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Topic: Banche italiane che bloccano bonifici verso exchange - page 3. (Read 886 times)

sr. member
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Non con loro, ma Revolut con me ha fatto la stessa cosa.
Viviamo ancora in un sistema troppo gattopardesco: le cose non cambieranno mai.
 Be your own bank is the only way.


Riapro questo vecchio topic perché avevo un conto N26 di quelli vecchi con Iban tedesco, e mi è arrivata una comunicazione di recesso unilaterale della banca, senza spiegazioni plausibili su presunte operazioni sospette.
Qualcun altro ha avuto problemi con loro per utilizzo legato a crypto?
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Riapro questo vecchio topic perché avevo un conto N26 di quelli vecchi con Iban tedesco, e mi è arrivata una comunicazione di recesso unilaterale della banca, senza spiegazioni plausibili su presunte operazioni sospette.
Qualcun altro ha avuto problemi con loro per utilizzo legato a crypto?
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Fineco come si comporta con bonifici da e per gli  exchange?

Io la uso verso TRT e non mi ha mai dato problemi. Non ho però mai fatto movimenti contrari.

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Fineco come si comporta con bonifici da e per gli  exchange?
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Coinbase ha soltanto iban estone? Ing non effettua bonifici su conti estoni. Avete avuto lo stesso problema?
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Istituti più crypto friendly di quello non dovresti faticare a trovarne. Come ti hanno segnalato Banca Sella é in assoluto quello più apertamente favorevole a questa attività, che é perfettamente legale e monitorata, come ogni altra attività che passa per il sistema bancario, non di più, non di meno.




Ho notato che ogni tanto la mia revolut fallisce qualche colpo. Infatti mi chiedevo se aveva senso cambiare (per questo attendo la coinbase card). A questo punto leggendo la discussione capisco che il problema esiste e molti lo hanno.
A questo punto, quasi quasi (leggendo l'altro topic) mi faccio una carta Hype? Visto che dentro ha Conio, direi che dovrebbe essere amica delle crypto.

Hype è sicuramente una carta crypto friendly. E pure sicuramente Banca Sella in Italia ha tutto il know how e disponibilità per aiutare i propri clienti a risolvere le problematiche, di ogni tipo.
Qualche altro utente suggeriva addirittura di contattarli in caso di necessità di studiare un “piano di rientro”.

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Istituti più crypto friendly di quello non dovresti faticare a trovarne. Come ti hanno segnalato Banca Sella é in assoluto quello più apertamente favorevole a questa attività, che é perfettamente legale e monitorata, come ogni altra attività che passa per il sistema bancario, non di più, non di meno.




Ho notato che ogni tanto la mia revolut fallisce qualche colpo. Infatti mi chiedevo se aveva senso cambiare (per questo attendo la coinbase card). A questo punto leggendo la discussione capisco che il problema esiste e molti lo hanno.
A questo punto, quasi quasi (leggendo l'altro topic) mi faccio una carta Hype? Visto che dentro ha Conio, direi che dovrebbe essere amica delle crypto.
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non so se alcune banche bloccano i bonifici verso gli exchange per paura della concorrenza ho hanno veramente il sospetto di possibile riciclaggio, comunque i bonifici da e verso l'estero di una certa entita vengono segnalati in automatico,questo strapotere delle banche deve finire,ci guadagnano sempre investendo i nostri soldi depositati per un loro profitto adesso che ci sono i tassi negativi cercano di farli assorbire dai clienti chiudendo i conti degli utenti che non investono e aumentanto i costi e le spese di gestione,sperando che prima o poi bitcoin diventi un alternativa reale a tutto questo


