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Topic: Se tu fossi il legislatore, come tasseresti le cryptovalute? - page 2. (Read 483 times)

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1) tassazione: solo sulla plus e per una percentuale bassa (esempio 5 o 10% fisso) fatta solo nel caso in cui lo stato si impegni a coprire determinati rischi su movimenti che si appoggiano a determinati Exchange (i dex saranno credo impossibili da controllare). Esenzione negli altri casi, ad es quando riconverto con localbitcoin oppure usando un Exchange cinese per il quale lo stato non offra alcuna garanzia.
Certo rimarrebbe il problema di come calcolare (e documentare) la plus. Aspetto non facile da definire....  perché sarebbe un incubo dover seguire tutti i movimenti. Per questo un'ipotesi potrebbe essere una tassazione con % bassa su tutto ciò che riconverto in euro, a prescindere dal fatto che possa essere frutto di un grande guadagno oppure le briciole che decido di riconvertire dopo aver perso quasi tutto quanto investito all'inizio.

Non posso essere d'accordo sulla parte in grassetto, perchè non è possibile pagare tasse su un guadagno che non c'è stato, ma solo giustamente sui guadagni effettivamente realizzati e quindi sul capital gain. Se no è una patrimoniale sulle transazioni e non una legittima tassazione sui guadagni.

Quote
Sì qui mi ero espresso un po' troppo sbrigativamente, hai ragione sul non essere d'accordo. Provo a rifare il ragionamento con più calma.
L'idea di fondo era trovare una forma di imposizione (sigh!!!) che potesse far incassare qualcosina allo stato (ri-sigh!) senza per questo gravare il criptonista con burocrazia varia e documenti da produrre. Come per esempio il dover tener traccia delle tx per documentare quanto movimentato. Questo è un punto che proprio vorrei evitare.
Quindi mi sono domandato: come farebbe uno stato a farmi pagare un'imposta sulle sole plus senza chiedermi le tx? dovrebbe fidarsi di quel che dichiaro ?  figuriamoci!! non accadrebbe mai.... anche perché io potrei dichiarare di non aver avuto plus e se lui non avesse mezzi per controllare (abbiamo detto che non mi dovrà chiedere le tx) saremmo punto e a capo.

Perciò l'unica strada alternativa che ho visto (ripeto: per tener fermo il punto di non dover produrre documentazione) è stata quella che ho scritto; far pagare un'imposta su ciò che riconverto in euro.
- ho investito 10k€, compro btc, poi riconverto e ottengo 30k€: ho una plus di 20k e su essa mi fai pagare il 5% di imposte. Sono contento io ed è contento lo stato che incassa.
- ho investito 10k€, compro btc, poi riconverto e ottengo 3k€ (ci ho quindi smenato alla grande): non importa calcolare plus o minus perché secondo il mio ragionamento pagherò sempre  il 5% di imposte sui 3k che faccio rientrare. Lo stato è contento perché incassa lo stesso, io mi sono preso la mazzata (e devo pure pagarci l'imposta!) ma mi servirà di lezione per investimenti futuri.
Però almeno non ho cartaccia da dover produrre per documentare il tutto, né noiosi calcoli di plus/minus da fare.

Sarebbe giusto? nel caso di guadagni sì, nel caso di perdite no, però tenendo la linea dell' "investire in cripto solo quel che sei disposto a perdere" non sarebbe una tragedia, ed avrebbe il pregio di non avere oneri (documentazione) aggiuntivi.

Rimane da chiarire una cosa in questo mio ragionamento, ovvero perché ci tenga tanto a evitare di dover produrre documentazione.
Risposta: perché se (ci) obbligassero a documentare tutti i movimenti, che mass-adoption potremmo sperare di avere con le cripto ? nessuna...! figuriamoci se la signora Maria le potrebbe usare per comperare il latte sapendo che dovrà tenere traccia della tx!   alla fine le userebbero solo i 3 gatti che si comperano nel deep web la cicoria da fumare perché tanto loro se ne fregherebbero per definizione degli obblighi dichiarativi.


Interessante, emergono alcuni punti utili, in particolare sulle differenze tra le criptovalute come valuta e come asset finanziario.

