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Topic: Tracciabilità dei prodotti e filiera - page 3. (Read 865 times)

legendary
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November 05, 2018, 01:43:32 PM
#13
...
Torniamo al fatto che comunque ti devi fidare di quello che QUALCUNO  dice (garantisce) quando scrive i dati in BC. E’ questo il punto che non mi convince…..

Secondo me ti devi fidare dei produttori. Il secondo livello potrebbe fare da oracolo distribuito e a cascata tutti gli altri. Il consumatore avrà il diritto di visitare l'azienda produttrice e verificare che sia in linea con le dichiarazioni.
Potranno "evadere" una percentuale ma non fare +100% di quanto il terreno produce con le condizioni meteo dell'anno di riferimento. Un mix tra AI (intelligenza artificiale - che io chiamerei "analisi dei dati storici") e BC possono migliorare e risolvere il problema.
Sempre meglio un dato immodificabile in bc che un'etichetta che se la fotocopiano non hai modo di verificare di essere l'unico a possederla.
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November 05, 2018, 09:41:03 AM
#12
Magari se dietro a una BC del genere ci fosse dietro lo stato ( mantenendo l immutabilità ovviamente ) che controlla e sanziona chi si inventa i numeri, per quanto non sarebbe una soluzione perfetta, sarebbe già meglio di quello che c'è ora.

Addirittura potrebbe anche essere piu facile scovare imbrogli o incongruenze con controlli automatizzati.
legendary
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November 05, 2018, 08:46:02 AM
#11
Le 100 in nero non avrebbero input. Chi le compra sa che sono in nero. Se ne assume la responsabilità.
Il produttore con x kg di mele acquistati fa y bottiglie, un certo margine può esserci ma non potrà produrre 2y (o, se lo farà, avrà diluito facendo scendere il valore potenziale del prodotto. Tutto tracciato).
La BC serve per dare fiducia ad ogni passaggio dove nessuno dei due (fornitore e cliente (anche non finale)) ha tutto l'interesse a dichiarare ora, quantità e prodotto in modo corretto.
Quello che capita dall'ingresso all'uscita di una organizzazione potrebbe essere affare interno e lo gestiscono come vogliono ...
Io continuo a vedere la BC utilizzabile e utile.

 

Questa integrità di filiera sarebbe solo teorica purtroppo, non verificabile dal consumatore finale e probabilmente nemmeno da un cliente intermedio della catena.
Faccio un esempio.
Penso ai prodotti bio….. mi viene in mente questa pubblicità che ho notato ieri su un quotidiano:
https://www.naturasi.it/il-biologico-secondo-noi/prezzo-trasparente
il focus è sul fatto che rispetto al prezzo riconosciuto al produttore da un bio certificato, loro di EcorNaturaSì  ne riconoscono uno che è quasi il doppio.

Bene, fin qui la teoria, e questa cosa la potresti anche riportare in BC seguendo l’idea iniziale.
Però faccio una domanda: il consumatore – ma anche un anello intermedio della catena (anche se in questo caso probabilmente non esiste) ha modo di verificare quanto sia stato effettivamente riconosciuto al produttore del pomodoro ?
Non credo che possano pubblicare in BC le fatture, e anche se lo facessero chi potrebbe garantire che siano relative a quel quantitativo di merce?
Torniamo al fatto che comunque ti devi fidare di quello che QUALCUNO  dice (garantisce) quando scrive i dati in BC. E’ questo il punto che non mi convince…..

legendary
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November 04, 2018, 07:08:18 PM
#10
...
- il produttore avrebbe creato 200 e sarebbe contento essendo riuscito a venderne 100 in nero
...
Le 100 in nero non avrebbero input. Chi le compra sa che sono in nero. Se ne assume la responsabilità.
Il produttore con x kg di mele acquistati fa y bottiglie, un certo margine può esserci ma non potrà produrre 2y (o, se lo farà, avrà diluito facendo scendere il valore potenziale del prodotto. Tutto tracciato).
La BC serve per dare fiducia ad ogni passaggio dove nessuno dei due (fornitore e cliente (anche non finale)) ha tutto l'interesse a dichiarare ora, quantità e prodotto in modo corretto.
Quello che capita dall'ingresso all'uscita di una organizzazione potrebbe essere affare interno e lo gestiscono come vogliono ...
Io continuo a vedere la BC utilizzabile e utile.

