Tutto giusto ma aggiungiamoci il fatto che la tecnologia è ancora acerba, il protocollo è robusto ma questo è solo il primo passo, di fatto ad oggi BTC non reggerebbe una diffusione seria, se parlando per assurdo questa notte Amazon decidesse di accettare BTC e domani il 5% di chi compra su Amazon decidesse di farlo in BTC la blockchain dopodomani sarebbe con il culo perterra e le commissioni salirebbero alle stelle.
Lavoro per uno dei più grossi gruppi informatici in italia e collaboro con i maggiori brand nazionali e BTC non esiste a livello di offerta seria e professionale. Se stasera il mio pizzaiolo mi chiede come fare ad accettare BTC in pagamento gli configuro tutto da solo intanto che ci mangiamo la pizza ma se lunedì Mr Carrefour si presenta dal mio big boss e gli dice che vuole implementare BTC sulle casse di tutti i suoi punti vendita ci tocca rispondergli che non è possibile. Dove la troviamo una software house che è in grado di implementare su larga scala un sistema contabile robusto e certificato? Dove lo troviamo un produttore di hardware in grado di implementare in maniera seria la funzionalità su qualche decina di migliaia di casse in tempi decenti? Dove la troviamo una rete di tecnici mondiale in grado di supportare il progetto garntendo standard adeguati?
Quando il mio boss o chi per esso potrà rispondere si lo facciamo ci voglio tot mesi e tot euro allora sì che si potrà pensare ad una diffusione "matura",per ora siamo in fase ampiamente sperimentale con tutti i suoi eccitantissimi pro e i suoi inevitabili contro. Ad oggi usare BTC è come usare Google Drive con il modem a 56K.
L'argomento è interessante ma secondo me viene spesso frainteso.
Per me le criptovalute non sostituiranno mai i sistemi di pagamento tradizionali nelle transazioni giornaliere "normali" (quelle diciamo comprese tra i pochi euro e le molte migliaia). Per quale motivo affidarsi ad una rete decentralizzata e ad un sistema complesso e lento come la blockchain quando i vari VISA e Paypal svolgono già adesso egregiamente il compito. Ok il venditore potrebbe risparmiare qualcosa sulle commissioni (forse) rispetto alle carte di credito , ma dovrebbe gestire il rischio di cambio perchè anche se è un fanatico delle criptovalute e gli va bene non convertirle (molto raro), le tasse le deve comunque pagare in fiat e quindi ha bisogno di un payment processor (es Bitpay) che gli gestisce il servizio, e allora tanto vale usare VISA.
Le criptovalute non sono un sostituto dei mezzi di pagamento tradizionali, sono una cosa diversa che svolge meglio alcune cose e peggio altre.
Dove funzionano meglio, o molto meglio, è grazie a tutti gli immensi vantaggi che vengono offerti dai loro più grandi punti di forza: la decentralizzazione, la programmabilità, l'assenza di un controllo monetario vincolato ad interessi di parte o al potere politico
I bitcoin sono l'unica forma di pagamento digitale che tuteli la privacy, l'unica forma di "cash" digitale esistente, l'unico mezzo di pagamento non censurabile e non confiscabile, l'unica moneta ad inflazione programmata e prestabilita, la riserva di valore che non ha bisogno di intermediari per il controllo e ha costi di stoccaggio e conservazione praticamente nulli. L'unica forma di valore che è esportabile da una nazione all'altra solo tenendo a mente una password. Il valore di tutto questo è semplicemente ENORME perchè nell'epoca di Facebook e di Cambridge Analytica, di Amazon che vuole diventare Banca e avere così il controllo sul 100% dei dati dei propri utenti, del controllo governativo globale su tutte le transazioni finanziarie, dei debiti pubblici fuori controllo e dei paesi ad iperinflazione, le criptovalute possono svolgere una funzione che nessuno sistema tradizionale potrà mai svolgere. Hanno senso come moneta secondo me nelle microtransazioni su internet, laddove i sistemi tradizionali diventano anticeconomici (ma servono i vari LN e Raiden) oppure nelle grosse transazioni (es compravendita di immobili o di beni di lusso) in quanto le commissioni sono svincolate dall'entità dell'importo transato.