In primo luogo secondo me è del tutto inevitabile produrre lo storico delle transazioni, come lo è ora (se le si ha a disposizone) e come lo sarà in futuro. Questo se si fa speculazione finanziaria (trading), esattamente come si fa per qualsiasi altro asset. Non credo sarà in nessun modo evitabile, anche perchè tra le varie cose (come se ne parlava in passato nel thread sulle tasse), serve per evitare reati come il riciclaggio di denaro oltre che a sapere non sulla fiducia qual'è la tua plusvalenza. In America per esempio da quest'anno hanno chiesto tutto lo storico delle transazioni per poter pagare le tasse.

Se poi non fosse così, per esempio uno che opera nel forex perchè dovrebbe farlo e uno che opera in cripto no?

Questo non bloccherà la mass adoption futura, perchè un conto è l'attività speculativa, un conto è (ma meglio sarà) utilizzare le criptovalute come valuta nel futuro, allo scopo di acquistare beni e servizi.

Quidi abbiamo le 2 sfaccettature del bitcoin:
- Asset finanziario -> trading -> converto in fiat e pagherò una tassazione sulla plusvalenza;
- Valuta in futuro per comprare direttamente beni e servizi;

Interessante considerare come potranno evolvere questi aspetti in futuro e come verranno implementati dagli organi legislativi. Ora siamo ancora agli albori.

E poi? Un trader o semplice investitore che ha ottenuto guadagni sulle cripto, intese come asset, se poi spende direttamente parte quelle cripto (senza riconvertire in fiat) su quello non pagherà tasse? Boh, forse sarà così...

Si tratta di un mondo nuovo, difficilmente inquadrabile solo con quanto siamo stati abituati finora, proprio perchè il bitcoin stesso ha più aspetti: non è solo una valuta e non è solo un asset finanziario.
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Se si eliminano scartoffie..son sempre d'accordo, usi il tempo per te e non per la burocrazia.
Una tassa fissa bassa sempre ritornando in fiat,mi piace, però....c'è un però secondo me
Hai una plus quando converti o minus, ma hai una plus o minus anche quando non converti in fiat, ma paghi un qualcosa
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...si è evidenziato chiaramente in questi giorni con il quadro rw..che tu ben conosci e hai già scritto in passato se non sbaglio

Non sbagli, ma l'RW non lo conosco affatto, anzi più ci ragiono sopra e più (come disse qualcuno tempo fa) "so di non sapere".
Non lo dico per falsa modestia....  Angry

Circa la risposta sulle Ico: bel suggerimento   Wink   anche se sarebbe solo uno dei punti da garantire perché da solo non basterebbe. Immagina lo scenario: ti obbligo a mettere  l' 1% del capitale che intendi raccogliere. Per una Ico che voglia raccogliere 100 mln € vorrebbe dire metterci un capitale a garanzia di 1 mln?  pochi riuscirebbero, quindi bisognerebbe abbassare la % chiesta all'inizio.... ma a quel punto converrebbe davvero mettere il fondo iniziale e scammare i 100 mln !  Grin
Insomma buona l'idea ma da arricchire con altre garanzie.


Tornando in tema:


1) tassazione: solo sulla plus e per una percentuale bassa (esempio 5 o 10% fisso) fatta solo nel caso in cui lo stato si impegni a coprire determinati rischi su movimenti che si appoggiano a determinati Exchange (i dex saranno credo impossibili da controllare). Esenzione negli altri casi, ad es quando riconverto con localbitcoin oppure usando un Exchange cinese per il quale lo stato non offra alcuna garanzia.
Certo rimarrebbe il problema di come calcolare (e documentare) la plus. Aspetto non facile da definire....  perché sarebbe un incubo dover seguire tutti i movimenti. Per questo un'ipotesi potrebbe essere una tassazione con % bassa su tutto ciò che riconverto in euro, a prescindere dal fatto che possa essere frutto di un grande guadagno oppure le briciole che decido di riconvertire dopo aver perso quasi tutto quanto investito all'inizio.

Non posso essere d'accordo sulla parte in grassetto, perchè non è possibile pagare tasse su un guadagno che non c'è stato, ma solo giustamente sui guadagni effettivamente realizzati e quindi sul capital gain. Se no è una patrimoniale sulle transazioni e non una legittima tassazione sui guadagni.

