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Topic: [ tabelle annuali ] Il prezzo dei bitcoin - page 43. (Read 75712 times)

legendary
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December 01, 2013, 02:40:45 AM
#19
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"In this sense, it's more typical of a precious metal. Instead of the supply changing to keep the value the same, the supply is predetermined and the value changes. As the number of users grows, the value per coin increases. It has the potential for a positive feedback loop; as users increase, the value goes up, which could attract more users to take advantage of the increasing value."
- Satoshi Nakamoto

Uno dei problemi che ho aperto e' se il bitcoin e' piu' simile ad una moneta allora il suo prezzo
e' fortemente dipendente ANCHE dalla velocita' di circolazione.

VIceversa, se e' piu' simile ad un bene tipo oro, allora la variabile velocita' di circolazione
non entra nella determinazione del prezzo...

Ogni aiuto (scientifico possibilmente, non da bar) e' ben accetto.

PS: adoro i bar eh Smiley

Per adesso la velocità non entra nelle formule secondo me (o meglio essendo molto bassa la si può non considerare): fino a quando non ci sarà una reale circolazione dei bitcoin legata al commercio, con un intera filiera di servizi che permetta di incassare e spendere su più livelli i bitcoin li possiamo considerare come l'oro.
Ma prima o poi dovrà per forza succedere che la velocità aumenti: se ne parlava domenica scorsa con Fallen666, già oggi ci sono un paio di venditori che potrebbero approvvigionarsi dei loro prodotti in bitcoin, e se magari uno dei dipendenti accettasse di essere pagato, almeno parzialmente in bitcoin avremmo già almeno raddoppiato la velocità. Aggiungici che poi ci sono commercialisti e altri professionisti che potrebbero accettare i bitcoin: a quel punto non tenere conto della velocità falserebbe non di poco i dati. Ma secondo me mancano ancora parecchi mesi prima che inizi a succedere.

sr. member
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November 30, 2013, 06:18:01 PM
#18
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"In this sense, it's more typical of a precious metal. Instead of the supply changing to keep the value the same, the supply is predetermined and the value changes. As the number of users grows, the value per coin increases. It has the potential for a positive feedback loop; as users increase, the value goes up, which could attract more users to take advantage of the increasing value."
- Satoshi Nakamoto

Uno dei problemi che ho aperto e' se il bitcoin e' piu' simile ad una moneta allora il suo prezzo
e' fortemente dipendente ANCHE dalla velocita' di circolazione.

VIceversa, se e' piu' simile ad un bene tipo oro, allora la variabile velocita' di circolazione
non entra nella determinazione del prezzo...

Ogni aiuto (scientifico possibilmente, non da bar) e' ben accetto.

PS: adoro i bar eh Smiley

Be sicuramente non è facilmente etichettabile come qualcosa di già esistente ! forse eredita differenti caratteristiche e vantaggi sia di monete che comodities

Per me Bitcoin è un protocollo crittografico per lo scambio di valore, io parto da qua....

bisongerebbe infatti dire : "il valore di un satoshi" e non di un Bitcoin...vabbè se stiamo a fare i sofisti....

ma in fondo non sono un economista e per me è piu facile...
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November 30, 2013, 06:01:05 PM
#17
Indubbio che questa intuizione di limitare l'emissione della moneta, crei una spirale vorticosa nella richiesta ma non esprime una formula, è filosofia applicata all'economia.
Mi inchino di fronte a cotanta saggezza.
legendary
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November 30, 2013, 05:58:23 PM
#16
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"In this sense, it's more typical of a precious metal. Instead of the supply changing to keep the value the same, the supply is predetermined and the value changes. As the number of users grows, the value per coin increases. It has the potential for a positive feedback loop; as users increase, the value goes up, which could attract more users to take advantage of the increasing value."
- Satoshi Nakamoto

Uno dei problemi che ho aperto e' se il bitcoin e' piu' simile ad una moneta allora il suo prezzo
e' fortemente dipendente ANCHE dalla velocita' di circolazione.

VIceversa, se e' piu' simile ad un bene tipo oro, allora la variabile velocita' di circolazione
non entra nella determinazione del prezzo...

Ogni aiuto (scientifico possibilmente, non da bar) e' ben accetto.

PS: adoro i bar eh Smiley
sr. member
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November 30, 2013, 05:52:37 PM
#15
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"In this sense, it's more typical of a precious metal. Instead of the supply changing to keep the value the same, the supply is predetermined and the value changes. As the number of users grows, the value per coin increases. It has the potential for a positive feedback loop; as users increase, the value goes up, which could attract more users to take advantage of the increasing value."
- Satoshi Nakamoto
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November 30, 2013, 05:49:35 PM
#14


si ma non ho capito come funziona questo presunto meccanismo che il miner ha di influenzare il prezzo
agendo sul rilascio dei bitcoin.... me lo spieghi ?



