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Topic: A nessuno preoccupa per il futuro delle cripto la situazione tasse negli USA? - page 2. (Read 650 times)

sr. member
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Sono totalmente d'accordo con te ma non ho capito il punto riguardo la contropartita al rischio.
Cioè un conto sono i "problemi" che possono essere regolamentati tipo fallimenti, problemi che però in questo mondo significano scam/hacking e quindi ciao, un conto sono i rischi intrinsechi legati alla volatilità/speculazione.

Non vedo la differenza con mercato azionario per esempio.

Contropartita al rischio:
se tu comperi azioni/obbligazioni sei sì esposto ad alcuni tipi di rischio (volatilità, emittente. eventualmente cambio)  ma comunque hai la garanzia che la società (o lo stato nel caso di obbligazioni statali) per il solo fatto di essere quotata in borsa deve ogni anno presentare un bilancio che deve essere certificato da una società di revisione.
Se non lo fa non puoi essere quotata (o almeno non nei mercati principali).
Lo stesso per le obbligazioni, per esse le società di rating danno il famoso giudizio A/B/C eccetera eccetera.
Perché parlavo di contropartita al rischio? perché per azioni e obbl. se la società fallisce (o se lo stato defaulta) hai sempre e comunque la possibilità di rivalerti in giudizio per cercare di recuperare almeno qualcosa.
Certo il discorso sarebbe ampio e ci sono eccezioni o esempi contrari, ma nel 99% dei casi hai questa possibilità.
E questa possibilità alla fine ce l'hai proprio perché lo stato "impone" alle società che si vogliono quotare di rispettare certi requisiti: certificazioni annuali, eccetera.
In questo caso quindi posso anche capire che a fronte di un guadagno si debba pagare una tassa sulla plusvalenza, in fin dei conti lo stato fa qualcosa (obbliga la società a certificare il bilancio) per dare un minimo di garanzie al sistema.
Ma nel caso delle cripto cosa fa lo stato a garanzia di chi compera o investe in cripto? nulla!  non impone nulla a chi fa una ICO  (non in Italia intendo), non offre alcuna garanzia o impone controlli a chi immette sul mercato questi strumenti, quindi perché poi dovrebbe pretendere una tassa sull'eventuale mio guadagno ?  se non mi offre nulla quando perdo, perché deve volere una fetta quando guadagno ?

Non so se mi sono spiegato meglio ora.....

E' una questione spinosa.
In teoria, a monte lo Stato già fa qualcosa: garantisce che qualcuno non ti entri in casa per tagliarti la gola à la Game of Thrones mentre scavi cryptovalute (assieme a tante altre cosucce).
Nella realtà le cose sono molto più complesse di così.
Secondo me l'intento originale di togliere la politica dal denaro era troppo utopica (vires in numeris è molto carina come frase...), lo scardinare lo stato in un anarco-capitalismo redistribuzione della ricchezza etc etc.
La rivoluzione è certamente partita, ma bisogna appunto fare i conti con il sistema FIAT (e, di nuovo, pensare di cancellarlo con le crypto è parecchio utopico). In fondo, le altcoin fondano il loro valore sul bitcoin, che a sua volta fonda sulla moneta FIAT. Senza denaro stampato dalle banche non esisterebbe il bitcoin e viceversa.
Non si può essere "fuorilegge" totali per quanto a qualcuno piaccia l'idea (e ciononostante godere dei servizi offerti dallo Stato). Sicuramente farà parecchia gola a molti mettere le mani sui soldi che circolano sulle cryptovalute.
E sicuramente cercheranno di spingere alla tassazione massima.
Io non ho ancora guardato le "novità" del sistema americano, ma proporre tassazione per ogni scoreggia in campo crypto è avidità. Una tassazione onesta dovrebbe tassare esclusivamente quando si passa in FIAT, non per ogni operazione su un sistema che in linea teorica dovrebbe essere più o meno anonimo.

