commercio puro solo al 999,99%, quello di Pelizza è puro al 100%; non presente in natura in quanto trasmutato dal punto di vista atomico. La trasmutazione del 1992 inoltre fu videoregistrata e pubblicata in esclusiva nel 2018 dal canale YouTube del giornalista de il Giornale: Rino di Stefano. Il video è stato oggetto di perizia giurata da parte dello studio di informatica forense dell’ing. Michele Vitiello di Brescia che ne comprova la non manipolazione.
La quarta fase
La quarta fase, invece, consentirebbe di traslare la materia consentendo il teletrasporto quantistico e quindi la traslazione di esseri viventi e non viventi in altre dimensioni. Tutto ciò in linea con le attuali conoscenze ufficiali di fisica quantistica. Durante questi anni di sperimentazione purtroppo Rolando Pelizza è stato oggetto di ogni genere di sopruso da parte dei servizi segreti che lo hanno rapito più volte per carpirgli il segreto del funzionamento del dispositivo. Chi lo osteggiava gli ha mosso contro diverse indagini fasulle nelle quali Pelizza ha sempre dimostrato la sua innocenza con formula piena.
Hanno messo in moto inoltre la macchina del fango mediatica per screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica, fortunatamente senza successo. Majorana e Pelizza hanno sempre pensato che tale tecnologia debba essere usata per scopi civili e pacifici per creare un mondo nuovo in cui l’equità delle condizioni di vita dei popoli siano il faro mentre le guerre di potere fra stati siano solo un lontano ricordo.
Ma sia il governo USA, che quello Belga , incluso quello Italiano hanno sempre manifestato apertamente la volontà di usare tale macchina come una arma da guerra, ne è la riprova che gli fu richiesto da parte di rappresentanti del Governo Americano di distruggere dei satelliti geostazionari per avere la prova regina che a loro interessava e in un’altra occasione un carro armato alla presenza della difesa del Governo Belga contravvenendo al contratto originario che prevedeva invece che Pelizza riscaldasse (con la seconda fase) l’acqua di una piscina.
Entrambi gli esperimenti richiesti non furono accettati da Rolando e le trattative furono definitivamente interrotte. Inoltre, la quarta fase della tecnologia darebbe la possibilità di ringiovanire un corpo umano fino all’età di 21 anni conservando le memorie di una vita e senza alcun effetto fisico collaterale, cosa che Majorana ha tentato di fare su se stesso nel 2006. In precedenza per verificare con sicurezza questa fase l’esperimento fu tentato con successo prima su vegetali e poi su un vecchio cane del convento che ospitava Majorana.
Oltre alle innumerevoli prove dirette (ad oggi non contestate da nessuna autorità nazionale o internazionale) presentate da Rolando Pelizza, va precisato che anche il sito
www.wikileaks.org di Julian Assange ha pubblicato ben tre cabli segreti tra l’ambasciata USA e quella italiana (consultabili tradotti in italiano) che comprovano l’interesse dei servizi segreti USA fin dagli anni settanta per ordine di H. Kissinger.
Di recente anche il noto Blogger e giornalista Claudio Messora (ex responsabile della comunicazione del M5S) del sito
www.byoblu.com ha dato grande risalto alla vicenda con una importante intervista ad Alfredo Ravelli.
Gli accademici Roberta Rio e Francesco Alessandrini hanno pubblicato sulla storia di Pelizza diversi libri in particolare sottolineando che Majorana negli anni settanta tramite Pelizza fece pervenire al Ministro Mancini una dettagliata relazione sull’attuale problema climatico in atto e sulle sue disastrose conseguenze visibili dal 2022 al 2024 in cui intere aree del pianeta saranno distrutte. Secondo Majorana, infatti, la mancanza dello strato di Ozono modificherebbe il corso dei venti provocando uragani con venti compresi tra i 400 e i 600 km/h.
I nuclei di condensazione della pioggia secondo tale relazione cambieranno il loro modo di formazione andando ad assumere per ogni quantitativo di goccia d’acqua l’equivalente di un bicchiere. Senza contare le dannose radiazioni ultraviolette che giungeranno sulla terra senza alcuno scudo naturale come l’Ozono provocando danni al Dna degli esseri viventi. Il riscaldamento della temperatura globale si innalzerà provocando lo scioglimento completo delle calotte polari con l’aumento di decine di metri del livello degli oceani provocando l’allagamento di intere regioni costiere del pianeta.
Il libro “La Macchina. Il ponte tra la scienza e l’oltre” spiega dettagliatamente tali fenomeni e mostra la soluzione nella macchina di Majorana. Essa infatti sarebbe anche in grado di trasformare qualsiasi elemento in Ozono inclusa la CO2 in eccesso, in atmosfera ripristinando di fatto lo strato mancante e salvando il nostro pianeta dalla distruzione dei prossimi cambiamenti climatici. Di recente a conferma del grande interesse del pubblico si sono svolti, in appena due mesi, al Centro Balducci di Zugliano (UD) e all’Auditorium G. De Cesare, Remanzacco (UD) due convegni sul tema della Fisica di Ettore Majorana nella risoluzione del problema climatico.
Il 21 settembre 2018 si è svolto poi il primo Convegno Internazionale ufficiale, presso la prestigiosa storica Biblioteca Universitaria di Pavia (Salone Teresiano) su Ettore Majorana e Rolando Pelizza. Siamo quindi giunti ad un punto di svolta al quale mancherebbe solo l’imprimatur dell’autorità giudiziaria, ferma però purtroppo a considerare Majorana in Venezuela nonostante l’ipotesi sia stata ampiamente scartata dal fatto che il sig. Bini (Presunto Ettore Majorana) del Venezuela, era alto 15-20 cm in più di Ettore Majorana come risulta dalle rispettive carte di identità; ciò, senza dubbio porrebbe fine a tanti anni di speculazioni sul caso della scomparsa di Majorana.
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