Volendo si potrebbe quasi dire che sono "obbligati" a comportarsi così (fare giornalismo serio è troppo difficile e paga molto meno perchè meno interessante per l'utente medio del web)
Basta guardare il crollo delle vendite dei quotidiani cartacei negli ultimi anni, considerando che 1 "cliente cartaceo" = 1 Euro/giorno
Per "valere" la stessa somma come utente del sito web dovresti restare sul sito web qualche ora e visitare più pagine / generare molte impression adv / cliccare in più banner
Di fatti è pure diverso l'approccio alla fruizione del contenuto:
- Mi sveglio la mattina e vado in edicola a comprare un quotidiano.
In confronto a
- Gli account sui social dei vari quotidiani non sono altro che "procacciatori di click" e vince chi fa il titolo più invitante
E' una pratica criminale
La nuova pubblicità sono gli abbonamenti. No pubblicità, 10€ al mese. 10€ Spotify, 10€ Netflix, 10€ Dropbox, 5€ Twitch, 10€ l'all you can eat..
Ormai è tutto ad abbonamenti, si guadagna su pochi che pagano più che su tanti che convertono mezzo centesimo.
Micio guarda in linea di massima condivido però c’è da dire che proprio mentre scrivevo il post quotato stavo pensando ad esempio al fatto quotidiano, che ha il suo abbonamento, ma ha anche la pagina Facebook dove per ogni link ad articolo “serio” (magari politica, e comunque con titolo click baiting) ne posta uno ai blog dei sottodomini gossip.fattoquotidiano o quello che è.
Quindi il fatto che “anche loro hanno bisogno di questo” la dice lunga.
Il principio dovrebbe essere “visito il tuo sito perché trovo argomenti che mi interessano” e tu di conseguenza vieni pagato, tutto il resto è un meccanismo quantomeno subdolo; avidità o più probabilmente perché il traffico serio non remunera abbastanza?
E comunque penso siamo leggermente off topic, il concetto di mining al posto dell’adv tradizionale credo sia MOLTO più interessante per siti/blog mediopiccoli
PS inoltre parlando di abbonamenti, ci si deve anche scontrare con la realtà. Quando di un prodotto esiste la versione gratuita, hai voglia a far pagare la gente per un servizio simile anche se 10 volte migliore.
Netflix non costa niente in pratica, ma i siti streaming sono tutt’altro che morti, e sul web c’è pure gente che vende password di account hackerati (paghi 3€ hacked invece di 5€ originale. Lol)
Spotify altro esempio recente, l’altro giorno hanno bloccato le varie app crackate; social dell’azienda ricoperti di insulti da parte di utenti offesi che si sentono “derubati del loro diritto a sfruttare gratuitamente il servizio”. Ma scherziamo?