I tizi del link sono stati arrestati per riciclaggio al momento della transazione in contanti (di persona quindi) dagli agenti che si fingevano venditori. Erano stati talmente sprovveduti da mettere annunci di acquisto su localbitcoin (LB) in contanti per importi che superavano le norme AML. In ogni caso su LB se vuoi vendere btc devi rinunciare al controllo delle chiavi private perchè vanno messi in escrow sul sito (LB è decentralizzato come annunci ma non come "stoccaggio" fondi)
I due iraniani invece sono in possesso delle private keys quindi per sequestrare loro i fondi, visto che adesso sanno dove abitano, l'OFAC dovrebbe fare irruzione in casa loro e, sotto minaccia o tortura, costringerli a rivelare luogo e credenziali di accesso al loro wallet. Soluzione difficile da praticare visto che gli agenti dovrebbero violare i confini di un Paese straniero (con cui i rapporti non sono proprio idilliaci).
I due comunque non potrebbero usare LB come canale di vendita appunto perchè dovrebbero muovere i fondi verso l'exchange e lì sarebbero sequestrati. Sebbene LB abbia sede in Finlandia, non credo che un exchange vorrebbe attirarsi le ire delle autorità USA lasciando passare dei btc provenienti da address "ricercati".
Quello che potrebbero fare (a parte usare Bisq+Tor+Monero che resta la soluzione migliore perchè tutela anche il futuro acquirente) sarebbe vendere btc in contanti a qualcuno incontrato al bar o per la strada che non è a conoscenza della storia (non proprio facilissimo visto l'importo
) .
In questo caso passerebbero la patata bollente all'acquirente il quale, e qui sta l'assurdo, si troverebbe probabilmente nei guai anche se avesse agito in piena buona fede a condizione che l'OFAC riuscisse a risalire anche alla sua identità a partire dal suo address.
Quando si parla di riciclaggio comunque solo i rubagalline si affidano a bitcoin. I professionisti continuano ad usare
le solide ed affidabili strutture che lo fanno da secoli e in cui, purtroppo,
tutti noi lasciamo i nostri sudati risparmi
https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-11-29/deutsche-bank-perquisita-sede-indagini-riciclaggio-titolo-cade-103703.shtml?uuid=AEUZIQpGSul discorso sequestri, pignoramenti, confisca...
si può scrivere molto.
In Italia ci sono norme chiare che dispongono in maniera precisa quello che per legge non è sottoposto a sequestro o azione cautelare.
Prendo la norma più conosciuta, esempio ditattico:
https://www.brocardi.it/codice-civile/libro-quarto/titolo-iii/capo-xx/sezione-iii/art1923.htmlFermo restando che chi gestisce un patrimonio rilevante, lo gestisce, ne gode magari temporaneamente dei benefici, ma materialmente non lo possiede.
Il problema si risolve a monte.
Vedere il
blind trust di Mario Draghi
(
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Blind_trust )
Certa stampa cavalca... queste storielle...
con retrogusto anarchico... rivoluzionario... sotterfugio...
i più furbi del mondo...
Su fatti rilevanti, prendono una persona e la isolano...
la persona da una parte, il wallet da un'altra.
Fine della storia triste.
Idem con patatine per chi fa il furbacchione in vecchia valuta fiat.
Penso che l'eventuale successo di una criptovaluta si basa molto più sulla facilità di utilizzo che su un discorso di privacy.
Anche se la privacy è un aspetto molto importante, lo sarà sempre di più.
Bisogna poi vedere cosa vogliamo intendere per privacy... perché avere Monero e postare raffiche di selfie e "Lambo" sui social è leggermente... contraddittorio.
Ma anche senza i social passare il Sabato pomeriggio, in centro con un'auto sportiva... non è proprio da
profilo basso Credo che queste cose non dovrebbero distogliere dagli argomenti principali.
L'eventuale valore di una cripto è l'utilizzo che si può fare della rete che vi è dietro.
La parte finanziaria ha preso sopravvento su eventuali applicazioni pratiche... non è un gran segnale per molte cripto.