Leggo spesso su media generalisti che JPMcoin non è una criptovaluta, ed in parte è vero.
E' significativo comunque che il token di JPM sia basato su una piattaforma (Quorum) che è grossomodo quella di Ethereum, ovviamente resa privata e permissioned.
Come se, dopo aver speso fantamiliardi in progetti come Corda e Hyperledger, le banche si fossero accorte che bastava fare un copia e incolla del codice sorgente di una criptovaluta per risolvere i loro problemi
Tra l'altro JPM non è la prima: Signature Bank , un'altra banca americana, ha fatto il copia&incolla di Ethereum con qualche settimana di anticipo rispetto alla più famosa rivale
(
https://www.forbes.com/sites/michaeldelcastillo/2018/12/04/signature-launches-institutional-payments-using-permissioned-ethereum-blockchain/#35d657f23eff)
I JPMcoin di fatto saranno un
real-time gross settlment e funzioneranno quindi come token per il trasferimento di dollari attraverso la blockchain, esattamente come fanno XRP su Ripple con il quale entrano in diretta concorrenza.
L'unica differenza è che mentre il valore di XRP è deciso dal mercato, quello di JPMcoin è pure tenuto pari al dollaro, essendo il token creato da JPM una stablecoin.
Resta sempre l'obiezione che per far questo un vecchio caro database sarebbe la soluzione migliore anche perchè una blockchain privata può aver senso al limite come forma di scambio tra banche (e concorrente dell'obsoleto SWIFT), non per trasferimenti all'interno della stessa banca. E dove la crittografia non serve a garantire nessuna immutabilità o anticensura visto che è tutto nelle mani di JPM quale amministratore di sistema.
Ma che ci vuoi fare, usare il termine blockchain fa sempre figo e aiuta il marketing (per non parlare dell'ancora più insensato acronimo DLT)
Inoltre, sebbene questo "cripto_token_bancario" sia solo un veicolo di trasferimento, è il token crittografico più "trusted" della storia. Chi li usa deve riporre fiducia:
-in JPM in quanto tale (es. che non fallisca)
-in JPM: che mantenga adeguatamente sicuro un network crittografico che non è protetto da nessuna forma di mining o di decentralizzazione
-in JPM: che effettivamente mantenga la parità dei coin emessi con i dollari in riserva. Se esistono dei dubbi sul collaterale di una stablecoin come Tether non vedo perchè non debbano esserci per una stablecoin come JPMcoin. Soprattutto perchè mentre
Tether non ha precedenti penali, JPM ne ha molti ad esempio relativamente a reati quali riciclaggio (
https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-12-28/hong-kong-watchdog-fines-jpmorgan-over-money-laundering-controls) e frode (
https://www.reuters.com/article/us-jpmorgan-lawsuit-londonwhale-idUSKBN0U41XZ20151221).
-Nello Stato americano: che ha 22 trilioni di debiti. Se quello Stato dovesse avere problemi (economici, militari, interni...) il potere di acquisto del dollaro potrebbe risentirne e di conseguenza quello di JPMcoin il cui valore è ancorato ad esso.
-Nel dollaro: quale moneta che non ha un'offerta fissa o pianificata. Anzi la pianificazione è che perda il 2% di valore circa ogni anno per l'eternità, corrispondente all'inflazione programmata dalla FED. E che ha perso il 60% del valore negli ultimi 40.
Menomale che sono solo dei gettoni che nascono e muoiono per il tempo (in secondi) necessario a trasferire dollari sulla blockchain, perchè se fossero un veicolo di investimento o un mezzo di scambio, sarebbero l'ultima cosa da comprare.
Peggio dei token emessi dalla banche ci sono solo i token emessi dagli Stati, (tipo Petro.
)
Tutto abbastanza giusto, in particolare suo rischio di controparte ( in parte garantito, come in Italia ), quando parli di possibile default della banca, del rischio di cambio sul dollaro, ecc... in particolare da ricordare che appunto se il dollaro dovesse per varie ragioni deprezzarsi il concetto "
stare flat" non avrebbe molto significato.
In particolare per un europeo, un italiano, se il dollaro venisse a scontrarsi con un euro molto forte.
Tether non ha precedenti penali, qualcuno in Bitfinex che vi è dietro, sì.
Solo per dovere di cronaca.
Non sono molto d'accordo sul discorso
SWIFT obsoleto, se si parla da un punto di vista tecnico, i ritardi e i tempi lunghi che si hanno sui pagamenti infatti sono spesso dovuti a fatti di burocrazia, geopolitici, ecc...
Il discorso di un token che fa transitare i pagamenti su un altro livello, vorrebbe appunto portare maggiore fluidità, rapidità, nelle transazioni, niente di più.