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Topic: [Rumor] Paypal: lancio di un servizio diretto per la vendita di cryptovalute - page 5. (Read 1337 times)

sr. member
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Poi non dimentichiamo che PayPal è sì una multinazionale, ma nasce con una visione ed un modo di operare assolutamente innovativi per l'epoca, non la assocerei al mondo della finanza tradizionale. PayPal fin dall'inizio a fatto a cazzotti con le società che nel mondo tradizionale gestivano le carte di credito.

Se lo dici te....
PayPal Holdings, Inc., società americana fondata nel 1999 tra gli altri da tal Peter Thiel, repubblicano membro dell’amministrazione Trump e del comitato direttivo del gruppo Bilderberg... coincidenze? gomblotto massoni illuminati controllo occultodelle masse


( Cheesy Cheesy)
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Secondo me il rischio di perdere troppe quote di mercato rispetto ad altri concorrenti. PayPal non poteva permettersi di rischiare di perdere massa critica di utenti, ancora prima di pagamenti, verso altre piattaforme (tipo la già citata Square).

E ci sta. Ma questo pericolo era già attuale 3 anni fa.
Poi qui il punto non è tanto sull'utilizzo come forma di pagamento ma (almeno come primo step) la possibilità di comperare cripto con PayPal. Che è molto, molto più ristretto come business rispetto a quello dei pagamenti.



Per me può anche essere semplicemente la fisiologica lentezza di un colosso multinazionale, legato al mondo fiat e della finanza tradizionale....?

Anche questo ci sta, ma di nuovo…. cos'è cambiato ora rispetto a 3 anni fa ?
Poi non dimentichiamo che PayPal è sì una multinazionale, ma nasce con una visione ed un modo di operare assolutamente innovativi per l'epoca, non la assocerei al mondo della finanza tradizionale. PayPal fin dall'inizio a fatto a cazzotti con le società che nel mondo tradizionale gestivano le carte di credito.



A conti fatti si rendono conto che operare come "exchange" o poter accettare pagamenti crypto è un'altra fetta di business.
Business in forte crescita e che non possono ignorare, è sempre una quota di mercato sicuramente in espansione costante.

Sì ma in questo primo step non si parla (sempre che siano vere le voci riportate nell'articolo) né di fare da Exchange né di accettare pagamenti con cripto.
Qui si parla solo di accettare che un venditore venda cripto ad un acquirente che paga con fiat. PayPal non starebbe facendo nulla di "particolarmente" nuovo nel senso che non ha bisogno di scoprire l'acqua calda per gestire un servizio di questo tipo: la tx avverrebbe tra venditore e acquirente, con PayPal a fare solo da garante. Per questo continuo a domandarmi: non lo poteva fare 3 anni fa ?
Ok all'epoca era tutto molto più delicato e quindi ha deciso di farlo ora, come mai ?  non è cambiato nulla nemmeno nella normativa….. eppure si assume un rischio non piccolo per una società come lei, a fronte di guadagni probabilmente non così rilevanti  (lo diventerebbero se diventasse Exchange o se accettasse pagamenti con cripto, questo sì ! ma per ora  lo scenario non sembra essere questo).


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...

A conti fatti si rendono conto che operare come "exchange" o poter accettare pagamenti crypto è un'altra fetta di business.
Business in forte crescita e che non possono ignorare, è sempre una quota di mercato sicuramente in espansione costante.

Non sposteremo miliardi di dollari, ma da un punto di vista di strategia commerciale ci può stare, un po la mission di diventare "Monopolisti" di tutte le transazioni online .
Il mercato delle crypto valute è un fenomeno difficile da "ignorare", d'altronde io è dal 2014 che riesco a fare a meno di paypal ed utilizzare solo bonifico/crypto valute Wink
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Quindi cosa ha portato PayPal a questo cambio di rotta che era chiamato a gran voce da almeno 3 anni ?