Sì qui mi ero espresso un po' troppo sbrigativamente, hai ragione sul non essere d'accordo. Provo a rifare il ragionamento con più calma.
L'idea di fondo era trovare una forma di imposizione (sigh!!!) che potesse far incassare qualcosina allo stato (ri-sigh!) senza per questo gravare il criptonista con burocrazia varia e documenti da produrre. Come per esempio il dover tener traccia delle tx per documentare quanto movimentato. Questo è un punto che proprio vorrei evitare.
Quindi mi sono domandato: come farebbe uno stato a farmi pagare un'imposta sulle sole plus senza chiedermi le tx? dovrebbe fidarsi di quel che dichiaro ?  figuriamoci!! non accadrebbe mai.... anche perché io potrei dichiarare di non aver avuto plus e se lui non avesse mezzi per controllare (abbiamo detto che non mi dovrà chiedere le tx) saremmo punto e a capo.

Perciò l'unica strada alternativa che ho visto (ripeto: per tener fermo il punto di non dover produrre documentazione) è stata quella che ho scritto; far pagare un'imposta su ciò che riconverto in euro.
- ho investito 10k€, compro btc, poi riconverto e ottengo 30k€: ho una plus di 20k e su essa mi fai pagare il 5% di imposte. Sono contento io ed è contento lo stato che incassa.
- ho investito 10k€, compro btc, poi riconverto e ottengo 3k€ (ci ho quindi smenato alla grande): non importa calcolare plus o minus perché secondo il mio ragionamento pagherò sempre  il 5% di imposte sui 3k che faccio rientrare. Lo stato è contento perché incassa lo stesso, io mi sono preso la mazzata (e devo pure pagarci l'imposta!) ma mi servirà di lezione per investimenti futuri.
Però almeno non ho cartaccia da dover produrre per documentare il tutto, né noiosi calcoli di plus/minus da fare.

Sarebbe giusto? nel caso di guadagni sì, nel caso di perdite no, però tenendo la linea dell' "investire in cripto solo quel che sei disposto a perdere" non sarebbe una tragedia, ed avrebbe il pregio di non avere oneri (documentazione) aggiuntivi.

Rimane da chiarire una cosa in questo mio ragionamento, ovvero perché ci tenga tanto a evitare di dover produrre documentazione.
Risposta: perché se (ci) obbligassero a documentare tutti i movimenti, che mass-adoption potremmo sperare di avere con le cripto ? nessuna...! figuriamoci se la signora Maria le potrebbe usare per comperare il latte sapendo che dovrà tenere traccia della tx!   alla fine le userebbero solo i 3 gatti che si comperano nel deep web la cicoria da fumare perché tanto loro se ne fregherebbero per definizione degli obblighi dichiarativi.
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1) tassazione: solo sulla plus e per una percentuale bassa (esempio 5 o 10% fisso) fatta solo nel caso in cui lo stato si impegni a coprire determinati rischi su movimenti che si appoggiano a determinati Exchange (i dex saranno credo impossibili da controllare). Esenzione negli altri casi, ad es quando riconverto con localbitcoin oppure usando un Exchange cinese per il quale lo stato non offra alcuna garanzia.
Certo rimarrebbe il problema di come calcolare (e documentare) la plus. Aspetto non facile da definire....  perché sarebbe un incubo dover seguire tutti i movimenti. Per questo un'ipotesi potrebbe essere una tassazione con % bassa su tutto ciò che riconverto in euro, a prescindere dal fatto che possa essere frutto di un grande guadagno oppure le briciole che decido di riconvertire dopo aver perso quasi tutto quanto investito all'inizio.

Non posso essere d'accordo sulla parte in grassetto, perchè non è possibile pagare tasse su un guadagno che non c'è stato, ma solo giustamente sui guadagni effettivamente realizzati e quindi sul capital gain. Se no è una patrimoniale sulle transazioni e non una legittima tassazione sui guadagni.

3) invece regolamentazione molto più stringente per le Ico  (prima di aprirne una devo dimostrare di avere i requisiti necessari), così da offrire un minimo di salvaguardia agli investitori più sprovveduti

Assolutamente sì e sono d'accordo su tutta la linea. Basta scam e miriadi di progetti inutili. Le ICO, ma è questione di tempo, dovranno sottostare ad una certa regolamentazione (ma minore chiaramente alla quotazioni in Borsa) per poter essere proposte al pubblico.

