Il punto di attacco possibile sarebbe :
1) vietare ogni conversione con fiat
2) e dichiarare illegale utilizzo e possesso di Btc.
Il punto 2) sarebbe un freno enorme in quegli stati dove la legge viene fatta rispettare in modo puntuale, vedi ad es. gli USA dove con il fisco non si scherza.
Il punto 1) avrebbe invece impatti profondi anche in stati dove sul punto 2) ci potrebbero essere più spazi di interpretazione, come in Italia. Se fossero vietate tutte le consersioni con fiat l'unica possibilità di spesa per Btc rimarrebbe l'acquisto di beni, ma il punto 2) lo vieterebbe..... quindi l'unico uso rimarrebbe quello del deep web come dicevo prima.
Sinceramente non vedrei altri scenari possibili (spero di sbagliarmi ovviamente).
Certo: i due divieti per essere efficaci dovrebbero essere attuati da quasi tutti gli stati o almeno dai più importanti. Eventualità oggi esclusa ma non possiamo sapere cosa potrà accadere tra qualche anno.
Il punto è sempre "perchè dovrebbero" più che "come farebbero".
Scopo delle autorità USA non è vietare, semmai è controllare.
Dovremmo iniziare a guardare tutto ciò che ruota intorno a bitcoin come una nascente industria, perchè di questo si tratta.
Negli Stati Uniti le aziende che in qualche modo offrono servizi legati a btc danno lavoro a circa 20-30.000 persone. Persone che lavorano, consumano pagano le tasse. Aziende che fanno lo stesso.
Tutte cose che i governi amano, soprattutto riscuotere le tasse.
Le quote di Grayscale quotidianamente vendute sul mercato secondario generano capital gain cumulativamente milionari, anche quelli oggetto di tassazione.
Parte degli americani che possiedono btc quest'anno faranno cash out e visto l'andazzo credo che non saranno in pochi. Anche quelli altri introiti per lo Stato, in un Paese dove, come dici, l'evasione è cosa rara rispetto alle nostre latitudini.
Ma c'è un altro elemento importante di cui si parla troppo poco: negli ultimi due anni, con un accelerata nell'ultimo, abbiamo assistito ad una vera rivoluzione di geopolitica bitcoin.
Gli USA sono diventati velocemente la Nazione leader di questa tecnologia, sottraendo lo scettro alla Cina.
Tutte le principali aziende del settore, ad eccezione di quelle che producono ASIC, sono oggi statunitensi. Gli sviluppatori uguale. Il numero di full nodes idem.
Se escludiamo quelli di Satoshi (che non sappiamo di dove fosse originario), il Paese che possiede più bitcoin sono diventati gli USA e i suoi cittadini. Non esistono dati certi, ma io non ho dubbi a riguardo.
Quest'anno abbiamo assistito ad un travaso, un vero e proprio esodo di quantitativi enormi di btc dai miners/exchange orientali ai fondi americani/occidentali. Esodo ancora in corso.
Bitcoin è una tecnologia globale, ma se c'è una Nazione che in qualche modo ne può influenzare le sorti, sono diventati proprio gli USA.
Anche il mondo del mining sta cambiando, come dimostrano notizie recenti:
https://it.cointelegraph.com/news/marathon-and-riot-battle-for-the-title-of-america-s-biggest-bitcoin-minerLa Cina resta ancora la fabbrica degli ASIC, ma è un pò la fabbrica di tutto, quindi non cambia molto da qualsiasi altro settore industriale.
In caso di futura diffusione globale, di massificazione della tecnologia bitcoin, le industrie di servizi USA sarebbero in pole position per sfruttare economicamente questa tecnologia e "esportarla" nel Mondo, come hanno fatto con Internet.
Raccogliendo frutti miliardari, sia loro, sia indirettamente il loro governo.
Quante probabilità ci sono, in un contesto del genere, che il governo voglia, anche in futuro, davvero "vietare"?
Semmai vuole limitare, questo si, l'uso border line, quello da dark web, quello più anonimo. Come nel caso delle privacy coin. E circoscrivere il più possibile l'uso monetario.
Limitare la privatizzazione di un settore redditizio come quello delle stablecoin, sostituendo la sua CBDC ai vari Tether e simili.
Questi sono gli obiettivi al momento delle autorità usa. Non vedo motivi per cui dovrebbero cambiare in futuro prossimo.
A meno che bitcoin non arrivi davvero ad essere così diffuso e così stabile, da diventare un nuovo MOE mondiale, minacciando di conseguenza il sistema finanziaria attuale "dollaro centrico".
Ma questo scenario non lo ritengo realistico almeno non prima di altri 3 halving conditi da una crisi da iperinflazione globale.