Secondo me il rischio di perdere troppe quote di mercato rispetto ad altri concorrenti. PayPal non poteva permettersi di rischiare di perdere massa critica di utenti, ancora prima di pagamenti, verso altre piattaforme (tipo la già citata Square).

Questo invece dubito, perché (purtroppo) non credo che gli utilizzatori attuali di sistemi di pagamento con btc e relativo volume d’affari si possano considerare “critici” per una società come paypal, che resta pur sempre un colosso da +10B$ di fatturato
(so che cmc mostra 15B$ volume daily di btc ma sappiamo come funzionano i volumi degli exchange così come sappiamo che in realtà una bassissima % di quel volume sia utilizzata per pagamenti e trasferimenti di denaro tra persone).


Anyway
Parlando di “ritardo” di questa integrazione e rileggendo tutto il 3d mi è venuto in mente un pensiero: questi progetti di solito finiscono male

Mi spiego, non so quanto regga il paragone ma ho in testa l’esempio di Google che prova a lanciare il social G+.... mentre Facebook compra instagram e wazzup....
La notizia dice “PayPal sta per lanciare un proprio servizio diretto....” e non so perché ma “integrare i pagamenti btc nel loro sistema wallet costruito per PayPal fiat...”ecc visto in quest’ottica non mi sembra più una strategia che funzionerà.
Mi suona molto meglio la collaborazione hype-conio per dire.... o anche, mi sarebbe suonata più “lungimirante” la notizia “PayPal compra Ledger”...
Boh ho in mente questa cosa, quello che ci sarà in futuro o non l’abbiamo ancora visto e arriva da un unicorn che sbaraglia tutti e diventa lo standard, oppure cresce “dall’interno”, tipo monopoli binance ledger ecc e/o fusioni degli stessi.....
e PayPal speriamo faccia la fine di Nokia quando è arrivato l’iPhone Wink

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Quindi cosa ha portato PayPal a questo cambio di rotta che era chiamato a gran voce da almeno 3 anni ?

Secondo me il rischio di perdere troppe quote di mercato rispetto ad altri concorrenti. PayPal non poteva permettersi di rischiare di perdere massa critica di utenti, ancora prima di pagamenti, verso altre piattaforme (tipo la già citata Square).


esatto, quoto e straquoto
paypal come ebay ha effettuato una politica sbagliata nella gestione delle fee

piccola storia
io utente ibazaar nel 2000 -> dopo pochi mesi comprato da ebay (ebay ha comprato dominio e utenti in pratica) quindi divento utente ebay coatto

ha un successo e una crescita enorme fin quando le fee diventano esagerate, la gente si incazza e inizia a vedersi in giro -> decadenza di ebay


idem paypal.. stripe ha avuto successo perche le fee sono inferiori, ormai opchi ecommerce setuppano paypal.. costi esagerati
quindi o facevano cosi, o si davano una mazzata nelle palle.. personalmente godo
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Quindi cosa ha portato PayPal a questo cambio di rotta che era chiamato a gran voce da almeno 3 anni ?

Per me può anche essere semplicemente la fisiologica lentezza di un colosso multinazionale, legato al mondo fiat e della finanza tradizionale....?
Per quel che ne sappiamo hanno chiamato 5 anni fa uno squadrone di avvocati e burocrati per valutare bene tutte le implicazioni legali e preparare l’integrazione al crypto mondo... che comunque non è per nulla scontato come passaggio, sono anzi d’accordo con filippone quando dice che anche se “in ritardo” è una cosa che si può definire epocale


O forse i big boss di PayPal erano crypto scettici e recentemente c’è stata questa riunione qui:
 Grin Grin

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Quindi cosa ha portato PayPal a questo cambio di rotta che era chiamato a gran voce da almeno 3 anni ?

Secondo me il rischio di perdere troppe quote di mercato rispetto ad altri concorrenti. PayPal non poteva permettersi di rischiare di perdere massa critica di utenti, ancora prima di pagamenti, verso altre piattaforme (tipo la già citata Square).
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In questo modo se l'indirizzo wallet è passato in via ufficiale da PayPal si evitano anche le truffe da inoltro che sono state quelle a dare il grosso stop da parte di PayPal alle crypto.