Poi bisogna considerare anche che già in passato si sono vendute e comprate droghe con il bitcoin. La cosa che detesto di più, è che narcotrafficanti facciano camionate di soldi con maggiore facilità, sfruttando un sistema che noi vediamo come il paladino della libertà suprema. La lotta all'illegalità e alla criminalità è un altro compito dello Stato.
Lo Stato dovrebbe "favorire" l'utilizzo equo e legale delle crypto, non adoperarlo come strumento finanziario per riempire le casse - a questo punto sono per la risoluzione ONU di privare i superricchi di almeno il 50% del loro patrimonio per far ripartire l'economia.
Senza considerare poi il consumo energetico del mining, cosa che fa inorridire molti, ma è un altro discorso e comunque già da noi la corrente si paga a caro prezzo. Forse i cinesi di notte l'hanno gratis.
sr. member
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Ma nel caso delle cripto cosa fa lo stato a garanzia di chi compera o investe in cripto? nulla!  non impone nulla a chi fa una ICO  (non in Italia intendo), non offre alcuna garanzia o impone controlli a chi immette sul mercato questi strumenti, quindi perché poi dovrebbe pretendere una tassa sull'eventuale mio guadagno ?  se non mi offre nulla quando perdo, perché deve volere una fetta quando guadagno ?

Non so se mi sono spiegato meglio ora.....


Si io intendevo proprio questo punto, la parte precedente mi è chiara su come funziona nei mercati tradizionali:)
Ma la questione al momento non è proprio come dici tu, o sbaglio? O meglio, si sta parlando di regolamentazione e in base a quello che decideranno (mi auguro) saranno previste "azioni" a fronte dell'eventuale tassazione sulle cryptovalute. O sogno?

Altrimenti si è come dice Ale88, non garantisco nulla perchè reputo investimento in crypto = betting, vincite da gioco.

Anche se in realtà ad oggi le scommesse o sono monopolio di stato (casinò) o comunque autorizzazioni aams , le tasse le paghi a priori sia che vinci che se perdi:)
legendary
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Ma nel caso delle cripto cosa fa lo stato a garanzia di chi compera o investe in cripto? nulla!  non impone nulla a chi fa una ICO  (non in Italia intendo), non offre alcuna garanzia o impone controlli a chi immette sul mercato questi strumenti, quindi perché poi dovrebbe pretendere una tassa sull'eventuale mio guadagno ?  se non mi offre nulla quando perdo, perché deve volere una fetta quando guadagno ?
Non so se sia un paragone corretto ma oserei quasi mettere gli investimento in crypto sullo stesso piano delle scommesse calcistiche etc, ovvero che tu comunque rischi un capitale senza nessun tipo di garanzia dietro in caso di perdita di quanto "investito". E se uno guadagna con le scommesse non mi sembra che debba pagarci sopra le tasse, no? (chiedo sul serio).

PS: so perfettamente che e' un esempio un po' estremo ma non sapevo con che altro paragonarlo altrimenti.
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Sono totalmente d'accordo con te ma non ho capito il punto riguardo la contropartita al rischio.
Cioè un conto sono i "problemi" che possono essere regolamentati tipo fallimenti, problemi che però in questo mondo significano scam/hacking e quindi ciao, un conto sono i rischi intrinsechi legati alla volatilità/speculazione.

Non vedo la differenza con mercato azionario per esempio.

