Un conto è la Russia che invade l'Ucraina (con tutto il rispetto) un altro, ipoteticamente, la Russia che attacca la Germania, l'Italia, etc. Un'Austria che attacca o comunque invade l'Italia per riprendersi una zona del Trentino del 2022, mah, l'ho detto e lo ripeto, tutto è possibile, ma quante probabilità ci sono che avvenga veramente? Ma soprattutto, quanto tempo ci vorrebbe per riprendersi da una guerra nel mezzo dell'Europa? Ci sarebbe davvero un vincitore?
L'Austria ha già sperimentato governi di estrema destra e nel passato recente si è già sfiorato l'incidente diplomatico, a proposito della concessione del passaporto austriaco ai Sud-Tirolesi:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/18/austria-governo-kurz-pensa-a-cittadinanza-per-i-sudtirolesi-roma-avrebbe-effetti-gravissimi/4045960/
L'attuale governo austriaco formalmente dichiara di non essere interessato al Sud Tirolo, eppure la questione è tutt'altro che sepolta:
https://www.lavocedibolzano.it/doppio-passaporto-urzi-arrogante-richiesta-dellaustria-da-vienna-pretese-unilaterali/
Questo ovviamente potrebbe complicarsi se il sentimento anti-italiano e le nostalgie revansciste, per il momento minoritari, crescessero nella popolazione locale, che senza dubbio è tradizionalmente più vicina alla cultura mitteleuropea che a quella latina, a cominciare dall'aspetto più evidente che è quello linguistico. Sarebbe facile a quel punto invocare un principio di autodeterminazione, aprendo la porta a scenari imprevedibili.
Va ricordato che l'annessione della Crimea da parte della Russia è stata formalmente sancita da un referendum passato con il 95% dei consensi. Ovviamente sulla regolarità del referendum ci sarebbe molto da ridire, tanto da non essere mai stato riconosciuto dalla comunità internazionale, ma resta il fatto che un pretesto per giustificare un'azione di forza lo si trova sempre.
Detto questo, non sto sostenendo che necessariamente tra qualche anno ci ritroveremo in guerra contro l'Austria (direi anzi che 4 guerre nell'ultimo secolo e mezzo possono bastare). Sto solo evidenziando il rischio di una tendenza generale, via via che si indebolirà la forza aggregatrice delle istituzioni dell'UE, a spinte nazionaliste e separatiste che potrebbero rimescolare le carte creando instabilità e tensioni locali.
Ho citato come esempio il Sud Tirolo, ma situazioni del genere sono sparse in mezza Europa, dalla Catalogna alla Corsica, alle Fiandre, alla Scozia che tecnicamente non è più in Europa dopo la Brexit ma, paradossalmente, vorrebbe staccarsi dal Regno Unito e rietrare nell'UE, ecc.
Poi so benissimo che i sostenitori dell'autodeterminazione diranno che nessun popolo può essere costretto a stare insieme a un altro contro la propria volontà, ma le separazioni, esattamente come quelle coniugali, quando va bene avvengono in maniera civile e consensuale, quando va male... scatenano la guerra dei Roses. E le probabilità di ricadere prima o poi nel secondo caso le vedo tutt'altro che trascurabili.