Un debito al 125% significa che su circa 800-900 Mld di entrate fiscali c'è un debito di 2000. Esagerando è come se uno con lo stipendio da 20 mila euro all'anno non possa permettersi un mutuo di 40 mila euro.
Facciamo dei numeri un po' diversi: un riccone ha uno stipendio di 100.000 €/anno e accende un mutuo di 125.000 €; però ogni anno spende 100.100 € tra cibo, vestiti, serate al cinema, concerti, vacanze, automobili, cene al ristorante, ecc., e le rate del mutuo. Per non vedersi portar via la villona, deve chiedere quindi in prestito da qualche parte 100 €. Poi l'anno dopo magari guadagna qualcosina in più, ma gli mancano ancora altri 100 €. E così via. Finisce che magari il primo mutuo riesce a chiuderlo, ma intanto ha acceso un'infinità di nuovi debiti. L'ammontare totale del debito con tutti i vari creditori è man mano sempre più alto; per carità, anche lo stipendio negli anni è cresciuto, e il rapporto può anche essere sempre circa lo stesso.
Questa è più o meno la situazione in cui si trova l'Italia: sempre alla ricerca di nuovi finanziamenti, per mantenere il suo "stile di vita" che in effetti, seppure di poco, è sopra le sue possibilità. Caspita, viene da dire, non sarebbe più semplice rinunciare ad un paio di cene, e destinare quello che si risparmia alla riduzione del debito?