Mi collego a questo tuo interessante contributo per una domanda alla quale non sonoi riuscito a dare risposta.
E' chiaro che - come giustamente dici - il fatto di far passare la tx da un indirizzo noto a PayPal possa consentirle di verificare l'avvenuto invio (che sia un indirizzo suo o dell'acquirente poco importa da questo punto di vista).
Però questa regola di passare da un indirizzo a loro noto avrebbero potuto stabilirla già parecchi anni fa, ad esempio a fine 2017 quando dai volumi era evidente che il mercato cripto sarebbe "esploso", e PayPal ha sempre avuto manifestazioni di interesse da parte dei clienti, non c'era canale TG dove ogni giorno non saltasse fuori la domanda "posso comperare cripto con PayPal?".

Mettere in piedi il controllo dell'indirizzo "noto" avrebbe certamente comportato una piccola modifica nelle regole interne di gestione PayPal soprattutto per le controversie, ma sarebbe stato sufficiente istituire un centro di competenza ad hoc, anche eventualmente in un unico posto per gestire tutte le controversie a livello mondiale, quindi il motivo per il quale non si sono mossi prima non è nemmeno un motivo di costo interno.
E allora come mai si sono svegliati ora?  non è nemmeno cambiato il quadro normativo….. non in Italia (che certamente non interessa a PayPal) ma nemmeno in EU o USA.
Quindi cosa ha portato PayPal a questo cambio di rotta che era chiamato a gran voce da almeno 3 anni ?

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Io ritengo che l'eventuale passo di PayPal non sia epocale, in sostanza gli cambia poco da come funziona ora, da quel che ho capito questo passo è soltanto verso il poter acquistare e vendere cryptovalute, non acquistare e vendere con cryptovalute, quindi in pratica le cryptovalute come oggetto della compravendita non come mezzo.


Beh, a me questo passaggio sembra già epocale!

Ovvio che l'integrazione di un wallet nel loro servizio è solo il primo passo verso l'offerta di una gamma di servizi più ampia.
MAgari un un contesto di "walled garden" dove possano magari "reversare la transazione"tra loro utenti (quindi un wallet custodian, in pratica).
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Io ritengo che l'eventuale passo di PayPal non sia epocale, in sostanza gli cambia poco da come funziona ora, da quel che ho capito questo passo è soltanto verso il poter acquistare e vendere cryptovalute, non acquistare e vendere con cryptovalute, quindi in pratica le cryptovalute come oggetto della compravendita non come mezzo.

Al momento PayPal trova utilità per l'acquirente che vuole essere tutelato negli acquisti online, il venditore riceve il pagamento decurtato della commissione per il loro servizio, e poi è obbligato se spedisce un bene fisico a inviarlo all'indirizzo passato in via ufficiale tramite PayPal.
Come avete detto spesso e volentieri l'ago della bilancia tende a dare ragione all'acquirente se si lamenta di qualcosa, ma se il venditore ha le carte in regola ed è un po' accorto nel difendersi da truffe è in parte tutelato.
La cosa funziona già anche per servizi digitali, ma lì è più complicato per il venditore dimostrare che ha effettivamente evaso l'ordine.

Per le crypto come oggetto della compravendita non come mezzo non gli serve altro che fare una cosa simile, ovvero quando avviene la transazione coperta da protezione acquisti basta semplicemente mettere la clausola come nei prodotti fisici di essere obbligati a spedire all'indirizzo wallet passato in via ufficiale da PayPal, in seguito le prove di avvenuta "spedizione" delle crypto sono verificabili e dimostrabili come una ricevuta di un trasportatore per un oggetto fisico.

In questo modo se l'indirizzo wallet è passato in via ufficiale da PayPal si evitano anche le truffe da inoltro che sono state quelle a dare il grosso stop da parte di PayPal alle crypto.
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<...>
Io volevo solo aggiungere che l'oracolo diventa un punto estremamente debole qualora lo SC dovesse aver bisogno di avere riscontri dal mondo reale.