Le norma da implementare dovranno poi essere diverse a seconda se si parla di un utility token (come la maggioranza di quelli attuali) o di una security, cioè un token che dà un dividendo ai propri detentori (NEX - per fare un esempio attualissimo).

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Scusami mi son dimenticato...sul tuo ultimo punto le Ico...oltre a restringenti, io aggiungerei che ci metti del tuo all'inizio in percentauale.
Sicuramente vengo bacchettato come vecchietto rimbambito...ed è pure vero Grin..ma come nel contesto bancario quando ti finanziano in parte...chi emette la ico dovrebbe
essere il primo a crederci...e se così è  ci metti una percentuale di tuo come fondo a garanzia...troppo comodo far tutto con i soldini degli altri
e poi magari fare il botto e sparire sfruttando la mancanza di regole
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Duesoldi...quoto in toto o quasi
Il problema di definire il possesso ed il luogo...si è evidenziato chiaramente in questi giorni con il quadro rw..che tu ben conosci e hai già scritto in passato se non sbaglio
Definizioni diverse da valuta...ma che rimangono in un concetto finanziario simile...cioè asset...non cambia la problematica.
L'indirizzo 2013 dell'europa...crea lo stesso impegno per un governo che sia valuta o asset...se trattasi di attività patrimoniale o finanziaria estera o con possibili proventi esteri ci obbliga ad una gestione diversa rispetto ad una definizione di bene, valuta, asset,  proprio all'interno del proprio stato.

Sull'aspetto puramente numerico ..percentuale tasse, faccio estrema fatica a esprimermi con numeri o percentuali..perchè l'è un casin Grin
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....io penso che il compito principale di uno Stato dovrebbe essere la Sicurezza... e se per avere la Sicurezza devo rinunciare un po alla mia privacy..io rinuncio volentieri....stesso dicasi per l'aspetto fiscale...ma purchè la cosa valga per tutti... e non per far pagare i sempre i soliti

Ti rispondo con questa citazione:

"They that can give up essential liberty to obtain a little temporary safety deserve neither liberty nor safety. Those Who Sacrifice Liberty For Security Deserve Neither. He who would trade liberty for some temporary security, deserves neither liberty nor security."
  ~ Benjamin Franklin

Con liberta = privacy, il senso è comunque lo stesso.

C'è sempre da imparare....le massime però vanno interpretate e capite in base al contesto...di chi e quando le ha scritte e di chi e quando le ha letto
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#Free market
....io penso che il compito principale di uno Stato dovrebbe essere la Sicurezza... e se per avere la Sicurezza devo rinunciare un po alla mia privacy..io rinuncio volentieri....stesso dicasi per l'aspetto fiscale...ma purchè la cosa valga per tutti... e non per far pagare i sempre i soliti

Ti rispondo con questa citazione:

"They that can give up essential liberty to obtain a little temporary safety deserve neither liberty nor safety. Those Who Sacrifice Liberty For Security Deserve Neither. He who would trade liberty for some temporary security, deserves neither liberty nor security."
  ~ Benjamin Franklin

Con liberta = privacy, il senso è comunque lo stesso.
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Tasse:
a mio parere (come già dicevo tempo fa in altro thread) le tasse avrebbe senso pagarle solo se lo stato mi riconoscesse dei servizi (parlo sempre del mondo cripto) e/o mi tutelasse in qualche forma. Ad esempio contro il rischio di chiusura di un Exchange. Diversamente non avrebbe senso parlare di tasse ma - eventualmente - solo di imposte. Le quali però dovrebbero a quel punto essere molto basse, altro che 30/40%.
Se no poi mi piacerebbe capire perché a noi potrebbero decidere di imporre una tassazione alta, mentre ad altri proporre esenzioni di questo tipo (scandalose!!):
https://www.corriere.it/economia/18_aprile_21/flat-tax-100-mila-euro-l-anno-fa-traslocare-italia-160-paperoni-281f4ac0-4597-11e8-ae70-70c19cb6c123.shtml


Quindi per me prima di parlare di tasse - e premettendo che sono d'accordo con chi sottolinea l'impossibilità di riferirsi a norme già in essere - sarebbe utile definire normativamente in modo preciso il concetto di cripto. Tolta l'Italia (che da anni sta perdendo tempo per parlare solo di legge elettorale) credo che la UE stia prendendo tempo proprio perché stanno capendo che il tema è ampio e va approfondito bene prima di legiferare. Penso questo sia un bene.....

