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Topic: [SONDAGGIO] Bitcoin in Italia: regolamentazione sì o no ? (Read 1608 times)

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Source of knowledge is experience. A.E.
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Bullandterrier
Io sono favorevole ad uno strato sub-legislativo in materia di bitcoin. Spesso e volentieri per le nuove materie emergenti e largamente sconosciute ci si affida ad un codice di autoregolamentazione prima di intervenire con una legislazione di primo grado.
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Come sempre bisognerebbe vedere anche COME verrebbe regolamentato..... in linea di massima cmq sì, sono favorevole ad una regolamentazione, o perlomeno una somma definizione legale sul cosa sia il BitCoin.

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Per carità diddio... Speriamo che non si accorgano mai che esista.

Poi se per caso qualcuno dimostra di averla studiata bene e propone qualcosa di intelligente magari ma sono scettico.



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Solo 38 voti ? Speravo in una maggiore partecipazione.
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Per carità diddio... Speriamo che non si accorgano mai che esista.

Poi se per caso qualcuno dimostra di averla studiata bene e propone qualcosa di intelligente magari ma sono scettico.

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il problema semmai è che non è una Valuta.
Non vedo perché non lo sia. Certamente si tratta di una valuta atipica, ma il concetto di valuta può benissimo essere applicato anche al bitcoin. Nauru (o qualsiasi altro paese) potrebbe addirittura decidere di dichiarare bitcoin come valuta a corso legale.

Quote
le persone, o gli stati che magari nel frattempo si sono creati delle riserve in Bitcoin, con chi se la potrebbero prendere ?
Con nessuno, o con se stessi; se invece la decisione è stata calata dall'alto (senza un referendum, ad esempio), allora con i "responsabili" di tale scelta.

Quote
non ho ancora trovato una motivazione per le banche di appoggiare i bitcoin o di realizzare business con i bitcoin.
In realtà ci sarebbero; se non proprio bitcoin, il suo protocollo:

http://ilporticodipinto.it/content/una-spiegazione-semplice-su-come-le-banche-spostano-il-denaro
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ciò che segue non rappresenta propriamente il mio pensiero, ma una possibile spiegazione sul perché la vedo comunque difficile  che il BitCoin possa essere realmente riconosciuto appieno da un chicchessia stato mondiale ed equiparato, ad esempio ad una valuta tipo l'euro o il dollaro o lo yen.


DA WIKIPEDIA
Quote
MONETA http://it.wikipedia.org/wiki/Moneta#Valore_della_moneta
Per moneta intendiamo tutto quello che viene utilizzato come mezzo di pagamento e intermediario degli scambi e che svolga le funzioni di:

misura del valore (moneta come unità di conto);
mezzo di scambio nella compravendita di beni e servizi (moneta come strumento di pagamento);
fondo di valore (moneta come riserva di valore);
La funzione "centrale" della moneta è comunque quella di strumento di pagamento, visto che tutte le altre funzioni sono o conseguenza di tale funzione o condizione favorevole per lo svolgimento di questa stessa funzione.

[...]

dunque mi pare evidente che il Bitcoin sia una moneta. nessuno può negarlo. questo non mi pare il problema.
il problema semmai è che non è una Valuta.

Quote
VALUTA http://it.wikipedia.org/wiki/Valuta
La valuta è un'unità di scambio che ha lo scopo di facilitare il trasferimento di beni e servizi. Per lo più assume la forma di moneta.

Viene di norma emessa da stati o gruppi di stati (si pensi all'euro) per lo più attraverso la propria banca centrale in regime di monopolio. In alcuni stati esistono più istituti di emissione.

Più nazioni possono usare lo stesso nome per le loro monete (es. dollaro, canadese e statunitense), possono utilizzare la stessa valuta (es. l'euro), oppure uno stato può dichiarare a corso legale la valuta di un altro paese (ad esempio, il dollaro statunitense è la moneta legale di Panamá), processo che viene indicato con dollarizzazione. Ciascuna valuta ha tipicamente multipli e sottomultipli, di solito si usano i centesimi.