Scusami, ma dove l'ho scritto questo ?
legendary
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November 30, 2013, 05:47:58 PM
#13

Dimmi in che modo se tu che produci i bitcoin spendi 1000.000.000 di dollari a bitcoin, oppure 1000 dollari  a bitcoin, o 1 dollaro a bitcoin,
riesci a far cambiare il prezzo di mercato sul gox.


Se come osservatore ti limiti a quelle 2/3 bancarelle che per adesso si contendono il mercato, influenzare il prezzo è abbastanza semplice, basta agire sul rilascio dei bitcoins e fai crescere la richiesta sul mercato, nel

Cosa vuol dire "basta agire sul rilascio dei bitcoins" ?

Significa che il venditore di bitcoins viene scoraggiato per il lento incasso in FIAT.
Chi vende bitcoins e non specula, deve coprire costi vivi e necessita di denaro sul conto corrente, e non su una mascherina web che gli dice accredito in 45 mille millanta ore Smiley.

si ma non ho capito come funziona questo presunto meccanismo che il miner ha di influenzare il prezzo
agendo sul rilascio dei bitcoin.... me lo spieghi ?

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November 30, 2013, 05:46:16 PM
#12

Dimmi in che modo se tu che produci i bitcoin spendi 1000.000.000 di dollari a bitcoin, oppure 1000 dollari  a bitcoin, o 1 dollaro a bitcoin,
riesci a far cambiare il prezzo di mercato sul gox.


Se come osservatore ti limiti a quelle 2/3 bancarelle che per adesso si contendono il mercato, influenzare il prezzo è abbastanza semplice, basta agire sul rilascio dei bitcoins e fai crescere la richiesta sul mercato, nel

Cosa vuol dire "basta agire sul rilascio dei bitcoins" ?

Significa che il venditore di bitcoins viene scoraggiato per il lento incasso in FIAT.
Chi vende bitcoins e non specula, deve coprire costi vivi e necessita di denaro sul conto corrente, e non su una mascherina web che gli dice accredito in 45 mille millanta ore Smiley.
legendary
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November 30, 2013, 05:41:44 PM
#11

Dimmi in che modo se tu che produci i bitcoin spendi 1000.000.000 di dollari a bitcoin, oppure 1000 dollari  a bitcoin, o 1 dollaro a bitcoin,
riesci a far cambiare il prezzo di mercato sul gox.


Se come osservatore ti limiti a quelle 2/3 bancarelle che per adesso si contendono il mercato, influenzare il prezzo è abbastanza semplice, basta agire sul rilascio dei bitcoins e fai crescere la richiesta sul mercato, nel

Cosa vuol dire "basta agire sul rilascio dei bitcoins" ?
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November 30, 2013, 05:34:05 PM
#10

Dimmi in che modo se tu che produci i bitcoin spendi 1000.000.000 di dollari a bitcoin, oppure 1000 dollari  a bitcoin, o 1 dollaro a bitcoin,
riesci a far cambiare il prezzo di mercato sul gox.


Se come osservatore ti limiti a quelle 2/3 bancarelle che per adesso si contendono il mercato, influenzare il prezzo è abbastanza semplice, basta agire sul rilascio dei bitcoins e fai crescere la richiesta sul mercato, nel frattempo tu diventi ricco.
Basta vedere i tempi di maturazione in FIAT ( incasso ) fino a 30 giorni.
Evidentemente c'è ressa perchè gli scambi sono pochi rispetto al circolante, questo avviene anche nel mercato monetario "normale".
Io non dico che c'è una sorta di cartello, dico che anche senza accordarsi, si può aprire i rubinetti o chiuderli.
Mi pare abbastanza forte come influenza sulla quotazione, eccessiva richiesta con poca offerta (PUMP).
Detto questo, nessun folle strapagherebbe una moneta, a meno che da essa non dipenda la propria sopravvivenza.
Quindi chi vende fà il prezzo, evidentemente chi compera lo fà per adesione in questa fase, e non per prezzo concordato.
Però qualunque sia il prezzo, esso esprime un costo, alla base, implicitamente, c'è un costo di produzione, basta calcolarlo.
legendary
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November 30, 2013, 05:27:45 PM
#9
Dovrei quotare ambedue, ma diventerebbe pallottolosa la storia, quindi mi intrufolo nel ragionamento aggiungendo un pò di prezzemolo al brodo =D