Mi piace molto il concetto di proprietà di cripto richiamato sopra: in estrema sintesi sono proprietario se riesco a disporre/movimentare la cripto in oggetto. E per estensione arriviamo anche all'essere comproprietario insieme ad altri.

Sulla necessità di dichiarare il possesso: perché dichiarare il possesso di cripto quando non sono obbligato a dichiarare il possesso di Euro ? tolti quelli che ho in banca, potrei detenere in casa mia 100 k€ senza dover dichiarare nulla (a mio rischio e pericolo ovvio). Perché allora doverlo fare per le cripto ? per il monitoraggio? quando si sa che il maggior veicolo per riciclare soldi sporchi sono proprio i contanti ?  Non regge.....

Comunque sono arrivato sin qui senza rispondere alla domanda iniziale, quindi ci provo anch'io:

1) tassazione: solo sulla plus e per una percentuale bassa (esempio 5 o 10% fisso) fatta solo nel caso in cui lo stato si impegni a coprire determinati rischi su movimenti che si appoggiano a determinati Exchange (i dex saranno credo impossibili da controllare). Esenzione negli altri casi, ad es quando riconverto con localbitcoin oppure usando un Exchange cinese per il quale lo stato non offra alcuna garanzia.
Certo rimarrebbe il problema di come calcolare (e documentare) la plus. Aspetto non facile da definire....  perché sarebbe un incubo dover seguire tutti i movimenti. Per questo un'ipotesi potrebbe essere una tassazione con % bassa su tutto ciò che riconverto in euro, a prescindere dal fatto che possa essere frutto di un grande guadagno oppure le briciole che decido di riconvertire dopo aver perso quasi tutto quanto investito all'inizio.
2) obbligo dichiarativo: nessuno, così come non devo dichiarare il possesso di euro. Del resto l'intenzione sarebbe proprio quella di utilizzare le cripto come veicolo per pagamenti, no ?
3) invece regolamentazione molto più stringente per le Ico  (prima di aprirne una devo dimostrare di avere i requisiti necessari), così da offrire un minimo di salvaguardia agli investitori più sprovveduti

Alcuni sono punti che uno stato da solo non può affrontare, il terzo per esempio.



Per la privacy, anche qui devo dire che mi ha scassato un po sta storia...certo è una cosa importantissima....ma da pseudoanonimo a ciò che abbiamo oggi...direi che sia un grande miglioramento...oggi basta avere un cell perchè si possa sapere chi sei e anche dove sei....tra un po basta aprire un frigorifero e mi sa che si sa anche dove sei in casa tua....cmq...io penso che il compito principale di uno Stato dovrebbe essere la Sicurezza... e se per avere la Sicurezza devo rinunciare un po alla mia privacy..io rinuncio volentieri....stesso dicasi per l'aspetto fiscale...ma purchè la cosa valga per tutti... e non per far pagare i sempre i soliti

Mi sa che ci manca proprio poco....:
http://www.lettera35.it/amazon-brevettata-una-tecnologia-in-grado-di-spiare-e-la-sicurezza/
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... l'oro da investimento ...
Non riesco a trovarlo ma mi pare di aver visto che si contempla anche il caso in cui non hai il prezzo di acquisto dell'oro (minatori per BTC) e quindi come calcoli il capital gain sul quale applicare la tassa ...


Consideri prezzo d'acquisto zero e il profitto diventa il prezzo di vendita


Io mi ricordo qualcosa di piu' articolato e meno penalizzante, a naso considerava il valore dell'oro di X anni fa e calcolava sulla differenza o considerava solo una percentuale del valore di vendita come tassabile.