Il termine valuta viene usato più specificamente per indicare le monete straniere detenute da cittadini e istituzioni di uno stato, sotto forma di denaro circolante e di titoli di credito. Un tipico esempio di questo possesso è rappresentato dalle riserve di valuta detenute dalle banche centrali. Ogni banca centrale detiene una data quantità di moneta straniera ovvero di valuta allo scopo di far fronte alle richieste degli operatori economici e per difendere il valore della propria moneta.

Il possesso di valuta da parte dei cittadini e delle imprese di uno stato è solitamente soggetto a norme amministrative che stabiliscono quanta moneta può essere detenuta e a quali condizioni.


il problema è quindi, secondo me, se gli stati possono riconoscere come valuta una moneta senza che questa sia emessa da una banca centrale di uno stato riconosciuto e quindi senza le garanzie che questa può dare (o non dare".

per intenderci: se domani la Federal Reserve o chi per essa (la Casa Bianca) non dovesse più garantire un valore alla propria moneta, gli altri paese saprebbero con chi prendersela e teoricamente potrebbero sempre attaccare militarmente gli Stati Uniti e conquistarli come rappresaglia e al fine di prendersi indietro il maltolto.

e se un Hacker riuscisse a fare crollare il sistema Bitcoin?
le persone, o gli stati che magari nel frattempo si sono creati delle riserve in Bitcoin, con chi se la potrebbero prendere ?


Chiudo con questa riflessione,che esprime in estrema sintesi il mio pensiero.
il mondo è governato dalle banche (in Italia è più evidente che altrove oggi), e non ho ancora trovato una motivazione per le banche di appoggiare i bitcoin o di realizzare business con i bitcoin. quindi qualunque regolamentazione non sarà cero tale da migliorare lo status-quo, semmai sarà protezionistico nei confronti del sistema bancario e lobbystico.

se invece ragioniamo nel long term allora possiamo avere qualche speranza, anche se la mia impressione è quella che sto parlando con una marea di miner che del bitcoin non gliene frega assolutamente nulla, se non per la  possibilità di capitalizzare l'investimento passato.

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No il Sardex non ha avuto problemi però le aziende non possono superare il 20% di fatturato mensile in Sardex.
Non sapevo di questi limiti: chi riuscisse a trovare un riferimento normativo può gentilmente riportarlo qui?

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Ci sarebbe anche da capire se dal punto di vista normativo esiste una differenza tra l'utilizzo di valuta complementare e valuta straniera
Se la moneta complementare ha questi limiti, direi proprio di sì: non mi risultano limiti per la valuta straniera.

Sarebbe importante sentire un esperto in materia.

Ciao!
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No il Sardex non ha avuto problemi però le aziende non possono superare il 20% di fatturato mensile in Sardex.

-eh, spero di non ricordare male-

Sardex, Wir, Dropis etc etc hanno delle severe limitazioni proprio in quanto valute "complementari". E' un discorso tutto da approfondire ma non so se le stesse limitazioni potrebbero rivelarsi un po' più pesanti se riferite al bitcoin...

Ci vorrebbe un esperto di monete complementari per capire se il BTC possa essere considerato tale e se quest'impostazione è coerente/conveniente per le criptovalute.


EDIT: Ci sarebbe anche da capire se dal punto di vista normativo esiste una differenza tra l'utilizzo di valuta complementare e valuta straniera
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Se si parla della necessità che uno Stato sovrano e riconosciuto adotti Bitcoin affinché questa sia utilizzabile obbligatoriamente da tutto il mondo come valuta complementare...
No, non come moneta complementare, ma come valuta straniera.

Aspetta, dollari si e Sardex no?
In che senso Sardex no? Ha avuto dei problemi?

Quote
Come funziona, quindi lo stato è più indulgente verso una valuta "estera" piuttosto che verso una valuta complementare anche se basata sul territorio nazionale?
Non ho idea della regolamentazione in Italia sulle valute complementari. Ad esempio so che in Svizzera non ci sono problemi (il WIR campa da decine e decine di anni); comunque le aziende non hanno problemi ad accettare valute straniere il cui cambio con l'euro è certificato da Banca d'Italia.

Ciao!
zoe
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Come sempre bisognerebbe vedere anche COME verrebbe regolamentato..... in linea di massima cmq sì, sono favorevole ad una regolamentazione, o perlomeno una somma definizione legale sul cosa sia il BitCoin.