 
legendary
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November 04, 2018, 04:26:25 PM
#9

Se vendono al consumatore difficilmente due clienti scopriranno che la loro bottiglia è un clone ma se acquistano dei costruttori di cestini natalizi potranno verificare che solo loro hanno "speso" quei litri per creare i loro 500 cesti. Se un altro cestinaio (come si chiamano?) spende (utilizza per i suoi cesti) le stesse bottiglie di un altro ci sarà un output utilizzato due volte.


Io sono scettico rispetto all'utilizzo di una BC per questo tipo di bisogni.
Il bisogno c'è - è chiaro - ma non vedo quale valore aggiunto una BC possa portare rispetto all'utilizzo di un db centralizzato.
Come è ben descritto nell'articolo di medium, il punto fondamentale qui è quello della notarizzazione e della presenza di un oracolo che possa certificare la veridicità delle informazioni immesse in BC.
Ma questo - se ci pensiamo - è esattamente lo stesso problema (oggi irrisolto) che porta a "fidarsi" quando si va a comperare qualcosa al supermercato!  Esempio: vai a comperare la fettina di vitello, e sulla scatola troverai scritto che quella fettina è stata confezionata da X partendo da un vitello che è stato macellato da Y e allevato da Z.
Bene: qualcuno ha mai messo in dubbio la veridicità di quanto affermato su queste etichette? non di sicuro noi, perché:
1) non avremmo strumenti per verificarle
2) sappiamo che qualcun altro (ASL/NAS) è deputato a fare questi controlli
3) sappiamo anche che non ci sarebbe un forte interesse a mentire (almeno per certi tipi di prodotto) perché a fronte di un guadagno probabilmente marginale chi mente perderebbe una buona fetta della propria reputazione (+ multe, ritiro di licenze, ecc.)

Morale: oggi ti fidi di quanto riportato sulla confezione.

Domanda: la BC porterebbe valore aggiunto rispetto a questo aspetto?
Secondo me no, perché è vero che avresti la tua bella app che ti consente di controllare l'hash di tutta la catena ma arriveresti sempre a doverti fidare del fatto che comunque a macellare quel vitello sia stato Y ed il vitello arrivi davvero dall'allevamento Z. Queste cose non avresti modo di verificarle, dovresti fidarti.
Quindi lo strumento (BC al posto dell'etichetta) in questo caso non darebbe alcun valore aggiunto.

Nell'esempio che facevi sulle bottiglie che finiscono nei cestini sarebbe la stessa cosa: è chiaro che ci si potrebbe facilmente accorgere del fatto che una stessa bottiglia NON finisca in due cestini (double spending), ma anche senza BC un caso simile sarebbe possibile solo se a monte della catena produttiva ci fosse un attore  (diciamo che sia il produttore per fare le cose facili) con la volontà di barare dichiarando di aver prodotto 100 bottiglie invece delle vere 200. 
In casi di questo tipo la frode potrebbe essere: il produttore produce 200, 100 bottiglie le mette nei cestini (e sono tracciate in BC) e altre 100 le vende su tutt'altra filiera (magari non tracciata o tracciata su altra BC non comunicante con la tua) senza che il consumatore della prima (quello che compera il cestino) possa aver modo di controllare.
A meno di costruire un'unica mega BC che tracci tutto di tutto, cosa sinceramente oggi non fattibile.

