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Topic: Proposta italiana - page 5. (Read 3163 times)

legendary
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September 16, 2013, 06:29:07 AM
#5
Premetto che devo ancora studiare il concetto di proof-of-stake.

Giusto. Se il minatore è tedesco ogni blocco da 25 XBT che mina sono potenziali (ad oggi, passatemi la semplificazione) 2500 euro di "valore" prodotti in Germania, e quindi contribuiscono alla ricchezza della Germania stessa, qualora venissero tradati per euro con un acquirente francese o usati per comprare qualche bottiglia di brunello in italia.
E in tutto questo l'Italia, con i suoi costi dell'energia, è tagliata fuori. Gli italiani sono tagliati fuori.
Questo non è assolutamente un problema. Basta avere un vantaggio comparato rispetto alla Germania in qualche altro settore (ad esempio nella produzione di vino) perché scambiare il bene prodotto in questo settore (Brunello di Montalcino) per Bitcoin risulti vantaggioso sia per i tedeschi che per gli italiani. Ricardo docet...

Dal mio punto di vista creare una valuta italiana (sempre che sia tecnicamente fattibile) non aggiunge alcuna utilità rispetto a Bitcoin, e il mio interesse è di conseguenza pari a zero.
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I support freedom of choice
September 16, 2013, 06:28:39 AM
#4
Spostandosi fuori dall'aspetto tecnico, una moneta per soppravvivere ha bisogno della forza del mercato dietro, e non del semplice fanatismo.
Il nazionalismo è in quell'insieme secondo me.

Le crittovalute funzionano per la loro peculiarità di non richiedere alcuna burocrazia per il loro uso.
Non richiedono alcuna fiducia verso enti esterni per il loro corretto funzionamento, e non essendo centralizzate non hanno la debolezza di poter venire chiuse da un momento all'altro per un intervento esterno nel loro punto debole centrale.
Le transazioni sono completamente libere da ogni controllo.

Quote
magari richiedendo una qualche sorta di autenticazione per connettersi al network come peer, magari supportato da un ente di certificazione come un'associazione o una fondazione.
Questa cosa andrebbe ad esempio contro i 3 punti indicati sopra. (forse meno il terzo, ma sarebbe giusto questione di tempo...)

Mettiamo anche il caso che questa moneta venga creata, quali vantaggi, quali caratteristiche avrebbe di meglio rispetto alle altre?
Se fosse un semplice clone di Bitcoin, perchè usarla visto che avrebbe accesso ad un mercato minore rispetto a quello del Bitcoin?
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September 16, 2013, 05:49:17 AM
#3

Non vedo come la chiusura del sorgente possa risolvere il problema, ma anche se fosse, sicuramente non è un'opzione praticabile.

Il problema tecnico me lo sono posto anch'io, ma IMHO una soluzione la si potrebbe ingegnerizzare senz'altro, magari richiedendo una qualche sorta di autenticazione per connettersi al network come peer, magari supportato da un ente di certificazione come un'associazione o una fondazione.

Quello però su cui volevo indurre a riflettere riguarda l'eventualità di unire le forze, invece che sprecare risorse in decine di altcoin alternative.

E' indubbio che di criticità ce ne sono in gran quantità, però se esistono altre altcoin è perchè i fork si possono fare, e poi vengono sostenuti da un gruppo più o meno nutrito di persone.

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I support freedom of choice
September 16, 2013, 01:24:35 AM
#2
Saltando a pie pari una marea di argomenti che si potrebbero tirar fuori, e puntando solo sull'aspetto tecnico:

Come si potrebbe far si che la rete mining e dei nodi accetti esclusivamente materiale da IP italiani?

Si potrebbe fare solo se il progetto fosse a sorgente chiusa, ma solo per poco tempo.
Chi volesse secondo me riuscirebbe anche a fare un reverse, e rilasciare una sorgente aperta.
(senza contare che credo che nessuno dell'ambiente installerebbe un software a sorgente chiusa..)