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Crypto-ideologist
Certo la non regolamentazione mi tenta ...   ma non so quanto questa strada sia oggettivamente percorribile Smiley
Istituiamo uno stato virtuale che adotti il btc come moneta ufficiale, asilo politico a tutti cryptoanarchici e libertà assoluta.
(c'era un 3d da qlk parte  Grin)



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oggi un'azienda che opera in europa può accettare pagamenti in dollari? E' interessante...
Assolutamente sì, e non è nulla di particolarmente strano o complesso.

Ciao!

Aspetta, dollari si e Sardex no?
Come funziona, quindi lo stato è più indulgente verso una valuta "estera" piuttosto che verso una valuta complementare anche se basata sul territorio nazionale?
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Se si parla della necessità che uno Stato sovrano e riconosciuto adotti Bitcoin affinché questa sia utilizzabile obbligatoriamente da tutto il mondo come valuta complementare...
in Nauru we trust.
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oggi un'azienda che opera in europa può accettare pagamenti in dollari? E' interessante...
Assolutamente sì, e non è nulla di particolarmente strano o complesso.

Ciao!
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Se non ricordo male, mi pare di aver letto da qualche parte (ma potrei sbagliarmi) che Carlo Piana citasse la possibilità di considerare Bitcoin come la valuta di uno stato straniero non riconosciuto. Se fosse tecnicamente fattibile, vedrei questa ipotesi con grande favore.

Sarebbe la soluzione più "aderente all'idea", anche a me piacerebbe molto. Probabilmente è possibile ma dovremmo approfondire se comporterebbe le stesse limitazioni delle monete complementari (oggi un'azienda che opera in europa può accettare pagamenti in dollari? E' interessante...)

Quote from: Stemby
Purtroppo sono del tutto scettico sul fatto che una regolamentazione, in Italia, risulti favorevole all'ecosistema Bitcoin.

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legendary
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il quadro regolamentare migliore secondo me è il seguente: riconoscere il bitcoin come moneta privata.

Sicuramente è l'opzione migliore (anche da un punto di vista fiscale/contabile) e soprattutto la meno "ipocrita"!

Il problema è che non credo che le monete private siano legali... purtroppo (potrei ricordare male ma mi pare sia così).
Se non ricordo male, mi pare di aver letto da qualche parte (ma potrei sbagliarmi) che Carlo Piana citasse la possibilità di considerare Bitcoin come la valuta di uno stato straniero non riconosciuto. Se fosse tecnicamente fattibile, vedrei questa ipotesi con grande favore.

Purtroppo sono del tutto scettico sul fatto che una regolamentazione, in Italia, risulti favorevole all'ecosistema Bitcoin.
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il quadro regolamentare migliore secondo me è il seguente: riconoscere il bitcoin come moneta privata.

Sicuramente è l'opzione migliore (anche da un punto di vista fiscale/contabile) e soprattutto la meno "ipocrita"!

Il problema è che non credo che le monete private siano legali... purtroppo (potrei ricordare male ma mi pare sia così).
L'unica moneta privata legalizzata è l'EURO (emesso dal sistema delle banche centrali indipendenti il cui azionariato è privato) e quindi di fatto ci troviamo in una condizione di monopolio di mercato protetto dalla legge. Il massimo dell'ipocrisia.

L'unica possibilità è il riconoscimento come valuta complementare, ma in quel caso credo che le aziende abbiano delle sostanziose limitazioni (non si può andare oltre il 20% del fatturato se non sbaglio... ma forse non si può neanche offrire un singolo bene/servizio/prestazione remunerato per più del 20% in valuta complementare... non vorrei sbagliare prendetemi con le pinze).
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il quadro regolamentare migliore secondo me è il seguente: riconoscere il bitcoin come moneta privata. punto. non necessariamente deve essere inquadrato come legal tender, anzi molto meglio se non viene definito legal tender (nessuno sarà costretto ad accettarlo). per il resto se uno incassa in bitcoin traduce l'entrata al cambio giornaliero, e fine del film. pagherà le tasse sul controvalore in euro. di fatto quando un merchant usa bitpay e sceglie di non ricevere alcun bitcoin, i gettoni neanche li vede (peggio per lui).
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