In questo modo:
- il produttore avrebbe creato 200 e sarebbe contento essendo riuscito a venderne 100 in nero
- il produttore dei cestini sarebbe contento di sapere che le sue 100 bottiglie che mette nei cestini sono tracciate
- il consumatore dei cestini idem perché le può pure controllare sull'app
- ma...... chi compera le altre 100 bottiglie non si accorgerebbe della truffa. Perciò torniamo al punto la BC come strumento in questo caso non avrebbe risolto nulla....

Come detto nell'articolo su medium il problema da risolvere è quello della notarizzazione: se non si trova una soluzione a prova di bomba per quello è inutile pensare a ciò che potrebbe seguire a valle.


hero member
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November 04, 2018, 02:37:24 PM
#8
Salve
Si parla di blockchain che dovrebbero garantire la filiera alimentare.
Sono dapp su Ethereum? Qualcuna che sia operativa e "open source" esiste?

Mi pare di aver visto qualche progetto in generale che si occupa di tenere traccia di spedizioni o altro, ICO quindi da prendere un pò con le pinze. Su ethereum sarebbe sarebbe abbastanza semplice gestire un sistema simile ma a lungo andare i costi diventerebbero troppo alti, penso per questo motivo si preferisce usare una propria blockchain su misura.

Riguardo alla tua domanda c'è questo progetto open source di cui si parla in questo thread:
https://bitcointalksearch.org/topic/corda-blockchain-idee-e-funzionamento-5060115
non ne so molto, ma può anche essere usato per il tracciamento di merce, quindi prodotti alimentari, da quel che puoi leggere qui
https://www.corda.net/discover/industry.html
newbie
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November 03, 2018, 08:20:13 PM
#7
Salve
Si parla di blockchain che dovrebbero garantire la filiera alimentare.
Sono dapp su Ethereum? Qualcuna che sia operativa e "open source" esiste?
legendary
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November 02, 2018, 05:54:46 PM
#6
Non è solo un problema di double spending, se la maggior parte dei nodi si mette d'accordo può modificare il contenuto di tutta la bc come farebbero con database relazionale.
...
Possono modificare il contenuto della catena vincente ma non il contenuto del fork che sarebbe una prova della manipolazione. Troppo rischioso e inutile ai fini della tracciabilità.
...
La pow è un algoritmo di consenso inutilmente dispendioso in una bc privata permissioned, infatti vengono usati quasi sempre algoritmi molto più "economici" in termini di capacità computazionale (come ad esempio il PoET di Intel Sawtooth https://sawtooth.hyperledger.org/docs/core/releases/latest/architecture/poet.html)
Non ho approfondito. Generano un tempo casuale per ogni miner ma non ho capito come fanno ad evitare che un utente non si crei migliaia (o milioni) di indirizzi per partecipare alla lotteria (ripeto: non ho approfondito!).
Magari hanno trovato l'algoritmo perfetto ma il problema POW/POS rimane un bel problema e non ho ancora trovato una soluzione che non genera altre problematiche.
legendary
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November 01, 2018, 07:50:05 AM
#5

Il doble spending nella certificazione di filiera non lo vedo come un problema. Potrebbe rimanere fregato l'utente finale che si accorge di aver bevuto un succo fantasma a causa di un fork che ne faceva sparire gli input che l'hanno generato (mele, lavoro spremitura, bottiglia di vetro, tappo, trasporto ecc. ecc.)
Inoltre, nelle private, se uso POW devo avere solo 51% della POW anche se sono da solo ad essere contrario. ...
NB: avere uno snap in BC bitcoin credo sia utile. Ogni mese/settimana/giorno (DeltaT) inserisci in BC bitcoin una tx con hash del blocco n_ersimo della tua chain, se fanno double spending lo devono fare entro DeltaT altrimenti ciccia a meno di reverce su funziona di hash utilizzata.