Ammesso e non verificabile che il nesso costo/mining non influenzi la quotazione ( e non il valore veritiero ) ciò sarebbe in teoria dimostrabile, basterebbe applicare la funzione correlazione/covarianza di Pearson prendendo come fattori con cadenza settimanale, ma meglio mensile, costo mining per produrre 1 moneta, quotazione media del periodo, questo dalla nascita del bitcoin ad oggi.
Io penso che ne verrebbe fuori indubbiamente una correlazione forte.
Il costo dell'Hashing se espresso in GH/s tende a decrescere con l'aumento della difficoltà, ma di contro, si necessita di maggiori costi per la produzione della moneta, e se si osserva, i costi sono esponenziali e non percentuali.
Se ne ho voglia e trovo i dati in giro magari provo a fare una proiezione magari con HeatMap grafica.


aspetta prima di inondarci di altri dati... gia' il mio programma me ne sforna troppi Smiley

Dimmi in che modo se tu che produci i bitcoin spendi 1000.000.000 di dollari a bitcoin, oppure 1000 dollari  a bitcoin, o 1 dollaro a bitcoin,
riesci a far cambiare il prezzo di mercato sul gox.
legendary
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November 30, 2013, 05:25:02 PM
#8
il tentativo di individuare una "legge del prezzo dei btc" è encomiabile, tuttavia ritengo sia uno sforzo vano.
Le variabili sono molteplici e molte sono occulte, non so quanto sia possibile - anche con una notevole approssimazione - determinare oggettivamente il trend.

non sono cosi' illuso da pensare ad una formuletta che noti 4 valori sai quanto vale il bitcoin domani Smiley

pero' se ci pensi e' importante stabilire quali sono le variabili che influenzano decisamente il prezzo e quelle
che invece sono marginali, ed inoltre in questa ricerca sono "costretto" ad imparare un sacco di cose.

Mi sto sempre di piu' convincendo che parecchie informazioni si trovana direttamente nella blockchain
opportunamente elaborata, e quindi sono assolutamente oggettive e determinabili.

La necessita' mi e' nata dal fatto che in giro trovi gente che dice di ogni, dal "bitcoin deve valere 1.000.000 di $"
a "il bitcoin e' una bolla e vale zero spaccato" (a parte che sta' parola bolla non la sopporto)

Ora, ribadisco non cerco certo la formula che mi dice il valore giusto per il 1 dicembre alle 15 e' 1216 euro,
ma almeno avere un'idea di cosa ci possiamo attendere si !

full member
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November 30, 2013, 05:23:46 PM
#7
Dovrei quotare ambedue, ma diventerebbe pallottolosa la storia, quindi mi intrufolo nel ragionamento aggiungendo un pò di prezzemolo al brodo =D

Ammesso e non verificabile che il nesso costo/mining non influenzi la quotazione ( e non il valore veritiero ) ciò sarebbe in teoria dimostrabile, basterebbe applicare la funzione correlazione/covarianza di Pearson prendendo come fattori con cadenza settimanale, ma meglio mensile, costo mining per produrre 1 moneta, quotazione media del periodo, questo dalla nascita del bitcoin ad oggi.
Io penso che ne verrebbe fuori indubbiamente una correlazione forte.
Il costo dell'Hashing se espresso in GH/s tende a decrescere con l'aumento della difficoltà, ma di contro, si necessita di maggiori costi per la produzione della moneta, e se si osserva, i costi sono esponenziali e non percentuali.
Se ne ho voglia e trovo i dati in giro magari provo a fare una proiezione magari con HeatMap grafica.

Chiedo scusa ho aggiunto questo:

Verissimo che le monete in una ora sono limitate, ma il rispettivo costo di produzione in FIAT incrementa in modo esponenziale rispetto alla difficoltà, quindi il valore espresso dalle stess monete deve variare necessariamente in funzione del costo.
hero member
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Crypto-ideologist
November 30, 2013, 05:18:18 PM
#6
il tentativo di individuare una "legge del prezzo dei btc" è encomiabile, tuttavia ritengo sia uno sforzo vano.
Le variabili sono molteplici e molte sono occulte, non so quanto sia possibile - anche con una notevole approssimazione - determinare oggettivamente il trend.

Se non ricordo male, un bitcoiner del nostro gruppetto locale ne parlò al suo docente di statistica; la risposta fu che l'andamento del prezzo poteva essere previsto solo nell'ordine di qualche ora ...

legendary
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November 30, 2013, 04:58:30 PM
#5

conosco bene questo tipo di motivazione, ma non e' scientifica.
Ossia, e' come dire "io devo avere al minimo 1000 euro al mese per campare"....
magari e' vero, ma non per questo necessariamente trovo uno che mi da 1000 euro,
magari trovo chi e' disposto a pagarmi 700, e allora nonostante io abbia "filosoficamente"
ragione, mi devo accontantare di 700 e vivere in miseria

Ossia il fatto che loro sotto una certa soglia ci rimettono NON permette ai minatori
di incidere sul prezzo, l'unica cosa che possono fare e'  decidere di smettere di fare i minatori...
ma anche se lo fanno non cambia nulla dal punto di vista del funzionamento di bitcoin,
escono un po' di minatori, l'hash totale della rete cala, la rete aggiusta la difficota'
e tutto rimane piu' o meno uguale.