Non esistono segnalazioni automatiche per certe soglie di cifra, esistono solo segnalazioni Bper il tipo di operazione, fosse anche di € 1.
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non so se alcune banche bloccano i bonifici verso gli exchange per paura della concorrenza ho hanno veramente il sospetto di possibile riciclaggio, comunque i bonifici da e verso l'estero di una certa entita vengono segnalati in automatico,questo strapotere delle banche deve finire,ci guadagnano sempre investendo i nostri soldi depositati per un loro profitto adesso che ci sono i tassi negativi cercano di farli assorbire dai clienti chiudendo i conti degli utenti che non investono e aumentanto i costi e le spese di gestione,sperando che prima o poi bitcoin diventi un alternativa reale a tutto questo
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non serve chissa cosa, tecnologicamente parlando
Beh, insomma… già i compratori di NFT nei mesi scorsi in alcuni casi hanno già avuto problemi a trasferire i loro token, figurati affidare ad un token una casa.
Btw, come detto più volte, le banche, nella mia view, continueranno ad esistere a lungo. Per lo meno quelle commerciali.
La loro funzione è quella di concedere credito, che è perfettamente compatibile con bitcoin. Bitcoin è hard money, e con hard money il credito è sempre necessario, basti pensare alle banche genovesi e fiorentine nel rinascimento…

Anche secondo me continueranno ad esistere.

Nello stesso modo in cui oggi esistono le radio o le edicole.

L'aspetto curioso è che, più che bitcoin, il loro principale nemico è la loro....mamma. Tra interessi negativi e CBDC, le banche centrali si stanno ingegnando per danneggiarle.

Beh, insomma...non esageriamo
 Ricordiamoci che, prima di affossarle con i tassi negativi, le hanno salvate a furia di acquisti. Vorrei vedere dove sarebbero oggi le banche se non vi fossero state le CB a comprare in size tutti i loro portafogli. Sia la FED, naturalmente, ma anche la ECB, che ha superato ampiamente la maestra nel campo del QE.

Anche per quanto riguarda le CBDC le banche centrali stanno ben attente a non danneggiare le banche commerciali, per questo le varie CBDC non sono ancora state rilasciate.
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Esistono ed esisteranno finché qualcuno deve prendere un mutuo, un prestito, fare un finanziamento per l'acquisto di un macchinario aziendale, ecc...
nonché finché qualcuno deve custodire qualcosa.


Il maggior riciclaggio oggi si va dando buste paga... busta paga del tutto di facciata, di aziende più o meno di facciata, più o meno impegnate in reali operazioni commerciali.
Ti faccio un bonifico di una busta paga di € 1.000, ma poi me li ridai in contanti... di sottobanco... senza traccia. Non saprei dire se sarebbe meglio o peggio.

beh sei ci pensi.. la butto li
si puo automatizzare tutto

puoi farti un prestito con uno smartcontract... e devi 'versare' x $$ ogni tot giorni con un tot interesse
la casa che compri (esempio mutuo) se fosse un NFT ti basterebbe allegarla allo smartcontract che ti viene rilasciato in via definitiva quando hai completato il pagamento dello stesso

non serve chissa cosa, tecnologicamente parlando


A Firenze ti avrebbero detto, con una espressione greve quanto efficace, te vuoi insegnare al cu** ca**re...  Grin


Allora si torna indietro di 6/7 secoli, ai tempi di gente come Nofri Strozzi... gli smartcontract li facevano "a mano" o sulla parola, ma andavano bene ugualmente  Grin

[...]


Nel solco della tradizione affaristica fiorentina, Nofri non ebbe remore ad affrontare sfide e rischi d’impresa in ambito sia commerciale sia finanziario, senza trascurare il comparto assicurativo.
Pur non avendo fondato una società dotata di autonoma personalità giuridica, e quindi agendo spesso a titolo individuale, egli era solito investire i suoi capitali in una svariata congerie di attività, utilizzando (con grande disinvoltura e flessibilità) temporanee associazioni in compartecipazione con soggetti imprenditoriali terzi e sfruttando abilmente lo strumento degli agenti commissionari. Tra i suoi più frequenti partner occasionali figurarono le aziende mercantili-bancarie dei Davanzati (di Firenze e di Venezia), dei Tornabuoni (di Firenze e di Londra), degli Ardinghelli (di Firenze e di Londra), degli Orlandini (di Londra e di Bruges), dei Medici, degli Alberti, dei Vettori, dei Mannini, degli Spinelli, di Francesco Datini (definito in una lettera «carissimo fratello») e di molti altri ancora. Non a caso, in una raccolta cinquecentesca di biografie ‘strozziane’ Nofri venne definito «uomo di governo e di non piccola esperienza, e spezialmente nelle cose marittime» (Le vite degli uomini illustri della casa Strozzi, 1892, pp. 15 s.).