Contropartita al rischio:
se tu comperi azioni/obbligazioni sei sì esposto ad alcuni tipi di rischio (volatilità, emittente. eventualmente cambio)  ma comunque hai la garanzia che la società (o lo stato nel caso di obbligazioni statali) per il solo fatto di essere quotata in borsa deve ogni anno presentare un bilancio che deve essere certificato da una società di revisione.
Se non lo fa non puoi essere quotata (o almeno non nei mercati principali).
Lo stesso per le obbligazioni, per esse le società di rating danno il famoso giudizio A/B/C eccetera eccetera.
Perché parlavo di contropartita al rischio? perché per azioni e obbl. se la società fallisce (o se lo stato defaulta) hai sempre e comunque la possibilità di rivalerti in giudizio per cercare di recuperare almeno qualcosa.
Certo il discorso sarebbe ampio e ci sono eccezioni o esempi contrari, ma nel 99% dei casi hai questa possibilità.
E questa possibilità alla fine ce l'hai proprio perché lo stato "impone" alle società che si vogliono quotare di rispettare certi requisiti: certificazioni annuali, eccetera.
In questo caso quindi posso anche capire che a fronte di un guadagno si debba pagare una tassa sulla plusvalenza, in fin dei conti lo stato fa qualcosa (obbliga la società a certificare il bilancio) per dare un minimo di garanzie al sistema.
Ma nel caso delle cripto cosa fa lo stato a garanzia di chi compera o investe in cripto? nulla!  non impone nulla a chi fa una ICO  (non in Italia intendo), non offre alcuna garanzia o impone controlli a chi immette sul mercato questi strumenti, quindi perché poi dovrebbe pretendere una tassa sull'eventuale mio guadagno ?  se non mi offre nulla quando perdo, perché deve volere una fetta quando guadagno ?

Non so se mi sono spiegato meglio ora.....
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Io sono d'accordo nel pagare una tassazione se c'è un passaggio in fiat e soprattutto se c'è una legge chiara che attualmente in Italia non c'è.
Le crypto non devono essere secondo me utilizzate in modo da danneggiare la comunità (le tasse nascono per trovare le risorse necessarie alla comunità per determinati servizi ecc.).


Non sono d'accordo. I soldi dell'investimento sono i miei, i rischi me li assumo tutti io e ci devo pagare le tasse?

Esatto.
Ci si dimentica spesso di questo punto (evidenzio sopra in neretto)  e c'è un'enorme differenza rispetto a chi fa un investimento nei mercati regolamentati. In questi ultimi, sia che si comperino azioni, obbligazioni o altri titoli, c'è sempre un'emittente verso la quale ti puoi legalmente rivalere in caso di "problemi" (fallimenti o cose simili), inoltre c'è sempre un market maker che regola la disponibilità di liquidità.
Con le cripto no, non c'è nessuna garanzia contro queste due tipologie di rischio, il rischio perciò è UN POCHINO diverso. Ci dovremmo pure pagare le tasse senza averne una contropartita?

Sono totalmente d'accordo con te ma non ho capito il punto riguardo la contropartita al rischio.
Cioè un conto sono i "problemi" che possono essere regolamentati tipo fallimenti, problemi che però in questo mondo significano scam/hacking e quindi ciao, un conto sono i rischi intrinsechi legati alla volatilità/speculazione.

Non vedo la differenza con mercato azionario per esempio.
Se hai delle perdite, conoscevi il rischio, mi spiace. Se hai dei proventi / profitti finanziari, bravo, ora però ci paghi le tasse.
O un'imprenditore, se dichiari delle perdite mi spiace, se fai utile viene tassato.

Perchè io potrei anche operare nel mondo delle cryptovalute "a rischio zero" per quel che riguarda affidarmi ad enti esterni eccetera, comprando X BTC da un'altra persona, pagando in contanti, e facendo l'operazione inversa qualche mese dopo tornando in Fiat, assumendomi il "solo" rischio della volatilità del prezzo BTC che mi farà perdere o guadagnare Euro qualche mese dopo.
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Io sono d'accordo nel pagare una tassazione se c'è un passaggio in fiat e soprattutto se c'è una legge chiara che attualmente in Italia non c'è.
Le crypto non devono essere secondo me utilizzate in modo da danneggiare la comunità (le tasse nascono per trovare le risorse necessarie alla comunità per determinati servizi ecc.).