Se io invece scambiassi, diciamo, 1 lingotto d'oro per una casa, al di la delle spese notarili, la mia operazione è esente da capital gain?
Se tu facessi il contrario: dipende da quanti anni hai acquistato la casa, se sono passati N (5?; 10? non saprei) anni non paghi.
Per l'oro non so ma io farei valere la stessa regola ... il problema e' che il valore dell'oro, pur avendo una quotazione, io lo poso vendere alla cifra che voglio. Anche la casa ha un valore ma la vendo anche a molto meno (entro certi limiti).
Non semplice.
L'unica cosa certa e' che le tasse per l'acquisto di una casa, dal notaio, le paghi sul valore catastale in euro.
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L'aspetto fiscale in generale delle cripto può essere affrontato solo dopo un preciso inquadramento...questo è chiaro.
Equiparare il bit alle valute è uno spunto di partenza...ma non si riesce ad applicare le norme vigenti ad un qualcosa per cui queste norme quando son state fatte non esisteva.
Da qui si ritorna a bomba...si può gestire sotto l'aspetto fiscale la cripto come una valuta o altro come definito da altri organismi...ma non si riesce a completare altri passaggi..
monitoraggio etc etc...se non si fanno norme specifiche...qui però ritorniamo a ribomba...per la sua natura senza confini..una cripto regolamentata solo a livello nazionale
non risolve la questione..giusto esempio quello del possesso...il luogo, dove cavolo sono sti bit?..son con me..sono a casa nel cell se me lo dimentico?
sono all'estero o in una cassetta di sicurezza dove uno tiene le sue chiavi?

La cosa non è facile
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Ti piace vincere facile, esentasse....  Roll Eyes (comunque la privacy del cittadino va a farsi benedire quando si parla di soldi, quindi penso che sarà impossibile scamparla).

Le tasse bisogna pagarle...quante è un altro discorso...quanto sento persone che dicono ..io non pago niente..e qua e la, francamente mi girano un po Grin
Poi questi Signori se un giorno hanno un brutto male .però l'ospedale che ti opera gratuitamente lo esigono....la scuola pubblica la esigono...se c'è un buco sulla strada
s'incazzano etc etc etc..per cui su questo aspetto io dico solo questo...è una questione di visione...pago le tasse per avere una redistribuzione del reddito?
o pago le tasse per avere in cambio servizi, possibilmente efficienti?..ognuno la pensi come crede...certo è che da queste due semplici domande... poi le conseguenze sono estremamente diverse..visioni politiche..e ognuno ha il diritto di avere le sue.

Per la privacy, anche qui devo dire che mi ha scassato un po sta storia...certo è una cosa importantissima....ma da pseudoanonimo a ciò che abbiamo oggi...direi che sia un grande miglioramento...oggi basta avere un cell perchè si possa sapere chi sei e anche dove sei....tra un po basta aprire un frigorifero e mi sa che si sa anche dove sei in casa tua....cmq...io penso che il compito principale di uno Stato dovrebbe essere la Sicurezza... e se per avere la Sicurezza devo rinunciare un po alla mia privacy..io rinuncio volentieri....stesso dicasi per l'aspetto fiscale...ma purchè la cosa valga per tutti... e non per far pagare i sempre i soliti
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Non la conosco, ma le leggi che governano l'oro da investimento sono cosi' impensabili?
A memoria:
- iva non esiste
Cito
http://www.metalloprezioso.info/aliquota-iva-su-argento-e-oro/
Quote
Detenere oro da investimento e’ diventato legale, una volta non lo era, non avete l’obbligo di denunciarne il possesso ma se lo rivendete avendo un guadagno sull’operazione quest’ultimo e’ soggetto a tassazione (il capital gain di cui parlavo prima)
Non riesco a trovarlo ma mi pare di aver visto che si contempla anche il caso in cui non hai il prezzo di acquisto dell'oro (minatori per BTC) e quindi come calcoli il capital gain sul quale applicare la tassa ...


Consideri prezzo d'acquisto zero e il profitto diventa il prezzo di vendita

Se io invece scambiassi, diciamo, 1 lingotto d'oro per una casa, al di la delle spese notarili, la mia operazione è esente da capital gain?
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Non la conosco, ma le leggi che governano l'oro da investimento sono cosi' impensabili?
A memoria:
- iva non esiste
Cito
http://www.metalloprezioso.info/aliquota-iva-su-argento-e-oro/
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Detenere oro da investimento e’ diventato legale, una volta non lo era, non avete l’obbligo di denunciarne il possesso ma se lo rivendete avendo un guadagno sull’operazione quest’ultimo e’ soggetto a tassazione (il capital gain di cui parlavo prima)
Non riesco a trovarlo ma mi pare di aver visto che si contempla anche il caso in cui non hai il prezzo di acquisto dell'oro (minatori per BTC) e quindi come calcoli il capital gain sul quale applicare la tassa ...
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Io tasserei solo dopo la conversione in FIAT e dopo averli ricevuti con un sistema a scaglioni.