In questo modo Strozzi si interessò massicciamente all’importazione di lana e di panni inglesi lungo la rotta che da Southampton conduceva a Porto Pisano, Genova e Piombino: tra il 1405 e il 1415 ricavò oltre 100.000 fiorini dalla vendita a Firenze di tali merci, ottenendo un utile netto del 25%. Investì anche nel connesso mercato delle polizze marittime, assicurando carichi di ogni tipo in viaggio su navi catalane, liguri, provenzali e veneziane, così come impiegò cospicue risorse nella negoziazione delle lettere di cambio, con una speciale predilezione per le contrattazioni tra Firenze e Venezia.

Inoltre svolse con crescente intensità la funzione di banchiere, erogando credito a privati cittadini, a comitatini, a ecclesiastici, ad altri mercanti fiorentini (sia in patria sia fuori) e a veneziani. Non mancarono nemmeno i prestiti concessi alle città soggette, indebitate con Firenze per tasse arretrate nei confronti della Dominante, come nel caso del Comune di Pistoia da lui amministrato come podestà nel 1410: un esempio clamoroso di conflitto di interesse.

Le forme con le quali operava i suoi corposi investimenti finanziari (decine di migliaia di fiorini ogni anno) andavano dal semplice prestito a interesse, al mutuo garantito da pegno fondiario, dal deposito vincolato presso aziende terze, al mutuo incastrato nel meccanismo dei cambi valutari con l’estero (il così detto cambio secco o senza lettera, spesso praticato tra Firenze e Rialto). A sua volta riceveva somme in deposito, con l’obiettivo di incrementare il suo giro d’affari, come quando nel 1416 ottenne oltre 3000 fiorini dal neosignore di Perugia, il condottiero di ventura Andrea Fortebracci, detto Braccio da Montone.

Uomo d’affari caratterizzato da grande spregiudicatezza e da una irrefrenabile bramosia di guadagno, Nofri risultò essere il settimo contribuente cittadino in occasione della prestanza generale (un prestito forzoso) imposta nell’anno 1403. Dopo questa data, tuttavia, il suo patrimonio non fece altro che crescere, in termini di ricchezza sia mobiliare sia immobiliare. Il credito concesso a piccoli proprietari terrieri e ad abitanti delle comunità rurali, spesso impossibilitati a onorare gli impegni contratti incautamente, permise infatti a Strozzi di entrare in possesso di vasti complessi fondiari e di fabbricati nelle campagne poste a occidente di Firenze, in particolare nei pressi di Campi, Poggio a Caiano, Carmignano, Prato, Monte Murlo, Empoli, tutti luoghi dove successivamente il figlio avrebbe eretto ville e case da signore. Con le stesse modalità acquisì alcune case, botteghe e persino un palazzo nelle stesse aree urbane dove già erano presenti immobili di famiglia (le parrocchie di S. Maria Ughi e di S. Trinita, situate nel quartiere di S. Maria Novella).

Quando, ormai ultrasettantenne ma per niente disposto ad abbandonare i suoi affari, Nofri morì a Firenze nel corso del 1418, lasciò all’unico figlio ed erede sopravvissuto, il neo cavaliere messer Palla, un patrimonio favoloso, tanto che nel 1427, all’epoca del primo catasto della Repubblica fiorentina, il suo successore risultò essere il maggiore contribuente dello Stato, persino più ricco del banchiere Giovanni di Bicci dei Medici.


[...]


https://www.treccani.it/enciclopedia/nofri-strozzi_%28Dizionario-Biografico%29/




Pacchi di soldi...  Cool




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Esistono ed esisteranno finché qualcuno deve prendere un mutuo, un prestito, fare un finanziamento per l'acquisto di un macchinario aziendale, ecc...
nonché finché qualcuno deve custodire qualcosa.


