La cosa ancora più interessante con i cicli +3 e -1 è capire che al prossimo ciclo Bitcoin dovrebbe colpire l'asticella di 1.000.000$
So che sembra impossibile, inimmaginabile, un sogno quasi proibito, ma......ma con una spinta all'adozione da parte degli
istituzionali, con l'entrata e la diffusione di diversi ETF,
fondi pensione, Bakkt e regolamenti vari, allora forse forse non è così utopico come può sembrare adesso con i suoi 4000$
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Per me bisogna fare una distinzione, fra gli istituzionali
veri... e propri; e gli istituzionali
finti.
"
Finti" in questo senso, se e io e te decidiamo di lanciare un fondo d'investimento in criptovalute,
e facciamo raccolta fra i privati, accettiamo anche investimenti minimi da $ 1.000; ci presentiamo come
istituzione, magari anche con una bella massa di soldi da gestire... ma in realtà siamo solo un insieme di tanti
piccoli retail.
In realtà come gestori, siamo solo dei nuovi ed ulteriori
intermediari, ci prendiamo una commissione di gestione (
fissa, sicura, a prescindere...
); possiamo fare una bella comunicazione, declamare le virtù delle criptovalute, ma in realtà...
il rischio, è tutto in mano ai piccoli investitori.
Che passano dalla, forse, più comoda via del fondo, per non avere impicci di wallet, custodia, chiavi, ecc...
ma che potevano già entrare ora sul mercato, se ne avevano vero interesse.
Oltre ai normali rischi del mercato, gli investitori si accollano anche i rischi tipici degli organismi d'investimento collettivo: rischio default dell'emittente/gestore, rischi di liquidità, infedeltà di qualche dipendente, riscatti ed uscita in massa degli investitori, ecc... ecc...
Investire in cripto o banane, per noi quindi è totalmente indifferente; vendiamo un prodotto.
Gli istituzionali veri ? sono tutte quelle entità dove l'investimento minimo in entrata è qualcosa come $ 250.000 / $ 500.000 o più; riguarda anche entità e veicoli d'investimento
corporate, i fondi di aziende ed altri enti governativi e privati, fondazioni, grandi patrimoni privati, compresi quelli di qualche banca, ci metto anche i fondi pensione, che sono regolarmentati con leggi speciali in vari paesi; anche se molti fondi pensioni, sono comunque un insieme di tanti piccoli interessi, ma hanno una governance precisa, con campo d'azione ristretto.
Qui, fra questi istituzionali, il rischio a volte non è ridistribuito sugli investitori, grandi o piccoli che siano, ma è tenuto in proprio.
In questi casi la strategia cambia... si va con i piedi di piombo, circospetti.
In tutte queste entità più importanti, in "
giacca e cravatta", chi li ha in gestione, ha in ogni caso dei
vincoli operativi, sia di norme e leggi che da parte del fondo stesso, attraverso statuti e regolamenti interni, che spesso impediscono investimenti in determinati settori, o li consentono in percentuali minime, magari per periodi limitati.
Ai fondi pensione, in generale, è precluso già oggi per domani, investimenti in mercati non regolamentati, particolarmente rischiosi o in cripto, per esplico divieto derivante da norme interne, quindi
nemmeno avendone la possibilità tecnica e normativa si esporranno su questi mercati.
Tempo fa era venuta fuori una notizia, che faceva pensare che alcuni fondi pensione si sarebbero esposti su fondi di criptovalute... in maniera diretta...
in realtà era un investimento, minimo - qualche milione - in una operazione di
venture capital, su tecnologie blockchain e fintech, una cosa molto più generica, con appunto, aspettative di ritorni sul lunghissimo termine.
Le norme dei fondi e la pratica di normale diligenza di un gestore, sono a volte davvero vincolanti; ad esempio proibiscono anche l'investimento in strumenti finanziari emessi da entità con
cattivo rating, o senza rating.
Era il motivo per cui la politica si stava (
e si sta... ) preoccupando del rating dato all'Italia.
Una discesa verso rating
spazzatura, avrebbe avuto il pericoloso effetto collaterale di vendite in massa, perché tanti gestori sarebbero stati costretti a sbarazzarsi dei titoli italiani... non potendoli più tenere per regolamento e statuto, con un effetto domino... catastrofico.
L'entrata degli istituzionali, per me, è un po' un mito... perché sono ancora irrisolti tanti temi normativi, a partire da una chiara normativa fiscale, condivisa a livello internazionale... un aspetto che tanti privati ignorano...
ma che un ente che deve redigere dei bilanci, che li deve far passare da dei revisori di conti, non può certo ignorare.
Più probabile l'adozione per altre vie.
Sarebbe anche auspicabile e più opportuno, se concettualmente le cripto vogliono ancora eliminare gli intermediari ed il rischio del loro default, della loro corruzione, dei loro errori, ecc...