Temevo un forte crollo dell'hash rate, che invece almeno per ora rimane su valori sostenibili.
Un dimezzamento repentino dell'hash-rate, diciamo di un 40-50%, porterebbe notevoli problemi
strutturali alla rete, infatti raddoppierebbe in media il tempo di generazione di un nuovo blocco dai canonici 10 minuti
a venti minuti circa rendendo la rete lentissima, almeno fino al prossimo aggiusamento, che pero' non sarebbe entro i soliti 13 giorni,
ma sarebbe entro un tempo raddoppiato, ossia quasi un mese....
Un altro dato interessante, sara' vedere come reagiscono quelli che con i bitcoin ci lavorano davvero,
ossia non tanto la marea di speculatori/trader/botter (inventata ora) et simila, ma la gente che
sta cercando di creare una rete di pagamenti reale con bitcoin, quelli che ne stanno costruendo il futuro.
Le vari startup, i vari soggetti che hanno investito milioni di dollari in aziende nascenti,
in qualche modo dovranno reagire a questa situazione che sicuramente li mette sotto pressione.
tempo fa leggevo, che molte startup sono messe su proprio da early adopters...
Secondo quelli che sostenevano questa tesi, la spiegazione del calo continuo del prezzo è dovuto al fatto che tali early adopters sarebbero costretti a vendere btc costantemente per sostenere i costi di tali imprese.
Che ne pensi tu?
Come ho scritto, di teorie in giro ne ho lette tantissime.... compresa la mia, che pero' si sta
rivelando abbastanza fallace.
Se devo essere sincero una nuova idea la sto maturando, anche se forse e' un poco prematuro esprimerla,
ma visto che chiedi...
Secondo me stiamo tutti sottovalutando un punto importante:
come funzionano gli exchange. Ogni exchange effettua giornalmente una marea di operazioni,
ma tutte queste operazioni NON SONO FATTE SULLA BLOCKCHAIN, bensi' sono fatte
su una contabilita' privata che detiene l'exchange.
E' vero che teoricamente l'exchange dovrebbe avere una corrispondenza biunivoca tra i bitcoin depositati
(quelli reali) e quelli che permette di scambiare tra i suoi utenti, ma questa corrispondenza teorica
diventa realta' solo quando un utente RITIRA i suoi bitcoin e li trasporta in un suo wallet.
Per chiarire, supponiamo che io verso 10 BTC su bitstamp, e pino ne versa altri 10.
A questo punto, io e pino possiamo cominciare a scambiarci bitcoin sulla conabilita'
"virtuale" di bitstamp, e bitstamp a sua volta possiede i nostri 20 BTC che se vuole puo'
temporaneamente usare come vuole, deve solo garantirci di possederli quando
io e/o gino li preleviamo, ma nel frattempo sono a sua disposizione.
Tra parentesi questo e' esattamente uno dei sistemi che usano le banche
per gestire la liquidita' dei clienti. Le banche sono costrette per legge a tenere una parte disponibile,
che si chiama riserva frazionaria, a disposizione nel caso che una certo numero di clienti voglia
ritirare contemporaneamente i loro risparmi.
(forse non tutti sanno che se TUTTI i clienti volessero ritirare contemporaneamente,
le banche NON AVREBBERO neppure lontanamente i soldi per onorare tutti i conti correnti,
se non erro basilea obbliga ad una riserva frazionaria del 2%)
In pratica, ogni nuovo exchange che apre, puo' creare nel mondo bitcoin nuova liquidita',
dipende se e come l'exchange decide di gestire la riserva frazionaria. (e non credo che vi sia
nessun tipo di regolamentazione, se non una gestione volontaria)
Mi sto quindi facendo l'idea che il mercato e' molto piu' liquido di quello che pensiamo,
(i famosi quasi 13 milioni e rotti di bitcoin gia' generati) ed ogni nuovo exchange che apre
aumenta questa liquidita' virtuale.
E me ne sono reso conto durante il blocco di Bitstamp, c'e' una mare di gente che
nonostante le raccomandazioni tiene i bitcoin sui wallet, probabilmente perche' c'e'
una marea di gente che fa trading ed ha bisogno di avere velocemente le disponibilita'.
ALtro fenomeno, e' che moltissima della liquidita' serve a fare trading, (quindi scambi su contabilita' virtuale)
mentre relativamente poche sono le operazioni di compravendita reali (quindi operazioni sulla blockchain vera)
Ora e' evidente che se le cose stanno cosi', e questo fenomeno e' presente in modo massiccio,
allora gli exchange possono "allungare il brodo" praticamente all'infinito....
Tutto questo per ora non e' convalidato da dati, e resta solo una mia ipotesi,
ma piu' passa il tempo, piu' mi sto convincendo che potrebbe essere una efficace spiegazione.
Ecco quindi la n+1esima spiegazione di cosa sta succedendo, giusto per confondere ancora un po' le idee