Sembra che ci sia una correlazione per il motivo contrario: se per qualche motivo il
prezzo cala, allora molti minatori pensano che forse stanno investempo tempo e denaro
in qualcosa di poco remunerativo, smettono di minare, e vedi un calo dell'hash-rate totale...

man non e' causa di abbassamento prezzi.... e' l'effetto !


Mi rendo conto di non aver espresso il mio pensiero in modo completo.
Se 1000 è il prezzo che un bitcoin deve avere per sostenere il mining e il prezzo resta a 500 ovviamente i miner non riusciranno a far salire il prezzo più di tanto.  Ma se devono minare senza possibilità di rientrare dell'investimento fatto, appena la produzione scenderà sotto un certo limite potrebbero pensare di realizzare vendendo la maggior parte dei bitcoin prodotti svalutando così ancora di più il prezzo, piuttosto che rischiare di dover aspettare mesi o anni che il prezzo raggiunga il livello minimo per rientrare delle spese. E questo potrebbe innescare una spirale discendente dei prezzi che renderà sempre meno conveniente minare.

Inoltre seppur è vero che togliere dei THash/s farà diminuire la difficoltà e tendenzialmente migliorare la situazione, in realtà un calo brusco della difficoltà ci mette diverse settimane ad essere assorbito (perchè diminuisce la velocità di emissione dei blocchi): se la rete cala del 10% le 2 settimane canoniche per l'aggiustamento aumentano di quasi 2 giorni, ma con un 50% in meno si sale a 4 settimane (e si ha un rallentamento complessivo di tutte le transazioni con disguidi vari).

Quindi il discorso era che per i miner per poter guadagnare serve un prezzo minimo del bitcoin e che se non è raggiunto potrebbe innescare spirali verso il basso.
Questo ovviamente è una mia opinione

beh effettivamente era molto vero nei primi anni.. quello che descrivo periodo estremamente inflattivo.

ma considera che ora in un giorno i minatori minano 3600 bitcoin piu' o meno... (6 blocchi ora * 24 ore * 25 bitcoin/blocco) quindi
non riescono affatto ad inondare il mercato e farlo crollare, se pensi che attualmente il mercato fa girare ogni giorno minimo 150.000 / 200.000 bitcoin...
(fonte blockchain.info....https://blockchain.info/it/charts/estimated-transaction-volume, se ci pensi solo sul gox ne girano almeno 40.000/gg)

i minatori con i bitcoin "freschi" arrivano a coprire neppure il 2% del mercato ! e piu' passa il tempo piu' questa incidenza diminuisce...
inoltre come ho specificato anche se lo fanno e svendono i loro bitcoin, cio' e' indipendente dalla power-hash,
ma piuttosto dipende dal loro comportamento come utenti attivi, ossia hanno un indirizzo con dei bitccoin (anche se sono freschi e appena minati)
e decidono per un qualche motivo (si sono resi conto che non gli conviene piu' fare i minatori) di venderli...

anche nel caso del crollo della power per "ritiro" massiccio  dei minatori, di nuovo l'azione dei minatori sarebbe non direttamente sul prezzo, ma piuttosto sul "funzionamento"
della rete... che sopporterebbe qualche giorno di possibili disservizi (rallentamento nelle conferme delle operazioni). Tieni poi conto che se un po' di minatori si ritirano
e fanno scendere la power hash, questo significa che quelli che restano con gli stessi mezzi guadagnano piu' bitcoin !!!! quindi il ritiro di alcuni incentiva poi gli altri
a rimanere ancora per sfruttare il calo della power hash... quindi lo vedo un meccanismo autoregolante che difficilmente li fa uscire massicciamente di scena !

insomma, in nessun modo la metti, vedo una correlazione diretta tra power hash/prezzo dei bitcoin, come molti invece
ritengono esistere.

Puo' esistere una correlazione molto indiretta e macchinosa... ma la ritengo praticamente marginale al contributo
in una possibile "formula" per determinare il prezzo dei bitcoin....