Al che potrebbero nascere miner/nodi che accetterebbero anche IP esterni all'italia.
Basterebbe poi che anche solo di questi nodi/miner modificati venga installato su un computer con IP italiano, o faccia uso di una VPN italiana..
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September 15, 2013, 10:43:37 PM
#1

Salve a tutti. E' da qualche tempo che conosco i bitcoin e da qualche mese ne sono diventato un appassionato entusiasta: con tutti i limiti che posso avere nei miei giudizi ritengo che siano un progetto con una enorme potenzialità, in molti sensi.

In questi ultimi giorni mi sta frullando in testa un'idea che mi disturba il sonno, e volevo condividerla con il forum per capire se può essere un concetto interessante da sviluppare e da dibattere.

Premesso che non intendo contestare la bontà ed unicità del sistema bitcoin, ho però messo insieme alcune informazioni/fatti:

- La difficoltà è cresciuta in modo vertiginoso negli ultimi tempi, e le ASIC serie devono ancora arrivare al grande pubblico, quindi è logico aspettarsi un ulteriore significativo aumento
- La rete bitcoin è indiscutibilmente energivora, infatti sono state ideate nuove cryptovalute che consentiranno il passaggio da proof-of-work a proof-of-stake
- Viste le due motivazioni sopra esposte, aggiunto il costo dell'energia in Italia, mettersi a fare mining nel nostro paese è praticamente inutile

poi leggo:
http://www.wallstreetitalia.com/article/1615552/europa/bitcoin-legalizzato-prime-prove-di-era-post-euro.aspx
questa frase (copio e incollo):
"Dovremmo avere una certa competività nella produzione di moneta. Sono da tempo un fautore della proposta di Friedrich August von Hayek per denazionalizzare la valuta. I Bitcoin vanno in questa direzione", ha dichiarato Frank Schaeffler, un membro della Commissione Finanziaria parlamentare tedesca, che tanto ha spinto per la classificazione dei Bitcoin come valuta commerciabile.

..Dovremmo avere una certa competività nella produzione di moneta..

Giusto. Se il minatore è tedesco ogni blocco da 25 XBT che mina sono potenziali (ad oggi, passatemi la semplificazione) 2500 euro di "valore" prodotti in Germania, e quindi contribuiscono alla ricchezza della Germania stessa, qualora venissero tradati per euro con un acquirente francese o usati per comprare qualche bottiglia di brunello in italia.
E in tutto questo l'Italia, con i suoi costi dell'energia, è tagliata fuori. Gli italiani sono tagliati fuori.

Continuo con la mia folllia, per chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui.
In questa discussione https://bitcointalksearch.org/topic/m.3154359
si riportano dei video in cui sempre più economisti e giuristi italiani sostengono sia opportuno studiare una via di uscita dall'euro, che così fortemente ci sta penalizzando (concordo).

E infine questo thread.. https://www.bitcoin-italia.org/forum/showthread.php?tid=46
Dove Berith propone la realizzazione di un fork per creare un "Italcoin"


E allora, pensavo, perchè non fare veramente 1+1+1+1+1 ? E cioè:

Creazione di una cryptovaluta italiana basata sulla blockchain di un alt-coin non energivoro (comunque figlio dell'originale bitcoin), con chiusura del mining ad indirizzi ip non italiani (fattibile?).

Una nuova moneta italiana, di provenienza riconosciuta (non me ne voglia satoshi), con i membri del forum "early adopters" (con tutti i vantaggi del caso, qualora riuscisse ad avere successo), con tutto il carico di innovazione del progetto bitcoin.

Esagerazione ON - un'uscita dall'euro con partenza dal basso, dalla gente, in barba ai giuristi che si scervellano su come fare senza scatenare una nuova guerra mondiale - Esagerazione OFF

Anche se certamente non sarebbe in grado di attirare ricchezza dall'estero, sarebbe sicuramente in grado di mantenere in Italia quella poca che c'è (magari ridistribuendola un pò  Wink)

Per quanto riguarda i vari software (client, wallet, ecc) sono più o meno tutti open.. forse si possono trovare un pugno di volenterosi studenti di informatica per fare i fork..

E tutto ciò senza togliere nulla ai bitcoin, che resterebbero comunque la moneta di scambio con l'estero.

E voi, cosa ne pensate?


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