https://www.vogue.co.uk/article/lvmh-blockchainNon mi tocca particolarmente
, ma questo è un altro caso interessante e di primo piano in cui la blockchain può essere utile, sarà interessante verificarne il successo o meno.
Forse in questo caso visto che si tratta di beni durabili può essere piu semplice rispetto al cibo?
Avevo letto anch'io un articolo che parlava di questa cosa ma secondo me è molto diversa da quella dell'alimentare - come giustamente dici.
Non penso peraltro che la differenza sia data dal fatto che si tratti di beni durevoli quanto dal sistema di produzione, ovvero dal fatto che una borsa LV sia il frutto di enne passaggi diversi (fornitura pelli, concia, taglio, colore, aggiunta accessori, ....) mentre una scatola di pomodori di Pachino è "subito pronta": prendi i pomodori e li inscatoli. Stop.
Cercherò di fare un esempio per descrivere cosa intendo, riprendendo quel che dicevamo in post precedenti di questo thread.
Supponi di essere un agricoltore che produce pomodori e li venda tramite fornitura ad Auchan (tanto per citare un nome che era emerso da precedenti articoli). Quest'anno ci sono stati problemi e invece di produrre i 100 che avevi garantito di vendere ad Auchan sei riuscito a produrne solo 80. A quel punto fai il furbo e ne comperi sottobanco 20 dal tuo vicino di appezzamento, li marchi come tuoi e li vendi ad Auchan.
Auchan non potrà sospettare nulla: i pomodori sono praticamente indistinguibili dai tuoi e tu avrai anche "dichiarato" in blockchain il fatto che ne hai prodotti 100.
Andando avanti nella catena si arriva al consumatore, che usando l'app verifica l'autenticità quando compera i pomodori e - da quel che può vedere lui - l'app gli dirà che sono autentici e prodotti da te.
La frode sarebbe compiuta e nessuno potrebbe accorgersene.
Veniamo al caso delle borse LV e supponiamo che il "buco" sia nel fornitore delle peli (ma sarebbe la stessa cosa se parlassimo di chi le colora o di altri anelli della catena). Tu invece di fornire 100 pelli dei tuoi pregiati vitelli, quest'anno ne hai allevati solo 80. Di nuovo e come per l'agricoltore, per non incappare in multe da parte di LV ne comperi sottobanco 20 da un altro fornitore e le "marchi" su blockchain come tue.
E si va avanti così nella catena fino alla fine. L'app finale ancora una volta dirà che il prodotto è originale e la pelle fornita da te (cosa falsa), quindi in teoria l'impatto sul cliente sarebbe lo stesso che abbiamo visto per il pomodoro.
C'è però una differenza fondamentale: che il pomodoro è già esso stesso il prodotto finale, per cui aver falsificato la sua provenienza sarebbe una cosa grave (magari il campo del vicino giace su una discarica abusiva!).
Invece il cliente che compera una borsa è attento al fatto che quella debba essere una autentica borsa LV, non gliene importa nulla da dove provenga la pelle. E quella borsa è in effetti prodotta da LV, quindi dal punto di vista del cliente è una borsa che è quel che lui voleva.
E' questa la differenza importante imho, nel sistema di produzione che in un caso è "un unico passo", nel secondo una catena.
Nei pomodori l'originalità della produzione è già praticamente tutto quel che il prodotto deve essere.
Nella borsa no, l'originalità di un anello della catena di produzione è una parte tutto sommato marginale (a patto che non comprometta la qualità del prodotto, cosa che do per scontata perché diversamente sarebbe emersa nei vari controlli di qualità).
Aggiungo - sempre per parlare - che anche nel caso delle borse LV non vedo una grande utilità nel mettere queste cose in blockchain invece che in un db centralizzato: l'app del cliente funzionerebbe benissimo anche leggendo un db centralizzato