PS: Grazie per le obiezioni, mi aiutano molto a mettere a fuoco la situazione Smiley
peccato che sembra siamo gli unici due interessati alla cosa !





legendary
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November 30, 2013, 02:46:54 PM
#4

conosco bene questo tipo di motivazione, ma non e' scientifica.
Ossia, e' come dire "io devo avere al minimo 1000 euro al mese per campare"....
magari e' vero, ma non per questo necessariamente trovo uno che mi da 1000 euro,
magari trovo chi e' disposto a pagarmi 700, e allora nonostante io abbia "filosoficamente"
ragione, mi devo accontantare di 700 e vivere in miseria

Ossia il fatto che loro sotto una certa soglia ci rimettono NON permette ai minatori
di incidere sul prezzo, l'unica cosa che possono fare e'  decidere di smettere di fare i minatori...
ma anche se lo fanno non cambia nulla dal punto di vista del funzionamento di bitcoin,
escono un po' di minatori, l'hash totale della rete cala, la rete aggiusta la difficota'
e tutto rimane piu' o meno uguale.

Sembra che ci sia una correlazione per il motivo contrario: se per qualche motivo il
prezzo cala, allora molti minatori pensano che forse stanno investempo tempo e denaro
in qualcosa di poco remunerativo, smettono di minare, e vedi un calo dell'hash-rate totale...

man non e' causa di abbassamento prezzi.... e' l'effetto !


Mi rendo conto di non aver espresso il mio pensiero in modo completo.
Se 1000 è il prezzo che un bitcoin deve avere per sostenere il mining e il prezzo resta a 500 ovviamente i miner non riusciranno a far salire il prezzo più di tanto.  Ma se devono minare senza possibilità di rientrare dell'investimento fatto, appena la produzione scenderà sotto un certo limite potrebbero pensare di realizzare vendendo la maggior parte dei bitcoin prodotti svalutando così ancora di più il prezzo, piuttosto che rischiare di dover aspettare mesi o anni che il prezzo raggiunga il livello minimo per rientrare delle spese. E questo potrebbe innescare una spirale discendente dei prezzi che renderà sempre meno conveniente minare.

Inoltre seppur è vero che togliere dei THash/s farà diminuire la difficoltà e tendenzialmente migliorare la situazione, in realtà un calo brusco della difficoltà ci mette diverse settimane ad essere assorbito (perchè diminuisce la velocità di emissione dei blocchi): se la rete cala del 10% le 2 settimane canoniche per l'aggiustamento aumentano di quasi 2 giorni, ma con un 50% in meno si sale a 4 settimane (e si ha un rallentamento complessivo di tutte le transazioni con disguidi vari).

Quindi il discorso era che per i miner per poter guadagnare serve un prezzo minimo del bitcoin e che se non è raggiunto potrebbe innescare spirali verso il basso.
Questo ovviamente è una mia opinione
legendary
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November 30, 2013, 02:06:36 PM
#3
                         
L'unico modo che hanno i minatori per incidere sul prezzo, e' acquistare o vendere bitcoin,
quindi comportarsi da utenti  attivi, ma in quel caso rientrano nell'analisi degli utenti attivi.


Sono solo parzialmente d'accordo: è vero che l'intervento inflattivo è trascurabile ma il valore dei bitcoin deve garantire un rientro dell'investimento fatto dai minatori in un tempo ragionevole (con il trend della difficoltà attuale al massimo 6-7 mesi). Se consideriamo che difficoltà cresce con un ritmo superiore al 100% al mese il rendimento del miner si dimezza ogni mese si ricava che in 7 mesi per ogni bitcoin minato il giorno 0 la media è di 0,27 bitcoin nell'intero periodo. Quindi il valore minimo che deve avere un bitcoin per essere in pareggio è dato dalla formula:

V=(P+210*C)/(N*0,27*210)

dove P è il prezzo dell'ASIC. C è il costo della corrente al giorno, N il numero di bitcoin minati al giorno il primo giorno.
Facendo un esempio con un KNC jupiter e ipotizzando la corrente a 0,15$/KWh:

V=(5000+210*2,4)/(0,278*0,32*210)=350$

Questo è il prezzo minimo che un bitcoin deve avere (esistono ovviamente asic meno prestanti dei KNC e in molti posti la corrente costa anche 2-3 volte di più).

Se simuliamo invece come dovrà essere il prezzo a marzo sempre con un KNC ma il nuovo neptune abbiamo:

V=(10000+210*7,56)/(0,087*0,32*210)=2350$


conosco bene questo tipo di motivazione, ma non e' scientifica.
Ossia, e' come dire "io devo avere al minimo 1000 euro al mese per campare"....
magari e' vero, ma non per questo necessariamente trovo uno che mi da 1000 euro,
magari trovo chi e' disposto a pagarmi 700, e allora nonostante io abbia "filosoficamente"
ragione, mi devo accontantare di 700 e vivere in miseria

Ossia il fatto che loro sotto una certa soglia ci rimettono NON permette ai minatori
di incidere sul prezzo, l'unica cosa che possono fare e'  decidere di smettere di fare i minatori...
ma anche se lo fanno non cambia nulla dal punto di vista del funzionamento di bitcoin,
escono un po' di minatori, l'hash totale della rete cala, la rete aggiusta la difficota'
e tutto rimane piu' o meno uguale.

