[...] un genesis block sarebbe una soluzione assai più sbrigativa, per chi volesse entrare e provare a tenere un full-node. Scarica solo quello che gli serve e si fida del genesis block.
Del resto, se esistesse un genesis block accettato da tutti coloro che in quel momento si occupano di conservare la blockchain, perché non dovrei fidarmi? Se adesso un nuovo utente volesse entrare e scaricare la blockchain, non si deve già fidare della "bontà " della blockchain stessa?
La risposta alla tua domanda è no, un nuovo utente che adesso deve entrare nella rete non si limita a scaricare la blockchain, quindi non si fida proprio di nessuno!
Il nuovo utente che utilizza Bitcoin Core deve, prima di poter utilizzare i dati della "propria" blockchain per effettuare transazioni o per conoscere semplicemente il bilancio del proprio wallet, compiere le seguenti due operazioni su questi dati:
1) controllare che la propria blockchain sia corretta, cioè che dalla prima transazione del primo blocco all'ultima transazione dell'ultimo blocco siano state rispettate tutte le regole condivise del protocollo bitcoin
2) assicurarsi che la propria blockchain sia tra quelle presenti in rete quella che metta insieme i blocchi che nel loro insieme hanno richiesto più lavoro da parte dei miner per validarli; se il nuovo utente scopre che ci sono altri nodi nella rete che hanno una versione piú "costosa" della blockchain, allora è capitato su una diramazione non valida, è come se a un certo punto avesse sbagliato snodo nell'assemblare la catena e deve quindi provvedere a tornare indietro, cioè deve sostituire alcuni blocchi (per come è concepita la blockchain, una sua riorganizzazione prevede nella pratica solo il cambio degli ultimi blocchi, questo è il motivo per cui nel caso di grosse transazioni si raccomanda di attendere almeno 6 conferme); per non farla troppo lunga la riorganizzazione della blockchain è dovuta al fatto che in un sistema decentralizzato, se due blocchi vengono minati quasi contemporaneamente, l'ordine con cui vengono minati non è subito noto (ad alcuni nodi arriverà prima un blocco, ad altri l'altro); la blockchain ha proprio lo scopo di fissare un ordine temporale al susseguirsi delle transazioni, e riesce a farlo, nonostante i nodi siano dislocati in punti diversi del pianeta, giocando su una temporanea flessibilità della sua parte finale che viene risolta grazie a un discorso probabilistico.
arulbero paragona un simile genesis block ad un estratto conto, cioè ad uno strumento abitualmente usato da tutti, che dopo un certo lasso di tempo si "dimentica" delle vecchie transazioni. Questo non crea "crisi di fiducia" perché le operazioni che hanno portato a quel saldo sono state conosciute e verificate da tutti!
Un genesis block "modificato arbitrariamente" comporterebbe che tutti i full-node fosse d'accordo tra loro per modificare i saldi: ma ciò sarebbe impossibile!
E se fosse possibile, perché non potrebbero già farlo con la blockchain stessa?
La differenza tra un genesis block sintetico e il genesis block della chain attuale è sostanziale.
Quando è stato creato il genesis block 7 anni fa, non c'erano bitcoin. Quel genesis block rappresenta semplicemente un punto da cui partire; sottolineo "punto", nel senso che non aveva "dimensione", cioè in pratica non c'era nulla su cui si poteva imbrogliare. Quel piccolo punto è inserito nel codice di Bitcoin Core e puoi considerarlo a tutti gli effetti come facente parte delle regole del bitcoin.
Creando un nuovo genesis block adesso (a parte che bisognerebbe cambiare alcune regole del protocollo) si otterrebbe al posto di un semplice punto una complessa figura che descrive la distribuzione attuale di 16 milioni di Bitcoin (su 21 milioni). Non è proprio la stessa cosa.
Facciamo un paragone con la matematica.
In geometria per esempio si parte da un minimo numero di assiomi (regole condivise dalla comunità dei matematici) e poi da lí si costruiscono tutti i teoremi. Se uno cambia anche un solo assioma, si costruisce una geometria diversa (tipo quella non euclidea).
Gli assiomi di Euclide sono come il genesis block di Satoshi (+ le regole del protocollo). Se adesso la comunità dei matematici dicesse: va bene, ormai gli assiomi non ci servono più, nè molte dimostrazioni in cui ormai crediamo, prendiamo solo i risultati dei teoremi più importanti, e partiamo da quelli, decidiamo ad esempio che un certo insieme variegato di teoremi come quello di Pitagora (o anche teorema più evoluti) sono la nostra nuova base di partenza, e facciamo il pruning delle dimostrazioni (che sono il collegamento logico fra assiomi e risultati dei teoremi attuali), mi pare che avremmo perso moltissimo. O no?