Il maggior riciclaggio oggi si va dando buste paga... busta paga del tutto di facciata, di aziende più o meno di facciata, più o meno impegnate in reali operazioni commerciali.
Ti faccio un bonifico di una busta paga di € 1.000, ma poi me li ridai in contanti... di sottobanco... senza traccia. Non saprei dire se sarebbe meglio o peggio.

beh sei ci pensi.. la butto li
si puo automatizzare tutto

puoi farti un prestito con uno smartcontract... e devi 'versare' x $$ ogni tot giorni con un tot interesse
la casa che compri (esempio mutuo) se fosse un NFT ti basterebbe allegarla allo smartcontract che ti viene rilasciato in via definitiva quando hai completato il pagamento dello stesso

non serve chissa cosa, tecnologicamente parlando


A Firenze ti avrebbero detto, con una espressione greve quanto efficace, te vuoi insegnare al cu** ca**re...  Grin


Allora si torna indietro di 6/7 secoli, ai tempi di gente come Nofri Strozzi... gli smartcontract li facevano "a mano" o sulla parola, ma andavano bene ugualmente  Grin

[...]


Nel solco della tradizione affaristica fiorentina, Nofri non ebbe remore ad affrontare sfide e rischi d’impresa in ambito sia commerciale sia finanziario, senza trascurare il comparto assicurativo.
Pur non avendo fondato una società dotata di autonoma personalità giuridica, e quindi agendo spesso a titolo individuale, egli era solito investire i suoi capitali in una svariata congerie di attività, utilizzando (con grande disinvoltura e flessibilità) temporanee associazioni in compartecipazione con soggetti imprenditoriali terzi e sfruttando abilmente lo strumento degli agenti commissionari. Tra i suoi più frequenti partner occasionali figurarono le aziende mercantili-bancarie dei Davanzati (di Firenze e di Venezia), dei Tornabuoni (di Firenze e di Londra), degli Ardinghelli (di Firenze e di Londra), degli Orlandini (di Londra e di Bruges), dei Medici, degli Alberti, dei Vettori, dei Mannini, degli Spinelli, di Francesco Datini (definito in una lettera «carissimo fratello») e di molti altri ancora. Non a caso, in una raccolta cinquecentesca di biografie ‘strozziane’ Nofri venne definito «uomo di governo e di non piccola esperienza, e spezialmente nelle cose marittime» (Le vite degli uomini illustri della casa Strozzi, 1892, pp. 15 s.).


In questo modo Strozzi si interessò massicciamente all’importazione di lana e di panni inglesi lungo la rotta che da Southampton conduceva a Porto Pisano, Genova e Piombino: tra il 1405 e il 1415 ricavò oltre 100.000 fiorini dalla vendita a Firenze di tali merci, ottenendo un utile netto del 25%. Investì anche nel connesso mercato delle polizze marittime, assicurando carichi di ogni tipo in viaggio su navi catalane, liguri, provenzali e veneziane, così come impiegò cospicue risorse nella negoziazione delle lettere di cambio, con una speciale predilezione per le contrattazioni tra Firenze e Venezia.

Inoltre svolse con crescente intensità la funzione di banchiere, erogando credito a privati cittadini, a comitatini, a ecclesiastici, ad altri mercanti fiorentini (sia in patria sia fuori) e a veneziani. Non mancarono nemmeno i prestiti concessi alle città soggette, indebitate con Firenze per tasse arretrate nei confronti della Dominante, come nel caso del Comune di Pistoia da lui amministrato come podestà nel 1410: un esempio clamoroso di conflitto di interesse.

Le forme con le quali operava i suoi corposi investimenti finanziari (decine di migliaia di fiorini ogni anno) andavano dal semplice prestito a interesse, al mutuo garantito da pegno fondiario, dal deposito vincolato presso aziende terze, al mutuo incastrato nel meccanismo dei cambi valutari con l’estero (il così detto cambio secco o senza lettera, spesso praticato tra Firenze e Rialto). A sua volta riceveva somme in deposito, con l’obiettivo di incrementare il suo giro d’affari, come quando nel 1416 ottenne oltre 3000 fiorini dal neosignore di Perugia, il condottiero di ventura Andrea Fortebracci, detto Braccio da Montone.