MA difatti questo è il problema che tutti gli esperimenti di blockchain hanno quando si tratta di gestire la qualità del dato.

Quando si dice che il dato nella blockchain è sicuro, immutabile, certificato eccetera,facciamo finta che siamo tutti d'accordo, anche se è chiaramente una idiozia.

Il dato avrà anche tutte quelle caratteristiche, ma siamo sicuri che chi scrive quel dato lo faccia in modo "sincero" e "trasparente"?
é il problema di tutti i progetti di filiera alimentare: posso avere certamente la blockchain che mi certifica che il latte usato per la mozzarella sia fresco. Ma chi mi certifica che per produrre questo lotto di mozzarella sia usato proprio questo latte? E non magari un'altro avanzato dal giorno prima?

E come dice duesoldi, una volta che ti sei legato a doppio filo con un oracolo ne devi accettare le conseguenze: anche in caso si realizzino casi borderline, bug nel codice (DAO) o vere e proprie truffe.
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giorno x - il volo
lo smart contract interroga una rete di oracoli, se gli oracoli rispondono che il volo (la maggioranza) e' stato effettuato, i soldi dell'assicurazione vanno all'assicuratore
se invece, il volo non e' stato effettuato, automaticamente viene pagato il sottoscrittore

In teoria sarebbe una cosa bellissima, nella pratica però bisogna tenere in considerazione alcuni fattori che complicano il tutto.
Ad esempio seguendo l'esempio del volo, probabilmente l'assicurazione ripagherebbe il cliente solo nel caso di colpa della compagnia aerea, mentre escluderebbe cause esterne come per esempio la causa di forza maggiore da pandemia.
In questo caso quindi l'oracolo non sarebbe una "macchina" che decide si/no  in relazione al fatto che il volo sia stato operato o no, ma dovrebbe fare valutazioni aggiuntive: quale sia stata l'eventuale causa del non volo, se era prevista dall'assicurazione, eccetera.
Cose che possono non essere banali da valutare, o magari due oracoli diversi potrebbero darne interpretazione diversa: si veda ad esempio la posizione opposta tra Italia e commissione europea sul diritto al rimborso in contanti invece che con voucher per i voli cancellati.

Oppure si potrebbe prevedere una scelta tranchant: l'assicurazione paga guardando solo se il volo non sia stato operato, a prescindere dall'eventuale causa. Questo permetterebbe di avere oracoli molto facili da gestire, il punto è che una assicurazione di quel tipo sarebbe molto più costosa per chi viaggia, e potenzialmente in alcuni casi non sarebbe nemmeno possibile. Si veda ad esempio la stragrande maggioranza delle polizze turismo che esplicitamente escludono il caso di pandemia. In tal caso quindi sarebbe estremamente difficile (quasi impossibile) trovare un'assicurazione che copra.....

Comunque sto andando al di là nel ragionamento, il tuo esempio rispondeva perfettamente alla domanda di @Fillippone. Io volevo solo aggiungere che l'oracolo diventa un punto estremamente debole qualora lo SC dovesse aver bisogno di avere riscontri dal mondo reale.


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non solo
ora faccio un esempio piu complesso (grazie a bertani)

smart contract "assicurazione" su un viaggio in aereo
io compro, inviando monetine, una assicurazione via smart contract (programmata)

giorno x - il volo
lo smart contract interroga una rete di oracoli, se gli oracoli rispondono che il volo (la maggioranza) e' stato effettuato, i soldi dell'assicurazione vanno all'assicuratore
se invece, il volo non e' stato effettuato, automaticamente viene pagato il sottoscrittore


fantastico eh?
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smart contract sono dei programmi effettuati nella blockchain di ethereum

immagina di poter programmare un contratto
<…>
Non capisco cosa serva uno Smart Contract.
Se io pago La foto digitale, non ho bisogno della blockchain per liberare la foto dopo il pagamento. Basta che il venditore abbia ricevuto i soldi. Non serve la decentralizzazione trustless, posso fidarmi del venditore.
O sbaglio?