Non sono d'accordo. I soldi dell'investimento sono i miei, i rischi me li assumo tutti io e ci devo pagare le tasse?

Esatto.
Ci si dimentica spesso di questo punto (evidenzio sopra in neretto)  e c'è un'enorme differenza rispetto a chi fa un investimento nei mercati regolamentati. In questi ultimi, sia che si comperino azioni, obbligazioni o altri titoli, c'è sempre un'emittente verso la quale ti puoi legalmente rivalere in caso di "problemi" (fallimenti o cose simili), inoltre c'è sempre un market maker che regola la disponibilità di liquidità.
Con le cripto no, non c'è nessuna garanzia contro queste due tipologie di rischio, il rischio perciò è UN POCHINO diverso. Ci dovremmo pure pagare le tasse senza averne una contropartita?
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Io sono d'accordo nel pagare una tassazione se c'è un passaggio in fiat e soprattutto se c'è una legge chiara che attualmente in Italia non c'è.
Le crypto non devono essere secondo me utilizzate in modo da danneggiare la comunità (le tasse nascono per trovare le risorse necessarie alla comunità per determinati servizi ecc.).


Non sono d'accordo. I soldi dell'investimento sono i miei, i rischi me li assumo tutti io e ci devo pagare le tasse?
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Io sono d'accordo nel pagare una tassazione se c'è un passaggio in fiat e soprattutto se c'è una legge chiara che attualmente in Italia non c'è.
Le crypto non devono essere secondo me utilizzate in modo da danneggiare la comunità (le tasse nascono per trovare le risorse necessarie alla comunità per determinati servizi ecc.).
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Oggi ho letto da qualche parte che Mario Draghi sostiene che alcune banche potrebbero avere qualche capitale in btc. Quindi non c'è da preoccuparsi.
Solamente "alcune"? Come quel fenomeno di Dimon che prima spala cacca e poi compra per decine di milioni? Mi sembra il segreto di Pulcinella ragazzi, ovviamente le banche sono contro il BTC etc ma allo stesso tempo, se non sono completamente scemi, iniziano a pararsi il sedere, chi non lo farebbe?
Oltretutto altro che theter, quelli li generano veramente o se li fanno prestare a tasso negativo.
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Oggi ho letto da qualche parte che Mario Draghi sostiene che alcune banche potrebbero avere qualche capitale in btc. Quindi non c'è da preoccuparsi.
Solamente "alcune"? Come quel fenomeno di Dimon che prima spala cacca e poi compra per decine di milioni? Mi sembra il segreto di Pulcinella ragazzi, ovviamente le banche sono contro il BTC etc ma allo stesso tempo, se non sono completamente scemi, iniziano a pararsi il sedere, chi non lo farebbe?
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Oggi ho letto da qualche parte che Mario Draghi sostiene che alcune banche potrebbero avere qualche capitale in btc. Quindi non c'è da preoccuparsi.

Confermo, questo é il link:
https://www.google.it/amp/s/www.ilbitcoin.news/draghi-bce-le-banche-europee-potranno-detenere-bitcoin/amp/