Uomo d’affari caratterizzato da grande spregiudicatezza e da una irrefrenabile bramosia di guadagno, Nofri risultò essere il settimo contribuente cittadino in occasione della prestanza generale (un prestito forzoso) imposta nell’anno 1403. Dopo questa data, tuttavia, il suo patrimonio non fece altro che crescere, in termini di ricchezza sia mobiliare sia immobiliare. Il credito concesso a piccoli proprietari terrieri e ad abitanti delle comunità rurali, spesso impossibilitati a onorare gli impegni contratti incautamente, permise infatti a Strozzi di entrare in possesso di vasti complessi fondiari e di fabbricati nelle campagne poste a occidente di Firenze, in particolare nei pressi di Campi, Poggio a Caiano, Carmignano, Prato, Monte Murlo, Empoli, tutti luoghi dove successivamente il figlio avrebbe eretto ville e case da signore. Con le stesse modalità acquisì alcune case, botteghe e persino un palazzo nelle stesse aree urbane dove già erano presenti immobili di famiglia (le parrocchie di S. Maria Ughi e di S. Trinita, situate nel quartiere di S. Maria Novella).

Quando, ormai ultrasettantenne ma per niente disposto ad abbandonare i suoi affari, Nofri morì a Firenze nel corso del 1418, lasciò all’unico figlio ed erede sopravvissuto, il neo cavaliere messer Palla, un patrimonio favoloso, tanto che nel 1427, all’epoca del primo catasto della Repubblica fiorentina, il suo successore risultò essere il maggiore contribuente dello Stato, persino più ricco del banchiere Giovanni di Bicci dei Medici.


[...]


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Beh, insomma… già i compratori di NFT nei mesi scorsi in alcuni casi hanno già avuto problemi a trasferire i loro token, figurati affidare ad un token una casa.
Btw, come detto più volte, le banche, nella mia view, continueranno ad esistere a lungo. Per lo meno quelle commerciali.
La loro funzione è quella di concedere credito, che è perfettamente compatibile con bitcoin. Bitcoin è hard money, e con hard money il credito è sempre necessario, basti pensare alle banche genovesi e fiorentine nel rinascimento…

Anche secondo me continueranno ad esistere.

Nello stesso modo in cui oggi esistono le radio o le edicole.

L'aspetto curioso è che, più che bitcoin, il loro principale nemico è la loro....mamma. Tra interessi negativi e CBDC, le banche centrali si stanno ingegnando per danneggiarle.
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non serve chissa cosa, tecnologicamente parlando
Beh, insomma… già i compratori di NFT nei mesi scorsi in alcuni casi hanno già avuto problemi a trasferire i loro token, figurati affidare ad un token una casa.
Btw, come detto più volte, le banche, nella mia view, continueranno ad esistere a lungo. Per lo meno quelle commerciali.
La loro funzione è quella di concedere credito, che è perfettamente compatibile con bitcoin. Bitcoin è hard money, e con hard money il credito è sempre necessario, basti pensare alle banche genovesi e fiorentine nel rinascimento…
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The hacker spirit breaks any spell


Esistono ed esisteranno finché qualcuno deve prendere un mutuo, un prestito, fare un finanziamento per l'acquisto di un macchinario aziendale, ecc...
nonché finché qualcuno deve custodire qualcosa.


Il maggior riciclaggio oggi si va dando buste paga... busta paga del tutto di facciata, di aziende più o meno di facciata, più o meno impegnate in reali operazioni commerciali.
Ti faccio un bonifico di una busta paga di € 1.000, ma poi me li ridai in contanti... di sottobanco... senza traccia. Non saprei dire se sarebbe meglio o peggio.

beh sei ci pensi.. la butto li
si puo automatizzare tutto

puoi farti un prestito con uno smartcontract... e devi 'versare' x $$ ogni tot giorni con un tot interesse
la casa che compri (esempio mutuo) se fosse un NFT ti basterebbe allegarla allo smartcontract che ti viene rilasciato in via definitiva quando hai completato il pagamento dello stesso

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Esistono ed esisteranno finché qualcuno deve prendere un mutuo, un prestito, fare un finanziamento per l'acquisto di un macchinario aziendale, ecc...
nonché finché qualcuno deve custodire qualcosa.


