Le normative su AML e segnalazioni all'UIF mi sono ormai note, dato che se ne è già discusso varie volte anche qui. Possono fare tutte le segnalazioni che vogliono, nel mio caso non troveranno nulla di illecito. Gli importi che ho inviato su exchange sono modesti e per nulla anomali rispetto alla mia situazione reddituale e patrimoniale. Non uso il conto per ricevere somme da terzi, ho sempre trasferito da/verso miei conti italiani, e usato l'app e la carta per normali pagamenti.
Quello che posso ipotizzare è che si tratti di una di quelle banche che non vogliono a priori avere a che fare con bitcoin, e i clienti che effettuano serenamente quel genere di operazioni (in modo perfettamente lecito) li scaricano senza troppi complimenti o spiegazioni. Dal mio punto di vista, scusatemi se lo ripeto, lo trovo piuttosto irritante e offensivo, poi potranno avere le loro ragioni e le loro policy.
Comunque hai toccato un punto significativo: con l'home banking prima e le app e i servizi di pagamento poi, si è creata una sempre maggiore distanza tra cliente e fornitore di servizi bancari e di pagamento, che ha finito per annullare completamente il rapporto interpersonale. Probabilmente fino a 20-30 anni fa, quando avere il conto in banca significava che per usarlo dovevi proprio andare in banca, e non eri solo un nome o un codice cliente, ma una persona con un volto conosciuto, se qualche operazione fosse stata vista come sospetta, magari prima di arrivare a provvedimenti drastici il direttore ti avrebbe chiamato in filiale per farti due domande. Al giorno d'oggi conta sempre meno il fattore umano e sempre più l'algoritmo, un altro segno dei tempi.
Non conosco la tua movimentazione e cosa intendi esattamente per importi "modesti", anche se il tipo d'importo non ha influenza, quello che prevale è la natura dell'operazione.
Penso che potresti essere incappato comunque nel punto che ho evidenziato sopra:
ricariche e addebiti continui di fondi, con operazioni di “mero transito”
Il fatto che non hai ricevuto fondi da terzi, forse non è proprio un punto a favore.
Se nei terzi ci mettiamo datore di lavoro, azienda che paga delle provvigioni e simili.
Se ho più di un conto a me intestato, mi pare ovvio che l'accredito delle sipendio può avvenire su uno solo di essi, dal quale andranno prelevate le somme da depositare sugli altri. Poi anche definire i depositi e i prelievi come "continui" mi suona abbastanza surreale, trattandosi di un numero di operazioni complessive nel corso dell'anno che si contano sulle dita di una mano, per poche migliaia di euro totali.
Ma se il dubbio fosse stato quello, anziché precipitarsi a chiudere il conto, bastava che mi chiedessero l'origine dei fondi, gli avrei fatto vedere serenamente che tutto ciò che ho versato su quel conto deriva dai miei guadagni onestamente ottenuti lavorando.
Mi pare veramente assurdo che uno debba stare attento a fare tutti questi calcoli, per paura di usare "troppo" il conto, o in modo non conforme a quanto qualcuno ha deciso in base a parametri prestabiliti arbitrari e in certi casi irrealistici.
EDIT: aggiungo un particolare non proprio trascurabile, per prevenire una possibile obiezione che già mi aspetto: ma allora perché non hai versato le somme su exchange direttamente dal conto italiano su cui ricevi lo stipendio, e hai fatto i passaggi intermedi su N26? Il motivo è molto semplice: il conto N26 è l'unico ad avere la caratteristica fondamentale di completare i bonifici in giornata. Se dispongo un bonifico entro una certa ora, diciamo nel primo pomeriggio, me lo trovo accreditato dall'altra parte entro sera il giorno stesso. Quando si volgiono usare quei fondi per fare operazioni spot sul trading, avere la somma disponibile senza dover aspettare il giorno seguente è evidentemente un vantaggio non da poco.
Non so poi se questa caratteristica valga anche per i conti di adesso che hanno IBAN italiano o fosse così solo per quelli con IBAN tedesco, comunque è uno dei motivi se non il motivo per cui trovo veramente irritante e inopportuna questa decisione unilaterale della banca.
Su molti aspetti posso convenire con te, ma... devi vedere le cose da un punto di vista legale, di principio e non per buon senso o simpatia.
Da un punto di vista legale non è affatto ovvio avere un solo conto corrente dove va accreditato lo stipendio; per consuetudine, comodità magari si fornisce al proprio datore di lavoro un solo IBAN...
non è escluso né vietato farsi fare accrediti diversi.
La normativa mi sembra chiara:
ricariche e addebiti continui di fondi, con operazioni di “mero transito”
Se mi dici che hai usato la N26 per tua comodità per fare passaggi intermedi, siamo nel pieno dell'utilizzo anomalo di un conto.
Intendendosi per mero transito proprio operazioni di cambio, fiat -> cripto, cripto -> fiat.
Solo liquidi.
Il fatto che una struttura come N26 a fronte di un canone di cifra modesta, se deve mettere su un ufficio antiriciclaggio a gestire tutti gli altert non ne può avere un vantaggio economico.
Se cerchi un conto con bonifici istantanei vicino al mondo cripto, puoi pensare anche ad Hype di Banca Sella.
N26 è proprio a canone zero in realtà :v
Che poi anche qua, "continui" è qualcosa di vago...
Per "continui" io mi aspetterei almeno diversi al mese...
sì l'avevo scritto sopra, nel mio caso decisamente meno di un'operazione al mese in media.
Hype ne ho sentito molto parlare, ma Nuri sembrerebbe a canone zero, anche se poi ha commissioni più alte se si usa per fare trading. Non lo userei comunque direttamente per trading di crypto, ma sempre per alimentare un conto su exchange, che ha commissioni più basse.
meno di un operazione al mese di media è pochissimo!!
praticamente non è movimentato..