A me pare che la situazione sia molto più semplice: la differenza tra Europa e USA è che loro sono una nazione... e aggiungerei anche una piuttosto abile a fare i propri interessi, e a richiamare alla coesione nei momenti di grande difficoltà, al di sopra delle divisioni interne (nonostante in tempi recenti c'è chi sulle divisioni ci ha costruito una carriera politica, cercando perfino di ampliarle). Ma al momento giusto torna sempre fuori il vecchio "my country, right or wrong".
L'UE invece non esiste se non come agglomerato incoerente di popoli diversi, divisi su tutto e in perenne conflitto di interessi fra loro, ognuno a curare i propri piccoli interessi di bottega, col risultato di trovarsi come un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro. È colpa degli USA se non sappiamo curare i nostri interessi in maniera coesa e determinata? Non penso proprio, loro sono semplicemente più capaci a curare i loro, come ogni potenza degna di questo nome.
Infatti, non credo molto alle alleanze internazionali in economia quanto alla difesa dei propri interessi.
Anche il piano Marshall, alla fine della seconda guerra mondiale, più che un programma di generosi aiuti all'Europa come in parte la storiografia l'ha definito, fu soprattutto un modo per creare una sfera di influenza politica in Europa e un mercato di sbocco per i prodotti americani. Un investimento più che un aiuto.
L'Europa poi sconta dei problemi endemici, come l'invecchiamento della popolazione (che solo nel vecchio continente avviene a questi ritmi) e l'assenza di fonti energetiche e risorse naturali in una fase storica in cui il possesso delle une e delle altre sta tornando al centro dello scenario economico mondiale.
Non a caso l'unico Paese europeo davvero provvisto di fonti energetiche (la Norvegia) ha deciso di non aderire né all'Unione Europea né tantomeno all'euro, per non dover condividere e sottostare alla volontà di altre Nazioni il suo mix di risorse fondamentali.
A questo aggiungiamo che il Paese "faro" dell'UE (la Germania), Stato da cui dipendono irrimediabilmente i destini di tutta l'Unione, si trova ad affrontare una fase di transizione molto delicata della sua industria meccanica, danneggiata dalla terribile concorrenza USA e soprattutto asiatica nel settore della mobilità elettrica.
I tedeschi sono un popolo che per molti versi ammiro incondizionatamente (nel rigore fiscale e monetario), ma sono atavicamente gente più brava ad organizzare, amministrare e migliorare tramite piccoli step più che ad innovare e rivoluzionare. In un momento storico in cui erano necessarie scelte radicali e coraggiose nella trasformazione completa della loro industria, si sono fatti trovare impreparati. Hanno reagito in ritardo e con costi (adesso) spaventosi. Un pò lo stesso errore in cui cadde Nokia (finlandese e non tedesca ma la mentalità è quella) quindici/venti anni fa: brava a fare telefoni di qualità e a migliorarli ma quando la nuova concorrenza impose una sterzata netta al mercato, tanti saluti.
Il fanatismo dell'energia "green" che ha investito tutta l'Europa negli ultimi 20 anni poi adesso presenta il conto: invece di rafforzare e ampliare le relazioni con chi le fonti energetiche le possiede davvero, si è voluto inseguire il miraggio dell'indipendenza energetica grazie a sole e vento. Buonanotte.
Trump resta per me uno dei peggiori presidenti USA degli ultimi 100 anni, ma il suo discorso del 2018 all'ONU in cui prevedeva che la Germania sarebbe diventata una "colonia" energetica della Russia, è stato quanto mai profetico
https://twitter.com/Heritage/status/1567234017610661889Le risatine di scherno dei delegati tedeschi a quelle parole oggi fanno tenerezza
Detto che questo penso anche che se gli USA vogliono mantenere l'ordine mondiale delle cose, quello che ha permesso loro di fare profitti a fiume negli ultimi 80 anni, non possono insistere molto a permettere questo trend dell'economia mondiale.
Un dollaro troppo forte manda in frantumi le monete dei Paesi emergenti e mette in crisi i debiti sovrani dell'UE, oltre a danneggiare l'export USA.
I paesi emergenti potrebbero trovarsi nella necessità di vendere titoli USA per ottenere dollari con cui proteggere il valore delle loro shitcoin e questo, a sua volta, provocherebbe un aumento dei rendimenti americani con conseguente aggravio per le finanze pubbliche.
Gli USA quindi potrebbero avere convenienza ad intervenire in aiuto dell'Europa per mitigare la crisi energetica e ridurre (solo momentaneamente) gli effetti sull'inflazione.
Dal loro punto di vista, molto meglio questo, di continuare con l'aumento dei tassi.
Nel breve periodo, potrebbe funzionare.