Con il tempo Defi le renderà obsolete anche per quello.



Quote
Il maggior riciclaggio oggi si va dando buste paga... busta paga del tutto di facciata, di aziende più o meno di facciata, più o meno impegnate in reali operazioni commerciali.
Ti faccio un bonifico di una busta paga di € 1.000, ma poi me li ridai in contanti... di sottobanco... senza traccia. Non saprei dire se sarebbe meglio o peggio.

Che sia possibile riciclare è una cosa, che si eviterebbero tanti degli sbattimenti richiesti oggi all'acquirente è un'altra.
 
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Le banche sono contente di perdere clienti (perchè per loro sono un costo) e i clienti sarebbero felici di abbandonarle (perchè non servono a nulla)

Quindi la domanda è: perchè esistono le banche?

Ah già, perchè senza di loro la "moneta" fiat non funziona. Servono per forza. Grin

Sarebbe più semplice se dessero a tutti i lavoratori in regola che ne fanno richiesta la possibilità di essere pagati in bitcoin. Pensate che bello: niente più exchange, commissioni, transazioni inutili, giorni di attesa di conferma di un bonifico internazionale. Vengo direttamente pagato nella mia moneta preferita.

E al tempo nessun rischio riclaggio: sarebbero btc di cui nessuno sospetterebbe l'origine. Un giorno, forse nemmeno troppo lontano

Esistono ed esisteranno finché qualcuno deve prendere un mutuo, un prestito, fare un finanziamento per l'acquisto di un macchinario aziendale, ecc...
nonché finché qualcuno deve custodire qualcosa.


Il maggior riciclaggio oggi si va dando buste paga... busta paga del tutto di facciata, di aziende più o meno di facciata, più o meno impegnate in reali operazioni commerciali.
Ti faccio un bonifico di una busta paga di € 1.000, ma poi me li ridai in contanti... di sottobanco... senza traccia. Non saprei dire se sarebbe meglio o peggio.
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Ma basta con ste lamentele sulle banche ! loro guardano al domani:

https://www.corriere.it/economia/consumi/21_aprile_28/ing-italia-chiude-bancomat-luglio-banca-elimina-contante-diventa-cashless-6272ebae-a80a-11eb-9b2a-89b9894068db.shtml

questi sono davvero troppo avanti: non solo eliminano il contante ma se vuoi prelevare devi anche andare agli atm delle altre banche e quindi PAGARE la commissione !  Grin


Manovra di tenore ben peggiore sta facendo Binck (qualche mese fa acquisita da Saxo): stanno cancellando (con diritto di recesso esercitato dalla banca) alcuni loro servizi che erano essenziali per il tipo di operatività che offrivano: se guardaste i thread su Binck di FinanzaOnLine o InvestireOggi  trovereste pagine e pagine (solo negli ultimi 2 giorni) di gente inviperita. Veramente una mossa senza né capo né coda.


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Le banche sono contente di perdere clienti (perchè per loro sono un costo)
Spero veramente che tra qualche anno rideremo alla grande ripensando a questo post e a come non solo si stiano scavando la tomba da sole, ma stiano riuscendo addirittura a sotterrarsi.
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Le banche sono contente di perdere clienti (perchè per loro sono un costo) e i clienti sarebbero felici di abbandonarle (perchè non servono a nulla)

Quindi la domanda è: perchè esistono le banche?

Ah già, perchè senza di loro la "moneta" fiat non funziona. Servono per forza. Grin

Sarebbe più semplice se dessero a tutti i lavoratori in regola che ne fanno richiesta la possibilità di essere pagati in bitcoin. Pensate che bello: niente più exchange, commissioni, transazioni inutili, giorni di attesa di conferma di un bonifico internazionale. Vengo direttamente pagato nella mia moneta preferita.

E al tempo nessun rischio riclaggio: sarebbero btc di cui nessuno sospetterebbe l'origine. Un giorno, forse nemmeno troppo lontano
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