Sembra che ci sia una correlazione per il motivo contrario: se per qualche motivo il
prezzo cala, allora molti minatori pensano che forse stanno investempo tempo e denaro
in qualcosa di poco remunerativo, smettono di minare, e vedi un calo dell'hash-rate totale...

man non e' causa di abbassamento prezzi.... e' l'effetto !

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November 30, 2013, 11:42:40 AM
#2
                         
L'unico modo che hanno i minatori per incidere sul prezzo, e' acquistare o vendere bitcoin,
quindi comportarsi da utenti  attivi, ma in quel caso rientrano nell'analisi degli utenti attivi.


Sono solo parzialmente d'accordo: è vero che l'intervento inflattivo è trascurabile ma il valore dei bitcoin deve garantire un rientro dell'investimento fatto dai minatori in un tempo ragionevole (con il trend della difficoltà attuale al massimo 6-7 mesi). Se consideriamo che difficoltà cresce con un ritmo superiore al 100% al mese il rendimento del miner si dimezza ogni mese si ricava che in 7 mesi per ogni bitcoin minato il giorno 0 la media è di 0,27 bitcoin nell'intero periodo. Quindi il valore minimo che deve avere un bitcoin per essere in pareggio è dato dalla formula:

V=(P+210*C)/(N*0,27*210)

dove P è il prezzo dell'ASIC. C è il costo della corrente al giorno, N il numero di bitcoin minati al giorno il primo giorno.
Facendo un esempio con un KNC jupiter e ipotizzando la corrente a 0,15$/KWh:

V=(5000+210*2,4)/(0,278*0,32*210)=350$

Questo è il prezzo minimo che un bitcoin deve avere (esistono ovviamente asic meno prestanti dei KNC e in molti posti la corrente costa anche 2-3 volte di più).

Se simuliamo invece come dovrà essere il prezzo a marzo sempre con un KNC ma il nuovo neptune abbiamo:

V=(10000+210*7,56)/(0,087*0,32*210)=2350$
legendary
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November 30, 2013, 10:12:20 AM
#1
                             Il prezzo dei bitcoin.

Questo breve lavoro vuol essere un tentativo per individuare una legge del prezzo bitcoin. E' un work in progress,
vi possono essere errori anche grossolani che vi prego di segnalarmi, cosi' come critiche e/o integrazioni.

Dopo circa un mese di lavoro, modifico questo primo post per sintetizzare i risultati ottenuti.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------

Terminologia

Indirizzo vuoto:  Un indirizzo bitcoin che e' stato utilizzato, quindi appare nella blockchain,
                  ma attualmente ha un saldo zero.

Indirizzo attivo: Un indirizzo bitcoin che e' stato utilizzato, quindi appare nella blockchain,
                  ed attualmente ha un saldo diverso da zero.

indirizzi totali:  totale indirizzi attivi + totale indirizzi vuoti.

Utente attivo:    qualsiasi utente che possiede uno o piu' indirizzi attivi.


step di lavoro:

1) Ricavare delle tabelle con i dati dalla blockchain (numero di indirizzi  per fascia di deposito,
  numero bitcoin per fascia di deposito, indirizzi totali, indirizzi attivi ecc.. )

2) Ricavare delle tabelle sui prezzi.

3) Ricavare le regressioni di 2) e cercare i dati che meglio si correlano con 1)

4) derivare una possibile formula del prezzo

--------------------------------------------------------------------------------------------------------

STEP 1: ANALISI BLOCKCHAIN


Per la determinazione di una equazione del prezzo del bitcoin, sono partito dall'idea di
analizzare i dati contenuti nella blockchain. A questo scopo, ho iniziato a scrivere un programma
che effettua il parse della blockchain per estrarne i dati in modo strutturato.

Con il proseguire del lavoro, sempre di piu' mi sono reso conto che la blockchain
e' una fonte di informazioni preziose, in quanto permette di valutare fin nei minimi
dettagli l'andamento dell'universo bitcoin nei minimi particolari.

Dalle discussioni avute con gli utenti del forum (ringrazio in particolare ercolinux,
giubi66, ovijunno per gli interessanti suggerimenti) ho perfezionato le metodologie di
estrazione dei dati.

In particolare, ho creato della fasce di riferimento di capitalizzazione BTC,
e su queste ho calcolato con cadenza giornaliera sia il totale di indirizzi
presenti nelle fasce, che il totale di capitalizazione in BTC per fascia.

