Urgono un po' di chiarimenti
Il termine INVESTIMENTO va usato con cautela, non staremo qui a spiegare cosa comporta la raccolta non autorizzata di capitale privato, qualcosa che io, Thomas, BitBoat o TheRockTrading non vogliamo fare e/o proporre.
Ci tengo a riportare ogni volta che NON si deve considerare questa IPO un INVESTIMENTO, per quello ci sono banche e organi ufficiali.Questo comporta come giustamente indicato che non c'è alcun titolo di proprietà sulla società reale BitBoat (
che tra l'altro non esiste), e/o tutto quello che potrebbe comportare.
Quindi "scordiamoci" che TUTTO il lavoro di Thomas dalla IPO in poi sarà di proprietà di chi ha comprato shares, e soprattutto che se mai nascerà la società BitBoat Pizza Al Taglio (è un assurdo), Thomas (o chi per lui) dovrà venire qui a renderne conto "a voi". Si tratta della quotazione di una virtual company, che piaccia oppure no. E questo non è deciso da me o Thomas perché siamo "speculatori", è la PRASSI per tutte le IPO in Bitcoin che sono state fatte negli ultimi mesi/anni qui sul forum o dove si preferisce.
Chiaramente vige la logica: se Thomas volesse farsi un BitBoat2 in concorrenza a BitBoat, a questo punto si terrebbe quello che ha già!
E vige anche il buonsenso: se apro un thread in cui scrivo INVESTITE TUTTI IN BITBOAT è altamente probabile che per 10 persone che sanno di cosa si sta parlando, c'è sempre quello che ci mette i risparmi di una vita, finisce bruciato (
sappiamo tutti che può accadere) e pretende di rifarsi sui "responsabili".
...E sto tralasciando il punto che riguarda la trasparenza di gestione, dove -come già detto-
il wallet di deposito dei dividendi sarà pubblico e tutti potranno vedere chiaramente che l'exchange BitBoat remunera in modo trasparente i suoi finanziatori/investitori. E questa scelta (che già ho adottato con Bitquota) comporta grossi compromessi sulla riservatezza rispetto alla concorrenza e a quella degli stessi finanziatori.
Il termine investimento quindi va inteso in maniera differente, qualcosa che implica un "vantaggio futuro", un principio a cui si rifanno tutti coloro che oggi vi propongono "investimenti su Bitcoin", senza alcuna distinzione (da Friedcat, a Kenslaughter, a Ukyo - tutta gente che più o meno ha fatto casini con i Bitcoin di chi ci ha scommesso su e non si è mai posta alcun problema).
Se volete da adesso possiamo pure chiamarlo "investimento", o quello che vi pare, l'importante è che sia chiaro a caratteri cubitali che se si vuole essere sicuri dei propri soldi, i Bitcoin -e tutto quello che ci gira intorno- non vanno bene e
nessuno di BitBoat o la filiera coinvolta si riterrà responsabile se ci perdete anche un solo centesimo di Euro!Giustamente adesso la domanda sarà "quali garanzie ci sono?"
Le garanzie sono che ogni settimana io, o chi per me, accederà al wallet di BitBoat, preleverà i Bitcoin generati dalle intermediazioni e li girerà sulla piattaforma di TheRockTrading per suddividerli tra tutti proporzionalmente alle share possedute (il processo avviene in automatico).
Thomas, in virtù delle azioni che si tiene e quindi del vantaggio che ne trarrebbe, garantisce che BitBoat funzionerà e resterà in buona salute.
L'amministratore (in questo primo ciclo sarò io, poi deciderà l'assemblea) in virtù delle 600 azioni in "comodato" e del vantaggio che ne trarrebbe, si prodiga nel far funzionare tutto ed incrementare il giro d'affari, mettendosi così nelle condizioni di presentare un buon bilancio trimestrale e farsi rinnovare l'incarico.
L'assemblea dei soci, convocata in via ordinaria o straordinaria, ha ovviamente a cuore che tutto proceda per il meglio, approvando eventuali variazioni di rotta (per esempio un progetto di crescita in cui una parte degli incassi viene accantonata) e richiedendo risultati (e rendicontazione delle spese) al successivo bilancio trimestrale.
Inoltre ho previsto espressamente la possibilità che ci siano fusioni, cessioni o aumenti di capitale, concomitanti ad eventi che portano giovamento a BitBoat e ai suoi "azionisti" o "investitori" o "crowdfunders" che dir si voglia. Questo scenario -che si concretizza solo se c'è la maggioranza nel voto di assemblea- apre infinite possibilità di crescita, anche oltre la semplice virtual company (immaginiamo che escano regolamenti ad hoc e si debba fondare una società BitBoat, questa volta "reale", abbiamo già tutti gli strumenti necessari per decidere).
Chiudo (mi scuso se fin qui sono stato troppo lungo) con una constatazione: fin dal primo post si è parlato chiaramente di voler fare qualcosa orientato alla community, e pertanto estraneo ai principi economici e speculativi che governano tutta la finanza dei Bitcoin vista fino ad oggi.
Questo ovviamente non implica che BitBoat sia un cattivo "investimento", sia perché Thomas non sarà più da solo (ci sarò io a seguire part-time il business, e ci sarà anche una persona dedicata al supporto), pertanto le evoluzioni tecnologiche saranno potenzialmente più rapide; sia perché (come riportato da gbianchi) investire in titoli Bitcoin è un ottimo modo per diluire la fluttuazione del tasso di cambio, specialmente nel caso di BitBoat dove c'è una dinamica "uguale e contraria" a queste fluttuazioni; sia perché contrariamente alle azioni sul mining (come ahimé Bitquota, che cala al salire della difficoltà) il valore assoluto tende a crescere proporzionalmente alla domanda che c'è sul mercato e al giro d'affari generato.
Rispondo in ordine sparso:
- le azioni massime acquistabili sono 4000, ben più delle 600 di Bertani. Questo limite è imposto dalla piattaforma ed è valevole solo alla IPO.
- dopo la IPO chiunque può comprare altre azioni al valore di scambio su TheRockTrading
- il prezzo è 0,01 Bitcoin per 20mila azioni (non facciamo sconti, e non diamo prosciutti alle prime 10 telefonate)
- anche in presenza di regolamentazioni l'obiettivo è quello di proseguire
- la "riserva di cassa" proviene dalle 800 azioni che rimangono a Bitboat, di cui una parte (decideremo alla prima assemblea) potrà essere venduta
- aggiunta in risposta a Giodark: sbagliato, chi ha la maggioranza dei voti in assemblea decide se cambiare amministratore (ed eleggerne uno che mette in pratica la strategia desiderata)