Tornando un attimo all'oggetto del thread... in Giappone le autorità competenti stanno "esaminando la situazione"... negli USA idem... vari studi legali in giro per il mondo stanno provando a far confluire su di loro le vittime di Mt.Gox per intentare azioni legali congiunte... quindi la domanda rimane: che fare qui in Italia?
A chi segnalare la cosa, innanzitutto, anche solo in via preliminare? Guardia di Finanza? Polizia Postale? Polizia ordinaria? Dubito che la polizia abbia anche solo una vaga idea di cosa siano i Bitcoin, per non parlare della competenza sui reati finanziari... per di più commessi da un'azienda giapponese... quindi la prima domanda è: chi contattare?
Inoltre, per quanto riguarda eventuali azioni legali: chi altro è nella mia stessa situazione? Chi conosce qualche avvocato con competenze di 1) cause relative ad intermediatori finanziari e, soprattutto, 2) cause contro aziende estere?
Per quanto i Bitcoin siano poco diffusi in Italia, mi sembra difficile pensare di essere l'unico italiano che utilizzava Mt.Gox...
prova qualche avvocato che si interessi di sistemi giuridici comparati o diritto internazionale. Per dire, un civilista o un penalista può fare ben poco contro una società estera, e pure giapponese. Anche un commercialista si basa sul codice del commercio italiano, anche se ci sono branche internazionali. Servirà una class action.
chiunque può fare una causa civile in Giappone: basta rivolgersi ad un avvocato italiano esperto in diritto internazionale, il quale si appoggerà per la causa ad un avvocato giapponese.
Sarà poi formalmente l'avvocato giapponese a sbrigare tutte le formalità ed a istruire la causa in Giappone.
Di norma, l'avvocato italiano può chiedere un elenco di avvocati giaponesi direttamente al consolato giapponese o all'ambasciata giapponese in italia.
Poi sarà eventualmente l'avvocato italiano, a fare partire una denuncia pure in Italia, agli organi competenti (Polpost, gdf, etc..) per metterli a conoscenza della cosa.. (ma già di certo ne saranno informati vista la risonanza della cosa).
Lo so quasi per certo, in quanto una quindicina di anni fa, mi capitò nello stesso ufficio in cui lavoravo, un collega che doveva fare una causa negli USA ed una in Spagna per ragioni commerciali.. in entrambi i casi, mi ricordo l'avvocato italiano si rivolse all'ambasciata od al consolato per chiedere l'elenco degli avvocati disponibili ad appoggiare cause fatte da italiani, e quindi ci si rivolgeva ad un avvocato del luogo... il quale poi tutelava gli interessi del cliente italiano, e lo rappresentava in tribunale.
Poi è ovvio che se siete un gruppetto, coordinatevi qui sul forum, e magari rivolgetevi tutti allo stesso avvocato italiano, per evitare di disperdere le risorse. Poi ci penserà lui ad appoggiarsi ad un avvocato giapponese che tutelerà i vostri interessi in Giappone.