Sì ma il punto è proprio quello: come diti tu PUOI fidarti del venditore. Ma uno SC servirebbe proprio a evitare questo, cioè a evitare che tu debba fidarti del venditore: lo SC vede il pagamento e automaticamente esegue l'invio della foto cioè l'azione per la quale è programmato.

Uno SC serve proprio per diminuire la necessità di doversi fidare di altri: è un contratto che esegue una o più azioni al verificarsi di una certa condizione.
Problema: @Babo ti ha fatto un esempio "facile" perché è tutto eseguibile per via digitale, ma i problemi arrivano quando ti devi interfacciare con il mondo reale perché a quel punto devono intervenire altri (i famosi oracoli) per verificare condizioni o eseguire azioni.

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smart contract sono dei programmi effettuati nella blockchain di ethereum

immagina di poter programmare un contratto
<…>
Non capisco cosa serva uno Smart Contract.
Se io pago La foto digitale, non ho bisogno della blockchain per liberare la foto dopo il pagamento. Basta che il venditore abbia ricevuto i soldi. Non serve la decentralizzazione trustless, posso fidarmi del venditore.
O sbaglio?
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immagina di poter programmare un contratto
esempio

contratto "smart" della foto digitale di carlo
fillippone la vuole comprare -> manda ethereum a indirizzo XXX
automaticamente il codice rileva il pagamento e invia a sua volta la foto all'indirizzo di fillippone che ha effettuato il pagamento giusto


ovviamente si puo rendere anche intelligente, se paghi troppo che ti restituisce il resto, o che ti da 2 foto.. etc
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Scusa @dino64, non sono un programmatore e non ho capito cosa sia questo Smart contract. Potresti per favore descrivere in poche parole quale sia la sua funzione? E perché è una “voce di corridoio”? Non è ufficiale?
Grazie!

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Essere politicamente corretto non fa parte del mio dna.
Lo trovo scontato, come chi vuole per forza a tutti i costi stupire e scandalizzare.
Sono il tipo che sa serbare rancore anche per anni e che sa aspettare anche tanti anni.
Una diatriba sul soft ware aperto e chiuso con un mio conoscente ho atteso  tre anni prima di rivendicare le mie ragioni. E dopo non ho avuto pietà.
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conosco utenti che hanno ricevuto chargeback dopo aver utilizzato paypal per vendere prodotti relativi alle crypto/crypto su ebay.
anche gente che ha annullato 1 mese di acquisti Cheesy richiedendo tutto indietro, ed ovviamente paypal con il suo regolamento non ha fatto altro che  Shocked ridare indietro quanto speso.

io ho smesso di usare paypal (ormai saranno almeno 5-6 anni). Perchè quando devi accettare un TOS per gestire il TUO denaro  Roll Eyes ci sono troppi problemi.
tra l'altro il loro regolamento è esplicitamente a favore dell'acquirente (un po come quello ebay).

ottima notizia (tornando in topic) diciamo che è una sorta di percorso naturale... avverrà prima o poi, solo questione di tempo



esatto, stima e rispetto
lo stesso ragionamento l'ho fatto io.. non mi piace che paypal faccia e disfaccia come e quando vuole qualsiasi regola e tos e che decida se io debba ricevere o meno soldi (vedi wikileaks)

per me paypal e' un servizio da non usare e spero che muoia, onestamente non ne vedo una utilita ne un servizio per l'umanita

proprio questo blocco che hai citato tu mi ha fatto incuriosire sul bitcoin e dopo un po di anni... eccoci qui Grin

sarà una "deformazione professionale" ma pubblicamente cerco sempre di essere il più possibile "politically correct".
però sposo in pieno la tua conclusione e sono assolutamente d'accordo con te Tongue

il fatto che si "piegheranno" a dover gestire crypto è un gran passo avanti anche se a memoria ricordo di aver sentito altri rumor simili in passato...
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