Esempio

Da 0 a 1.000 € imposta 0%
Da 1.001 a 5.000 € imposta 5%
Da 5.001 a 10.000 € imposta 10%
Da 10.001 a 50.000 € imposta 20%
Da 50.001 a 100.000 imposta 30%
Da 100.001 in poi imposta 40%


Mi sembrano un tantino elevate queste percentuali, c'è il rischio che chi ha grossi capitali in criptovalute si guarda bene prima di convertirli in euro in c/c italiani.
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Secondo me una domanda piu interessante sarebbe stata:
"Se fossi il legislatore in che contesto posizioneresti le criptovalute? Se non esiste un possibile quadro normativo accomunabile, su quali aspetti porresti le basi principali? In caso, in che modo possono accomunarsi tali basi?"
Questo perchè è molto semplice dire "tassa qui e tassa lì" ma le tasse vengono istituite a fronte di uno status imposto dal legislatore stesso e mi sembra che questo status non sia ancora stato definito e dunque la relativa tassazione perde di significato.

Penso inoltre che la prima domanda abbia già una risposta, ovvero non rientrano pienamente in nessun quadro normativo, quindi si deve andare avanti costruendo le basi e, per costruire le basi, si parte sempre da ipotesi e/o definizioni (ovviamente le ipotesi, nei loro limiti, non devono essere contestabili).
Definire le cripto (bitcoin) per quello che sono, come evidenziato anche in molteplici video, è molto problematico, sia perche la mente ragiona molto spesso per deduzioni (ovvero il trasferire valore è pensabile in maniera abbastanza diretta ad un trasferimento di monete quindi si pensa che bitcoin sia moneta basata sulla crittografia), sia perche bitcoin evolve, ed evolvendo cambia natura, o meglio, assimila attributi che gli conferiscono proprietà aggiuntive più o meno radicate all' interno del codice di bitcoin stesso (viene da sè che normare bitcoin per quello che fa è sbagliato). Un possibile approccio può essere quello di partire dai limiti di bitcoin per poi avanzare successivamente, ovvero costruendo prima il recinto e successivamente coltivare all' interno. Per "limiti di bitcoin" non si intendono ovviamente le tx per secondo e/o le dimensioni dei blocchi ecc..., si intendono quelle proprietà che non possono essere superate (Per esempio bitcoin vive nella blockchain e non può uscirne, anche se LN avrebbe qualcosa in contrario da ridire  Grin). Se tale approccio risulta fallace o dispersivo, se ne possono usare altri come i procedimenti per assurdo ecc...

Va inoltre definito se, in che modo, in che misura io ho il possesso e/o la proprietà dei bitcoin e quando la proprietà e/o il possesso decadono.

Secondo me si ha il possesso/proprietà dei bitcoin nella misura in cui tali bitcoin possono essere trasferiti. Inoltre il decadere del possesso implica la non disponibilità di bitcoin stesso e dunque decade anche il
Quote from: definizione di proprietà
Diritto di godere e disporre di un bene in modo pieno ed esclusivo, con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico
. (qui si dovrà riconoscere la blockchain come ordinamento guridico)
Il modo in cui si ha il p. e la p. di bitcoin sembra abbastanza semplice (per negazione): si fa un elenco di servizi che offrono wallet di bitcoin (per esempio exchange e altri wallet che non ti danno la chiave privata), con un registro costituito da indirizzi appartenenti a tali servizi e, se un wallet "di tua proprietà" rientra nel registro allora è come condividere con qualcuno i propri bitcoin, se non rientra in tale registro allora si ha il possesso e la proprietà di bitcoin.
Poichè io riconoscerei la blockchain come ordinamento giuridico posto ovunque e in nessun luogo (in quanto code is law), non tasserei il possesso e la proprietà di bitcoin mentre la condivisione la considererei sempre appartenente alla blockchain ma non tutelerebbe l' individuo quindi non tassabile ma va regolamentata per dare maggiori garanzie.

Infine io come legislatore potrei vedere la vendita di bitcoin come un motivo per preferire le valute fiat ad un altro mezzo di scambio come bitcoin quindi non impedirei un passaggio del genere e quindi non attribuirei una tassazione.
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Io tasserei solo dopo la conversione in FIAT e dopo averli ricevuti con un sistema a scaglioni.

