Un piccolo riassunto dei principali "fondi" su Bitcoin
GBTC fa la parte del leone. Ha raccolto $2.4B negli ultimi 20 mesi, più della stragrande maggioranza degli ETF, nonostante fees che sono enormemente più salate di un normale ETF.
Ci credo che davanti alla SEC ci sia la fila.
Ottimo.
Solo un paio di considerazioni:
La crescita di GBTC è stata fenomenale, ma di certo non "organica":
Quei "picchi" sono le quote sottoscritte in primario, e nulla mi leva dalla testa che allo scadere del periodo di lock, 6 mesi, saranno scaricate sul mercato per incassare il premio. Nulla di drammatico, ma se per caso si sommano un paio di vuoti d'aria, ci potranno essere degli scrolloni".
Pazienza, un mercato in evoluzione deve passare anche per questi episodi.
Soprattutto, guardando al tuo diagramma postato sopra, spero tanto che altri veicoli più "concorrenziali", possano rubare quote a GBTC, portando alla compressione del premio sul NAV e quindi ad un mercato più competitivo.
Seconda considerazione: la fila davanti alla SEC, insomma, facciamo alcuni distinguo.
Ecco l'ultimo resoconto:
20 Institutional Bitcoin Investors Revealed, But Soon The List May VanishDa quel pezzo si evince la seguente tabella:
Un quadro un pò desolante direi, se il principale investitore in GBTC ha messo dentro 20 milioni.
Se ci si pensa bene però non c'è da essere troppo sorpresi . Se fossi una grande istituzione che cerca di entrare in bitcoin, cioè che non ha già Bitcoin in portafoglio, da conferire eventualmente "in natura", non sceglierei mai di entrare in GBTC.
Ovviamente, qualsiasi istituzione che cerchi di acquistare una partecipazione in BTC non comprerebbe sul mercato secondario ad un premio così assurdo rispetto al NAV. Ma dubito anche che qualsiasi istituzione acquisterà sul mercato primario con un lock-up period di sei mesi. Probabilmente non sarebbe consentito dall'investment mandate di molte istituzioni. Credo che sia per questo che in questa lista compaiano solo investimenti così piccoli da fondi di "bassa qualità".
È probabile che un fondo più grande decida di ricorrere a metodi più strutturati per avere esposizione al bitcoin, o magari anche sono attraverso derivati presso i mercccati regolamentati "legacy" (CME e/o BAKKT), senza dover pagare il 2 di commissione annua ad un gestore di un fondo passivo.
Ricordiamoci inoltre che la maggior parte del successo di Grayscale deriva da una sorta di "arbitraggio fiscale" che consente in sostanza agli investitori di "deferire" le imposte in definitivamente, fino a quando fanno trading su GBTC. Un aspetto che agli istituzionali non interessa.
Inoltre, ricordiamoci cosa è la lista che stiamo leggendo:
The problem is, the vast majority of the institutional investors who filed the paperwork, called a 13F filing, will no longer need to do so if the SEC gets its way and raises the threshold to report from $ 100 million to $ 3.5 billion. Though bitcoin represents only a tiny fraction of the total assets that will no longer have to be disclosed if the change is implemented, the nascent industry stands to be disproportionately impacted.
Ciò significa che solo le istituzioni con asset in gestione superiori a 100 milioni di dollari USA dovrebbero rivelare la loro proprietà. Naturalmente, ci sono molte altre fondazioni più piccole o anche individui con risorse più grandi (oltre $ 2000, di sicuro). Il punto è che non sono tenuti a riferire alla SEC.
Una nota positiva: se il GBTC ha accumulato un afflusso così massiccio di denaro senza denaro istituzionale, indovinate cosa potrebbe accadere quando/se gli istituzionali "veri" decidessero di investire!
Link al mio trhead in inglese su GBTC:
Everything you wanted to know about Grayscale BTC Trust but were afraid to ask!Volevo aggiungere queste considerazioni nei prossimi giorni. Troppe cose da fare, avrei anche un lavoro da seguire...