Non è solo un problema di double spending, se la maggior parte dei nodi si mette d'accordo può modificare il contenuto di tutta la bc come farebbero con database relazionale.
La pow è un algoritmo di consenso inutilmente dispendioso in una bc privata permissioned, infatti vengono usati quasi sempre algoritmi molto più "economici" in termini di capacità computazionale (come ad esempio il PoET di Intel Sawtooth https://sawtooth.hyperledger.org/docs/core/releases/latest/architecture/poet.html)
hero member
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November 01, 2018, 02:37:20 AM
#4
Secondo me pensare di dare una ricompensa a qualcuno per controllare che i dati siano corretti, richiederebbe un sacco un sacco di lavoro dietro e dovrebbe essere effettuato da piu organismi diversi per assicurarne la veridicità.

Quello che vogliamo è che l'azienda A inserisca informazioni corrette e dobbiamo dare un incentivo direttamente all'azienda per farlo. L'incentivo potrebbe essere una riduzione parziale su determinate tasse, ma può essere qualsiasi cosa da cui l'azienda tragga un beneficio concreto. Una volta riscontrato qualche problema o incongruenza, a questo punto si interviene togliendo privilegi/incentivi per un certo periodo, fino a quando le informazioni tornano a posto.

Bisogna necessariamente adattare la blockchain in qualche modo, visto che non tutti gli aspetti sono compatibili. Quello che viene inserito nella blockchain non deve essere preso come verità assoluta, ma una dichiarazione immodificabile dell'azienda che non necessariamente corrisponde alla verità.
legendary
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October 31, 2018, 06:45:52 PM
#3
Ho visto l'articolo.
Molto critico, alla fine riconosce solo la "notarizzazione" dei dati ai fini di non manomissione.
Pur mantenendo una certa privacy sui processi si potrebbero estrarre le informazioni utili ai consumatori e inserirle in una chain pubblica insieme all'hash dei dettagli, le forze dell'ordine dovrebbero poter avere accesso ai file che generano gli hash per svolgere i controlli.
Per quanto riguarda il problema del punto 1
Quote
Supponiamo adesso che dalla lavorazione del 21/05 rimanga una percentuale di prodotto invenduto. Tale prodotto verrà conservato ed etichettato il giorno successivo con il lotto AB220518 cioè lo stesso lotto della lavorazione odierna.
In questo caso il consumatore deve sapere che l'azienda ha comprato ogni giorno 100 litri e ne ha prodotti 80 un giorno e 120 l'altro. Non mi sembra un segreto industriale e indicherebbe una probabile frode ...
Rimane il fatto che ad un eventuale controllo le forze dell'ordine troverebbero la sera precedente 20 kg di formaggio invenduto non inserito in BC.
Per barare si espone a controlli anche a posteriori. Conviene?
E, comunque, senza BC cosa gli impedirebbe di barare? Potrebbe nascondere le tracce ancora meglio fingendo di aver comprato il giorno prima 80 litri e 120 il giorno successivo ... magari alterando anche i dati precedenti se non ci sono stati controlli.

Ripeto: non ho le idee chiare ma ritengo verosimile che si possa trovare un algoritmo funzionante. Credo ci vogliano degli oracoli che potrebbero essere le forze dell'ordine o qualcosa che ancora mi sfugge.

A naso mi sembra comunque meno peggio una BC di un db classico centralizzato.
legendary
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October 31, 2018, 06:07:23 PM
#2
...
1. Chi mi garantisce che non vi sia doublespend? Ovvero che non vi siano due entry uguali a quella che sto analizzando? Come faccia a sapere che il we sulla mia ananas non sia riciclato da qualche altro ananas?
...
Vediamo se riesco a spiegare come potrebbe funzionare una chain per certificare la filiera.
Immaginiamo un contadino che ha 10 alberi di mele che forniscono 10.000 Kg di mele/anno.
10 produttori di succo di mele acquistano 1000 kg a testa, tutto in BC e ovviamente non dovranno esserci piu' di 10.000 kg venduti altrimenti il contadino mente (tutte le transazioni in uscita saranno pubbliche). Ci saranno delle variabili dipendenti dall'anno ma se inserisce 100.000 kg sicuramente bara.
I 500 litri di succo (ipotizzo 2kg per 1lt) prodotti dai 1000 kg acquistati dal produttore di succo saranno "figli" di quei 1000 kg, se ne smerciano 1000 litri significa che hanno acquistato altrove le mele.
Se vendono al consumatore difficilmente due clienti scopriranno che la loro bottiglia è un clone ma se acquistano dei costruttori di cestini natalizi potranno verificare che solo loro hanno "speso" quei litri per creare i loro 500 cesti. Se un altro cestinaio (come si chiamano?) spende (utilizza per i suoi cesti) le stesse bottiglie di un altro ci sarà un output utilizzato due volte.