Esempio

Da 0 a 1.000 € imposta 0%
Da 1.001 a 5.000 € imposta 5%
Da 5.001 a 10.000 € imposta 10%
Da 10.001 a 50.000 € imposta 20%
Da 50.001 a 100.000 imposta 30%
Da 100.001 in poi imposta 40%


anche io farei così, ma per la burocrazia italiana sarebbe troppo semplice Wink

Scusate, non per fare l'avvocato del diavolo, ma ora voi vorreste un sistema peggiore di quello che sta venendo fuori? Huh

Ora non si pagano tasse fino a € 51.000 e poi si paga il 26% sulla plusvalenza se si supera il possesso di tale cifra per almeno 7 giorni consecutivi durante l'anno.

Ora qualcuno propone di pagare il 30% e poi il 40%? HuhHuh

Ora io sono ben lontano da quelle cifre (ma non si sa mai per il futuro! Grin), ma che senso avrebbe una tassazione superiore al 26% sul capital gain, visto che è lo standard nel nostro paese (e in molti altri) sulle plusvalenze finanziarie? Cioè si pagherebbe il 26% su azioni, bond, forex, CFD e fino al 40% sulle cripto? Huh Al posto che incentivare la mass adoption per le criptovalute, la disincentiviamo? Non farebbe altro che portare all'evasione fiscale e a far emigrare la gente che ha lavori decentralizzati o campa con le cripto in paesi a tassazione più favorevole (senza considerare tutti quelli che hanno tassazione zero sulle plusvalenze... Svizzera per esempio?).

Diverso il discorso per l'attività di impresa dove la tassazione va in base agli scaglioni irpef, ma quello è così indipendentemente dal fatto che si operi con criptovalute o meno nella propria attività.

Quote
Compravendita tra privati completamente esentasse e priva di dichiarazioni sotto i 5000 EUR. Per ogni transazione superiore ai 4999,99 EUR stipula di contratto di compravendita bene digitale con apposizione di marca da bollo del valore dell'1% dell'importo totale della transazione.

Buona l'idea sotto i 5000 euro. Non fattibile quella sopra, perchè ci sarebbe troppa differenza tra la compravendita mediante Exchange e quella fatta tramite privati...

Beh più che altro avevo pensato a un modo per disincentivare la manipolazione del mercato con grossi capitali, che poi si possa studiare meglio la tassazione sicuramente  Smiley
legendary
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Ti piace vincere facile, esentasse....  Roll Eyes (comunque la privacy del cittadino va a farsi benedire quando si parla di soldi, quindi penso che sarà impossibile scamparla).

Sicuramente il possesso sarà esentasse, a meno di una modifica alla costituzione
legendary
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#Free market
Ti piace vincere facile, esentasse....  Roll Eyes (comunque la privacy del cittadino va a farsi benedire quando si parla di soldi, quindi penso che sarà impossibile scamparla).
sr. member
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Ho considerato la vendita tra privati come più difficile e meno immediata, rispetto ad una transazione su exchange

Per quello che ho messo esentasse fino a 5k e oltre una fee dell'1% (che comunque sarebbe sul totale transato e non su un eventuale profitto di una delle due parti)

Per tutelarsi però, un contrattino tra le parti andrebbe fatto sempre per qualsiasi cifra..così a pelle però devo dirti che lo scambio cripto-fiat tra privati, salvo
piccole somme  tra amici ....mah.. non mi fa impazzire diciamo così

Le tasse più alte di quelle che già abbiamo...follia, di rekord ne abbiamo abbastanza.

Il mio riferimento a una piccola agevolazione fiscale alle imprese che volessero spostarsi fortemente sull'uso delle cripto...era per favorirne un uso maggiore tra la gente comune...potresti fare un piccolo sconto sulle tue attività...qualcuno per uno sconto magari s'incuriosisce  Wink..etc etc

Le casse statali poi compenserebbero con un piccolo prelievo sotto i 51k...tutto porterebbe ad un maggiore uso...e incrociando un maggior numero di indirizzi
con le adeguate comunicazioni e tecnologie...si eliminerebbe tranquillamente una parte della burocrazia.....c'è molto altro..ma è off
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