Riassumendo, per evitare di pubblicare decine e decine di grafici e/o tabelle
con dati tediosi (che potete trovare disseminati lungo il thread), e' emerso
che il "numero di indirizzi totali" e' un dato  facilmente estraibile dalla blockchain e
che ha due interessanti proprieta':

1) da ottobre 2011 stanno crescendo in modo regolare ed esponenziale.

2) apparentemente non risentono degli sbalzi dei prezzi e delle news buone o cattive
(neppure aprile 2013 o il picco recente di novembre !!!)

(La riga azzurra piu' in alto e' quella che rappresenta il numero di indirizzi totali presenti in blockchain)



Da questo grafico si vede bene come a inizio 2011 ancora non si erano ben stabilizzate
le fascie di capitale e le velocita' di crescita , mantre da meta' 2011 in poi si consolidano
certe proporzioni che restano fondamentalmente immutate fino ad oggi.

La stessa conclusione, che verso fine 2011 il mondo bitcoin si "stabilizza",
si ottiene osservando il grafico per valore totale in BTC di ogni fascia di capitalizzazione:



L'universo bitcoin entra nel 2012 con le classi sociali dei ricchi e dei poveri gia' ben definite e
da quel momento fondamentalmente immutate come proporzioni !

Ecco la rappresentazione grafica delle distribuzioni degli indirizzi bitcoin per fascia di capitale:



Come si vede piu' del 90% degli indirizzi sono vuoti. L'idea che mi sto facendo e' che il numero totale di indirizzi
(formati in gran parte da indirizzi vuoti come ben si vede qui) e che e' quello che uso nella mia formula,
misura in modo preciso l'utilizzo della rete bitcoin, e del numero di scambi che vengono svolti.

Quindi potrebbe portare ad una valutazione di "valore di rete" come dato dalla famosa  legge di Metcalfe
Se l'esponente che ho trovato invece di essere 2,26 fosse piu' vicino a 2, forse potrei dire di
aver scoperto qualcosa di veramente importante !!!

interessante il raffronto tra il grafico del totale degli indirizzi (depurato dagli indirizzi a saldo 0)
e il grafico del totale di capitale in BTC:


Attenzione che nei due grafici l'ordine delle fasce e' invertito per chiarezza del grafico:
in quello per quantita' la prima e' la fascia a capitalizzazione piu' piccola, in quello per valore la
prima e' la fascia a capitalizzazione piu' alta.

Lo 0,05% degli indirizzi (quelli con saldo > 1000) che sono una fetta assolutamente invisibile del grafico a sinistra,
possiede piu' del 42% del capitale che e' la fetta piu' grande del grafico di destra !!!


STEP 2: ANALISI PREZZI

L'analisi dei prezzi e' stata decisamente piu' semplice: ho scritto un semplice programma
che prende i prezzi da blochckain.info.

La considerazione interessante e' che anche i prezzi (sebbene in modo piu' irregolare)
stanno crescendo in modo esponenziale, e per questo ho creato le rette di regressione
su scala logaritmica per poter avere degli indicatori meno "nervosi" della velocita' di crescita dei prezzi.

Ecco il risultato:



Come si vede ho calcolato 3 rette di regressione: a partire dal inizio 2011, da inizio 2012 e da inizio 2013.


STEP 3: CONFRONTO DATI BLOCHCHAIN/PREZZI


Il confronto tra i due "Mondi", quello apparentemente irregolare e caotico dei prezzi, e quello
completamente "calcolabile" della blockchain , mi ha portato a dei risultati interessanti.

la curva di crescita degli indirizzi totali, ha una correlazione quasi perfetta  (da fine 2011)
con la retta di regressione dei prezzi !!!





STEP 4: L'EQUAZIONE DEI PREZZI


con un po' di matematica elementare, e' stato semplice ricavare da questa serie di osservazioni
un "Ipotetica" (ma molto efficace) equazione dei prezzi:


Definizioni:

I = numero indirizzi totali (variabile indipendente)
P = prezzo in dollari (valore della funzione)

m = coefficente angolare retta (costante da definire)
P = ordinata all'origine (costante da definire)

^ = elevazione a potenza

deriviamo l'equazione del prezzo dal periodo di correlazione forte individuato
dagli studi precedenti tra prezzo in dollari e numero di indirizzi totali.

siccome la correlazione e' lineare su assi logaritmici, possiamo supporre:

m*log(I) + p = log(P)

per ricavare i valori di m e di p, utilizziamo indirizzi e prezzi
agli estremi dell'intervallo di correlazione forte:

I1 = numero indirizzi al 01/01/2012 = 2773046
P1 = prezzo al 01/01/2012 = 5.2$

I2 = numero indirizzi al 24/01/2013 = 24296059
P2 = prezzo al 24/01/2013 = 698.43$

si ricava facilmente

m = (log(P2)-log(P1)) / (log(I2)-log(I1)) = 2.25776380522923
p = log(P1) - log(I1)*m                   = - 31.8462990266051

quindi l'equazione finale sara'

2.25776380522923*log(I) - 31.8462990266051 = log(P)

e^((2.25776380522923*log(I) - 31.8462990266051)) = P

(I ^ 2.25776380522923)/(e^31.8462990266051) = P


Riduco i decimali, che non cambiano la sostanza ma rendolo la formuletta
piu' facilmente memorizzabile ed anche piu' "elegante":

P=(I^2.26)/(e^32)



CONCLUSIONI

Questa semplice formuletta lega il numero degli indirizzi totali, facilmente calcolabili dalla blockchain in ogni istante,
e il prezzo in dollari.

