non posso leggere l'articolo perchè non ho la sottoscrizione premium di lastampa
puoi quotarlo qui per favore o mettere un link dove si può leggere senza premium?
grazie
I giovani, l’Asia e le altre criptomonete Ecco cosa spinge la corsa del Bitcoin
Gli analisti: attenti, è una bolla come quella del Nasdaq nel Duemila
Il Bitcoin vola. La sua quotazione è in arrampicata libera, producendo al contempo eccitazione e paura. Eccitazione per chi ci ha investito e vede i suoi soldi moltiplicarsi; paura per chi ritiene che la sua impennata sia drogata da altri fattori, e pronostica un rischio bolla. Il nuovo record è stato toccato a inizio settembre, quando il prezzo della moneta digitale più famosa al mondo ha sfiorato i 5mila dollari, per poi ridiscendere un poco e attestarsi ieri sui 4400. Ma, per capire il trend adrenalinico, va ricordato che circa un anno fa eravamo sui 600 dollari. Le ragioni di questa ascesa non sono chiare e condivise, probabilmente mescolano più fattori. C’è chi ritiene che a partire da agosto sia aumentata la fiducia da parte degli investitori, soprattutto giovani, dopo il superamento, senza troppi sconquassi, di alcuni passaggi delicati e dall’esito incerto. Uno ha coinciso con la nascita di una nuova criptomoneta, Bitcoin Cash, originata dalla stessa blockchain, il database distribuito delle transazioni. Un altro è avvenuto pochi giorni fa, con l’attivazione di Segwit, un protocollo che dovrebbe in teoria introdurre nuove funzionalità e migliorie in Bitcoin, ma che era era stato contestato. Se si guarda però più indietro, e su scala globale, va annoverato tra i fattori anche il crescente interesse degli investitori tradizionali, inclusi pezzi da ‘90 del ramo, società di private equity come Sequoia Capital, Andreessen Horowitz o l’hedge fund di Bill Miller. Ma è proprio tutto il settore delle criptomonete a essersi sviluppato negli ultimi tempi. Basti pensare alla creazione di valute digitali nuove di zecca, “offerte iniziali di moneta” (Ico), usate per le più svariate applicazioni, e alcune a forte rischio frode. Così come alla crescita delle stesse concorrenti della creazione frutto del misterioso Satoshi Nakamoto: le varie Litecoin, Ethereum ecc. Tutti elementi che hanno tirato la volata a quella che è ancora la reginetta delle monete matematiche. Altro fattore in gioco: gli investimenti provenienti dall’Asia, anche questi in aumento. Favoriti dall’atteggiamento apparentemente conciliante delle autorità locali, come in Giappone e in Cina.
E poi c’è la scarsità di questa critpovaluta che tende a spingerne la domanda: oggi ci sono in circolazione circa 16 milioni di bitcoin ma il massimo cui potranno arrivare è 21 milioni. Comprarli è diventato più semplice anche per utenti non esperti. Esistono tanti cambiavalute online - come Coinbase, Therocktrading, Bitstamp e Kraken - dove è possibile iscriversi, registrarsi coi propri dati, aprirsi un portafoglio, connettere il proprio conto bancario o in alcuni casi la carta di credito, e a quel punto acquistare e vendere criptomonete. Non tutti gli exchange sono affidabili, e alcuni sono stati chiusi per inchieste, o hanno perso i soldi dei clienti a causa di attacchi informatici. Nel mondo Bitcoin la sicurezza sui propri fondi è in capo allo stesso utente, che deve fare in modo di avere il controllo sulle proprie chiavi private. Se le affida ad altri, come alcuni servizi di portafogli online, deve fidarsi della loro competenza ed onestà. Una fiducia che in questo settore così movimentato non è facile accordare. Se le gestisce lui, deve ugualmente fare attenzione a non perdere le chiavi o a non rimanere vittima di furti o violazioni informatiche. Certo, l’adozione di Bitcoin come metodo di pagamento non è decollata come il suo valore. E per molti utenti comuni i Bitcoin sono stati associati, negli ultimi due anni, alle epidemie di ransomware, di virus che cifrano i file e chiedono un riscatto. Inoltre, come tutti i mercati in cui iniziano ad arrivare tanti soldi, sono cresciuti gli attacchi informatici o le vere e proprie truffe a danno degli stessi possessori di monete digitali. Oggi Bitcoin ha una capitalizzazione di mercato di oltre 74 miliardi di dollari. Solo a inizio agosto era di 45. Non tutti però plaudono di fronte a questa ascesa. Secondo l’analista finanziario David Ader, la crescita di Bitcoin assomiglierebbe a quella della bolla tech del Duemila, poco prima del collasso. Altri invece predicono che raggiungerà i 6mila dollari di quotazione nel 2018. Resta il fatto che quello delle criptomonete, sebbene in crescita tumultuosa, è ancora un settore molto rischioso. Ad alta volatilità. Con possibilità di truffe. Dove non ci sono garanzie. E dove, recita lo stesso mantra degli entusiasti di Bitcoin e dintorni, non bisognerebbe mai investire più di quanto non si sia disposti a perdere.