Rimodulando:
Se il cliente finale scarica (*) il cesto (o la bottiglia o la cassetta di mele) utilizza l'output del passaggio precedente e il clone (eventuale) si accorgerà della truffa quando cercherà di scaricare l'output. Non e' detto sia il secondo il truffato ma sicuramente il venditore ha fatto double spending e si vedrà rifiutato l'acquisto salvo ricevere anche una denuncia (segnalazione in BC?) dell'accaduto.

Riassumendo:
Potrebbe anche funzionare, l'unico che potrebbe truffare (tanto) sarebbe il primo livello ma dichiarando una produzione eccessiva e la truffa sarebbe facilmente identificabile (e poi, comunque, dovrebbe pagarci le tasse in quanto sono dati di dominio pubblico).

EDIT: (*) scarica significa che inserisce in BC l'acquisto del prodotto singolo identificato da un codice unico e dichiara che lo consuma quindi non potrà comparire come input di un altro prodotto più elaborato.
EDIT2: fiscalmente sarebbe l'unico che dovrebbe pagarci l'IVA .
EDIT3: i prodotti utilizzati per produrre le mele (pesticidi, carburante per trattori, lavoro, affitti vari ...) potrebbero essere anche loro frutto di una BC che certifica quali trattamenti hanno subito le mele e, magari, anche come sono stati trattati i braccianti che le hanno colte.

Non ho ancora capito in tutto questo cosa serve una blockchain.
Qui ciascuno si certifica da solo quello che fa. Allora se nessuno controlla, tanto vale fare un database condiviso.
Tutti si fidano, tutti inseriscono il proprio dato ed il cliente finale controlla.
Che c’entra la blockchain
?
RR

Credo siamo ampiamente OT, il thread è su BAKKT.
comunque sono d'accordo con RR: neanche io capisco cosa serve una blochain a certificare dati, se poi bisogna fidarsi di chi i dati li inserisce.
HO letto un articolo ben scritto in proposito:
https://medium.com/@thebluster01/problematiche-pratiche-legate-allintroduzione-della-blockchain-in-un-progetto-di-rintracciabilità-4e77eb350d4f?fbclid=IwAR1alsXb8GO9zneImQOiv0xsItwDY0DaQCMHdbAwO8Gq3NkeW1Qboz2sIFg

Comunque ripeto, l'argomento è interessante, ma è fuori tema: se lo ritentete chiedete ad un admin di spostare i messaggi in un nuovo thread, anche per coinvolgere eventualmente chi sia interessato, ma non legga il thread su BAKKT.


Non devo essermi spiegato ...
Nessuno si fida di nessuno, nessuno inventa dati se non nella fase di creazione della materia prima che deve comunque arrivare da risorse dichiarate.
Da dove capisci che tutti si devono fidare?

La BC serve per evitare il double spending (vendere due volte la stessa bottiglia di succo o analogo).
legendary
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October 31, 2018, 06:02:50 PM
#1
Apro il 3d per discutere dell'opportunità di utilizzare la blockchain per garantire la tracciabilità dei prodotti finanziari.
Il discorso era OT nel 3d https://bitcointalksearch.org/topic/m.47458665 e suppongo possa essere sviluppato in questo 3d.
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