É un'ottima notizia perché questo significa riconoscerli ufficialmente come beni. Inoltre é una notizia bomba per ICO come bankera!
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Oggi ho letto da qualche parte che Mario Draghi sostiene che alcune banche potrebbero avere qualche capitale in btc. Quindi non c'è da preoccuparsi.
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Non c'è molto di cui preoccuparsi, vedi altri paesi come Australia e Giappone come stanno cominciando a integrarle come VERE e proprie monete. L'UNICA cosa che mi preoccupa è come diceva uno degli utenti come verrà tassata in Italia  Grin.
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Scusate ma mi sfugge il nesso tra "lo tassano" e "lo fanno per bloccarlo"  Huh
Premesso che negli USA le tasse sono una cosa seria (chiedete ad Al Capone), il fatto di tassarli vorrebbe dire riconoscerli ufficialmente, e stando anche a quanto è venuto fuori da un incontro del senato americano che si è svolto ieri non mi sembra affatto che vogliano affossarlo. La tecnologia blockchain è qui per rimanere, lo hanno detto, e stanno andando più sull'idea del "come possiamo ottenere un ritorno pure noi e ridurre i rischi" piuttosto che un "BTC è il diavolo e va bloccato a tutti i costi". No?
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nonostante i recenti dump il bitcoin fa sempre piu paura ai governi ed alle banche,perche e una cosa che non possono controllare ed una reale alternativa al sistema bancario,quindi tentano in tutti i modi di bloccarlo,tassarlo renderne difficile l'utilizzo ed il possesso ma non credo ci riusciranno perche credo sia il sistema di pagamento/cambio del futuro che nessuno potra bloccare o impedirne la libera circolazione,se non ci riuscira il bitcoin il suo successore sara sicuramente una moneta universale di tutte le nazioni...
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beh ma ragazzi, non capisco cosa ci sia di strano...
le banche hanno paura delle cryptovalute, sempre di più.
ci saranno ostruzionismi da parte dei governi e da parte delle banche stesse (a volte governi=banche quindi..), c'è da aspettarselo.
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A quanto pare alcune grosse banche USA hanno bloccato l'acquisto di cryptovalute tramite carte di credito, altro che tassarle:

https://www.coindesk.com/report-bank-america-jp-morgan-ban-credit-crypto-purchases/
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Su una nota chat di Telegram si sta pensando di subissare l'Ade di quesiti su dove vadano inseriti in dichiarazione i punti fragola..... Grin

 Gia mi immagino equitalia sotto casa che pretende i punti fragola non dichiarati  Cheesy
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Quote

Una cosa del tipo: Per dichiarare il possesso dei bitcoin, devi calcolare l'aliquota di sta ceppa, in un giorno di primavera, diviso il calzino di tua nonna, sottraendo l'età di tuo nipote al netto di quando detieni.
Una cosa all'italiana insomma, una merda confusionaria.
Ma oh...vediamo.



 Grin Grin
Senza contare che hanno appena fatto, in Italia non in Usa, una legge per normare le valute virtuali facendo il solito casino..... Nella definizione che hanno dato, che imporrebbe l'obbligo di iscriversi agli elenchi dei cambiavalute, hanno scritto di "persone fisiche o giuridiche che forniscono a terzi, a titolo professionale, servizi funzionali all'utilizzo, allo scambio, alla conservazione di valuta virtuale e alla loro conversione da ovvero in valute aventi corso legale".
IN pratica, come fatto notare da molti, rientrano anche i punti fragola della Esselunga, i buoni Amazon etc etc etc. Su una nota chat di Telegram si sta pensando di subissare l'Ade di quesiti su dove vadano inseriti in dichiarazione i punti fragola..... Grin
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Ma che c'entra il discorso dell'evasione?
La cosa che dovrebbe preoccupare è che hanno deciso di "metterle in regola" solo dal punto di vista fiscale senza riconoscerle come valute legali.


Una cosa per volta...se non le metti in regola non le puoi accettare legalmente, arriveremo anche li (vedi giappone, australia..ecc..ecc...), un passo per volta.

Cosa c'entrano le tasse e l'evasione?
Direi che c'entrano tutto il succo del discorso cripto.
Ai governi non gliene frega una mazza delle cripto, gli interessa mantenere il controllo, evitare il riciclaggio e l'evasione per fini illeciti e leciti.

Se proprio devo essere preoccupato, bhe mi preoccupa come verranno gestite in Italia...

Una cosa del tipo: Per dichiarare il possesso dei bitcoin, devi calcolare l'aliquota di sta ceppa, in un giorno di primavera, diviso il calzino di tua nonna, sottraendo l'età di tuo nipote al netto di quando detieni.
Una cosa all'italiana insomma, una merda confusionaria.
Ma oh...vediamo.

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