1) Quindi quanto vale il bitcoin domani ?

Ovviamente come ben si vede dal grafico, la funzione da' una linea di tendenza dei prezzi (livemente sovrastimata
rispetto alla media) questo vuol dire che non ci dara' il prezzo esatto di domani o tra una settimana, ma piuttosto
l'indicazione di quale puo' essere un prezzo coerente.

2) Ma funziona ?

avrebbe piu' o meno funzionato per i due anni da inizio 2012 ad oggi anche se spesso sovrastimando il valore effettivo
dei bitcoin, ma la tendenza indicata era evidentemente giusta.  Per il futuro controlleremo assieme, se continua ad essere valida
o no, pero' ritengo che ci siano buone probabilita' che continui a funzionnare, vista l'altissima correlazione riscontrata

3) Perche' funziona ?

Questo e' un tipico caso in cui si ricava una ipotetica "legge" da un'analisi statistica. Ora e' giusto porsi la domanda
di perche' dovrebbe funzionare. Io mi sono fatto qualche idea, ossia che alla fine il numero di indirizzi totali sia
un ottimo aggragato di fattori importanti alla determinazione del prezzo, in particolare:

  a) sicuramente dipende dal numero di utilizzatori (come si vede dalla correlazione col numero di indirizzi attivi)
  b) sicuramente e' anche dipendente dalla velocita' di circolazione, ossia dal numero di resti, di operazioni e in generale
      di nuovi indirizzi che vengono movimentati nel corso delle operazioni.
  c) Il quadrato (+ 0,26) mi fa pensare che si in atto una forma della legge di Metcalfe ....

ma intendo approfondire l'indagine su questo argomento.

4) Puoi ricavare una formuletta che da il prezzo in funzione del tempo ?

come piccolo  esercizio matematico ho ricavato la funzione
esponenziale che estrapola  la mia funzione del prezzo:

P = e^(((days from 01/01/2012) * 0.0067) + 1.641))

praticamente indica una stima del prezzo in base ai giorni
trascorsi dal 01/01/2012 .....

esempio: prezzo al 01/01/2015 =

giorni dal 01/01/2012 al 01/01/2015 = 366 + 365 + 365 = 1096

P = e^((1096*0.0067)  + 1.641) =  7976.06132258175

quindi da' come prezzo "ragionevole" per fine 2014 qualcosa attorno agli 8.000 euro

PROPOSTA DI TEORIA

Dopo diverse prove e tentativi, ho trovato una funzione che ha una buona correlazione con l'andamento del prezzo,
ed ha il grande vantaggio di avere una relazione quadratica con l'andamento degli indirizzi:

P = (IZ^2)/(e^27.5)

Dove IZ e' il numeri di indirizzi zero.

Questa relazione rispetta la legge di metcalfe:

http://en.wikipedia.org/wiki/Metcalfe%27s_law

Credo anche di avere la risposta di perche' gli indirizzi zero combaciano meglio
con la legge di metcalfe per queste proprieta':

1) ogni indirizzo a saldo zero ha almeno un operazione in ingresso, infatti appare nella blockchain.

2) ogni indirizzo a saldo zero ha almeno una operazione in output che compensa perfettamente la/le precedenti.

3) Gli indirizzi a saldo zero sono piu' del 90% degli indirizzi totali, quindi rappresentano perfettamente l'andamento
   totale della rete.

quindi tutti gli indirizzi zero HANNO INTERAGITO in qualche modo tra di loro,
creando cioe' in reale effetto rete, mentre molti indirizzi con un saldo positivo
possono non aver intereagito con nessuno (molti usano indirizzi per accumulo
che non hanno mai operazioni di output.

Propongo quindi la seguente teoria:



bitcoin e' una  rete ed il suo valore dipende dal quadrato degli indirizzi a saldo zero,
che rappresentano i nodi che interagiscono in accordo con la legge di metcalfe, secondo questa relazione:

P = (IZ^2)/(e^27.5)




Qui il plot della funzione originale (quella con gli indirizzi totali)
e la nuova (funzione degli indirizzi zero)




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