Presumo che stiamo parlando di piccole imprese con il titolare che avrà 50 anni e che deve stare dietro a 10.000 cose diverse, mi sarei sorpreso del contrario.
No di ragazzi con età media di 30 anni.
Considera che loro fanno anche eventi tipo gamig o serata a tema, è un pub del centro, ma niente.
Beh in tal caso si entra nel campo della mancanza di educazione finanziaria, tema che abbiamo affrontato più e più volte in questo forum. Lo vedo anche con i miei coetanei (io sono più vicino ai 40 che ai 30) e l'interesse quando viene fuori il tema c'è ma poi la cosa muore lì perché "non ho tempo, non so, il bambino, il lavoro" e altre mille motivazioni se così vogliamo chiamarle.
E per ampliare il discorso non so come sarà con le nuove generazioni perché è vero che sono più esposte alla tecnologia dato che praticamente nascono e vivono con lo smartphone in però normalmente si limitano a quello: lo smartphone. Se andate a vedere quanti giovani possiedono un pc o sappiano usare programmi come Excel, insomma, i dati sono preoccupanti perché sanno usare una tecnologia "stupida", nel senso che con le app è tutto automatico alla fine dei conti.
Hai colto un punto importante, la mancanza di educazione finanziaria è una barriera reale, spesso nascosta dietro mille "scuse" che, in fondo, riflettono priorità diverse o paura dell'ignoto. La questione del "non ho tempo" è quasi una forma di autodifesa contro un mondo che sembra troppo complesso da affrontare, soprattutto quando si parla di investimenti e risparmi.
Per quanto riguarda i giovani, anche io noto che c'è una dipendenza dallo smartphone e da tecnologie "user-friendly" che non richiedono competenze reali. Il problema è che questo modo di interagire con la tecnologia li lascia impreparati ad affrontare strumenti più complessi e utili, come imparare a gestire un foglio di calcolo o a comprendere come funzionano i mercati finanziari. Si rischia di trasformare l'accesso alla tecnologia in un'esperienza passiva, anziché in un'opportunità di crescita.
Forse il vero salto di qualità sta nel promuovere la curiosità attiva: chiudere un'app e chiedersi "come funziona realmente?". La tecnologia offre enormi potenzialità, ma serve un cambiamento di mentalità, un po' come quando ti accorgi che le criptovalute non sono solo numeri su uno schermo, ma una porta verso l'indipendenza economica. Saperle usare non è solo una questione tecnica, ma un modo per prendere in mano il proprio futuro.